REPUBBLICA ITALIANA
GAZZETTA UFFICIALE
DELLA REGIONE SICILIANA

PARTE PRIMA
PALERMO - VENERDÌ 26 LUGLIO 2002 - N. 34
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ASSESSORATO DELL'INDUSTRIA


DECRETO 27 giugno 2002.
Approvazione della circolare relativa all'attuazione del P.O.R. Sicilia 2000/2006 - Sottomisura 4.02A - Riqualificazione infrastrutture a servizio delle PMI.

Allegato
CIRCOLARE PER L'ATTUAZIONE DEL P.O.R. SICILIA 2000/2006 SOTTOMISURA 4.02A - RIQUALIFICAZIONE INFRASTRUTTURE A SERVIZIO DELLE PMI

Ai Consorzi ASI della Sicilia
Premessa
La sottomisura 4.02A - Riqualificazione infrastrutture a servizio delle PMI industriali, inserita nel Complemento di programmazione del P.O.R. Sicilia 2000-2006, prevede il completamento e la qualificazione della dotazione infrastrutturale delle aree di insediamento produttivo privilegiando quelle che manifestano particolare dinamismo.
L'intervento è destinato esclusivamente alle aree industriali dei Consorzi ASI, dove le modalità di finanziamento sono disciplinate dalla legge di settore n. 1 del 4 gennaio 1984, in particolare dall'art. 27 che prevede la predisposizione da parte dell'Assessore regionale per l'industria di un piano di interventi compatibile con le direttive dell'U.E. e sulla base delle direttive di attuazione che con la presente circolare si impartiscono.
Sulla scorta di specifiche esigenze previste dal Complemento di programmazione, questo Assessorato ritiene prioritario privilegiare il reperimento delle risorse idriche, il recupero delle acque reflue e della depurazione, nonché le opere di infrastrutturazione, per il potenziamento del servizio idrico e della rete fognaria. Appare essenziale perseguire, inoltre, il potenziamento dei centri servizi dei consorzi attraverso il miglioramento della dotazione informatica, al fine di potere fornire, alle imprese allocate, servizi per l'espletamento tecnicamente avanzato dei compiti istituzionali, di guisa che i consorzi possano rappresentare punto di riferimento per le imprese locali.
Attraverso il raffronto dei dati forniti dagli stessi Consorzi A.S.I., previsti al punto II.2 della scheda di misura "Criteri di selezione", questo dipartimento ha predisposto una classificazione degli undici consorzi della Sicilia raggruppandoli in due elenchi secondo il grado di dinamismo risultante dai calcoli effettuati sui 3 parametri individuati dalla richiamata scheda.
Al fine pertanto di dare attuazione al punto I.3 della scheda di misura, che prevede "prioritariamente il completamento e la qualificazione della dotazione infrastrutturale delle aree di insediamento produttivo (A.S.I. e PIP), privilegiando quelle che manifestano particolare dinamismo", si procederà ad un'unica chiamata dei progetti esecutivi e dei progetti di massima. Questi ultimi, ove eventuali risorse residue lo consentiranno, rientreranno in un ulteriore piano di intervento secondo le modalità meglio specificate al successivo punto 6.
I progetti selezionati e ritenuti ammissibili saranno ulteriormente suddivisi in due distinte categorie A e B in rapporto alla tipologia di cui al punto 1 della presente circolare.
Per l'ammissione al finanziamento sarà data priorità a quei consorzi che rientrano nell'elenco n. 1 avendo dimostrato più dinamismo nell'utilizzo dei fondi pubblici.
1) Tipologie dei lavori ammissibili
Le tipologie dei lavori ammissibili al finanziamento possono così suddividersi:
A  -  1)  reperimento delle risorse idriche per fini industriali anche attraverso il recupero degli scarichi fognari e delle acque reflue nonché al trattamento delle stesse; 

2)  opere di infrastrutturazione relative al potenziamento del servizio idrico e della rete fognaria;
3)  miglioramento delle attrezzature informatiche per la funzionalità degli sportelli informatici volti a fornire servizi alle imprese.
Qualora le disponibilità finanziarie assegnate alla misura lo consentano, si potrà procedere ad ulteriori interventi nelle aree individuate per le seguenti tipologie:
B  -  1)  opere di urbanizzazione anche per il miglioramento dei collegamenti stradali interni ed esterni nonché opere di illuminazione; 

2)  realizzazione di capannoni e/o rustici per uso industriale e/o artigianale.
La superiore elencazione di cui alle lettere A) e B) costituisce, in ordine decrescente, scala di preferenza per le diverse tipologie di lavori ammessi.
2) Criteri di priorità
Fermo restando le seguenti priorità come sopra indicate:
-  progettazione esecutiva rispetto a quella di massima;
-  tipologia delle opere ammissibili di cui alle lettere A e B,
all'interno di ciascuna tipologia sarà privilegiato il completamento di opere già avviate rispetto alle opere di nuova realizzazione.
3) Spese ammissibili
Le spese ammissibili a finanziamento sono le seguenti:
-  spese tecniche di progettazione, di direzione lavori, per la sicurezza del cantiere e collaudo, da calcolarsi sull'importo dei lavori e secondo quanto previsto dalle rispettive tabelle professionali per le specifiche tipologie di lavori;
-  spese relative all'espropriazione di terreni per la realizzazione dell'intervento, a condizione che tale importo non superi il 10% dell'importo dell'investimento;
-  spese per l'esecuzione dei lavori, realizzazione degli impianti e acquisizione forniture;
-  IVA solo se non recuperabile.
4) Modalità di presentazione dei progetti
Al fine della predisposizione da parte dell'Assessorato regionale dell'industria del piano di interventi ai sensi dell'art. 27 della legge regionale 4 gennaio 1984, n. 1, possono essere presentati sia progetti esecutivi che progetti di massima, come definiti dalla legge regionale n.21/85 e s.m.
I progetti previsti dalla tipologia A)3 riguardanti il "Miglioramento delle attrezzature informatiche per la funzionalità degli sportelli informatici" dovranno contenere gli elementi utili per la valutazione e conseguentemente dovranno essere redatti secondo lo schema progettuale che, allegato alla presente circolare sotto la lettera "A", ne costituisce parte integrante.
I progetti presentati, oltre che dalla documentazione di rito (approvazioni tecniche ed amministrative, autorizzazioni etc.), dovranno essere integrati dalla seguente documentazione:
1) relazione sullo stato di attuazione degli eventuali stralci o lotti precedenti già realizzati e/o in corso di realizzazione;
2) dichiarazione sul grado di cantierabilità dell'opera;
3) esplicita indicazione sui tempi di realizzazione dell'opera,
4) indicazione del responsabile del procedimento con il fine di fornire ogni elemento contabile, tecnico e amministrativo inerente l'opera finanziata;
5) dichiarazione che per il progetto presentato non siano state presentate analoghe istanze di finanziamento ad altri enti;
6) dichiarazione che l'opera per la quale si chiede il finanziamento sia inserita nel piano triennale vigente, con indicazione della priorità di settore e generale.
5) Termini di presentazione dei progetti
I progetti, così come sopra corredati, dovranno essere trasmessi a questo Assessorato (viale Regione Siciliana n. 4580) entro e non oltre 60 giorni decorrenti dalla data di pubblicazione, nella Gazzetta Ufficiale della Regione siciliana, della presente circolare.
L'importo a base d'asta dei progetti presentati non potrà essere inferiore a Euro 500.000,00 e superiore a Euro 5.000.000,00. Sono escluse dai benefici del presente intervento le perizie di variante e suppletive.
6) Modalità di selezione dei progetti
L'esame e la conseguente valutazione degli elaborati progettuali da inserire nel programma di finanziamento saranno espletati da una commissione interna al dipartimento industria all'uopo costituita, che selezionerà gli stessi, attraverso una istruttoria preliminare per accertare la presenza delle condizioni di ammissibilità di cui sopra privilegiando, come precedentemente precisato, le iniziative dotate di progettazione esecutiva rispetto a quelle di massima.
Nel finanziamento degli stessi sarà data priorità ai progetti ammessi, presentati dai consorzi inseriti nell'elenco n. 1 approvato con decreto n. 446 del 21 giugno 2002.
I progetti selezionati verranno ulteriormente suddivisi in due distinti gruppi delle opere richiamate al punto uno della presente circolare. Il primo gruppo sarà formato dai progetti delle opere di cui alla lettera "A", il secondo sarà costituito dai progetti delle opere di cui alla lettera "B".
Il finanziamento delle opere avverrà sulla base di un piano regionale di interventi previsto dall'art. 27 della legge regionale n. 1/84 chiaramente con le modalità di attuazione delle procedure individuate con la presente circolare.
Il primo piano regionale di interventi da ammettere a finanziamento includerà esclusivamente i progetti esecutivi presentati dai Consorzi ASI; solo eventuali disponibilità finanziarie aggiuntive consentiranno il passaggio ad un piano di interventi riguardanti progetti di massima che se utilmente inseriti, dovranno essere resi esecutivi entro 90 giorni dalla notifica del piano stesso ai consorzi interessati, pena la decadenza dal finanziamento.
7) Tempi e modalità di realizzazione delle opere
I tempi di realizzazione delle opere e le modalità di erogazione del finanziamento saranno stabiliti nel decreto di finanziamento. Eventuali, pur motivate, proroghe non potranno essere concesse per periodi superiori a quelli previsti per la realizzazione del POR.
Le modalità di realizzazione delle opere sono quelle stabilite dalla normativa vigente in materia di lavori pubblici.
Il mancato completamento e collaudo dei suddetti lavori, entro i termini stabiliti, comporta la revoca del finanziamento ed il recupero delle somme, comprensive degli interessi legali maturati dalla data di erogazione del finanziamento a quella della effettiva restituzione.
Infine i Consorzi ASI dovranno impegnarsi a rispettare le "Norme minime comuni per i beneficiari finali" elencate al punto 3.1.10 del C.p.D. che qui s'intende interamente richiamato.
L'Assessore: NOE'
Allegato A
CONSORZIO A.S.I. DI ................................................
"MIGLIORAMENTO DELLE ATTREZZATURE INFORMATICHE PER LA FUNZIONALITÀ DEGLI SPORTELLI INFORMATICI"
Denominazione del progetto: ................................................

1 - Obiettivi del progetto e benefici attesi
Devono essere specificati gli obiettivi che il progetto si pone, in particolare in termini di benefici diretti attesi per le imprese e/o in termini di miglioramento dell'efficienza operativa e dei servizi resi. In questa prospettiva, esplicitando anche il punto di partenza e le motivazioni del progetto, può essere utile evidenziare in modo sintetico le criticità, le inadeguatezze, i problemi che il progetto intende rimuovere e identificare/descrivere i beneficiari dell'intervento, possibilmente quantificandone anche l'entità.
(Lunghezza massima consigliata: 2 pagine).
2 - Servizi che si intendono realizzare
Devono essere dettagliati i servizi o altre realizzazioni che si intendono sviluppare o migliorare con l'attuazione del progetto. I servizi devono essere descritti con un sufficiente livello di dettaglio, al fine di consentire una valutazione dell'accuratezza della progettazione: grado di interattività prevista, canali di erogazione e loro combinazione, ecc.
E' importante sottolineare, da parte dei proponenti, l'importanza dei servizi che si realizzano per l'utenza prevista e quindi i specifici benefici che l'utenza otterrà dalla realizzazione di tali servizi.
(Lunghezza massima consigliata: 2 pagine).
3 - Miglioramenti funzionali/organizzativi
Devono essere descritti i miglioramenti funzionali e organizzativi che la realizzazione del progetto comporta per l'ente e nei rapporti con le imprese. Questo significa effettuare l'analisi dell'impatto organizzativo derivante dall'attuazione del progetto. Devono essere indicate le metodologie di reingegnerizzazione dei processi e di gestione dei flussi di lavoro (workflow management) che si intendono utilizzare.
Inoltre devono essere specificate le scelte tecnologiche e architetturali effettuate per la realizzazione dei servizi con riguardo:
-  ai richiami agli standard tecnologici utilizzati;
-  alle eventuali interconnessioni o comunque collegamenti con iniziative di particolare rilievo del settore (es. iniziative sull'e-government del dipartimento innovazione e tecnologie; progetti ed altre iniziative dell'A.I.P.A. etc.)
(Lunghezza massima consigliata: 2 pagine).
4 - Risorse informatiche esistenti
Devono essere indicate le risorse informatiche che infrastrutture di rete, servizi, applicazioni basi di dati etc. esistenti nell'ente e che si intende utilizzare nella realizzazione del progetto.
5 - Piano di lavoro
In questa sezione deve essere dettagliato il piano di lavoro suddiviso in attività.
Il piano deve essere accompagnato da un crono-programma che illustri le relazioni temporali e di precedenza delle varie attività.
La descrizione del piano di lavoro prevede la suddivisione in attività alcune delle quali di durata analoga a quella dell'intero progetto (es. il project management, eventuali attività di coinvolgimento degli utenti dei sistemi lungo tutto il ciclo di progettazione, sviluppo, test, manutenzione, etc.), altri più brevi, da realizzare in sequenza o in parallelo tra loro.
(La descrizione di ogni attività non dovrebbe superare una pagina).
(Lunghezza massima consigliata: 1 pagina di inquadramento + 1 pagina per ogni attività).
6 - Descrizione dei prodotti
Fornire una descrizione sintetica di ciascun prodotto concreto del progetto.
Ogni descrizione dovrebbe comprendere:
-  titolo:  

-  partecipante responsabile: anche quando il risultato/prodotto deriva dal contributo di più partecipanti, è opportuno che uno di essi abbia la responsabilità di garantirlo;
-  caratteristiche (che cosa sarà consegnato, che tipo di materiale, documento, strumento, ecc.?);
-  dipendenza (da quali eventuali altri risultati dipende quello in esame?);
-  contributo (a quali eventuali altri risultati contribuisce quello in esame?).
(Lunghezza massima consigliata: 1/2 pagine per ogni prodotto descritto).
7 - Ruoli e gestione del progetto
Devono essere specificati i ruoli dei diversi soggetti (amministrazioni e partner) nel progetto in relazione al piano di lavoro previsto ("chi fa che cosa") e specificati i meccanismi previsti per la gestione del progetto.
8 - Piano di esercizi
Deve dettagliare le modalità operative ed organizzative con cui si intende mantenere in esercizio i servizi/prodotti realizzati nell'ambito del progetto. Deve essere indicata una stima dei costi necessari per l'esercizio anche con riferimento alle eventuali economie che la realizzazione dei servizi/prodotti può generare. Il piano di esercizio deve anche specificare se l'ambiente di esercizio deve essere realizzato (eventualmente in che percentuale) oppure se i servizi/prodotti verranno calati in un ambiente di esercizio esistente.
Il piano di esercizio potrà essere accompagnato da una rappresentazione grafica delle attività previste in esercizio quelle periodiche.
9 - Costi
Si devono fornire eventuali elementi utili su come i costi relativi alla realizzazione del progetto si formano; ad esempio:
-  i costi legati alle soluzioni tecnologiche utilizzate;
-  i costi legati alle risorse umane;
-  i costi di esercizio;
-    .  

In ogni caso, è interesse dei proponenti fornire un quadro economico di come i diversi costi indicati si formano.
10 - Analisi del potenziale riuso
In questa sezione devono essere forniti tutti gli elementi per valutare il possibile riuso dei risultati e altri prodotti che si prevede di realizzare nel progetto.
In tale prospettiva, un modo possibile di procedere è il seguente. In questa sezione possono essere riportati, ovviamente, solo i risultati complessivi del percorso analitico proposto, senza esplicitare tutti i passaggi/risultati intermedi.
1) Elencare (il titolo/denominazione di) tutti i risultati e altri prodotti del progetto che, in prima battuta, si ritiene possono riscontrare un interesse o avere un valore presso altre pubbliche amministrazioni. Si può ipotizzare che in tale elenco rientrino alcuni o tutti i risultati/prodotti (deriverable) descritti nella sezione 7 - es. componenti, moduli, applicazioni informatiche, un pacchetto formativo, ecc., più eventualmente altri elementi lì non (ancora) indicati. E' plausibile, ad esempio, che siano sfuggiti "prodotti soft" potenzialmente interessati quali: un modello organizzativo che risulti particolarmente efficiente per la gestione di un servizio; una procedura amministrativa ottimizzata e semplificata; uno schema di intesa/accordo interistituzionale per supportare l'innovazione o integrazione di processi di servizio precedentemente separati, ecc.. In effetti, la possibilità di trasferire o riutilizzare (con più o meno adattamenti) "prodotti" di questo tipo presuppone che essi vengano opportunamente "codificati", "formattati" e documentati; il che a sua volta comporta del lavoro specifico che andrebbe riconosciuto, quantificato e incluso nel piano lavoro. I risultati andrebbero di conseguenza inclusi nella sezione 7.
2) Una volta identificati gli "oggetti" di un possibile riuso, per ciascuno di essi andrebbero analizzati e descritti i seguenti aspetti, che contribuiscono a definire il potenziale, le condizioni e i vincoli del riuso stesso e sono oggetto puntuale di valutazione. Alcuni dei seguenti aspetti possono ovviamente essere significativi per un tipo di prodotto/risultato e non per altri:
-  prerequisiti o condizioni economiche (quale può essere di massima il costo di investimento e di gestione a regime per dotarsi della soluzione in questione);
-  prerequisiti o condizioni tecniche (quali hardware, software e di rete, con quali prestazioni, sistemi operativi, standard tecnici, ecc., sono necessari per poter utilizzare il risultato in questione);
-  prerequisiti o condizioni organizzative-gestionali (sotto questa voce si possono considerare quali la presenza o meno di determinate funzioni organizzative, loro dimensione minima, ecc.; la presenza o meno di determinate competenze tecniche o professionali ecc.; la presenza o meno di determinate regole formali interne, procedure o prassi operative, ecc.);
-  prerequisiti o condizioni di contesto/esterne (dimensioni/ entità dell'utenza minima o ottimale e connessa scalabilità della soluzione; presenza e livelli di diffusione nella popolazione utente di dispositivi tecnici necessari per utilizzare la soluzione in questione, ecc.).
3) In alternativa, a sintesi dell'analisi precedente, si può procedere alla indicazione ed elencazione dei contesti-soggetti che si ritengono più adatti, o comunque adeguati, al potenziale riutilizzo dei singoli risultati/prodotti e alla illustrazione degli aspetti salienti/significativi che identificano e caratterizzano tali contesti-soggetti (dimensioni organizzative e dell'utenza, presenza di determinate dotazioni tecniche, ecc.).
4) Infine, in modo più o meno dettagliato o aggregato, in funzione della tipologia di risultati riusabili, dovrebbe essere delineato il processo di trasferimento:
-  nel caso di sottoprogetti già in atto, o comunque per i quali siano già previste operazioni in questo senso (partecipazione di partner con impegno al riuso della soluzione), illustrandone le modalità operative, i beneficiari e i tempi previsti di attuazione (potrebbe anche essere sufficiente un rinvio alla opportuna sezione del piano di lavoro o all'eventuale progetto dedicato alla realizzazione del trasferimento/riuso;
-  nel caso di sottoprogetti nuovi, o che comunque non contemplino già azioni di riuso, descrivendo le ipotesi fatte per conseguire tale risultato, le criticità previste, ecc.
(Lunghezza massima consigliata: 2 pagine, in funzione, comunque, del numero di prodotti di cui si descrive il riuso).
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GIOVANNI CORICA: Direttore responsabile                               MARIA LA MARTINA: Redattore

Ufficio legislativo e legale della Regione Siciliana
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