PARTE PRIMA |
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SI PUBBLICA DI REGOLA IL SABATO
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DECRETO 6 aprile 1998.
Dichiarazione di notevole interesse pubblico della penisola della Maddalena, ricadente nel territorio del comune di Siracusa | pag. | 2 |
DECRETO 24 aprile 1998.
Graduatoria regionale per la corresponsione dell'indennità annua di collaboratore di studio medico. | pag. | 10 |
DECRETO 27 marzo 1998.
Modifica del decreto 2 ottobre 1997, concernente percorrenze effettive delle aziende esercenti servizi di trasporto pubblico di linea | pag. | 15 |
ORDINANZA 19 maggio 1998.
Parifiche scuole elementari | pag. | 15 |
Presidenza:
Provvedimenti concernenti occupazione permanente e definitiva, a favore del demanio della Regione siciliana, ramo agricoltura e foreste, di beni immobili | pag. | 22 |
pag. | 23 |
Attribuzione temporanea delle funzioni di direttore regionale del bilancio e del tesoro ad un dirigente del ruolo tecnico del bilancio | pag. | 23 |
pag. | 23 |
Approvazione di perizia dell'ufficio del Genio civile di Catania relativa a lavori urgenti nel comune di Randazzo. | pag. | 24 |
CIRCOLARE 20 aprile 1998, n. 3.
Contributi per le attività dei complessi folklorici e per l'acquisto da parte dei comuni di strumenti e/o costumi tradizionali. Legge regionale 6 aprile 1996, n. 19. | pag. | 25 |
CIRCOLARE 6 aprile 1998, prot. n. 2619.
Modifica della circolare 25 novembre 1993, n. 1, di applicazione della legge regionale 1 settembre 1993, n. 25, art. 43, e legge regionale 27 settembre 1995, n. 68, art. 3 | pag. | 27 |
CIRCOLARE 27 marzo 1998, prot. n. 6006.
Direttive riguardanti i rifiuti abbandonati, la rimozione e la relativa competenza e chiarimenti sull'applicazione dell'art. 160 della legge regionale 1 settembre 1993, n. 25 | pag. | 28 |
CIRCOLARE 27 marzo 1998, prot. n. 6008.
Bonifica delle discariche. Articolo 7 della legge regionale 21 aprile 1995, n. 40, art. 17, decreto legislativo n. 22/97 | pag. | 29 |
CIRCOLARE 31 marzo 1998, prot. n. 6326.
Impiego dei fondi del bilancio regionale (art. 15, legge regionale 29 dicembre 1962, n. 28 e successive modifiche ed integrazioni).
Statuto del comune di S. Agata Li Battiati.
DECRETO 6 aprile 1998.
Dichiarazione di notevole interesse pubblico
della penisola della Maddalena, ricadente nel territorio del comune di
Siracusa.
Visto lo Statuto della Regione;
Visto il D.P.R. 30 agosto 1975, n. 637, recante
norme di attuazione dello Statuto della Regione siciliana in materia di
tutela del paesaggio, di antichità e belle arti;
Visto il T.U. delle leggi sull'ordinamento del
Governo e dell'Amministrazione della Regione siciliana, approvato con D.P.Reg.
28 febbraio 1979, n. 70;
Vista la legge regionale 1 agosto 1977, n. 80;
Vista la legge regionale 7 novembre 1980, n.
116;
Vista la legge 29 giugno 1939, n. 1497, sulla
protezione delle bellezze naturali e panoramiche;
Visto il regolamento di esecuzione della predetta
legge n. 1497, approvato con R.D. 3 giugno 1940, n. 1357;
Vista la legge 8 agosto 1985, n. 431;
Esaminati i verbali redatti nelle sedute del
25 novembre 1996 e del 17 dicembre 1996 e le allegate relazioni tecniche,
nei quali la commissione provinciale per la tutela delle bellezze naturali
di Siracusa ha proposto di sottoporre a vincolo paesaggistico, ai sensi
della legge 29 giugno 1939, n. 1497, la penisola della Maddalena ricadente
nel comune di Siracusa delimitata perimetralmente secondo quanto descritto
nel verbale della seduta del 17 dicembre 1996, a cui si rimanda e che fa
parte integrante del presente decreto;
Accertato che i verbali del 25 novembre 1996
e del 17 dicembre 1996 sono stati pubblicati all'albo pretorio del comune
di Siracusa dal 17 gennaio 1997 al 17 aprile 1997 e depositati nella segreteria
del comune stesso, per il periodo prescritto dalla legge n. 1497/39;
Ritenuto che le motivazioni riportate nei succitati
verbali del 25 novembre 1996 e del 17 dicembre 1996, a supporto della proposta
di vincolo, sono sufficienti e congrue e testimoniano di un ambiente singolarissimo
che presenta tutti i requisiti per essere oggetto di una studiata e corretta
tutela che impedisca alle bellezze naturali e paesaggistiche della zona
in questione di subire alterazioni di degrado irreversibili;
Considerato che non sono state prodotte opposizioni
al vincolo de quo, ai sensi dell'art. 3 della legge 29 giugno 1939, n.
1497;
Rilevato che la proposta avanzata dalla commissione
giunge a definire come di rito il vincolo paesaggistico dell'area medesima,
già dichiarato giusta decreto n. 7426 del 29 dicembre 1992 contestualmente
al divieto di temporanea inedificabilità di quel territorio, ex
art. 5, legge regionale 30 aprile 1991, n. 15, ampliando, peraltro, la
perimetrazione della zona descritta in quel decreto;
Considerato, quindi, nel confermare la proposta
di vincolo in argomento, di potere accogliere nella loro globalità
le motivazioni, espresse in maniera sufficiente e congrua dalla commissione
provinciale per la tutela delle bellezze naturali di Siracusa nei verbali
delle sedute del 25 novembre 1996 e del 17 dicembre 1996 e correttamente
approfondite nei disegni e negli stralci planimetrici allegati ai verbali
stessi, documenti ai quali si rimanda e che formano parte integrante del
presente decreto;
Ritenuto, pertanto, che, nella specie, ricorrono
evidenti motivi di pubblico interesse, per il cospicuo carattere di bellezze
naturali e di singolarità geologica, che suggeriscono l'opportunità
di sottoporre a vincolo paesaggistico la penisola della Maddalena, ricadente
nel comune di Siracusa, in conformità alle proposte del 25 novembre
1996 e del 17 dicembre 1996 verbalizzate dalla commissione provinciale
per la tutela delle bellezze naturali e panoramiche di Siracusa;
Rilevato che l'apposizione del vincolo comporta
soltanto l'obbligo per i proprietari, possessori o detentori, a qualsiasi
titolo, degli immobili ricadenti nella zona vincolata, di presentare alla
competente Soprintendenza dei beni culturali ed ambientali, per la preventiva
autorizzazione, qualsiasi progetto di opere che possa modificare l'aspetto
esteriore della zona stessa;
Per le motivazioni espresse in premessa, l'area descritta nei verbali del 25 novembre 1996 e del 17 dicembre 1996 della commissione provinciale per la tutela delle bellezze naturali e panoramiche di Siracusa e delimitata con linea continua nera nella planimetria allegata che insieme al verbale forma parte integrante del presente decreto, è dichiarata di notevole interesse pubblico, ai sensi e per gli effetti dell'art. 1, nn. 3 e 4, della legge 29 giugno 1939, n. 1497 e dell'art. 9 del relativo regolamento di esecuzione, approvato con R.D. 3 giugno 1940, n. 1357.
Il presente decreto sarà pubblicato nella
Gazzetta Ufficiale della Regione siciliana, unitamente ai verbali
redatti nelle sedute del 25 novembre 1996 e del 17 dicembre 1996 dalla
competente commissione provinciale per la tutela delle bellezze naturali
e panoramiche di Siracusa ed alla planimetria di cui sopra è cenno
ai sensi degli artt. 4 della legge n. 1497/39 e 12 del R.D. n. 1357/40,
sopra citati.
Una copia della Gazzetta Ufficiale della
Regione siciliana contenente il presente decreto sarà trasmessa
entro il termine di mesi uno dalla sua pubblicazione, per il tramite della
competente Soprintendenza, al comune di Siracusa perché venga affissa
per tre mesi naturali e consecutivi all'albo pretorio del comune stesso.
Altra copia della predetta Gazzetta, assieme
alla planimetria della zona vincolata, sarà contemporaneamente depositata
presso gli uffici del comune di Siracusa ove gli interessati potranno prenderne
visione.
La Soprintendenza competente comunicherà
a questo Assessorato la data dell'effettiva affissione del numero della
Gazzetta sopra citata all'albo del comune di Siracusa.
Avverso il presente decreto è ammesso ricorso
ai sensi e per gli effetti del 3° comma dell'art. 4 della legge 29
giugno 1939, n. 1497, nonché ricorso giurisdizionale innanzi al
T.A.R. entro 60 giorni dalla data di pubblicazione del presente decreto
nella Gazzetta Ufficiale della Regione siciliana.
Palermo, 6 aprile 1998.
CROCE |
Allegati
L'anno millenovecentonovantasei il giorno venticinque
del mese di novembre, alle ore 10,00 si è riunita in prima convocazione
nei locali della Soprintendenza per i beni culturali ed ambientali di Siracusa,
sita in piazza Duomo n. 14, la commissione provinciale BB.NN. di Siracusa
nominata con D.A. n. 5007 del 7 gennaio 1995 parzialmente rettificato con
D.A. n. 6365 del 12 maggio 1995, così come ricostituita per il quadriennio
1995/99, convocata dal presidente dott. Giuseppe Voza con nota racc. n.
di prot. 17502/Amm. del 29 ottobre 1996, inviata a ciascuno dei componenti
della commissione:
1) prof. Giuseppe Voza, soprintendente
per i beni culturali ed ambientali pro-tempore della circoscrizione della
provincia di Siracusa - presidente;
2) prof. Salvatore Russo - componente;
3) ing. Gaetano Capodicasa - componente;
4) ing. Gaetano Maltese, in rappresentanza
del distretto minerario convocato ai sensi dell'art. 2 del D.A. n. 5007
del 7 gennaio 1995 (delega prot. n. 10928 del 20 novembre 1996) - membro
aggregato;
5) ing. Domenico Turibio, in rappresentanza
dell'Ispettorato ripartimentale delle foreste, convocato ai sensi dell'art.
2 del D.A. n. 5007 del 7 gennaio 1995 - membro aggregato;
6) sig.ra Lidia La Ferla, assistente amministrativo
della Soprintendenza per i beni culturali ed ambientali di Siracusa - segretario.
Assistono alla riunione, nella sua prima fase,
i seguenti dirigenti tecnici in servizio presso la sezione II, beni P.A.U.
della Soprintendenza per i beni culturali ed ambientali di Siracusa: arch.
Francesco Santalucia, dirigente tecnico, direttore F.F., sezione II, beni
P.A.U. di Siracusa, dott. Antonio Mamo, dirigente tecnico, arch. Salvatore
Cancemi, dirigente tecnico, dott.ssa Alessandra Trigilia, dirigente tecnico,
per eventuali chiarimenti ed approfondimenti che dovessero essere chiesti
dalla commissione.
Il presidente, accertata la presenza di tutti
i componenti, dichiara aperta la seduta ed invita la commissione a passare
all'esame dell'ordine del giorno, che prevede la trattazione della proposta
di vincolo della penisola della Maddalena in Siracusa.
Il presidente fa presente che, scopo della riunione
è la verifica collegiale circa la sussistenza delle condizioni volute
dalla legge 29 giugno 1939, n. 1497, per la sottoposizione a tutela della
penisola della Maddalena.
Introduce la discussione l'arch. Santalucia che
illustra le caratteristiche della penisola della Maddalena, sito importante
nella vita di Siracusa, ricco di elementi archeologici, in quanto fa parte
di un sistema di siti, e costituente una eccezionalità dal punto
di vista geologico e morfologico. La zona è interessata da un bradisismo,
attualmente in fase negativa, che ha modificato la morfologia dei luoghi
nel tempo, come ha rilevato anche uno studio del C.N.R. Infatti le latomie
esistenti lungo la costa oggi sono sommerse, il che dimostra che c'è
stato un cambiamento della linea di costa, un processo di erosione e di
allargamento della bocca del porto, dovuto, come chiarisce il geologo Mamo,
ad un sistema di faglie che hanno determinato da un lato l'abbassamento
del fondo del porto grande, quest'ultimo accentuato anche dall'accumularsi
dei sedimenti provenienti dai corsi d'acqua che sfociano nel porto, in
particolare l'Anapo, dall'altro parziali sollevamenti della terraferma,
come testimoniato dai terrazzi marini e dai solchi di battigia oggi emersi
nel settore meridionale della penisola. L'area, inoltre, continua Mamo,
è interessata da una peculiarità geologica di tipo carsico,
con la presenza di grotte attraverso cui, durante le mareggiate, si sviluppa
un sistema idropneumatico che dà luogo alla formazione di imponenti
colonne d'acqua simili, per forme e dimensioni, accerti geyser islandesi.
Dall'inizio del secolo il sito, nella parte settentrionale,
è stato utilizzato come zona di villeggiatura, infatti vi furono
costruite, ed esistono ancora oggi, le ville delle famiglie più
in vista di Siracusa, alcune molto rappresentative.
Questa vocazione turistica della Maddalena venne
presa in considerazione dal P.R.G. di Siracusa, che prevedeva nella zona
un insediamento di tipo alberghiero, di cui è testimonianza l'esistenza
del villaggio turistico "Il Minareto".
Tuttavia, come giustamente fa rilevare l'arch.
Cancemi, la fascia costiera che dà sul porto grande è stata
invasa dalla costruzione di ville di tipo moderno, alcune anche di grandi
dimensioni che hanno operato un'aggressione edilizia tale da trasformare
il paesaggio circostante. Senza considerare, inoltre, che nella zona insistono
un serbatoio d'acqua molto alto ed un insediamento di tipo religioso che,
oltre a risultare antiestetici e invasivi, sono altamente aggressivi dal
punto di vista urbanistico, trattandosi di zona a prevalente destinazione
agricola.
Pertanto, l'imposizione del vincolo si rende
necessaria per evitare che questa area, e soprattutto la fascia costiera,
venga snaturata in maniera irreversibile, con la realizzazione di strutture
turistiche, dettando delle norme che consentano di regolamentare l'urbanistica
della zona in maniera tale che essa si sviluppi armonicamente con il paesaggio
circostante.
La zona è in parte già sottoposta
a tutela con il vincolo del porto grande e successivamente è stata
vincolata ai sensi dell'art. 5 della legge legge regionale n. 15/91. Tuttavia,
poiché il vincolo di cui alla legge citata è di immodificabilità
assoluta, molto limitativo e della durata di due anni, la cui scadenza
è prevista per gennaio 1997, ai fini di una migliore tutela della
penisola della Maddalena è utile che essa venga inserita nell'elenco
delle BB.NN. della provincia di Siracusa, ai sensi della legge n. 1497/39,
con il provvedimento che si viene a proporre, anche perché il comune
di Siracusa ha elaborato per la zona del Plemmirio e del Sacramento dei
piani particolareggiati di recupero che hanno avuto l'approvazione del
consiglio comunale e della Soprintendenza, e questi ultimi, assieme all'imposizione
del vincolo paesaggistico, forniranno indicazioni utili per la successiva
variante al P.R.G.
Inoltre l'emanazione del vincolo ha anche la
funzione di tutelare l'area dal punto di vista naturalistico-ambientale,
preservando la flora tipica della zona, la cui esistenza è legata
all'habitat e agli equilibri ecologico-ambientali.
A tal proposito la dott.ssa Trigilia informa
la commissione sull'aspetto botanico, anche con l'ausilio della proiezione
di alcune diapositive realizzate in contrada Massoliveri, sulla cui flora
l'università di Catania ha svolto delle ricerche. La flora di quest'area
è caratterizzata dalla presenza di macchia mediterranea degradata,
la cosiddetta "gariga", vicino al mare e da cespugli vicino alle rocce
affioranti, oltre che alla presenza del "limonium siracusanum", specie
endemica molto delicata, e, proseguendo dal mare verso l'interno, dalla
presenza della macchia arbustiva dell'olivastro e del mirto. Si tratta
di una flora particolare, tipica dell'area del siracusano, di un tipo di
vegetazione che rischia di sparire se viene modificato l'ecosistema circostante
e a tutela della quale è stata avanzata proposta di riserva dell'habitat
naturale.
Senza considerare, poi, che quest'area ha sempre
avuto una destinazione agricola, anche per ragioni storiche; infatti la
città non si è mai, nel tempo estesa in questa direzione
in quanto si doveva attraversare la parte sud della città, i Pantanelli,
malsana e paludosa, per cui la Maddalena è stata utilizzata come
zona di villeggiatura e agricola, da raggiungere via mare. E che l'agricoltura
in questi luoghi sia stata fiorente risulta evidente per la presenza in
essi di numerose masserie. Anche il toponimo "Case Vacche", con il quale
viene denominata una delle masserie, sta ad indicare la produzione di carne
nell'area, oltre al vino: era questa, infatti, la zona di produzione del
famoso moscato di Siracusa. E ancora oggi la zona viene utilizzata per
la produzione, in larga scala, di ortaggi, soprattutto lungo la costa.
Accanto agli insediamenti di tipo agricolo nell'area sono presenti le "ville
di campagna" delle famiglie benestanti della città nel secolo scorso,
per alcune delle quali come villa "La Torretta", con l'annesso giardino,
e villa Conigliaro è stata avanzata proposta di vincolo, in quanto
costituiscono esempi di una forma storica di architettura e come tali degne
di tutela.
Come fa rilevare il presidente della commissione,
dott. Voza, la penisola della Maddalena riveste notevole interesse dal
punto di vista archeologico. Infatti, come testimonia la presenza di un
villaggio preistorico dell'epoca di Stentinello, la penisola reca tracce
consistenti di frequentazioni nel periodo neolitico, così pure nell'età
del bronzo e nel periodo greco-romano, in età medievale, addirittura,
ha vissuto un momento di ricchezza, si ricorda infatti lo ius concessionis
da parte di Federico II di Svevia per l'utilizzo delle acque del porto
e per l'estrazione di materiale dalle latomie, per la costruzione del castello
Maniace.
Aggiunge il prof. Russo che il territorio della
Maddalena ha anche una sua storia in quanto è annoverato, già
nel '500, tra i nove feudi dell'università di Siracusa e se ne ha
notizia fino ai primi del '700. Chiarisce, inoltre, che quest'area viene
impropriamente definita "Isola" forse per la presenza, in passato, di zone
paludose che creavano un paesaggio discontinuo e che, quindi, facevano
sembrare la penisola della Maddalena un'isola.
In ogni caso, conclude il prof. Russo, il territorio
del Plemmirio fa tutt'uno con Ortigia, fa corpo con la città e ne
è parte integrante e già in questo trova ragione d'essere
il vincolo, ed in questo rapporto trova la sua migliore giustificazione.
A conclusione dell'ampia discussione sui vari
aspetti archeologico, geologico, naturalistico, architettonico e storico
della penisola della Maddalena, fatte le opportune valutazioni, il presidente,
dott. Voza, ritiene doveroso procedere alla proposizione del vincolo in
questione per attuare una forma di tutela da parte della Soprintendenza
sul territorio, per arginare e regolamentare l'edilizia della zona, evitando
che venga del tutto modificato l'ambiente naturale di questa parte di Siracusa
che presenta un notevole interesse paesaggistico e storico culturale, e
che tanto rilievo ha avuto nella sua storia.
Visto l'approssimarsi della scadenza del vincolo
ai sensi dell'art. 5, legge regionale n. 15/91, il dott. Voza, rappresentata
l'urgenza della proposizione del vincolo di bellezza naturale, invita la
commissione a riunirsi in data 17 dicembre 1996 per la deliberazione del
vincolo, dopo aver preso visione delle relazioni tecnico scientifiche approntate
dalla Soprintendenza a supporto di tale proposta.
La commissione passa quindi all'esame del secondo
punto all'ordine del giorno che prevede varie ed eventuali.
Il presidente prospetta la necessità di
correggere la perimetrazione del vincolo dei monti Climiti; in particolare
bisogna sostituire l'espressione "tracciato autostradale" contenuta nel
vincolo pubblicato nella Gazzetta Ufficiale della Regione siciliana
con la seguente «esistente tracciato della strada statale 114 Siracusa-Augusta,
nel tratto in cui questa ha caratteristiche autostradali, al fine di aderire
alla reale perimetrazione del vincolo».
La commissione concorda con il presidente sulla
proposta di modifica.
Alle ore 11,30 la commissione, esauriti gli argomenti,
si scioglie.
Letto, approvato e sottoscritto.
Voza - presidente
Russo - componente
Capodicasa - componente
Turibio - membro aggregato
Maltese - membro aggregato
La Ferla - segretario
L'anno millenovecentonovantasei il giorno diciassette
del mese di dicembre, alle ore 10,00 si è riunita in prima convocazione
nei locali della Soprintendenza per i beni culturali ed ambientali di Siracusa,
sita in piazza Duomo n. 14, la commissione provinciale BB.NN. di Siracusa
nominata con D.A. n. 5007 del 7 gennaio 1995 parzialmente rettificato con
D.A. n. 6365 del 12 maggio 1995, così come ricostituita per il quadriennio
1995/99, convocata dal presidente dott. Giuseppe Voza con nota racc. n.
di prot. 20055/Amm. del 2 dicembre 1996, inviata a ciascuno dei componenti
della commissione:
1) dott. prof. Giuseppe Voza, soprintendente
per i beni culturali ed ambientali pro-tempore della circoscrizione della
provincia di Siracusa - presidente;
2) prof. Salvatore Russo - componente;
3) ing. Gaetano Capodicasa - componente;
4) ing. Gaetano Maltese, in rappresentanza
del distretto minerario convocato ai sensi dell'art. 2 del D.A. n. 5007
del 7 gennaio 1995 (delega prot. n. 10928 del 20 novembre 1996) - membro
aggregato;
5) ing. Domenico Turibio, in rappresentanza
dell'Ispettorato ripartimentale delle foreste, convocato ai sensi dell'art.
2 del D.A. n. 5007 del 7 gennaio 1995 - membro aggregato;
6) sig.ra Lidia La Ferla, assistente amministrativo
della Soprintendenza per i beni culturali ed ambientali di Siracusa - segretario.
Assistono alla riunione, nella sua prima fase,
i seguenti dirigenti tecnici in servizio presso la sezione II, beni P.A.U.
della Soprintendenza per i beni culturali ed ambientali di Siracusa: dott.
Antonio Mamo, dirigente tecnico, arch. Salvatore Cancemi, dirigente tecnico,
dott.ssa Alessandra Trigilia, dirigente tecnico, per eventuali chiarimenti
ed approfondimenti che dovessero essere chiesti dalla commissione.
Il presidente, accertata la presenza dei componenti
di cui alla sopra citata convocazione, ad eccezione dell'ing. Turibio Domenico,
rappresentante dell'Ispettorato ripartimentale delle foreste, constatata
la validità della riunione, dichiara aperta la seduta ed invita
la commissione a passare all'esame del primo punto all'ordine del giorno,
che prevede la ratifica della correzione relativamente al perimetro del
vincolo dei monti Climiti. La commissione all'unanimità approva
di sostituire l'espressione "tracciato autostradale" contenuta nel vincolo
così come pubblicato nella Gazzetta Ufficiale della Regione
siciliana, con la seguente «esistente tracciato della strada statale
114 Siracusa-Augusta, nel tratto in cui questa ha caratteristiche di strada
di grande percorrenza a quattro corsie, al fine di aderire alla reale perimetrazione
del vincolo». La modifica, rispetto a quanto verbalizzato nella precedente
seduta, scaturisce da informazioni assunte presso l'ufficio competente
dell'ANAS.
Si passa quindi all'esame del secondo punto all'ordine
del giorno che prevede la delibera del vincolo della penisola della Maddalena
in comune di Siracusa, la cui proposta è stata ampiamente dibattuta
nella precedente seduta della commissione.
Il presidente, prima di procedere alla delibera,
dà lettura delle relazioni tecniche che costituiscono il presupposto
per la proposta di emanazione del vincolo e sono parte integrante del presente
verbale, unitamente alla cartografia in scala 1:25.000 relativa alla:
— perimetrazione della proposta di vincolo
- Tav. I
Copia di dette relazioni tecniche e delle cartografie
ad esse allegate relative alla perimetrazione della proposta di vincolo
– tav. I –, carta tematica contenente i siti di interesse archeologico,
le ville, le masserie e giardini storici – tav. II –, carta riassuntiva
dei vincoli paesaggistici – tav. III – e carta dell'uso dei suoli – tav.
IV – verranno anche depositate presso gli uffici della Soprintendenza per
i beni culturali ed ambientali di Siracusa, per l'eventuale consultazione
da parte di coloro che ne abbiano interesse.
PREMESSA
Le linee guida del piano paesistico regionale
riconoscono alla regione Iblea una sostanziale unità morfologica
di paesaggio con la differenzazione dei vari paesaggi antropizzati nelle
varie epoche.
Uno di questi è quello caratterizzato
dalla crescita lineare della città distesasi lungo la costa a formare
quasi un elemento continuo, che stacca il mare dall'entroterra costituito
da pianori e dal primo zoccolo collinare, generalmente destinato all'agricoltura.
Se in varie parti d'Italia la città a
nastro, la città in estensione si è sviluppata lungo i reticoli
commerciali e quelli dell'artigianato e della piccola e media industria
(vedi Marche, Lombardia, Trentino), in questo territorio come in altri
consimili del sud e in parte anche del centro Italia, la struttura lineare
della città è legata ad un uso privato, residenziale della
costa e alla fruizione della rendita di posizione determinata dal valore
aggiunto costituito dal mare, risorsa economica per i possibili sfruttamenti
e le attività che ad esso si possono legare.
Le fascie costiere italiane costituiscono da
sempre una delle maggiori risorse territoriali sia per le possibilità
di commerci e la pesca che per la residenza e le cure.
Solo nel tardo '800 però l'aprirsi di
nuove possibilità economiche ad una borghesia di recente costituzione,
cominciò a selezionare le località di maggior pregio climatico
e paesaggistico, dove furono insediate stazioni di villeggiatura, piccole
vere città di vacanza.
Altra cosa è, negli anni dopo il 1960,
l'immensa crescita delle seconde case legate soprattutto ad un problema
di investimento di capitali che veniva realizzato soprattutto in quelle
aree che offrivano la sicurezza di una migliore resa economica.
Le seconde case si attestano così nei
pressi dei grandi siti di villeggiatura, presso gli alberghi, nei siti
di richiamo turistico e culturale, distribuendo in un nastro senza fine,
quella logica insediativa dell'essere il più vicino possibile all'area
centrale.
La penisola del Plemmirion mostra tutti i caratteri
di tale evoluzione.
Fu alla fine dell'800 luogo di insediamenti radi
legati ad una redditizia agricoltura, testimoniata oggi soprattutto da
alcuni grandi casali, in parte trasformati in ville.
Ma già all'inizio di questo secolo nella
parte sommitale, probabilmente meno adatta alla coltivazione per esposizione,
natura e spessore dei suoli, la penisola cominciò a popolarsi di
residenze borghesi o nobiliari giacché solo allora ci si poteva
permettere il lusso della villa o della casa di villeggiatura.
In prossimità di tali aree, appunto in
quegli anni, inizia la realizzazione di insediamenti stagionali.
Sul fronte del porto grande alcune ville di alta
qualità occupano la sommità di una falesia fragilissima il
cui degrado venne probabilmente accentuato ed accelerato da scarichi, fondazioni,
perforazioni, sull'estremità di Punta della Mola si insedia anche
un villaggio turistico e su questo fronte la spinta insediativa si arresta
a questo punto.
Sull'altro fronte, sul golfo di Terrauzza, viene
prima costruito un piccolo villaggio legato a presenze stagionali, poi
vengono realizzate fino al faro di Murro di Porco decine di piccole abitazioni
di qualità sempre minori e che insistono su spazi sempre più
stretti.
Questi insediamenti completano il quadro di seconde
case intanto formatosi in contrada Isola attorno alle saline di Siracusa.
Da ultimo e più di recente una concessione
edilizia in area agricola permette la realizzazione nella parte sommitale
della penisola, prospiciente la città, di una struttura edilizia
destinata a fini religiosi ed assistenziali di grandi dimensioni.
Una serie di circostanze blocca, poi, lo sviluppo
ulteriore di tali insediamenti, fortunatamente non paragonabile a quelle
di altre grandi aree metropolitane.
Una blanda normativa urbanistica impedisce la
crescita a macchia d'olio di tali insediamenti mentre una serie di azioni
vincolistiche mette sotto tutela prima le saline ed il Ciane, poi l'intiero
arco del porto grande e lo stesso specchio d'acqua.
Lo stesso P.R.G. però prevede, pur nel
rispetto della normativa della inedificabilità della fascia costiera,
la possibilità di insediare complessi alberghieri in quelle aree
poste sul fronte del mare aperto.
E' dal degrado del paesaggio delle falesie, dalla
necessità di regolamentare le aree già occupate e dalla opportunità
di contenere in questa area rimasta unica per caratteri e stato di conservazioni,
ogni ulteriore insediamento, che nascono le ragioni della tutela che si
impone su un territorio che ha in sé ragioni storiche e naturali
tali da costituire una unità morfologica fortemente strutturata,
dotata, cioè, di forti legami interni tra le parti con l'insieme
del territorio.
RELAZIONE ARCHEOLOGICA
La penisoletta della Maddalena, toponimo derivato
da una chiesetta esistita sino all'ottocento dedicata alla Maddalena (C.
Voza, Guida di Siracusa, 1994, p. 226), o contrada Isola, antico Plemmyrion
cantato da Virgilio, costituisce il limite meridionale del porto grande
di Siracusa ed è articolata da brevi balze rocciose, desinenti in
una terrazza di modica elevazione, da cui si gode una veduta suggestiva
e nel contempo strategica, sia del porto naturale che della terraferma
e dell'immediato retroterra con le estreme propaggini degli Iblei.
Il luogo ben si prestava, sin dall'età
preistorica, ad un insediamento che doveva esistere proprio sulla sommità
della penisoletta, come già intuito da Paolo Orsi, che, alla fine
del secolo scorso, ipotizzava l'esistenza di due villaggi alle due estremità
della lingua di terra (P. Orsi B.P.I. XVII, 1891, p. 115 ssg.).
Fondazioni di una capanna preistorica della cultura
dell'età del bronzo medio sono state individuate a nord del promontorio
in prossimità dell'insenatura nei pressi dello scoglio della Galera
(S. Lazzarini, A. La Rosa, G. Cappellani, in Archivio Storico Siracusano,
XI 1965, pp. 142-143).
All'insediamento corrispondevano le necropoli;
già Francesco Saverio Cavallari nella "Topografia Archeologica
di Siracusa", 1883, p. 80, tav. XII, segnalava e documentava l'esistenza
di tombe a grotticella artificiale e con accesso a pozzetto nel margine
settentrionale della terrazza.
Gli scavi di Paolo Orsi (art. cit.), hanno evidenziato
due nuclei di tombe a grotticella, risalenti alla media età del
bronzo, l'uno nei pressi dell'insediatura di Massoliveri, l'altro lungo
la costa meridionale attorno a Capo Murro di Porco.
Si tratta di tombe ricavate nel calcare con accesso
a pozzetto e talvolta fornite di una anticella prima della camera di deposizione,
articolata da nicchie talora con riquadratura apicata, che hanno restituito
significativi corredi funerari anche con oggetti d'importazione di provenienza
egea, inquadrabili nell'ambito della cultura di Thapsos (XV-XIV sec. a.C.).
Tombe, talvolta riutilizzate in epoche successive,
sono scavate anche su brevi costoni di formazione calcarea, lungo la dorsale
della penisola, che degradano in prossimità delle coste sia a nord
che a sud.
L'originaria estensione del banco roccioso è
attualmente apprezzabile solo in alcune zone a seguito dello sviluppo di
edilizia residenziale nella penisoletta. Ed all'interno di proprietà
private ricade un discreto numero di sepolture (cfr. Villa La Torretta
e viciniori) per le quali è in corso di predisposizione il procedimento
di vincolo ai fini della tutela archeologica ai sensi della legge n. 1089/39.
La presenza di profonde carraie nel banco roccioso
e con varie direzioni testimonia della viabilità antica a datare
probabilmente dall'età preistorica, mantenuta in epoche successive
e collegata anche allo sfruttamento di cave di pietra attualmente sommerse,
la cui arcaicità è attestata dall'utilizzo del materiale
in antiche costruzioni siracusane (ad es. edifici templari del VI sec.
a.C.) (G. Lena, B. Basile, G. Di Stefano, in Archivio Storico Siracusano,
s. III, II, 1988, p. 51).
Nel V sec. a.C. il sito fu scenario della guerra
del Peloponneso e ne è documento un monumento circolare tutelato
in località Mondjo, alla estremità NW dell'isola, che l'Orsi
interpreta come fossa sepolcrale per i caduti appunto nella lotta contro
gli Ateniesi (413 a.C.) (P. Orsi, in Nsc, 1899, pp. 36-41).
Decine di fornaci di calce di età tardo-imperiale,
nella contrada Massoliveri, in parte ora sommerse, altre parzialmente erose
dall'azione marina, servite in origine da una strada, di cui restano tracce
di carraie (G. Lena, B. Basile, G. Di Stefano, art. cit., pp. 54-55)
testimoniano la continuità di frequentazione ed utilizzazione del
sito anche per attività "industriali".
Mentre in età normanna si sa dell'erezione
della «Chiesa della Maddalena sulla punta del Plemmirio», G.
Agnello, Siracusa Medievale, Monumenti inediti, 1926, p. 35.
ASPETTI GEOLOGICI E GEOMORFOLOGICI
L'attuale particolare configurazione della penisola
della Maddalena è strettamente legata all'attività tettonica
e morfologica esercitata, su questo tratto di territorio siracusano, da
agenti endogeni ed atmosferici prevalentemente dal Miocene medio ai giorni
nostri. La penisola in questione rappresenta, difatti, una particolare
struttura geologica nota in letteratura scientifica come "horst", costituita
da un'ammasso roccioso fagliato ai margini e sollevato rispetto alle zone
circostanti, oggi per tre quarti sommerse, ad opera dell'attività
tettonica prevalentemente distensiva manifestatasi in epoca Pliopleistocenica
su direttrici ad andamento nordovest-sudest, nordest-sudovest ed est-ovest.
Risulta interessante a tal proposito citare, fra gli studi condotti sull'area
in questione negli ultimi decenni, quelli di I. Di Geronimo, F. Ghisetti,
M. Grasso, F. Lentini, G. Scamarda e L. Vezzani, (1980 - Dati preliminari
sulla neotettonica della Sicilia sud orientale, ecc.), i quali hanno
anche ricostruito la polarità dei movimenti verticali dei terrazzi
marini tirreniani in epoca tardo olocenica e protostorica, stabilendo quali
margini della penisola della Maddalena hanno subito abbassamenti (e conseguente
ingressione marina) e sollevamenti. Nel citato lavoro si riporta che: «l'inversione
di tendenza che caratterizza alcuni settori della costa Iblea era già
stata documentata dalla sommersione sia di terrazzi tirreniani che di insediamenti
e manufatti collocabili tra il X d il II sec. a.C. ..."syloi" sommersi
(–2 metri) si hanno alla stazione di Targia ed al Plemmirio, all'estremità
nord della penisola della Maddalena, i syloi del Plemmirio risalgono al
II-III sec. a.C. Presso Ortigia un'altra costruzione del II-III sec. a.C.,
il Gymnasium timoleonteum, è attualmente invasa dalle acque. Nella
parte meridionale della penisola della Maddalena, a Capo Murro di Porco,
il terrazzo tirreniano del 1° ordine si trova a 10-15 metri, quello
di 2° ordine a quota 3-4 metri, mentre intorno a –10 metri si rinviene
un solco di battente collegabile col terrazzo del 3° ordine».
La geometria della linea di costa ha pertanto
subito qualche significativa modifica durante i trascorsi millenni, nascondendo,
o qualche volta cancellando del tutto, tracce di presenze antropiche di
epoca storica.
A tal proposito occorre rilevare che, nel corso
della storia, si è persa quasi completamente memoria della toponomastica
dei luoghi, fenomeno piuttosto diffuso ai tempi odierni, soprattutto in
ordine a quella delle forme della costa. La rilettura di un interessante
quanto poco noto testo datato 1709 e realizzato ad opera di tale Giovanni
Andrea Mazza, religioso della Compagnia di Gesù e titolato «La
Sicilia in prospettiva cioè le città, castella, terre e luoghi
esistenti e non esistenti in Sicilia, la topografia del littorale, li scogli,
isole e penisole intorno ad essa», ha consentito la restituzione
dei loro nomi ai rispettivi luoghi di appartenenza, almeno limitatamente
al tratto di costa relativo alla penisola della Maddalena: si apprende
così che il promontorio nei pressi della tonnara di Terrauzza in
realtà si chiama "Punta della Fico" e che fra questa ed il
successivo promontorio, chiamato "Capo Mele" ci sono la "Grotta
delle Ciaule" e la "Grotticella della Giommara", che gli alti
scogli che seguono fino a "Capo Murro di Porco" si chiamano "Palazzotti"
e che formano la "Cala del Banchitello" e "Capo Piccolo",
che immediatamente a seguire è possibile individuare il "Pergolo",
cioè «...uno scoglio sulla riviera, figurato a similitudine
del Pergamo, dove nelle chiese si sta, a far dicerie, proprio dè
predicatori, cui in alcuni luoghi di Sicilia nell'idioma materno appellano
"Pergolo"»; riteniamo siano davvero pochi coloro che oggi riconoscerebbero
la "Spiaggia del Catinascaro" o la "Grotta della Taverniera o
del Milione", ubicate lungo il versante orientale della penisola a
qualche centinaio di metri da Capo Murro di Porco, e ancora "Capo del
Taglitello o del Piliero" e la "Grotta della Cannata o del Piliero",
localizzati più avanti, procedendo verso l'imboccatura del porto
grande di Siracusa, nel completare il quadro delle località citate
occorre segnalare anche la "Grotta del Gigante", nei pressi dell'omonima
"Punta", quest'ultima così chiamata per «la sua altura, dov'è
la capanna, in cui per tutto l'anno si fermano li Guardiani contro li pirati»,
la successiva "Cala del Lignazzo", la "Punta di Altavilla"
con «tre oscure caverne con ridotto e cala del medesimo nome»,
la "Cala del Tufazzo", lo "Scoglio, Grotta e Bocche della Traversa"
con «la sua cala per sette galeotte», lo "Scoglio della
Pietre Rizze", la "Punta di Mazzamarello" «che molto si
allunga in mare», la "Cala di Mazzamarello", la "Grotta
e la Punta della Pellegrina", probabilmente una delle poche oggi ancora
riconoscibili, la "Spiaggia del Pozzillo", la "Punta e le Bocche
della Calella", per giungere alla nota "Punta della Mola".
Oggi dei succitati luoghi possiamo apprezzarne
la bellezza, talora l'imponenza, soprattutto attraverso una vista dal mare,
circumnavigando la penisola, ed in particolare il fascino delle alte falesie
e delle incantevoli grotte costiere. Alcune di queste, soprattutto nel
tratto compreso fra Punta Tavernara e Capo Murro di Porco, si estendono
nell'entroterra, lungo antichi piani di frattura dando luogo, in occasione
di violente mareggiate di Grecale o di Libeccio, ad un particolare effetto
idropneumatico causato dal fronte d'onda che si introduce all'interno delle
cavità costiere e genera spettacolari colonne d'acqua, talora alte
anche 20 e più metri, che non mancano di attrarre spesso gruppi
di curiosi che conoscono il fenomeno.
Una cavità carsica nota agli speleologi
e di interessante valore naturalistico è la Grotta del Pellegrino,
ubicata in prossimità di Punta del Gigante e con uno sviluppo orizzontale
di circa 120 metri, mentre altri ingrottamenti, molti di pregevole valore
paesaggistico, si trovano ubicati lungo la fascia costiera meridionale,
con accesso dal mare (Costa Bianca e Plemmirio). Fra tutte corre l'obbligo
di citare le grotte nei pressi di Case Fichera, una delle quali utilizzata
in passato come abituro troglodita, un'altra, con ingresso dal mare, all'apice
dell'insenatura di punta del Gigante altre due ancora a monte di quest'ultima;
splendidi archi naturali risultano ubicati nel tratto di costa compreso
fra Punta Tavernara e Capo Murro di Porco e lungo il costone roccioso osservabile
dalla S.P. n. 58.
In quest'area le citate forme geomorfologiche,
spesso associate a promontori di singolare bellezza, sono oggi minacciati
da un'edificazione selvaggia che negli ultimi decenni ha arrecato profondi
mutamenti alla zona e turba l'assetto paesaggistico dei luoghi. Occorre
inoltre segnalare che alcune delle grotte presenti nella zona di Massoliveri,
fra Punta della Mola e Punta Tavernara, presentano fenomeni di dissesto
statico che comporterà inevitabilmente la loro scomparsa ad opera
dell'azione combinata degli agenti meteomarini e della pressione antropica
crescente in tutta l'area.
Una elencazione delle peculiarità geomorfologiche
non può non contemplare gli ampi terrazzi costieri della fascia
settentrionale fino a Capo Murro di Porco, che ancora oggi conservano gli
originari caratteri di naturalità, anche biologica, nonché
l'ampio terrazzo sommitale della penisola, oggi seriamente minacciato da
una disordinata edilizia stagionale e residenziale.
In conclusione, relazionando in ordine all'attività
estrattiva, un tempo diffusa nella penisola, occorre precisare che nell'area
sono rilevabili tracce di antiche cave costiere a cielo aperto nella zona
nord, fra Punta della Mola e Punta Tavola, ad est nei pressi di Punta del
Gigante, oggi in parte sommerse e, a sud, nei pressi di Case Giaracà,
ove presentano in parte anche sviluppo in galleria. Un interessante ed
antico sistema di miniere di calcare a prevalente sviluppo orizzontale
risulta localizzato in località Massoliveri e presenta un interessante
sistema di pozzi di aerazione di presumibile periodo medievale.
TOPONOMASTICA ED EMERGENZE ARCHITETTONICHE
Il Plemmirio - Maddalena, toponimo di una tozza
penisola a sud di Siracusa, vanta millenni di storia, giacché era
abitata dall'età del bronzo. Attualmente con contrada Maddalena
o contrada Isola o contrada Isola della Maddalena, si intende quel tratto
di territorio costretto fra il seno Dascone del porto grande (spiaggia
del Sacramento) e la retrostante strada provinciale che porta alla Costa
Bianca del Plemmirio. Tale penisola è chiamata della Maddalena in
quanto lì nel periodo normanno, sulle rovine del preesistente tempio
di Ercole, venne edificata una chiesa in onore a Santa Maria Maddalena.
Il termine Isola, secondo alcuni, starebbe in vernacolo per penisola ma
si può ritenere che il toponimo derivi dal vocabolario basso latino
Isula che in italiano sta per "appezzamento di terreno rinchiuso
(in siciliano chiusa). Toponimi uguali si trovano sparsi per tutta
l'area sud-orientale della Sicilia.
Col termine penisola della Maddalena si intende
quel promontorio che già dai Greci venne chiamato Plemmirio. La
contrada, salubre per la buona esposizione ai venti, si eleva nella parte
più alta in un territorio denominato Mondio e fu famosa in passato
per la produzione di rinomati vini bianchi.
Il toponimo "Isola", più conosciuto, pare
si ricolleghi alla presenza di un istmo tra l'attuale penisola e la terraferma,
poi ricoperto da terreno alluvionale e fangoso.
Da un punto di vista naturalistico la penisola
aveva, fino a quindici-venti anni fa, grande importanza in quanto rappresentava
un punto di riferimento alla linea migratoria di molti uccelli che dall'Africa
andavano in Europa (e viceversa).
L'area in trattazione conserva ancora tutte le
caratteristiche storiche, naturali e paesaggistiche che la contraddistinguono;
infatti sono presenti nel territorio localizzati fenomeni di antropizzazione,
che comunque non scompongono quelle che sono le peculiarità paesaggistiche
della zona.
Il territorio della contrada, nonostante le trasformazioni
economiche e sociali accentuatesi particolarmente nel secondo dopoguerra,
conserva ancora qualche espressione originale del paesaggio ottocentesco.
Le ultime masserie, qualche coltura pregiata
e la tonnara sono manifestazioni segniche di valori umani e territoriali
impiantati su tradizioni secolari.
Le caratteristiche architettoniche delle ville
settecentesche, rispetto alla Sicilia occidentale, si ritrovano anche se
in tono minore, nelle ville-masserie e nelle case padronali, diffuse nella
Sicilia orientale.
Tra la metà dell'ottocento e gli inizi
del novecento la classe borghese siciliana costruisce dimore di "villeggiatura"
meno rappresentative, più piccole ma più funzionali, più
adatte, in definitiva, ad uno stile di vita comoda, senza eccessi di spazi
e di volumi. Questo tipo edilizio, si trova sparso all'interno dell'area
in trattazione.
La suddivisione territoriale dell'isola rispecchia,
ai primi del secolo scorso, una complessa situazione fondiaria. Esistevano
il burgensatico del barone Antonio Milocca e il feudo della Maddalena del
barone Giuseppe Bonanno. Vi erano inoltre vari possedimenti religiosi:
il convento di S. Agostino, la congregazione del S.S. Sacramento del circolo
delle Quartarone e il conservatorio delle Zitelle nel luogo nominato Carrozze.
Le masserie settecentesche e le case rurali dominavano
le coltivazioni, segnando il dominio della grande e media proprietà
feudale.
Il gruppo rurale più antico insiste sul
fondo "Lenze di Fava" presso il faro Massoliveri, nella contrada Carrozze,
appartenente al nobile Innoccenzo Pallavicini Carrozza, che, abitando a
Messina, lo vendette a Santi Tronco, da cui alla famiglia Farruggia, di
origine maltese, e poi ai Quattrocchi.
Il gruppo rurale consta di una serie di caseggiati,
di una chiesa semidiruta, dedicata a S. Giacomo e di un arco di ingresso,
dove fino a qualche anno fa era leggibile la data del 1650. Il complesso,
forse sorto per ospitare un antico convento, fu convertito in una grossa
fattoria, gravitante attorno alla chiesa-parrocchia. All'isola, infatti,
vivevano permanentemente gruppi familiari, ancora nel 1929 era abitata
da "gente agricola" ed era anche provvista di una scuola rurale. Nel maggio
dello stesso anno la baronessa Caterina Beneventano del Bosco donava 1.484
mq. per costruirvi una chiesa con annessa canonica. Tra le molte ville
ricordiamo quella dei Beneventano del Bosco. Ceduta la villa Pedemontana
in contrada delli Teracati, il barone Corrado, che ben conosceva le terre
della Maddalena, verso il 1820 acquistò la proprietà del
convento di S. Agostino. Il gruppo rurale oltre alla casa di masseria presentava
anche una torre, contenente due camerette ed una cucina, dove alloggiavano
i religiosi all'epoca del raccolto.
Su questa torre di guardia il barone fece costruire
una casa di campagna, rimaneggiando anche le precedenti costruzioni. Il
giardino costituito da muri, ingraziositi da un belvedere, integra il verde
dei suoi pini italici e delle sue palme con gli elementi della natura,
stabilendo nell'ordine visuale e nel rapporto con la villa l'incontro uomo-natura.
Pressappoco allo stesso periodo risale la villa
dello storico siracusano Parlato, che vanta un elegante quanto semplice
schema costruttivo costituito da un blocco mosso da un corpo sopravanzante
con grande terrazza, quasi una meditazione con il giardino.
Anche i Bonanno-Maeggio possedevano masserie
e i fondi Scicli e Uccello, provvisti di case d'abitazione e relativi servizi,
che passarono poi a Orazio e Michele Nava.
LA TONNARA DI TERRAUZZA
La tonnara di Terrauzza, inserita nel feudo Milocca,
tra il mare a sud e le terre del feudo di Milocca a est e a nord, pur con
le sue danneggiate strutture agricole e peschereccie, contribuisce a testimoniare
la forza di eredità umane molto resistenti.
Nel 1689 l'esercizio di pesca di Terrauzza fu
venduto dalla Regia Corte all'ordine dei minimi (sotto il titolo di San
Francesco di Paola della città di Siracusa) e rimane appannaggio
di quel convento a lungo, figurando ancora nell'elenco dei beni e delle
rendite arcivescovili della diocesi siracusana nel 1871.
Nonostante l'indubbio vantaggio di calare le
reti prima delle altre tonnare, in quanto protetta dai venti di greco e
levante dalla costa di Capo Meli, l'impianto di Terrauzza era danneggiato
dalla sua posizione all'interno di una baia un po' distante dagli abituali
itinerari dei tonni, inoltre era molestato dal marrobio (erba perenne).
Dopo parecchie vicissitudini legate ad altalenanti
periodi di pescosità dei tonni, la tonnara ebbe il suo periodo più
fecondo con la gestione dei due fratelli Francesco e Sebastiano Quadarella
intorno ai primi del 1900. In quel periodo infatti, si definiscono le abilità
tecniche e finanziarie, potenziate anche da un abbondante passo dei tonni.
L'esercizio registrò una pesca straordinariamente ricca nel mese
di luglio del 1904, furono pescati 4.000 tonni. Le pesche continuano ad
essere proficue e in un clima di crescente ottimismo Francesco Quadarella
prende in affitto il grande esercizio del principe di Villadorata a Marzamemi.
Quando dopo gli anni 20, improvvisamente e inspiegabilmente per gli operatori
dell'epoca, il passo dei tonni si ridusse in modo sensibile, Francesco
Quadarella in accordo con il fratello Sebastiano adottò l'accorgimento
di ampliare il tratto di mare a sua disposizione prendendo in affitto l'esercizio
della vicina tonnara di Fontane Bianche e quello di Avola ceduto in gabella
dall'avvocato Loreto.
L'esito dell'operazione fu negativo: il pescato,
per quanto praticato con notevole riduzione di spese non riuscì
che minimamente a diminuire i pesanti esiti. Gli sfortunati gestori persero
tutti i frutti del loro appassionato lavoro.
Le fabbriche della masseria tonnara
L'edificio settecentesco strutturato in un corpo
unico, anomalo rispetto a quello delle grandi tonnare, fu adattato per
servire funzionalmente una piccola azienda di pesca, alla quale non fu
necessario affiancare uno stabilimento.
Quando la pesca era particolarmente ricca, si
sollevava la camera della morte non completamente in modo da creare una
specie di vivaio, da cui catturare con calma i tonni nella quantità
richiesta.
Sulla fronte rivolta alla strada erano le casette
dei marinai, (attualmente semitrasformate da un recupero abitativo interrotto),
sul lato prospiciente il mare era una grande loggia, preceduta da una statua
di San Francesco da Paola, con il "bilico" per la pesa del pesce, i magazzini
per il deposito degli ordigni e sotto l'impennata un piccolo ricovero invernale
per le barche. Tutte le altre imbarcazioni, comprese le muciare attendevano
il ritorno dell'estate, tirate a secco sulla sottostante riva erbosa. Al
piano superiore era l'abitazione dei proprietari, fornita di due cucine
e di grandi camere. All'interno un piccolo tesoro nascosto: un piccolo
giardino-orto dove viti e fichi fornivano dolci frutti.
La destinazione agricola-peschereccia della piccola
tonnara, messa in opera da una ciurma di 20 uomini, consentiva contemporaneamente
lo svolgimento del lavoro nei campi, che consistente in età ottocentesca
trova conferma negli atti di gabella dove il proprietario si riservava
di escludere dal contratto la stalla, la pagliera e la casa rurale.
Oggi tali locali sono diruti e in cattivo stato
di conservazione, con tracce di muri perimetrali, non facilmente riconoscibili
nelle forme originarie.
Intorno al 1960 la tonnarella divenne il punto
di appoggio di pescatori part-time, protagonisti di una pesca solitaria
e modesta, ben diversa dalla grandiosa e rituale cattura dei tonni.
ASPETTI VEGETAZIONALI
La forma prevalente del suolo è quella
del tavolato, che termina all'intorno con una scarpata più o meno
alta; ad esso fanno corona piattaforme più basse ad altezza variabile
sul livello marino; in sostanza sono delle terrazze marine che si rompono
direttamente sul mare, con una riva rocciosa, articolata in piccole insenature.
La prevalenza di calcari interviene marcatamente negli aspetti immediatamente
sensibili del paesaggio, poiché la roccia affiora con grande frequenza
sul terreno pianeggiante. Gran parte della superficie è coltivata
ad arboree specializzate, quali il mandorlo, l'ulivo e gli agrumi, qualche
seminativo asciutto, le colture irrigue e quelle protette oggi in espansione.
La penisola della Maddalena costituisce uno dei
più caratteristici ambienti naturali, oltre che agricoli, della
costa siracusana. Il clima tipico del siracusano è caratterizzato
da venti invernali e primaverili, con sporadiche mareggiate, piogge prevalentemente
autunno-invernali, siccità da maggio ad agosto, temperature elevate
nel periodo estivo e miti negli altri mesi, umidità elevata.
Aspetti naturali del paesaggio - La vegetazione
Da uno studio del '74 a firma di Barbagallo,
Fagotto e Antonino Rizza, poi aggiornato da Attardo nel '93, la vegetazione
della penisola Maddalena presenta un peculiare aggruppamento alofilo, tipico
degli ambienti costieri rupestri, risultato della selezione degli ultimi
due secoli, dell'ambiente vegetale della lecceta siciliana oggi degradata
a macchia mediterranea e gariga, le cui specie rappresentative risultano
adattate ai suoli poco fertili e di spessore quasi nullo ed ai potenti
venti marini.
Il critmo-limonietum riscontrato sia sulle
coste basse che nelle falesie, (Massoliveri, Capo Murro di Porco, contrada
La Rocca) rappresenta un tipo di vegetazione durevole, legato alla alofilia
del suolo.
Limonietum syracusani (Bartolo, Brullo e Marcenò)
Sul versante ionico del territorio il limonietum
hyblei è vicariato da un'altra associazione del crithmo-limonion,
proposta come limonietum syracusani, il cui areale gravita su tutta
la costa siracusana, compresa fra Morghella (Pachino) e Brucoli (Augusta),
caratterizzando l'associazione limonium syracusanum, interessante
endemismo affine a limonium bocconei, mentre fra le caratteristiche di
ordine superiore sono presenti:
— linomium oleifolium;
— crithmum maritimum;
— plantago mecrorhiza;
— anthemis securdiranea;
— frankenia laevis;
— latus cytisoides;
— silene sedaides.
Il limonietum syracusani, che si rinviene in
prevalenza su calcareniti e calcari, occupa una stretta fascia vicina alla
riva, mentre verso l'interno è a contatto con il chameropo-sarcopoterium
spinosi, vegetazione a piccoli pulvini.
Rosmarino-thymetum capitati (Furnari)
Nelle stazioni costiere più interne caratterizzate
da substrati marnosi, marnoso-argillosi si ritrovano garighe a rosmarinus
officinalis, erica multiflora, thymo capitatus, cistus, globularia alypum
ecc.
E' un tipo di vegetazione arbustiva che, mentre
nelle zone interne della Sicilia costituisce in genere un aspetto di sostituzione
a seguito del degradare del quercetum ilicis, nelle stazioni costiere assume
un ruolo primario. Lo stato più evoluto del rosmarino-thimetum capitati
è infatti una pineta a pinus halepensis, in cui le specie arbustive
costituiscono un fitto sottobosco.
Myrto-lentiscetum (Moliner o Bolos)
E' indifferente al tipo di substrato sul versante
ionico. Rappresenta una macchia termofila climatica, legata all'ambiente
costiero.
E' caratterizzata da pistacia lentiscus e
myrtus communis. Si ritrovano anche specie del paesaggio dell'olivo
e del carrubbo, alleanza del pistacio-rhammetalia alaterni le cui specie
caratteristiche sono:
— chamerops humilis;
— ephedra fragilis;
— prasium majus;
— teucrim fruticans.
Benché oggi si rinvengono piccole aree
ricoperte da questa associazione, nel passato la sua estensione doveva
essere notevole come è attestato dalla presenza di numerosi cespugli
di mirto e di lentisco in prossimità di muri e/o stazioni semirupestri.
Solo in pochissime stazioni, che coincidono con quelle meno disturbate,
è possibile osservare dei grossi e vecchi esemplari arborei di lentisco,
mirto fillirea e olivastro esempio di quel che costituiva in passato, la
struttura di questa vegetazione.
Chameropo-sarcopoterium spinosi (Barbagallo,
Brullo e Fagotto)
Al limonietum siracusani, associazione prettamente
alofila, segue verso l'interno una particolare vegetazione arbustiva di
tipo termo-xerofilo.
E' un aspetto molto particolare, in Sicilia esclusivo
della provincia di Siracusa dove si rinviene sia lungo il litorale che
in stazioni dell'interno. Esso è caratterizzato fisionomicamente
da thymus capitatus e sarcopoterium spinosum che assumono un habitus pulvinare
(dal latino pulvinus-cuscino).
La specie più interessante dell'associazione
è il sarcopoterium spinosum, specie ad ampia distribuzione
mediterraneo-orientale, mentre è rara e sempre molto localizzata
nel mediterraneo centrale.
Appartiene all'alleanza fitosociologia dell'oleo-ceratonion
per la presenza di alcuni elementi termofili e all'ordine pistacio-rhamnetalia
alaterni, le cui specie più rappresentative sono:
— teucrium fruticans;
— chaemerops humilis;
— asparagus.
Chaemeropo-sarcopoterietum spinosi comprende
le specie sarcopoterium spinosum e thimus capitatus.
Differenziali, rispetto a quelle egee e palestinesi,
per la presenza di alcuni elementi mediterraneo-occidentali quali chaemerops
humilis, teucrium fruticans.
Nel 1974/76 veniva segnata nello studio condotto
da Barbagallo, Fagotto e Antonino Rizza località Capo Murro di Porco,
in corrispondenza di una leggera depressione del suolo, un minuscolo stagno,
oggi scomparso, in cui si rinveniva una tipica vegetazione alo-igrofita
estesa per circa 2-3 ettari, insolita per la zona.
Specie caratteristiche segnalate sono:
— bolboschoemus maritimum;
— limonium serotinum.
In posizione eccentrica, si rinvengono grossi
arbusti di tamarix africana.
La flora
Fra le specie tipiche delle zone costiere della
Sicilia orientale si rinvengono:
— limonium serotium;
— allium maritimun;
— plantago macrorrhiza;
— bolboschoemus maritinus;
— damasonium stellatum;
— tamarix africana;
— lentarius erythrae;
— juncus subnulatus;
— iris sysirinchium.
Dinamica della vegetazione serie della costa
rocciosa orientale
Lungo il versante orientale del territorio che
corrisponde al tratto ionico compreso fra Capo Passero e Marina di Noto,
si realizzano condizioni di minore xericità ambientale rispetto
alla corrispondente costa rocciosa meridionale.
Ciò è probabilmente dovuto alla
minore influenza dei venti meridionali e occidentali provenienti dal nord-Africa,
i quali influiscono in modo determinante, conferendo una spiccata aridità
ambientale alla costa meridionale.
Questa diversità del clima si manifesta
in modo palese sulla vegetazione, che qui risulta uniformemente distribuita
su tutto il litorale roccioso, indipendentemente dalla natura del substrato.
Sulla costa ionica si rinviene il limonietum
syracusani seguito dal chamerops humilis, che è pure presente in
stazioni abbastanza interne del territorio siracusano, essendo un'associazione
non strettamente costiera.
In particolare il chameropo-sarcopoterium spinosi
lungo il litorale, limitatamente alla stretta fascia interposta fra il
limonium siracusani e la macchia costiera, assume un ruolo primario (edafoclimax),
mentre nelle stazioni interne assume in prevalenza un ruolo secondario,
relativo ai processi di degradazione della lecceta.
La vera formazione climacica di questa parte
del territorio è il myrto-lentiscetum, che si rinviene qui su qualsiasi
tipo di substrato (sin. edafo da edaphs = suolo e climax, dal greco = klimaks
scala).
E' importante sottolineare, in conclusione, che
l'ambiente vegetazionale prima descritto rappresenta un unico ambiente
di rilevante interesse per la biodiversità, segnalata come biotopo
di importante interesse naturalistico, oltre a rappresentare un paesaggio
peculiare della costa del siracusano, in atto legata alle attuali condizioni
di uso dell'area, che, se modificate, ne comprometterebbero, irrimediabilmente,
l'esistenza.
A conclusione della suddetta lettura il dott.
Mamo, l'arch. Cancemi e la dott.ssa Trigilia si allontanano dalla sala
della riunione e la commissione passa alla votazione del vincolo e alla
delimitazione dell'area da tutelare che sarà la seguente:
PERIMETRAZIONE
Il limite del vincolo in questione si diparte
da Punta della Mola e segue la linea di costa dell'intera penisola della
Maddalena fino alla tonnara di Terrauzza, comprendendola; qui, seguendo
una linea ideale perpendicolare alla suddetta linea di costa, raggiunge
la vicina strada provinciale Plemmirio-Fanusa, segue quest'ultima sulla
destra fino all'incrocio e svolta sulla sinistra percorrendo la S.P. n.
58, comprendendola, fino a ricongiungersi con il precedente confine del
vincolo del porto grande, di cui al decreto 30 settembre 1988, pubblicato
nella Gazzetta Ufficiale della Regione siciliana n. 52 del 3 dicembre
1988; piega, cioè, verso nord-est, prosegue lungo la linea ideale
che congiunge quest'ultimo punto col punto in cui è ubicata l'edicola
della Madonnina su via Isola e da qui imbocca la strada che conduce alla
Punta della Mola sino a raggiungerla nel punto di inizio del litorale.
Tutto ciò esaurito e condiviso, la commissione
all'unanimità.
DELIBERA
di proporre l'inclusione nell'elenco delle bellezze
naturali della provincia di Siracusa, ai sensi dell'art. 1, nn. 3 e 4 della
legge 29 giugno 1939, n. 1497, come bellezza d'insieme e panoramica, la
penisola della Maddalena, così come descritta nella perimetrazione
sopra riportata.
Esaurito l'argomento all'ordine del giorno, il
presidente dott. Giuseppe Voza, alle ore 13,00 dichiara chiusa la seduta.
Letto, approvato e sottoscritto.
Voza - presidente
Russo - componente
Capodicasa - componente
Turibio - membro aggregato
Maltese - membro aggregato
La Ferla - segretario
Allegato
DECRETO 24 aprile 1998.
Graduatoria regionale per la corresponsione
dell'indennità annua di collaboratore di studio medico.
Visto lo Statuto della Regione;
Vista la legge 23 dicembre 1978, n. 833;
Visto l'accordo collettivo nazionale per la regolamentazione
dei rapporti con i medici di medicina generale reso esecutivo con D.P.R.
n. 484/96;
Visto, in particolare, l'art. 45, comma 3, lett.
l), del predetto accordo, ai sensi del quale ai medici individuati dalla
Regione, entro la percentuale massima del 5% degli iscritti, sentito il
Comitato consultivo regionale ex art. 12, i quali utilizzano un collaboratore
di studio professionale assunto secondo il contratto nazionale dei dipendenti
degli studi professionali, categoria IV e/o fornito da società,
cooperative e associazioni di servizio o comunque utilizzato secondo le
normative vigenti, è corrisposta un'indennità annua di L.
2.400 per assistibile in carico fino al massimale o quota individuale;
Preso atto del parere espresso dal Comitato consultivo
regionale nella seduta del 6 marzo 1997;
Visto l'avviso pubblicato nella Gazzetta Ufficiale
della Regione siciliana del 25 ottobre 1997, con il quale i medici interessati
alla corresponsione di detta indennità, in possesso dei requisiti
prescritti, sono stati invitati a presentare apposita istanza all'Assessorato
regionale della sanità entro 20 giorni dalla pubblicazione dell'avviso
stesso, e quindi entro il 14 novembre 1997;
Considerato che la Regione ha individuato quale
criterio selettivo ai fini della corresponsione della suddetta indennità
l'anzianità di laurea;
Preso atto, altresì, che a questo Assessorato
regionale sono state presentate, entro i termini prescritti, numero 269
istanze;
Dato atto che la percentuale contrattualmente
determinata del 5% è pari a n. 291 aventi diritto per 5.829 iscritti
al 31 dicembre 1997 e, pertanto, tutti i medici interessati hanno titolo
ad essere inseriti nella presente graduatoria;
E' approvata la graduatoria della selezione indetta con avviso pubblicato nella Gazzetta Ufficiale della Regione siciliana del 25 ottobre 1997 per la corresponsione dell'indennità annua di collaborazione di studio medico prevista all'art. 45, comma 3, lett. l), D.P.R. n.484/96 di cui all'elenco che fa parte integrante del presente provvedimento.
Tutti i medici inseriti nella graduatoria di cui al predetto art. 1 hanno titolo alla corresponsione della predetta indennità, essendo le istanze pervenute inferiori alla percentuale massima del 5% degli iscritti.
Le Aziende unità sanitarie locali, prima
di provvedere all'erogazione della maggiorazione prevista dalla citata
normativa contrattuale, dovranno verificare che gli studi professionali
dei medici individuati dispongono di personale di collaborazione secondo
le condizioni di cui all'art. 45, comma 3, lett. l), D.P.R. n. 484/96.
Il presente decreto sarà trasmesso alla
Ragioneria centrale e, quindi, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale
della Regione siciliana.
Palermo, 24 aprile 1998.
LEONTINI |
Allegato
Codice medico | Cognome e nome | Anzianità | Data di nascita | Data di laurea | A.S.L. |
210790 | Virzi Antonino | 46 | 13-5-1924 | 12-2-1952 | 3 | |
900750 | Nobile Lorenzo | 43 | 6-2-1928 | 11-3-1955 | 9 | |
901559 | Cosentino Benedetto | 42 | 12-11-1928 | 26-7-1955 | 9 | |
804495 | Pollara Rocco | 42 | 5-10-1925 | 3-11-1955 | 8 | |
801907 | Cassone Donato | 42 | 25-3-1929 | 25-11-1955 | 8 | |
901640 | Grimaudo Ignazio | 42 | 6-3-1930 | 7-12-1955 | 9 | |
901902 | Vallone Vito | 42 | 27-5-1931 | 7-12-1955 | 9 | |
901480 | Blunda Diego | 41 | 13-3-1929 | 6-7-1956 | 9 | |
106129 | Garofalo Gioacchino | 41 | 2-8-1928 | 27-11-1956 | 6 | |
903408 | Ottoveggio Salvatore | 41 | 3-7-1928 | 27-11-1956 | 9 | |
210244 | Severino Luigi | 41 | 12-6-1931 | 28-2-1957 | 3 | |
802784 | Paparoni Roberto | 41 | 5-1-1930 | 13-3-1957 | 8 | |
901731 | Migliore Vincenzo | 40 | 21-2-1930 | 23-11-1957 | 9 | |
403013 | Vecchio Carmelo | 40 | 9-2-1933 | 7-12-1957 | 1 | |
700269 | Cicala Francesco | 40 | 13-2-1932 | 8-3-1958 | 7 | |
202531 | Di Cara Calogero | 39 | 27-11-1927 | 11-2-1959 | 3 | |
117480 | Messina Paolo | 39 | 13-2-1931 | 7-3-1959 | 6 | |
111309 | Puleo Giuseppe | 39 | 1-1-1930 | 7-3-1959 | 6 | |
803413 | Buccheri Luigi | 38 | 18-2-1930 | 23-2-1960 | 8 | |
201948 | Coco Carmelo | 37 | 18-9-1934 | 13-7-1960 | 3 | |
308275 | Romeo Nunzio | 36 | 27-1-1937 | 30-11-1961 | 5 | |
801279 | Cantone Biagio | 36 | 27-5-1936 | 20-2-1962 | 8 | |
900419 | Di Stefano Salvatore | 36 | 4-10-1935 | 6-3-1962 | 9 | |
117504 | Sciortino Giuseppe | 35 | 18-11-1931 | 10-7-1962 | 6 | |
903783 | Di Natale Antonino | 35 | 8-1-1938 | 20-7-1962 | 9 | |
103687 | Crapa Salvatore | 35 | 12-1-1935 | 8-3-1963 | 6 | |
902597 | Parla Francesco | 34 | 1-1-1929 | 5-3-1964 | 9 | |
113088 | Solito Pasquale | 33 | 22-9-1938 | 27-11-1964 | 6 | |
106789 | Graceffa Salvatore | 32 | 22-3-1940 | 8-7-1965 | 6 | |
109506 | Mogavero Filiberto | 32 | 13-2-1939 | 9-7-1965 | 6 | |
601803 | Schillaci Eusebio Santo | 32 | 6-8-1940 | 14-7-1965 | 4 | |
803801 | Amenta Sebastiano | 32 | 23-2-1934 | 9-11-1965 | 8 | |
203341 | Gambera Salvatore | 32 | 23-4-1940 | 9-11-1965 | 3 | |
308764 | Scattarreggia Vito | 32 | 27-7-1929 | 30-11-1965 | 5 | |
103517 | Conti Salvatore | 32 | 29-5-1940 | 14-12-1965 | 6 | |
214657 | Cicero Giuseppe | 32 | 5-7-1941 | 28-2-1966 | 3 | |
800071 | Cappellani Daniele | 30 | 14-10-1941 | 22-11-1967 | 8 | |
802147 | Fichera Giuseppe | 30 | 15-12-1934 | 22-11-1967 | 8 | |
204572 | Lombardo Antonino Giuseppe | 30 | 18-2-1936 | 23-11-1967 | 3 | |
404141 | Sidoti Francesco | 30 | 22-8-1938 | 23-11-1967 | 1 | |
802580 | Marano Carmelo | 29 | 6-7-1928 | 26-7-1968 | 8 | |
117526 | Terruso Salvatore | 29 | 10-11-1942 | 30-10-1968 | 6 | |
902369 | Di Giovanni Giovanni | 29 | 25-11-1940 | 17-3-1969 | 9 | |
213722 | Russo Alfio | 28 | 6-10-1942 | 17-7-1969 | 3 | |
803754 | Sullo Francesco | 28 | 25-3-1943 | 13-3-1970 | 8 | |
310455 | Di Tommaso Giuseppe | 27 | 19-10-1944 | 22-3-1971 | 5 | |
903750 | Catalano Giuseppe | 26 | 6-2-1946 | 13-11-1971 | 9 | |
117092 | Provenzale Antonetto | 26 | 21-3-1944 | 17-12-1971 | 6 | |
903533 | Sarullo Paolo | 26 | 20-1-1937 | 31-12-1971 | 9 | |
903590 | Trapani Giuseppe | 26 | 26-1-1947 | 17-3-1972 | 9 | |
113487 | Termine Gioacchino | 25 | 13-5-1943 | 21-7-1972 | 6 | |
130771 | Maini Luigi | 25 | 28-2-1948 | 8-11-1972 | 6 | |
501466 | Grasso Alfredo | 25 | 20-11-1947 | 11-11-1972 | 2 | |
803436 | Columba Giuseppe | 25 | 22-10-1948 | 22-12-1972 | 8 | |
502755 | Scuvera Carmelo | 25 | 28-3-1947 | 4-4-1973 | 2 | |
804883 | Valvo Rosa | 24 | 13-1-1949 | 16-7-1973 | 8 | |
600355 | Sodaro Salvatore Maria | 24 | 8-4-1938 | 23-7-1973 | 4 | |
901218 | Martorana Biagio | 24 | 14-11-1947 | 5-11-1973 | 9 | |
800891 | Sipione Sebastiano | 24 | 13-4-1948 | 28-11-1973 | 8 | |
201219 | Campisi Vincenzo | 24 | 24-11-1942 | 4-12-1973 | 3 | |
903021 | Buffa Vito | 24 | 14-7-1947 | 20-2-1974 | 9 | |
802307 | Gissara Antonino | 24 | 12-10-1948 | 2-4-1974 | 8 | |
903909 | Sciacca Salvatore | 24 | 26-2-1948 | 5-4-1974 | 9 | |
114559 | Zito Alfonso | 24 | 30-1-1946 | 8-4-1974 | 6 | |
502106 | Morgana Ignazio Salvatore | 23 | 5-4-1950 | 12-7-1974 | 2 | |
903818 | Gancitano Salvatore | 23 | 15-12-1945 | 16-7-1974 | 9 | |
903715 | Buffa Gianni | 23 | 26-5-1946 | 18-7-1974 | 9 | |
118336 | Cammalleri Rosario | 23 | 1-9-1949 | 18-7-1974 | 6 | |
802512 | Madeddu Francesco | 23 | 18-1-1946 | 19-7-1974 | 8 | |
109277 | Miceli Ignazio | 23 | 15-9-1948 | 19-7-1974 | 6 | |
117548 | Viola Francesco | 23 | 18-8-1949 | 29-7-1974 | 6 | |
101987 | Buscemi Vincenzo | 23 | 2-7-1949 | 8-11-1974 | 6 | |
900830 | Pocorobba Tonino | 23 | 10-10-1946 | 8-11-1974 | 9 | |
802499 | Lopes Francesco | 23 | 30-3-1947 | 5-12-1974 | 8 | |
801952 | Colomasi Giuseppe | 23 | 7-12-1948 | 7-12-1974 | 8 | |
803139 | Spicuglia Bruno | 23 | 13-1-1950 | 7-12-1974 | 8 | |
800788 | Gozzo Paolino | 23 | 3-2-1945 | 13-12-1974 | 8 | |
600138 | Miroddi Salvatore | 23 | 6-5-1948 | 13-12-1974 | 4 | |
114218 | Vincenzino Claudio | 23 | 11-5-1949 | 10-3-1975 | 6 | |
114914 | D'Amato Giuseppe | 23 | 18-1-1950 | 12-3-1975 | 6 | |
402760 | Iapichino Giuseppe | 23 | 5-1-1949 | 4-4-1975 | 1 | |
308468 | Sacca Felice Antonino | 23 | 19-7-1949 | 4-4-1975 | 5 | |
900567 | Guarnotta Antonino | 22 | 29-4-1947 | 27-7-1975 | 9 | |
210676 | Basile Lorenzo | 22 | 15-9-1950 | 5-11-1975 | 3 | |
211178 | Privitera Vittorio | 22 | 21-7-1945 | 28-11-1975 | 3 | |
902450 | Stallone Giuseppe | 22 | 16-1-1950 | 13-12-1975 | 9 | |
118962 | Porto Giuseppe | 22 | 21-2-1950 | 22-12-1975 | 6 | |
904241 | Bono Vincenzo | 22 | 7-6-1950 | 12-3-1976 | 9 | |
900522 | Giacomelli Giuseppe | 22 | 2-1-1951 | 13-3-1976 | 9 | |
403649 | Alaimo Augusto | 22 | 20-8-1949 | 27-3-1976 | 1 | |
211281 | Vita Gaetano | 22 | 9-2-1945 | 13-4-1976 | 3 | |
206626 | Ricciardolo Maria | 21 | 30-10-1950 | 7-7-1976 | 3 | |
700543 | La Terra Bella Bernardo | 21 | 2-5-1949 | 8-7-1976 | 7 | |
803812 | Battaglia Mario | 21 | 24-4-1951 | 10-7-1976 | 8 | |
106698 | Giuliano Antonia | 21 | 2-3-1952 | 24-7-1976 | 6 | |
202656 | Di Mauro Claudio | 21 | 14-12-1950 | 23-10-1976 | 3 | |
803721 | Morelli Salvatore | 21 | 31-10-1951 | 25-10-1976 | 8 | |
100299 | Albano Rosaria | 21 | 7-10-1951 | 28-10-1976 | 6 | |
500736 | Cinardi Antonio | 21 | 23-12-1948 | 30-10-1976 | 2 | |
403456 | Criscimanna Massimo | 21 | 19-4-1952 | 30-10-1976 | 1 | |
902211 | Dattolo Mariano | 21 | 22-6-1949 | 18-12-1976 | 9 | |
109642 | Morana Giovanni | 21 | 13-4-1949 | 18-12-1976 | 6 | |
904365 | Romagnosi Girolamo Francesco | 21 | 28-11-1949 | 20-12-1976 | 9 | |
903830 | Giacalone Giovan Battista | 21 | 2-7-1950 | 21-3-1977 | 9 | |
206808 | Romano Sebastiano | 21 | 26-7-1949 | 28-3-1977 | 3 | |
804212 | Cilleri Cirino | 21 | 29-11-1951 | 29-3-1977 | 8 | |
905871 | Romagnosi Salvatore | 21 | 18-4-1951 | 4-4-1977 | 9 | |
304829 | De Meo Ferruccio | 21 | 31-1-1951 | 14-4-1977 | 5 | |
500268 | Bambili Carmelo | 21 | 25-10-1951 | 16-4-1977 | 2 | |
904480 | Di Maio Nicolo | 20 | 27-1-1949 | 1-7-1977 | 9 | |
213983 | Abate Gaetano | 20 | 6-4-1953 | 11-7-1977 | 3 | |
801736 | Caia Angelo | 20 | 7-9-1952 | 13-7-1977 | 8 | |
903749 | Castelli Mariano | 20 | 4-5-1952 | 14-7-1977 | 9 | |
902768 | Leone Dina | 20 | 11-4-1951 | 14-7-1977 | 9 | |
112028 | Sacco Giuseppe | 20 | 5-5-1948 | 14-7-1977 | 6 | |
903602 | Trapani Giuseppe Salvatore | 20 | 18-1-1952 | 18-7-1977 | 9 | |
903259 | Licari Francesco | 20 | 13-2-1952 | 20-7-1977 | 9 | |
114845 | Carollo Francesco Paolo | 20 | 5-6-1952 | 27-7-1977 | 6 | |
115176 | Provino Vincenzo | 20 | 23-11-1951 | 20-8-1977 | 6 | |
124918 | Giangreco Isidoro | 20 | 28-1-1948 | 16-10-1977 | 6 | |
102319 | Capaci Domenico | 20 | 16-4-1952 | 20-10-1977 | 6 | |
115461 | Cirincione Salvatore | 20 | 27-2-1950 | 20-10-1977 | 6 | |
900624 | Lucchese Francesco | 20 | 29-10-1952 | 20-10-1977 | 9 | |
110192 | Orlando Gaetano | 20 | 22-5-1953 | 20-10-1977 | 6 | |
135221 | Becchina Ignazio | 20 | 25-7-1953 | 26-10-1977 | 6 | |
102092 | Calamusa Lidia | 20 | 10-2-1951 | 26-10-1977 | 6 | |
500645 | Carvello Angelo | 20 | 30-11-1952 | 26-10-1977 | 2 | |
900977 | Tartamella Antonino | 20 | 5-6-1949 | 26-10-1977 | 9 | |
110328 | Palazzo Caterina | 20 | 6-10-1951 | 3-11-1977 | 6 | |
500018 | Abbate Giuseppe | 20 | 30-7-1949 | 4-11-1977 | 2 | |
804781 | Salemi Gaetano | 20 | 30-8-1952 | 7-11-1977 | 8 | |
804223 | Coco Salvatore | 20 | 5-6-1952 | 12-11-1977 | 8 | |
203034 | Fidelbo Melchiorre | 20 | 1-3-1953 | 12-11-1977 | 3 | |
802488 | Lo Monaco Riccardo | 20 | 6-2-1954 | 12-11-1977 | 8 | |
104782 | Di Miceli Pietro | 20 | 5-11-1952 | 14-12-1977 | 6 | |
109471 | Modica Francesco | 20 | 23-8-1952 | 14-12-1977 | 6 | |
900692 | Minaudo Giovan Battista | 20 | 17-9-1945 | 20-12-1977 | 9 | |
403592 | Vella Lorenzo | 20 | 20-8-1949 | 1-3-1978 | 1 | |
901491 | Cammisa Nicolò | 20 | 16-3-1952 | 18-3-1978 | 9 | |
901764 | Mirrione Antonio | 20 | 1-11-1947 | 18-3-1978 | 9 | |
215148 | Romano Vincenzo | 20 | 9-11-1951 | 18-3-1978 | 3 | |
106767 | Gorgone Salvino | 20 | 21-5-1953 | 30-3-1978 | 6 | |
107189 | Imburgia Giovanni | 20 | 31-8-1951 | 30-3-1978 | 6 | |
901617 | Fulco Sebastiano | 20 | 18-12-1952 | 31-3-1978 | 9 | |
700407 | Di Stefano Carmelo Elio | 20 | 1-7-1953 | 3-4-1978 | 7 | |
802250 | Gianderico Alberto | 20 | 28-5-1953 | 5-4-1978 | 8 | |
801758 | Caligiore Giuseppe | 20 | 22-3-1953 | 7-4-1978 | 8 | |
806378 | Galioto Antonino | 20 | 26-10-1952 | 7-4-1978 | 8 | |
901025 | Vassallo Giovanni Salvatore | 20 | 19-8-1946 | 8-4-1978 | 9 | |
711737 | Rapisarda Francesco | 20 | 18-10-1951 | 12-4-1978 | 3 | |
806575 | Rametta Salvatore | 19 | 5-11-1953 | 1-7-1978 | 8 | |
123777 | Intravaia Giuseppe | 19 | 2-1-1951 | 7-7-1978 | 6 | |
123868 | Marciano Alberto | 19 | 26-1-1952 | 7-7-1978 | 6 | |
124110 | Sangiorgi Luciana | 19 | 27-5-1954 | 7-7-1978 | 6 | |
805329 | Judica Manlio | 19 | 19-1-1953 | 11-7-1978 | 8 | |
602179 | La Mattina Giuseppe | 19 | 10-9-1953 | 11-7-1978 | 4 | |
702983 | Trombatore Alberto | 19 | 21-5-1953 | 11-7-1978 | 7 | |
806162 | Trombatore Carmelo | 19 | 30-11-1951 | 13-7-1978 | 8 | |
124304 | Vazzana Pietro | 19 | 4-6-1954 | 25-7-1978 | 6 | |
904605 | Campo Franco Antonio | 19 | 3-9-1952 | 27-7-1978 | 9 | |
904889 | De Vita Antonio Giovanni | 19 | 5-4-1953 | 28-7-1978 | 9 | |
125205 | Ognibene Giuseppe | 19 | 23-4-1954 | 28-7-1978 | 6 | |
904640 | La Rosa Maria | 19 | 6-2-1953 | 29-7-1978 | 9 | |
904639 | Milazzo Vito | 19 | 3-1-1953 | 29-7-1978 | 9 | |
313386 | Lipari Luigi | 19 | 29-5-1952 | 31-7-1978 | 5 | |
217214 | Oliva Giuseppe | 19 | 27-8-1953 | 30-10-1978 | 3 | |
503473 | Cinardo Finuccia Maria | 19 | 17-11-1951 | 2-11-1978 | 2 | |
805625 | Miano Alessandro | 19 | 12-2-1930 | 3-11-1978 | 8 | |
602021 | Filetti Vincenzo | 19 | 3-4-1952 | 4-11-1978 | 4 | |
904731 | Marino Pietro Ignazio | 19 | 11-4-1953 | 6-11-1978 | 9 | |
904753 | Colicchia Sebastiano | 19 | 16-11-1953 | 7-11-1978 | 9 | |
904764 | Daidone Gioacchino | 19 | 29-11-1953 | 7-11-1978 | 9 | |
904775 | Valenti Biagio | 19 | 18-2-1954 | 7-11-1978 | 9 | |
130123 | Stella Luisa | 19 | 21-3-1953 | 8-11-1978 | 6 | |
312872 | Briguglio Antonio | 19 | 26-9-1950 | 11-11-1978 | 5 | |
303973 | Caudo Giacomo | 19 | 10-11-1954 | 29-11-1978 | 5 | |
904890 | Vesco Giuseppe | 19 | 5-3-1950 | 15-12-1978 | 9 | |
503872 | Di Mauro Filippo | 19 | 22-4-1952 | 21-2-1979 | 2 | |
125216 | Badali Salvatore | 19 | 16-4-1951 | 15-3-1979 | 6 | |
127531 | Fasulo Gerlando | 19 | 6-5-1954 | 15-3-1979 | 6 | |
904969 | Galuppo Alberto | 19 | 29-7-1953 | 15-3-1979 | 9 | |
127611 | Galvano Luigi | 19 | 1-1-1951 | 22-3-1979 | 6 | |
904970 | Mistretta Antonino | 19 | 25-8-1953 | 22-3-1979 | 9 | |
806971 | Blundo Luigi | 19 | 4-6-1953 | 28-3-1979 | 8 | |
602088 | Adamo Gaetano | 19 | 13-10-1953 | 29-3-1979 | 4 | |
806298 | Pistritto Gaspare | 19 | 22-5-1949 | 4-4-1979 | 8 | |
503440 | Virone Amedeo | 19 | 6-6-1950 | 10-4-1979 | 2 | |
905200 | Di Figlia Giuseppe | 18 | 17-10-1953 | 4-7-1979 | 9 | |
905427 | Adamo Saverio | 18 | 11-4-1953 | 13-7-1979 | 9 | |
904992 | Moscato Giuseppa Silvana | 18 | 6-10-1954 | 14-7-1979 | 9 | |
905780 | Piccione Antonino | 18 | 8-2-1951 | 14-7-1979 | 9 | |
215547 | Lupo Nunzio | 18 | 9-5-1951 | 17-7-1979 | 3 | |
806390 | Malandrino Giuseppe | 18 | 15-9-1952 | 19-7-1979 | 8 | |
905164 | Lo Giudice Giuseppe | 18 | 31-1-1952 | 23-7-1979 | 9 | |
503781 | Bennici Calogero | 18 | 2-1-1954 | 24-7-1979 | 2 | |
805933 | Caruso Giuseppe | 18 | 14-4-1955 | 30-10-1979 | 8 | |
503576 | Bevelacqua Rocco | 18 | 30-3-1953 | 5-11-1979 | 2 | |
126743 | Caputo Salvatore | 18 | 10-5-1954 | 5-11-1979 | 6 | |
905596 | Pipitone Leonardo | 18 | 4-1-1954 | 5-11-1979 | 9 | |
133225 | Camizzi Giuseppa | 18 | 17-11-1955 | 7-11-1979 | 6 | |
602168 | Milazzo Rosalba | 18 | 4-10-1955 | 7-11-1979 | 4 | |
905415 | Sciacca Renato | 18 | 5-4-1954 | 7-11-1979 | 9 | |
503519 | Caccamo Orazio Antonio | 18 | 6-1-1954 | 8-11-1979 | 2 | |
806322 | Claudio Sergio | 18 | 6-6-1954 | 8-11-1979 | 8 | |
905518 | Noto Giuseppe Nicolo | 18 | 18-2-1953 | 8-11-1979 | 9 | |
806231 | Pagliaro Luigi | 18 | 4-1-1954 | 8-11-1979 | 8 | |
313626 | Panama Letterio | 18 | 7-9-1953 | 8-11-1979 | 5 | |
905131 | Ancona Giuseppe | 18 | 16-10-1953 | 9-11-1979 | 9 | |
905369 | Pellegrino Francesca | 18 | 12-8-1954 | 9-11-1979 | 9 | |
906395 | Mancuso Salvatore | 18 | 9-11-1952 | 26-11-1979 | 9 | |
905358 | Biondo Giuseppe | 18 | 4-6-1953 | 17-12-1979 | 9 | |
905449 | Santangelo Gaspare Antonio | 18 | 2-12-1952 | 17-12-1979 | 9 | |
905120 | Fiore Antonino | 18 | 29-9-1953 | 18-12-1979 | 9 | |
125170 | Innati Maria | 18 | 27-3-1955 | 18-12-1979 | 6 | |
904274 | Cernigliaro Michele | 18 | 16-2-1955 | 22-3-1980 | 9 | |
504000 | Cinardo Enzo | 18 | 23-9-1954 | 27-3-1980 | 2 | |
503974 | Messina Angelo Luigi | 18 | 14-4-1952 | 10-4-1980 | 2 | |
313147 | Monastra Antonino | 18 | 3-6-1952 | 10-4-1980 | 5 | |
313660 | Maneri Giandomenico | 18 | 1-7-1955 | 11-4-1980 | 5 | |
907070 | Lipari Antonino | 18 | 13-2-1952 | 15-4-1980 | 9 | |
316911 | Cucinotta Carmelo | 18 | 21-7-1953 | 30-6-1980 | 5 | |
806139 | Latino Salvatore | 17 | 18-1-1953 | 8-7-1980 | 8 | |
906715 | Impicciche Giuseppe | 17 | 7-3-1952 | 21-7-1980 | 9 | |
504671 | Leonardi Giuseppe | 17 | 3-9-1952 | 21-7-1980 | 2 | |
905973 | Marrocco Angelo | 17 | 7-10-1954 | 21-7-1980 | 9 | |
906578 | Sciacca Sebastiano Silvio | 17 | 21-2-1952 | 21-7-1980 | 9 | |
905995 | Siena Giovanni | 17 | 10-6-1954 | 22-7-1980 | 9 | |
905814 | Aleo Fausto | 17 | 2-3-1955 | 25-7-1980 | 9 | |
906726 | La Vela Francesco | 17 | 10-5-1951 | 5-11-1980 | 9 | |
807451 | Lo Nigro Sebastiano | 17 | 12-3-1955 | 5-11-1980 | 8 | |
128283 | Mazzola Vincenzo | 17 | 1-4-1954 | 6-11-1980 | 6 | |
906635 | Pellegrino Paolo | 17 | 25-10-1955 | 6-11-1980 | 9 | |
217884 | Territo Giacomo | 17 | 20-3-1954 | 7-11-1980 | 3 | |
216711 | Marranzano Mario | 17 | 21-3-1953 | 11-11-1980 | 3 | |
131400 | Citarda Michele | 17 | 4-10-1954 | 15-12-1980 | 6 | |
907536 | Angileri Benedetta | 17 | 26-10-1955 | 16-12-1980 | 9 | |
806458 | Corazzini Grazia | 17 | 27-8-1955 | 6-4-1981 | 8 | |
133327 | Oliveri Pietro | 17 | 4-11-1951 | 8-4-1981 | 6 | |
313728 | Pollicita Mario | 17 | 9-9-1955 | 14-4-1981 | 5 | |
704524 | Bitetti Rocco | 16 | 8-7-1957 | 7-7-1981 | 7 | |
905916 | Palermo Giovanni | 16 | 31-10-1955 | 16-7-1981 | 9 | |
906932 | De Vita Sebastiano | 16 | 3-11-1956 | 24-7-1981 | 9 | |
504796 | Gattuso Salvatore | 16 | 4-11-1953 | 27-7-1981 | 2 | |
906498 | Di Maria Domenico | 16 | 16-11-1955 | 4-11-1981 | 9 | |
906237 | Fontana Biagio | 16 | 27-11-1951 | 4-11-1981 | 9 | |
131968 | Cangemi Claudio | 16 | 16-12-1955 | 5-11-1981 | 6 | |
128397 | Di Paola Giuseppe | 16 | 20-7-1954 | 6-11-1981 | 6 | |
135391 | Lo Truglio Francesco | 16 | 13-12-1951 | 6-11-1981 | 6 | |
705072 | Morello Rosario | 16 | 10-11-1954 | 6-11-1981 | 7 | |
219299 | Cauchi Antonio | 16 | 9-7-1950 | 9-11-1981 | 3 | |
219016 | Privitera Daniela | 16 | 1-2-1956 | 10-11-1981 | 3 | |
219335 | Gentile Francesco | 16 | 21-3-1957 | 11-11-1981 | 3 | |
906248 | Rizzo Francesco | 16 | 11-8-1956 | 19-12-1981 | 9 | |
129812 | Badali Salvatore | 16 | 13-5-1955 | 8-4-1982 | 6 | |
218217 | Palazzo Sergio | 15 | 20-5-1958 | 5-7-1982 | 3 | |
806594 | Tringali Sebastiano | 15 | 19-4-1957 | 6-7-1982 | 8 | |
316330 | Spinnicchia Renato | 15 | 7-8-1953 | 19-7-1982 | 5 | |
907434 | Di Natale Vincenza | 15 | 12-12-1952 | 23-7-1982 | 9 | |
906317 | Marchica Franco | 15 | 10-10-1956 | 23-7-1982 | 9 | |
812254 | Miranda Salvatore | 15 | 3-1-1952 | 2-11-1982 | 8 | |
908370 | Pavia Giovanni | 15 | 10-12-1954 | 5-11-1982 | 9 | |
907013 | Ditta Rosalia | 15 | 17-9-1957 | 6-11-1982 | 9 | |
908039 | Cusumano Mariano | 15 | 19-5-1956 | 26-3-1983 | 9 | |
219881 | Salerno Sebastiano | 15 | 22-2-1958 | 12-4-1983 | 3 | |
810087 | Marino Santo | 14 | 2-10-1952 | 7-7-1983 | 8 | |
134376 | Lisanti Giovanni | 14 | 30-12-1955 | 21-12-1983 | 6 | |
510627 | Mastrosimone Giuseppe | 14 | 3-11-1955 | 29-3-1984 | 2 | |
704945 | Lo Monaco Giacobbe Carmelo | 12 | 1-3-1961 | 13-11-1985 | 7 | |
505390 | Torregrossa Giuseppa | 5 | 18-2-1956 | 8-7-1992 | 2 |
(98.20.1052)
DECRETO 27 marzo 1998.
Modifica del decreto 2 ottobre 1997, concernente
percorrenze effettive delle aziende esercenti servizi di trasporto pubblico
di linea.
Vista le legge regionale
14 giugno 1983, n. 68 e successive modificazioni;
Vista le legge regionale 27 maggio 1997, n. 16,
art. 18, commi 3° e 4°;
Visto il decreto n. 457/3Tr del 2 ottobre
1997, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale della Regione siciliana
n. 58, parte I, del 18 ottobre 1997;
Viste le istanze prodotte dalle aziende sottoelencate
concernenti le richieste a fianco di ciascuna specificate:
— istanza 12 novembre 1997 s.r.l. Giuntabus-Messina,
richiesta di accoglimento della percorrenza di Km. 51.972 relativa alla
linea Milazzo (porto) - Catania (aeroporto) non effettuata nell'anno 1995
per sentenza di sospensione del TAR di Catania, successivamente annullata
dal C.G.A.;
— istanza del 15 novembre 1997 Argento
& Incorvaia - Ravanusa, richiesta rettifica classificazione del servizio
per Km. 49.440 da urbano in extraurbano;
— istanza del 14 novembre 1997 ATIS s.n.c.
- Sciara, richiesta aumento di Km. 12.384 per subentro nella concessione
dell'autolinea Collasano-Cefalù già eser ci ta t a dall'Azienda
Nancini;
— istanza del 29 ottobre 1997 autolinee
Drepanum s.r.l. - Trapani, richiesta di classificazione urbana del servizio
di Favignana per Km. 196.722,9 già incluso nella percorrenza complessiva
extraurbana di Km. 472.231,8;
— istanza del 15 novembre 1997 Mercorillo
Giacomo & C. s.a.s. - Acate, richiesta aumento di Km. 21.210 per subentro
nella concessione dell'autolinea Acate-Comiso già esercitata dall'A.S.T.;
— istanza del 17 febbraio 1998 Autoservizi
Russo s.r.l. - Castellammare del Golfo, richiesta aumento di Km. 56.940
per subentro nella concessione dell'autolinea Castellammare del Golfo-Scopello-Fraginesi
già esercitata dall'A.S.T.;
Considerato di potere accogliere le summenzionate
richieste, procedendo contestualmente alla diminuizione nei casi di aziende
che hanno ceduto i propri servizi;
Ritenuto, pertanto, di modificare il decreto
n. 457 del 2 ottobre 1997 secondo il prospetto sotto riportato che forma
parte integrante del presente decreto;
Per i motivi in premessa citati, le percorrenze di cui al decreto n. 457/3Tr del 2 ottobre 1997, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale della Regione siciliana n. 58, parte I, del 18 ottobre 1997, attribuite alle aziende sottoelencate sono modificate secondo i dati chilometrici a fianco di ciascuna indicati:
Chilometri per tipo di servizio | |||||
Azienda | Provincia | Urbani | Suburbani | Extraurbani | Totale Km. |
Giuntabus s.r.l. | ME | 0,00 | 16.108,00 | 862.547,00 | 888.655,00 |
Argento & Incorvaia s.r.l. | AG | 0,00 | 0,00 | 49.440,00 | 49.440,00 |
ATIS s.r.l. | PA | 0,00 | 0,00 | 80.515,60 | 80.515,60 |
Depranum s.r.l. | TP | 196.722,90 | 0,00 | 275.508,00 | 472.231,80 |
Mercorillo G. & S. s.a.s. | RG | 0,00 | 0,00 | 43.110,00 | 43.110,00 |
Autoservizi Russo s.r.l. | TP | 0,00 | 29.619,00 | 392.841,00 | 422.460,00 |
Nancini s.n.c. | PA | 0,00 | 0,00 | 55.099,20 | 55.099,20 |
A.S.T. | PA | 4.741.821,00 | 3.336.820,00 | 15.751.726,00 | 23.830.367,00 |
I dati chilometrici, di cui al precedente art.
1, costituiranno, ai sensi del comma 3°, art. 18, legge regionale n.
16/97, i limiti di percorrenza effettiva che potrà beneficiare dei
contributi di esercizio ex legge regionale n. 68/83 e saranno utilizzati
come base di calcolo a decorrere dalla determinazione del consuntivo 1997.
Il presente decreto verrà pubblicato nella
Gazzetta Ufficiale della Regione siciliana.
Palermo, 27 marzo 1998.
STRANO |
ORDINANZA 19 maggio 1998.
Parifiche scuole elementari.
Visto lo Statuto della Regione;
Visto il D.P.R. 14 maggio 1985, n. 246;
Visto il R.D. 5 febbraio 1928, n. 577;
Visto il R.D. 26 aprile 1928, n. 1297;
Visto il R.D.L. 20 giugno 1935, n. 1196;
Visto il decreto legislativo 16 aprile 1994,
n. 297;
Visto il D.P.R. 12 febbraio 1985, n. 104;
Visto l'art. 14 della legge 5 giugno 1990, n.
148;
a decorrere dall'anno scolastico 1998/99 le scuole
elementari parificate o da parificare sono regolate, in via permanente,
dalle seguenti disposizioni.
Eventuali modifiche o integrazioni potranno essere
apportate entro il 15 febbraio di ciascun anno.
1. Scuole elementari parificate sono quelle
gestite da enti ed associazioni aventi personalità giuridica, riconosciuta
ad ogni effetto legale mediante apposita convenzione stipulata tra il Provveditore
agli studi ed il rappresentante dell'ente gestore, previo nulla osta da
parte dell'Assessorato dei beni culturali ed ambientali e della pubblica
istruzione della Regione siciliana.
2. Le scuole elementari parificate sono
obbligate:
a)ad accogliere gratuitamente i bambini
soggetti all'obbligo scolastico nel limite delle classi previste dalla
convenzione e con priorità per i residenti nella zona di competenza;
b) ad adottare i programmi didattici
approvati con D.P.R. n. 104 del 12 febbraio 1985;
c) ad adottare l'orario delle attività
didattiche stabilite dall'art.7 della legge 5 giugno 1990, n. 148;
d) ad utilizzare locali, arredi
ed attrezzature didattiche rispondenti ai requisiti di funzionalità,
di igiene e di sicurezza richiesti per le scuole elementari di Stato;
e) a consentire incondizionatamente
l'accesso alle sedi delle scuole del personale ispettivo, incaricato dall'Assessorato
dei beni culturali, ed ambientali e della pubblica istruzione della Regione
siciliana o dal provveditorato agli studi competente per territorio.
Per le scuole già parificate la convenzione
è tacitamente prorogata ove non intervengano motivi ostativi al
riconoscimento di parifica.
1. Le iscrizioni degli alunni nelle scuole
elementari parificate si svolgono nei tempi e nei modi previsti dalle vigenti
disposizioni stabilite per le scuole di Stato.
2. Quanto alle iscrizioni degli alunni ed alla
formazione delle classi nelle scuole aventi particolari finalità,
si richiamano le norme di cui alla C.M. n. 328 del 30 ottobre 1984, alla
C.M. n. 250 del 3 settembre 1985 nelle parti compatibili, nonché
tutte le altre disposizioni legislative e ministeriali riguardanti la materia.
3. Non sono ammesse a parifica pluriclassi,
ad eccezione di quelle funzionanti in istituti con ricovero di minori a
tempo pieno (internato).
4. Non sono ammesse a parifica classi di
nuova formazione nelle quali, conclusesi le iscrizioni, non sia stato raggiunto
il numero di iscritti pari al minimo stabilito per la media provinciale
del rapporto alunno-classe. A tal fine farà fede il numero degli
alunni regolarmente iscritti, risultante dal verbale ispettivo. In casi
assolutamente particolari, eventuali pareri positivi esplicitamente motivati
espressi concordemente dai soggetti preposti alla vigilanza e controllo,
potranno dar luogo a deroga del presente comma. In virtù dell'art.
40 della legge 27 dicembre 1997, n. 44 che ha abrogato l'art.72 del decreto
legislativo n. 297/94, è abolito il limite massimo di 20 alunni
in classi con presenze di portatori di handicap.
Classi elementari autorizzate possono funzionare
solo ad estinzione di parifica. Pertanto, detto funzionamento non potrà
essere contestuale ad eventuale parifica di classi di nuova formazione.
1. L'organizzazione delle attività
didattiche è stabilita dall'ente gestore, sentiti i docenti della
scuola parificata, tenuto conto delle unità di personale docente
– il cui organico non supera quello stabilito per la scuola di Stato –
e comunque nel rispetto delle soglie orarie minime settimanali per ciascuna
materia prevista dall'art. 2 del D.M. 10 settembre 1991, nonché
dei tempi stabiliti per l'insegnamento della religione cattolica per gli
alunni che se ne avvalgono e di quelli fissati con il D.M.28 giugno 1991
per la lingua straniera.
2. Le eventuali attività integrative
organizzate in aggiunta all'orario delle attività didattiche di
cui al precedente art. 1, 2° comma, punto c), possono non essere gratuite
e ad esse non si applicano i limiti numerici di cui ai commi precedenti.
3. Qualora tale organizzazione sia conforme
a quanto disposto nell'art. 4, 3° comma, della legge 5 giugno 1990,
n. 148, saranno certificate nel verbale di visite ispettive le unità
di personale necessario, fermo restando che il contributo assessoriale
è rapportato ai criteri di cui al già richiamato decreto
n. 902 del 6 ottobre 1993, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale della
Regione siciliana n. 52 del 3 novembre 1993.
4. Gli elementi essenziali dell'organizzazione,
quali l'assegnazione degli insegnanti alle classi, la ripartizione dei
compiti fra più insegnanti in una o più classi, l'orario
settimanale delle lezioni ed i tempi assegnati a ciascuna disciplina, devono
essere comunicati prime dell'inizio dell'anno scolastico al direttore didattico
competente per territorio.
5. L'insegnamento della lingua straniera
deve essere introdotto secondo i criteri e le modalità stabiliti
con il D.M. 28 giugno 1991, ed affidato ad un insegnante in possesso, oltre
che dei requisiti di cui al successivo art. 4, della specifica preparazione
richiesta dall'art. 5 del D.M. citato.
6. Tutti gli insegnanti delle scuole elementari
parificate devono essere i possesso dei requisiti di cui all'art. 157,
R.D. 26 aprile 1928, n. 1297.
7. Il rapporto di lavoro degli insegnanti
delle scuole elementari parificate riveste natura privatistica ed è
disciplinato dai contratti nazionali di lavoro, integrati dal regolamento
di ciascuna scuola.
Le disposizioni di cui all'art. 95 del T.U. n.
577/28, richiamato in convenzione di parifica, operano come imperative
assicurando ai docenti delle scuole parificate il minimo retributivo pari
a quello iniziale percepito dal corrispondente personale delle scuole di
Stato.
Le nomine degli insegnanti sono sottoposte all'approvazione
del competente Provveditore agli studi, non incidendo ciò sulla
natura privatistica del rapporto di lavoro.
Fatta eccezione per i casi previsti dalla legge,
la durata del rapporto di lavoro è a tempo indeterminato (CNNL –
comparto scuola – in vigore) con refluenza diretta sul trattamento economico.
8. La vigilanza sulle scuole elementari
parificate è affidata al Provveditore agli studi, che la esercita
per mezzo del direttore didattico competente per territorio.
Per opportunità di bilancio, e anche in
coincidenza dello sviluppo della scuola di Stato nel territorio, che per
se stesso fa venire meno lo spirito della legge istitutiva delle scuole
in parola si intende soprassedere per nuove scuole parificate. Farà
eccezione una dichiarazione di responsabilità, rilasciata dai soggetti
preposti alla vigilanza e controllo, di estrema esigenza vista la densità
di popolazione tale da non potere essere la stessa accolta nella scuola
di Stato. Solo ed esclusivamente in tali circostanze gli enti e le associazioni
che tendono ad ottenere la parifica della scuola gestita, seguiranno la
seguente procedura:
a) istanza di parifica, in conformità
alle vigenti norme sul bollo indirizzata, per il tramite del Provveditorato
agli studi, all'Assessorato dei beni culturali, ed ambientali e della pubblica
istruzione della Regione siciliana.
Il termine di presentazione è stabilito
perentoriamente entro il 5 marzo (farà fede il timbro postale o
il prot. di ingresso al provveditorato competente). L'eventuale convenzione
di parifica decorrerà dall'a.s. successivo. L'istanza va prodotta
in duplice copia;
b) all'istanza devono essere allegati
i seguenti documenti anch'essi in duplice copia:
1) documento comprovante il possesso della
personalità giuridica da parte dell'ente richiedente, corredato
dallo statuto e dall'atto costitutivo;
2) per gli enti religiosi, nulla osta della
competente autorità ecclesiastica; per gli istituti gestiti da enti
locali, deliberazione consiliare e deliberazione di giunta, con ratifica
consiliare e dell'organo di controllo previsto dalla legge;
3) documentazione antimafia prodotta secondo
il decreto legislativo n. 490 dell'8 agosto 1994 recante disposizioni attuative
legge n. 47/94 e successive modifiche;
4) certificato di vigenza nella carica del rappresentante
legale dell'ente;
5) dichiarazione del rappresentante legale
da cui risulti che non esistono per lo stesso incompatibilità con
altri incarichi;
6) certificato del casellario giudiziale
e dei carichi pendenti presso le procure competenti relativo al legale
rappresentante;
7) planimetria dei locali recante la firma
del tecnico che l'ha eseguita, con l'indicazione dei dati di iscrizione
all'albo professionale;
8) certificato di agibilità dei
locali rilasciato dal comune, con destinazione compatibile con l'uso scolastico.
Nel caso di cambiamenti di destinazione d'uso e di ritardo nel rilascio
di detto documento, i gestori dovranno esibire una perizia tecnica giurata:
9) certificato di idoneità igienico-sanitaria
dei locali ad uso scolastico rilasciata dall'ufficiale sanitario, ad esclusione
degli edifici con abitabilità ad uso scolastico;
10) certificato di sicurezza antincendi
dei locali, rilasciato dal corpo dei vigili del fuoco;
11) certificato prevenzione di infortuni,
ex art. 28 del D.P.R. 27 aprile 1955, n. 547 rilasciato dalla A.S.L.;
12) prospetto con l'indicazione del numero
degli alunni iscritti a ciascuna classe;
13) prospetto nominativo del personale
docente da cui risulti il possesso dei requisiti di cui all'art. 157 del
Reg. Gen. 26 aprile 1928, n. 1297; nonché per gli insegnanti di
lingua straniera i requisiti di cui all'art. 5 cit. D.M.;
14) contratto collettivo nazionale di lavoro
regolante il rapporto di lavoro del personale docente e copia autenticata
del contratto individuale di assunzione per i lavoratori dipendenti.
In pari data, copia della predetta documentazione
deve essere depositata presso la competente Direzione didattica, unitamente
alla relativa istanza. Si ricorda che il gestore delle scuole parificate,
in quanto datore di lavoro, ha gli obblighi e le responsabilità
derivanti dall'osservanza del decreto legislativo n. 626/94.
1. Gli enti interessati alla richiesta di
modifica della convenzione conseguente a variazione del numero delle classi
già parificate, presenteranno a tal fine, in duplice copia, istanza
per il tramite del competente Provveditorato agli studi a questo Assessorato
nei tempi del prec. art. 4, lett. a). Separatamente, in pari data, una
copia dell'istanza, corredata della prevista documentazione, andrà
depositata presso la Direzione didattica competente.
2. Nel caso di funzionamento di nuove classi
non successive a classi già parificate, pur restando invariato il
numero delle classi previste nella convenzione in vigore, dovrà
essere richiesta la sola autorizzazione al funzionamento senza richiedere
modifiche di convenzione, ciò in quanto il numero delle classi è
invariato.
3. Tutti gli enti gestori di scuole già
convenzionate, a prescindere da eventuale richiesta di modifica, sono obbligati
a produrre la documentazione di cui al precedente art. 4, punti 3, 4, 5,
6, 12, 13, 14, a inizio anno scolastico.
I certificati di cui ai punti 9, 10, 11 andranno
prodotti solo se i precedenti risultino scaduti.
1. I direttori didattici, utilizzando l'allegato
modello 1) esprimeranno ampio e motivato parere sulla necessità
di nuova parifica e di ampliamento numero classi, tenuto conto dei servizi
e delle istituzioni scolastiche viciniori alle scuole parificate. Esplicito
riferimento dovrà esprimersi per i casi di cui al precedente art.
2.
Una copia del suddetto parere sarà trasmessa
dalla Direzione didattica entro il 15 marzo, direttamente sia al Provveditorato
agli studi competente che alla segreteria tecnica degli ispettorati presso
la Sovrintendenza scolastica regionale.
2. I Provveditori agli studi, cui è
affidata l'istruttoria degli atti, entro il termine perentorio del 30 marzo
di ciascun anno, conferiranno gli incarichi ispettivi, per il tramite della
competente segreteria tecnica, agli ispettori. Entro il 30 maggio successivo,
termine perentorio, dovranno essere trasmessi dai Provveditorati a questo
Assessorato i seguenti atti:
— istanze degli enti gestori;
— verbali ispettivi;
— pareri dei direttori didattici;
— copie dei documenti relativi soltanto
alla scuola di nuova parifica.
Le visite ispettive devono essere svolte nel
mese di aprile.
3. Gli incarichi ispettivi, volti all'accertamento
e alla valutazione dei requisiti di funzionalità didattica delle
scuole, sono conferiti esclusivamente al personale con qualifica di ispettore
tecnico del Ministero della pubblica istruzione, al quale è riconosciuto
incondizionatamente l'accesso alle sedi delle scuole ed è autorizzato,
in relazione alla natura dell'incarico, l'uso di mezzo proprio di trasporto,
previa dichiarazione di esonero di responsabilità derivante dal
detto uso, per l'Amministrazione regionale. Le ispezioni sono espletate
presso tutte le scuole già parificate e da parificare; dovranno
eseguirsi preferibilmente in un solo giorno e non potrà effettuarsi
per ciascun anno scolastico più di una ispezione per Istituto. La
visita accerterà le condizioni di funzionamento dell'anno scolastico
in corso e sarà volta ad acquisire gli elementi di valutazione per
il funzionamento dell'anno scolastico successivo. Le missioni saranno liquidate
dai competenti Provveditorati che utilizzeranno le aperture di credito
emesse da questo Assessorato sul cap. 36223.
Resta inteso che l'Assessorato dei beni culturali
ed ambientali e della pubblica istruzione della Regione siciliana si riserva
il diritto di affidare incarichi ispettivi a sua volta ed in qualsiasi
momento, anche su richiesta dei provveditori.
4. Non appena l'Assessorato avrà
acquisito i necessari atti di cui al precedente comma 2), provvederà
all'erogazione del contributo secondo i criteri pubblicati nel decreto
n. 902 del 6 ottobre 1993. Il Provveditorato competente, prima di liquidare
le somme spettanti alle singole scuole, dovrà accertare che gli
enti gestori abbiano ottemperato a tutti gli obblighi su essi gravanti.
Inoltre, qualora dai verbali ispettivi risulti la cessata attività
della scuola ad anno scolastico già avviato o che abbia funzionato
con un numero di iscritti notevolmente al di sotto del minimo consentito
(risultante nel verbale ispettivo dell'anno precedente) la scuola non avrà
diritto a contributo. Va ribadito, infatti, l'obbligo di comunicare nei
termini di legge la disdetta della parifica, l'inosservanza non può,
pertanto, costituire presupposto di diritto.
1. L'apertura delle scuole elementari private
rimane disciplinata dall'art. 108 del R.D. 5 febbraio 1928, n. 577, e dagli
artt. da 237 a 241 del R.D. 26 aprile 1928, n. 1297 e successive modificazioni.
2. L'obbligo di conformarsi di massima
ai programmi ed agli orari vigenti per le scuole pubbliche, previsto dall'art.
237, 3° comma, del R.D. 26 aprile 1928, n. 1297, per effetto dell'art.
14, 2° comma, della legge n. 148/90, è limitato per le scuole
private (non parificate) agli obiettivi dei programmi con esclusione degli
orari.
3. Coloro che hanno ottenuto l'autorizzazione
ad aprire scuole private devono comunicare al direttore didattico, all'inizio
di ciascun anno scolastico, il calendario e l'orario settimanale delle
lezioni, nonché ogni altra variazione intervenuta rispetto all'anno
precedente.
Lo schema di convenzione e i modd. 1) e 2) allegati fanno parte integrante della presente ordinanza.
Attesi i tempi di emanazione della presente ordinanza, esclusivamente per l'a.s. 1998/99 la visita ispettiva prevista per il mese di aprile sarà disposta entro il mese di maggio ed effettuata entro giugno. I termini di cui all'art. 4, lett. a), sono prorogati al 15 giugno. I Provveditorati trasmetteranno a questo Assessorato i dovuti atti entro il 31 luglio. La presente ordinanza sarà affissa all'albo dei Provveditorati agli studi e pubblicata nella Gazzetta Ufficiale della Regione siciliana.
CROCE |
PER LA PARIFICAZIONE DELLA SCUOLA ELEMENTARE GESTITA IN | (1) |
DALL'ENTE |
Vista la nota n. | con la quale è stato comunicato il nulla |
Tra il Provveditore agli studi di | (2) |
e l'ente gestore | (2) nella |
persona del rappresentante legale | (3) |
Le | (4) classi elementari gestite in | |
(1) dall'ente sono |
L'ente gestore si obbliga:
a) ad accettare i fanciulli soggetti all'obbligo scolastico, gratuitamente, favorendo prioritariamente i residenti nel territorio di | (1) entro i limiti numerici |
La nomina, la cessazione dal servizio, la retribuzione del personale insegnante e tutta la normativa che regola il rapporto di lavoro è disciplinata dai contratti collettivi nazionali di lavoro, i C.C.N.L. sono integrati dal regolamento interno di ciascuna scuola.
Le | (4) classi parificate sono soggette alla vigilanza |
L'Assessorato si impegna a corrispondere all'ente gestore, nei limiti della disponibilità dello stanziamento del relativo capitolo di bilancio, un contributo che sarà determinato con apposito decreto e accreditato in favore del Provveditore agli studi mediante apertura di credito.
Il pagamento del contributo come sopra determinato è subordinato alla dimostrazione da parte dell'ente gestore beneficiario dell'osservanza delle disposizioni di legge e di quelle della presente convenzione.
Gli insegnanti delle classi elementari parificate devono essere iscritti agli istituti di previdenza ed assistenza, ai sensi delle vigenti disposizioni. La spesa per l'iscrizione del personale insegnante delle classi elementari parificate alla cassa per le pensioni degli insegnanti delle scuole elementari parificate è sostenuta interamente dall'ente gestore salvo rivalsa, da parte dell'ente, della quota a carico del personale medesimo, nella misura stabilita dall'art. 19 del decreto legge 30 giugno 1972, n. 167 convertito nella legge 11 agosto 1972, n. 485, modificata con decreto del Ministro del tesoro 21 luglio 1983 in esecuzione del disposto dell'art. 3 della legge 29 maggio 1982, n. 297, modificato dall'art. 9 della legge 17 aprile 1985, n. 141.
La presente convenzione ha valore per l'anno scolastico |
Per l'aumento o la diminuzione del numero delle classi l'ente stipulerà con il competente Provveditore agli studi un atto modificativo della convenzione. Si provvederà analogamente in caso di variazione del numero degli insegnanti.
Modello 1
Al Provveditore agli studi di
Dichiarazione di necessità di parifica scuola elementare | |
Classi funzionanti nell'anno in corso |
Iscrizioni per l'anno scolastico successivo classi |
Visto l'art. 6 dell'ordinanza assessoriale relativa alle scuole elementari parificate si esprime parere | , | |
così motivato: | ||
Relativamente all'art. 2 delle citate ordinanze, si precisa | ||
Data |
Ispezione all..... | |||
città | via | ||
compiuta da | |||
nei giorni |
Ente con personalità giuridica che gestisce la scuola | ||
Rappresentante legale della scuola | ||
Numero complessivo delle aule scolastiche | ||
La scuola è gratuita | ||
La scuola è aperta agli abitanti della località | ||
I programmi e gli orari sono conformi alle disposizioni vigenti (legge n. 148/90 - D.P.R. n. 204/91) | ||
Numero delle classi funzionanti | di cui: |
Le classi suddette hanno già funzionato regolarmente in anni precedenti a quelli in corso | |
Servono esclusivamente per la scuola ispezionata oppure per altre scuole o corsi | |
Fanno parte di un edificio appositamente costruito per uso scolastico oppure di edifici adibiti anche ad abitazione privata (solo per le nuove parifiche o trasferimenti di sede) | |
Indicare la scadenza del certificato di sicurezza antincendi dei locali rilasciato dal Corpo dei vigili del fuoco | |
Dichiarare se esistono, quale consistenza hanno, se e come funzionano: | |
Cognome e nome del direttore o coordinatore didattico delle scuole parificate: | ||
titolo di studio: | ||
docente della stessa scuola |
Preparazione e idoneità | |
corrispondente normativa statale | ||
(riportare il numero dei docenti) |
Regolarità delle iscrizioni e dei documenti | |
delle scuole elementari di Stato | ||
Programmazione didattica (valutazione delle modalità per mezzo delle quali si intendono conseguire le mete fissate dal programma) | ||
Rilevazione degli apprendimenti in relazione agli obiettivi programmati e ai contenuti prescrittivi indicati dai programmi: | ||
Valutazione degli alunni (modalità e periodicità della raccolta di informazioni relative allo sviluppo dei quadri di conoscenza e abilità alla disponibilità ad apprendere, alla maturazione del senso di sé) | ||
Utilizzazione degli strumenti di documentazione didattica e amministrativa (O.M. 2 agosto 1993, n. 236) | ||
Presenza di alunni portatori di handicap | ||
Presenza di fenomeni di dispersione scolastica | ||
Pubblicazione carta dei servizi (direttive M.P.I. n. 254/95, art. 1, comma 5) | ||
Organizzazione: | |
E' adeguato per numero e per attività alle necessità della scuola
(indicare le generalità degli addetti) | ||
Giudizio complessivo (con esplicito riferimento all'art. 2 ordinanza assessoriale, tenuto altresì conto del parere espresso dal direttore didattico sulla necessità di parifica): | ||
Relativamente alla proroga di parifica | ||
alla soppressione delle classi | ||
alla parifica di classi di nuova formazione | ||
Data |
Allegato al verbale ispettivo
SCUOLE ELEMENTARI PARIFICATE DELL'ISTITUTO | |
|
Classe funzionante | Numero alunni | Nominativo insegnante | |
iscritti effettivamente | (specificare anche il docente di lingua straniera) | ||
Totale | Totale | Totale |
|
Per ciascuna classe segnare se trattasi di
Classe | Numero | Corso successivo | Nuova parifica | Autorizzata | |
iscritti | a classe già parificata |
Tale numero di iscritti nelle classi iniziali
non può diminuire in media al di sotto di n. ..........................
alunni.
Si avverte che qualora già all'inizio
dell'a.s. il numero dovesse contrarsi al di sotto della media consentita,
l'ente ha l'obbligo di comunicare tempestivamente al competente Provveditore
agli studi la richiesta di modifica alla convenzione per soppressione della
classe, a pena della perdita del diritto al contributo, fatto salvo quello
giuridico.
Data |
|
|
Viste le risultanze del verbale ispettivo allegato alla presente;
Considerato che le compilazione dell'organico docenti – la cui nomina o revoca è sottoposta ad approvazione preventiva del sottoscritto Provveditore – è da ritenersi | ; |
al mantenimento della parifica / alla nuova stipula / all'atto modificativo per soppressione delle classi | ||
classi | / per nuova parifica delle classi | |
Data |
|
|
Deliberazione della Giunta regionale siciliana
n. 73 del 26 febbraio 1998, concernente ricorso alla Corte costituzionale
avverso le disposizioni contenute nell'art. 2, commi 6 e 8, del D.L. 1
dicembre 1997, n. 411, così come modificato dalla relativa legge
di conversione 27 gennaio 1998, n. 5.
Con deliberazione n. 73 del 26 febbraio 1998,
la Giunta regionale ha autorizzato il Presidente della Regione a promuovere
la questione di legittimità costituzionale mediante ricorso innanzi
alla Corte costituzionale avverso le disposizioni contenute nell'art. 2,
commi 6 e 8, del D.L. 1 dicembre 1997, n. 411, così come modificato
dalla relativa legge di conversione 27 gennaio 1998, n. 5.
(98.15.870)
Provvedimenti concernenti occupazione permanente
e definitiva, a favore del demanio della Regione siciliana, ramo agricoltura
e foreste, di beni immobili.
Con decreto n. 412 del 24 marzo 1998 l'Assessore
per l'agricoltura e le foreste ha pronunciato l'occupazione permanente
e definitiva, a favore de demanio della Regione siciliana – ramo agricoltura
e foreste, dei beni immobili siti nel comune di Calascibetta, di proprietà
delle ditte di cui all'elenco allegato sub A, che fa parte integrante del
presente provvedimento.
Allegato A
Acquisizione terreni per la formazione del
demanio regionale, prog. 4 ottobre 1993 di L. 409.150.000, legge regionale
5 giugno 1989, n. 11. Comune di Calascibetta.
1) Latoria Maria, nata il 20 agosto 1920
a Villarosa, c.f. LTR MRA 2M60 M011R: fg. 78, part. 164, superficie Ha.
0.34.40; fg. 81, part. 8, superficie Ha. 0.00.90, indennità L. 1.482.600,
ordinanza n. 82 del 3 novembre 1997.
(98.15.858)
Con decreto n. 413 del 24 marzo 1998 l'Assessore
per l'agricoltura e le foreste ha riformato il decreto n. 2833 del 12 novembre
1993, con il quale veniva pronunciata l'occupazione permanente e definitiva
a favore del demanio della Regione siciliana – ramo agricoltura e foreste,
dei beni immobili siti in comune di Leonforte.
Pertanto, il decreto n. 2833 del 12 novembre
1993 viene riformato alla ditta di cui al numero d'ordine 6 dell'elenco
sub A, che allegato al decreto ne costituisce parte integrante così
come appresso specificato:
6) Oglialoro Vincenza, nata a Leonforte
l'8 gennaio 1907. Comune di Leonforte, fg. 51, part. 82, Ha. 0.08.45; fg.
51, part. 84, Ha. 0.08.64; fg. 51, part. 85, Ha. 0.08.89. Totale superficie
espropriata Ha. 0.25.98, indennità L. 2.398.660, quietanza n. 45
del 5 maggio 1993.
(98.15.848)
Elenco delle associazioni concertistiche di
interesse regionale, provinciale e locale operanti in Sicilia per l'anno
1997.
Con decreto n. 5285 del 12 marzo 1998 dell'Assessore
per i beni culturali ed ambientali e per la pubblica istruzione sono stati
approvati gli elenchi delle associazioni concertistiche di interesse regionale,
provinciale e locale operanti in Sicilia per l'anno 1997.
— Associazione Accademia Filarmonica di
Messina;
— Associazione Filarmonica A. Laudano di
Messina;
— Associazione siciliana Amici della Musica
di Palermo;
— Associazione siciliana per la Musica
del Novecento The Brass Group Città di Palermo, di Palermo.
— Associazione musicale Etnea di Catania;
— Associazione Etnea Musica Jazz The Brass
Group di Catania;
— Associazione musicale V. Bellini di Messina;
— Associazione messinese Musica Jazz The
Brass Group di Messina;
— Associazione corale polif. G.P. da Palestrina
di Messina;
— Associazione Amici della Musica S. Cicero
di Cefalù;
— Associazione Amici della Musica R. Lucchesi
di Vittoria;
— Associazione Concerti Città di
Noto, di Noto;
— Associazione siracusana Amici della Musica
di Siracusa;
— Associazione Amici della Musica di Trapani;
— Associazione per le musiche contemporanee
The Brass Group di Trapani.
— Orchestra e coro delle terme di Sciacca;
— Associazione Anagrumba di Agrigento;
— Associazione Amici della Musica di Caltanissetta;
— Associazione Amici della Musica G. Navarra
di Gela;
— Associazione Istituto S. Ganassi di Catania;
— Cooperativa Coopersound di Catania;
— A.GI.MUS. di Trecastagni;
— A.GI.MUS. di S. Giovanni La Punta;
— Associazione Calatina Amici della Musica
di Caltagirone;
— A.GI.MUS. di Acireale;
— Amici musica corale pol. Jonia di Giarre;
— A.GI.MUS. di Linguaglossa;
— Associazione Teatro Piscator di Catania;
— Associazione musicale Jazz The Brass
Group di Acireale;
— Associazione A.GI.MUS. di Enna;
— Nova Academia Musices di Enna;
— Associazione Amici della Musica di Milazzo;
— Associazione Ars Musica di Messina;
— Associazione Milazzese The Brass Group
di Milazzo;
— Associazione musicale di Taormina Nova
Academia di Messina;
— Associazione Amici della Musica di Capo
d'Orlando;
— Associazione corale S. Andrea Avellino
di Messina;
— Associazione Orchestra da Camera di Messina;
— Associazione Almoetia di Taormina di
Messina;
— Associazione Django Reinhardt di Palermo;
— Associazione Musiche di Palermo;
— Cooperativa Agricantus di Palermo;
— Associazione Ethos di Monreale (S. Martino);
— Associazione Amici della Musica B. Albanese
di Caccamo;
— Associazione Alea di Palermo;
— Associazione Musica Insieme di Palermo;
— Associazione Antonio Il Verso di Palermo;
— Associazione Orchestra barocca siciliana
di Partinico;
— Associazione Gli Armonici di Palermo;
— Associazione Amici della Musica G. Mulé
di Termini Imerese;
— Associazione Rosa Balistreri di Palermo;
— Associazione Ester Mazzoleni di Palermo;
— Associazione Albert Schweitzer di Palermo;
— Fondazioni culturali Arnone di Marineo;
— Associazione Progetto musica di Palermo;
— Associazione Nova di Palermo;
— Associazione Kandinsky di Palermo;
— Associazione Amici della Musica di Ragusa;
— Associazione The Brass Group di Vittoria;
— Associazione Amici della Musica P. Floridia
di Modica;
— Associazione siracusana The Brass Group
di Siracusa;
— Associazione The Brass Group di Alcamo;
— Associazione Amici della Musica di Alcamo.
(98.15.835)
Attribuzione temporanea delle funzioni di direttore
regionale del bilancio e del tesoro ad un dirigente del ruolo tecnico del
bilancio.
Con decreto n. 111 dell'11 febbraio 1998 dell'Assessore
per il bilancio e le finanze, considerato che in data 13 febbraio 1998
sono scaduti i tre mesi previsti dal decreto n. 3628 del 13 novembre 1997,
con il quale sono state attribuite provvisoriamente al dott. Granà
Giovanni, per un periodo di tre mesi, le funzioni di direttore regionale
della Direzione bilancio e tesoro, si è provveduto, ad attribuire
provvisoriamente le funzioni di direttore regionale della Direzione bilancio
e tesoro, a far data dal 14 febbraio 1998, al dott. Sapienza Giovannino,
nelle more della formalizzazione del decreto presidenziale di nomina a
direttore regionale della Direzione bilancio e tesoro in esecuzione della
delibera di Giunta del 4 febbraio 1998.
(98.15.873)
Costituzione del servizio prevenzione e protezione
presso l'Assessorato regionale della cooperazione, del commercio, dell'artigianato
e della pesca.
Con decreto dell'Assessore per la cooperazione,
il commercio, l'artigianato e la pesca n. 400/I/II del 2 marzo 1998, è
stato costituito nell'ambito del gruppo IV economato e servizi della Direzione
I il servizio prevenzione e protezione presso l'Assessorato regionale della
cooperazione, del commercio, dell'artigianato e della pesca.
Sono stati, altresì, designati addetti
allo stesso servizio i sigg. Provenzale Maurizio, Randazzo Salvatore e
Guadalupi Giovanni.
(98.15.804)
Nomina del commissario liquidatore della società
cooperativa CE.ME.DI., con sede in Ribera.
Con decreto dell'Assessore per la cooperazione,
il commercio, l'artigianato e la pesca n. 575/I/VI del 23 marzo 1998, l'avv.
Fausto Princiotta, nato a Piraino il 16 gennaio 1958, residente in Messina,
viale P.pe Umberto, is. 137, è nominato commissario liquidatore
della società cooperativa CE.ME.DI., con sede nel comune di Ribera,
in sostituzione del commissario liquidatore dott. Angelo Distefano.
(98.15.805)
Con decreto dell'Assessore per la cooperazione,
il commercio, l'artigianato e la pesca n. 642/I/V del 2 aprile 1998, la
cooperativa La Nuova, con sede in Catania, costituita in data 21 luglio
1972, è sciolta.
(98.15.803)
Con decreto dell'Assessore per la cooperazione,
il commercio, l'artigianato e la pesca n. 643/I/V del 2 aprile 1998, la
cooperativa La Riabilitazione, con sede in Catania, costituita in data
17 dicembre 1981, è sciolta.
(98.15.803)
Con decreto dell'Assessore per la cooperazione,
il commercio, l'artigianato e la pesca n. 644/I/V del 2 aprile 1998, la
cooperativa Fleur Coop, con sede in Catania, costituita in data 12 ottobre
1984, è sciolta.
(98.15.803)
Con decreto dell'Assessore per la cooperazione,
il commercio, l'artigianato e la pesca n. 645/I/V del 2 aprile 1998, la
cooperativa Nadir, con sede in Catania, costituita in data 20 agosto 1992,
è sciolta.
(98.15.803)
Con decreto dell'Assessore per la cooperazione,
il commercio, l'artigianato e la pesca n. 646/I/V del 2 aprile 1998, la
cooperativa Labor, con sede in Catania, costituita in data 21 settembre
1984, è sciolta.
(98.15.803)
Con decreto dell'Assessore per la cooperazione,
il commercio, l'artigianato e la pesca n. 647/I/V del 2 aprile 1998, la
cooperativa International Style, con sede in Catania, costituita in data
27 gennaio 1987, è sciolta.
(98.15.803)
Con decreto dell'Assessore per la cooperazione,
il commercio, l'artigianato e la pesca n. 648/I/V del 2 aprile 1998, la
cooperativa Prometeo 91, con sede in Catania, costituita in data 28 giugno
1991, è sciolta.
(98.15.803)
Con decreto dell'Assessore per la cooperazione,
il commercio, l'artigianato e la pesca n. 649/I/V del 2 aprile 1998, la
cooperativa M.S., con sede in Catania, costituita in data 12 giugno 1971,
è sciolta.
(98.15.803)
Con decreto dell'Assessore per la cooperazione,
il commercio, l'artigianato e la pesca n. 650/I/V del 2 aprile 1998, la
cooperativa Ippocrate 85, con sede in Catania, costituita in data 1 luglio
1985, è sciolta.
(98.15.803)
Con decreto dell'Assessore per la cooperazione,
il commercio, l'artigianato e la pesca n. 651/I/V del 2 aprile 1998, la
cooperativa Socio sanitaria Salus Belpasso, con sede in Belpasso (CT),
costituita in data 3 dicembre 1985, è sciolta.
(98.15.803)
Con decreto dell'Assessore per la cooperazione,
il commercio, l'artigianato e la pesca n. 652/I/V del 2 aprile 1998, la
cooperativa EN.T.R.A., con sede in Catania, costituita in data 10 dicembre
1980, è sciolta.
(98.15.803)
Con decreto dell'Assessore per la cooperazione,
il commercio, l'artigianato e la pesca n. 653/I/V del 2 aprile 1998, la
cooperativa Ercole Patti, con sede in Trecastagni (CT), costituita in data
4 gennaio 1979, è sciolta.
(98.15.803)
Con decreto dell'Assessore per la cooperazione,
il commercio, l'artigianato e la pesca n. 654/I/V del 2 aprile 1998, la
cooperativa Muratori Randazzo, con sede in Randazzo (CT), costituita in
data 30 aprile 1972, è sciolta.
(98.15.803)
Approvazione di perizia dell'ufficio del Genio civile di Catania relativa a lavori urgenti nel comune di Randazzo.
Con decreto n. 250/13 del 24 febbraio 1998, l'Assessore
per i lavori pubblici ha approvato la perizia in data 3 dicembre 1997 redatta
dall'ufficio del Genio civile di Catania ai sensi dell'art. 70 del regolamento
n. 350/1895 e relativa ai lavori di somma urgenza di regimazione delle
acque superficiali, captazione di acque di falda e sagomatura e stabilizzazione
emissario del fiume Alcantara, finalizzati al superamento dello stato di
emergenza per il movimento franoso in contrada Torrazze nel comune di Randazzo,
ed ha disposto il finanziamento di L. 400.000.000 sul cap. 70314, esercizio
1996.
(98.15.857)
Con decreto n. 403/18 del 2 aprile 1998, l'Assessore
per i lavori pubblici ha concesso il finanziamento di L. 5.700.000.000
sui capitoli 69936, 69937, 69938, esercizio finanziario 1998, per l'esecuzione
dei lavori di rifacimento con intervento di supervisione e telecontrollo
della rete idrica interna della frazione Aciplatani del comune di Acireale
(POP Sicilia 94/99, 1ª fase, misura 3.1).
(98.15.853)
Con decreto n. 404/18 del 2 aprile 1998, l'Assessore
per i lavori pubblici ha concesso il finanziamento di L. 4.995.000.000
sui cap. 69936, 69377, 69398, esercizio finanziario 1997 e 1998, per l'esecuzione
dei lavori di rifacimento, completamento ed automazione acquedotto interno
nel comune di Furci Siculo.
(98.15.856)
Concessione di un finanziamento al comune
di Mazzarino per l'esecuzione di lavori idrici.
Con decreto n. 405/18 del 2 aprile 1998, l'Assessore
per i lavori pubblici ha concesso il finanziamento di L. 4.000.000.000
sui cap. 69936, 69397, 69398, esercizio finanziario 1997 e 1998, per l'esecuzione
dei lavori di normalizzazione, ampliamento e completamento della rete di
distribuzione idrica e del sistema di raccolta e smaltimento acque reflue,
3° stralcio rete idrica nel comune di Mazzarino.
(98.15.855)
Sostituzione di un componente della commissione
provinciale per l'impiego di Messina.
Con decreto dell'Assessore per il lavoro, la
previdenza sociale, la formazione professionale e l'emigrazione n. 136/98/VIII/L
del 18 marzo 1998, si è proceduto alla sostituzione del componente
sig. Trovato Gaetano, dimissionario, con il sig. Donia Giuseppe, nato a
Messina il 20 ottobre 1963, quale componente supplente in seno alla commissione
provinciale per l'impiego di Messina, in rappresentanza dell'O.S. S.A.D.A.
- C.A.S.A.
(98.15.843)
CIRCOLARE 20 aprile 1998, n. 3.
Contributi per le attività dei complessi
folklorici e per l'acquisto da parte dei comuni di strumenti e/o costumi
tradizionali. Legge regionale 6 aprile 1996, n. 19.
La presente circolare disciplina gli adempimenti
e le procedure per accedere ai contributi erogati dalla Regione siciliana
tramite l'Assessorato regionale dei beni culturali ed ambientali e della
pubblica istruzione - Direzione regionale dei beni culturali ed ambientali
ed E.P., in attuazione della legge regionale 6 aprile 1996, n. 19, art.
8, commi 5° e 6°, recante: «Contributi per l'attività
dei complessi folklorici e per l'acquisto da parte dei comuni di strumenti
e/o costumi tradizionali».
Le istanze per l'ammissione alle provvidenze
previste dalla legge regionale n. 19/96, da redigere singolarmente per
ogni intervento cui si intenda accedere, potranno essere spedite a mezzo
raccomandata con avviso di ricevimento all'Assessorato regionale dei beni
culturali ed ambientali e della pubblica istruzione - Direzione regionale
dei beni culturali ed ambientali ed educazione permanente, gruppo XI/BB.CC.,
via delle Croci n. 8 - 90139 Palermo, entro e non oltre 30 giorni dalla
pubblicazione della presente nella Gazzetta Ufficiale della Regione
siciliana (farà fede in ogni caso il timbro postale) per la programmazione
dell'anno 1998.
Questa Amministrazione declina ogni responsabilità
per l'eventuale dispersione di documenti derivanti dall'uso di ogni altro
mezzo di spedizione diverso e/o determinata da eventuali disguidi postali
non imputabili a colpa dell'Amministrazione medesima.
L'attuazione dei programmi di spesa di cui alla
presente circolare è subordinata all'approvazione del bilancio regionale
relativo all'esercizio finanziario 1998 e, pertanto, la stessa non costituisce
impegno alcuno per l'Amministrazione in caso di mancato stanziamento di
fondi negli appositi capitoli della rubrica dell'Assessorato dei beni culturali
ed ambientali e della pubblica istruzione.
Le istanze di contributo, corredate della completa
documentazione preventiva, dovranno tassativamente essere prodotte, in
originale e copia, entro i termini suddetti, pena la non ammissibilità
delle stesse al programma annuale degli interventi finanziari cui si intende
accedere.
I soggetti beneficiari dovranno effettuare la
relativa spesa entro l'anno per il quale è stato richiesto il contributo
o entro la data indicata nella comunicazione assessoriale di concessione
del contributo stesso.
I soggetti di cui all'art. 1 del D.P.R. 26 ottobre
1972, n. 642 sono esenti dall'obbligo dell'imposta di bollo.
Documentazione preventiva per la richiesta
dei contributi:
1) istanza di contributo a firma del sindaco;
2) delibera, munita del visto del CO.RE.CO.,
con la quale si autorizzi il sindaco a presentare istanza e nella quale
si evidenzi la destinazione precisa degli strumenti e/o dei costumi tradizionali
da acquistare e l'impegno da parte dell'amministrazione comunale ad assicurare
concerti folklorici gratuiti in favore della comunità, nonché
si determini di porre a carico del proprio bilancio una somma non inferiore
al 5% della spesa che si andrà a sostenere per l'acquisto dei suddetti
strumenti musicali e/o costumi tradizionali;
3) dettagliata relazione a firma del sindaco
sulla destinazione d'uso degli strumenti musicali e/o dei costumi tradizionali
eventualmente acquistati e sull'attività del complesso folklorico;
4) preventivo di spesa per l'acquisto di
strumenti musicali e/o costumi tradizionali, rilasciato da ditte specializzate
nel settore, munito del visto di congruità dei prezzi rilasciato
dagli uffici competenti.
Documentazione per l'erogazione del saldo:
1) dichiarazione di accettazione del contributo
a firma del sindaco (secondo l'allegato A);
2) ordinanza del sindaco, con la quale
l'ente beneficiario determini e autorizzi l'acquisto degli strumenti musicali
e/o dei costumi tradizionali, ai sensi della legge regionale n. 22 del
6 aprile 1996, art. 11, integrativa della legge regionale n. 4 dell'8 gennaio
1996, art. 12;
3) mandato di pagamento con relativa fattura,
in originale e copia, conforme alle vigenti disposizioni di legge;
4) dichiarazione del sindaco di presa in
carico degli strumenti musicali e/o costumi tradizionali acquistati e dei
relativi numeri di inventariazione al patrimonio mobiliare del comune.
Documentazione preventiva per la richiesta
di contributo:
1) istanza in bollo di contributo a firma
del legale rappresentante;
2) copia autentica dell'atto notarile di
costituzione e dello statuto sociale, da cui risulti espressamente che
non viene perseguito fine di lucro; le associazioni che hanno avuto assegnati
contributi ai sensi dell'art. 8, comma 6°, nell'anno 1996, potranno
inviare in sostituzione dichiarazione sostitutiva dell'atto di notorietà,
attestante che non sono intervenute variazioni statutarie e/o delle cariche
sociali, ovvero le eventuali variazioni apportate;
3) soltanto i soggetti costituiti in forma
di cooperativa dovranno produrre il certificato di iscrizione al registro
prefettizio ed il certificato di omologazione presso il competente tribunale,
rilasciato dalla Camera di commercio;
4) dettagliata relazione, sottoscritta
dal legale rappresentante comprovante il possesso dei requisiti richiesti
ai sensi dell'art. 8, comma 6°, della legge regionale n. 19/96 e dettagliato
programma dell'attività che si intende svolgere;
5) copia autenticata di bilancio preventivo,
estratto dai libri sociali, da cui risultino analiticamente tutte le previsioni
"entrate e uscite" e non solo le risultanze finali. Detto bilancio dovrà
essere debitamente approvato dagli organi statutariamente preposti e ne
dovrà essere documentata la conformità alle corrispondenti
deliberazioni sociali; in sostituzione di quanto sopra, i soggetti beneficiari
potranno presentare dichiarazione sostitutiva di atto di notorietà
sottoscritto dal legale rappresentante, previa ammonizione ex art. 26 della
legge n. 15/68, secondo l'allegato modello B, corredata da copia del suddetto
bilancio.
Documentazione consuntiva per l'erogazione
del saldo:
1) dichiarazione in bollo di accettazione
del contributo concesso a firma autenticata del legale rappresentante,
secondo l'allegato modello C;
2) dettagliata relazione sull'attività
svolta nell'anno e relativo calendario;
3) documentazione giustificativa di spesa,
in originale e copia debitamente quietanzata e conforme alle vigenti disposizioni
di legge;
4) copia autenticata di bilancio consuntivo,
estratto dai libri sociali, da cui risultino analiticamente tutte le entrate
e le uscite, debitamente approvato dagli organi statutariamente preposti;
in sostituzione di quanto sopra, i soggetti beneficiari potranno presentare
dichiarazione sostitutiva di atto di notorietà sottoscritto dal
legale rappresentante, previa ammonizione ex art. 26 della legge n. 15/68,
secondo l'allegato modello B, corredato da copia del suddetto bilancio;
5) dichiarazione in bollo a firma autenticata
del legale rappresentante comprovante:
a) assolvimento degli obblighi di
legge in materia fiscale, assistenziale e di collocamento;
b) che le voci di bilancio per quanto
non prodotto a questa Amministrazione trovano riscontro nella documentazione
agli atti, regolarizzata a norma di legge e depositata presso la propria
sede;
c) che tutta la documentazione giustificativa
di spesa presentata a questa Amministrazione non verrà utilizzata
per altri contributi di enti pubblici;
6) documentazione atta a comprovare l'effettiva
attività svolta: SIAE o attestazione di pubblica autorità;
7) copia di materiale a stampa da cui risulti
il patrocinio dell'Assessorato regionale dei beni culturali ed ambientali
e della pubblica istruzione;
8) certificato di agibilità ENPALS;
9) ove la documentazione giustificativa
della spesa venga rendicontata comprensiva di IVA, dovrà essere
allegata dichiarazione sostitutiva di atto notorio, previa ammonizione,
ai sensi dell'art. 26 della legge n. 15/68, resa dal legale rappresentante
attestante che l'ente non è soggetto alla detrazione dell'imposta
IVA, ai sensi del D.P.R. n. 600 e successive modificazioni.
L'Assessore: CROCE |
Il sottoscritto | ||
nato a | il | |
quale rappresentante legale del | ||
codice fiscale dell'ente |
n. 19 del 6 aprile 1996 ed alla comunicazione assessoriale della concessione di un contributo di L. | sul | |
cap. | esercizio finanziario |
1) di accettare il contributo di L. | sul |
cap. | ; |
, lì |
|
Allegato B
Il sottoscritto | ||
nato a | il | |
quale rappresentante legale dell'Associazione | ||
con sede a | via | |
codice fiscale o partita IVA dell'ente | ||
in riferimento all'istanza di contributo presentata da questa Associazione all'Assessorato regionale dei beni culturali ed ambientali e della pubblica istruzione sul cap. | , esercizio | |
finanziario |
che il bilancio preventivo o consuntivo relativo all'anno | ||
è stato approvato dagli organi statutariamente preposti nella seduta del | , come da verbale n. | , |
|
Allegato C
All'Assessorato regionale dei beni culturali,
ed ambientali e della pubblica istruzione
Gruppo XVII/BB.CC.
Via delle Croci, 8
90139 Palermo
(in duplice copia di cui una in bollo, tranne
che per i soggetti di cui all'art. 1 del D.P.R. 26 ottobre 1972, n. 642)
Il sottoscritto | ||
nato a | il | |
quale rappresentante legale del | ||
codice fiscale dell'ente |
6 aprile 1996, n. 19 ed alla comunicazione assessoriale della concessione di un contributo di L. | sul | |
cap. | esercizio finanziario |
1) di accettare il contributo di L. | sul |
cap. | ; |
9) modalità di pagamento: |
, lì |
|
(98.20.1078)
CIRCOLARE 6 aprile 1998, prot. n. 2619.
Modifica della circolare 25 novembre 1993,
n. 1, di applicazione della legge regionale 1 settembre 1993, n. 25, art.
43, e legge regionale 27 settembre 1995, n. 68, art. 3.
Fermo restando quant'altro contenuto nella circolare
n. 1 del 25 novembre 1993:
— il termine di ripianamento è spostato
al 31 dicembre 1994 ai sensi dell'art. 3 della legge regionale del 27 settembre
1995, n. 68;
— il tasso da applicare alle operazioni
di consolidamento delle situazioni debitorie delle imprese ammesse al ripianamento
è quello fissato periodicamente dal Ministero del tesoro per il
settore commercio, fermo restando che può provvedersi alla concessione
di contributi in conto interesse in misura non superiore a 7 punti percentuali.
Il contributo regionale sugli interessi sarà
determinato in misura pari al 50 per cento del predetto tasso di riferimento,
comprensivo di ogni onere accessorio, vigente al momento della concessione
delle agevolazioni da parte del comitato amministrativo preposto alla gestione
del fondo di rotazione di cui all'art. 9 della legge regionale n. 26/78.
L'Assessore: BENINATI |
CIRCOLARE 27 marzo 1998, prot. n. 6006.
Direttive riguardanti i rifiuti abbandonati,
la rimozione e la relativa competenza e chiarimenti sull'applicazione dell'art.
160 della legge regionale 1 settembre 1995, n. 25.
Ai Comuni della Sicilia
Alle Provincie regionali della Sicilia
e, p.c. | Alla Presidenza della Regione siciliana |
L'Assessore: LO GIUDICE |
CIRCOLARE 27 marzo 1998, prot. n. 6008.
Bonifica delle discariche. Articolo 7 della
legge regionale 21 aprile 1995, n. 40, art. 17, decreto legislativo
n. 22/97.
Ai Comuni della Sicilia
Alle Provincie regionali della Sicilia
Ai Laboratori provinciali di igiene
e profilassi della Sicilia
Alle Unità sanitarie locali della Sicilia
Agli Uffici dei medici provinciali della Sicilia
Agli Ispettorati ripartimentali delle foreste
Alla Presidenza della Regione siciliana
All'Assessorato regionale della sanità
All'Assessorato regionale degli enti locali
e, p.c. | Alle Procure della Repubblica della Sicilia |
L'Assessore: LO GIUDICE |
e, p.c. | Alla Presidenza della Regione siciliana |
L'Assessore: LO GIUDICE |