REPUBBLICA ITALIANA
GAZZETTA UFFICIALE
DELLA REGIONE SICILIANA

PARTE PRIMA
PALERMO - VENERDÌ 20 GIUGNO 2003 - N. 28
SI PUBBLICA DI REGOLA IL VENERDI'

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ASSESSORATO DEL TERRITORIO E DELL'AMBIENTE

DECRETO 2 maggio 2003.
Approvazione del piano regolatore generale, delle prescrizioni esecutive e del regolamento edilizio del comune di Roccalumera.

IL DIRIGENTE GENERALE DEL DIPARTIMENTO REGIONALE URBANISTICA

Visto lo Statuto della Regione;
Vista la legge 17 agosto 1942, n. 1150 e successive modifiche ed integrazioni;
Visti i decreti interministeriali 1 aprile 1968, n. 1404 e 2 aprile 1968, n. 1444;
Vista la legge regionale 27 dicembre 1978, n. 71 e successive modifiche ed integrazioni;
Visto l'art. 68 della legge n. 10 del 27 aprile 1999;
Visto l'art. 5 della legge regionale n. 28 del 22 dicembre 1999, nonché il successivo D.P.Reg. di attuazione del l'11 luglio 2000;
Visto il foglio prot. n. 5427 del 22 maggio 2002, assunto al protocollo di questo Assessorato al n. 30936 del 23 maggio 2002, con il quale il sindaco del comune di Roccalumera ha trasmesso per l'approvazione di competenza gli atti e gli elaborati relativi al piano regolatore generale con annesse prescrizioni esecutive e regolamento edilizio;
Vista la delibera n. 4 del 20 febbraio 2002, con la quale il commissario ad acta ha adottato il piano regolatore generale con annesso regolamento edilizio e prescrizioni esecutive del comune di Roccalumera;
Visti gli atti di pubblicazione e deposito, ai sensi dell'art. 3 della legge regionale n. 71 del 27 dicembre 1978, relativi alla delibera consiliare n. 13 del 5 aprile 2000;
Vista la certificazione a firma congiunta del sindaco e del segretario comunale, in ordine alla regolarità delle procedure di deposito e pubblicazione del piano adottato con delibera commissariale n. 4 del 20 febbraio 2002, nonché attestante la presentazione di n. 86 osservazioni e/o opposizioni, entro i termini di legge, avverso lo strumento urbanistico adottato;
Visto l'elenco, a firma del segretario comunale, delle ditte che hanno proposto osservazioni ed opposizioni avverso il piano in argomento;
Viste le apposite planimetrie di visualizzazione delle osservazioni e/o opposizioni, nonché la relazione sulle stesse redatta dai progettisti;
Viste le note prot. n. 8010-9594 del 20 aprile 2001, prot. n. 14513 del s.d. e prot. n. 14525 dell'8 giugno 2001, con le quali l'ufficio del Genio civile di Messina, ai sensi dell'art. 13 della legge n. 64/74, ha espresso parere favorevole con condizioni sullo strumento urbanistico in argomento;
Vista la nota prot. n. 756 del 14 novembre 2002, con la quale l'unità operativa 4.1/D.R.U. ha trasmesso alla segreteria del Consiglio regionale dell'urbanistica, unitamente agli atti ed elaborati relativi, la proposta n. 37 dell'8 novembre 2002, resa ai sensi dell'art. 68 della legge regionale n. 10/99, con la quale il piano in oggetto, con le prescrizioni nella stessa contenute, è ritenuto meritevole di approvazione;
Visto il parere reso dal Consiglio regionale dell'urbanistica con il voto n. 79 del 6 febbraio 2003, che di seguito parzialmente si trascrive;
"...Omissis...
Con deliberazione commissariale n. 4 del 20 febbraio 2002, è stato adottato il piano regolatore generale con annesse prescrizioni esecutive e regolamento edilizio rielaborato a seguito del voto del Consiglio regionale dell'urbanistica n. 570 del 3 dicembre 1997, in quanto era stato restituito al comune per la rielaborazione totale.
Con il sopracitato voto n. 570/97, il Consiglio regionale dell'urbanistica, ha prescritto sinteticamente al comune di tenere conto nella rielaborazione del piano regolatore generale di:
a)  Utilizzare una adeguata cartografia che rappresenti in maniera chiara lo stato di fatto e le condizioni geomorfologiche del territorio, essenziali ai fini delle scelte di programmazione e di gestione del territorio;
b)  Ridimensionare il piano tenendo conto della effettiva capacità insediativa e del patrimonio edilizio esistente, ai fini di limitare le espansioni edilizie e la congestione del centro urbano;
c)  Enucleare la zona A non limitandola solo ad alcune aree puntuali, ma tale da interessare un più ampio contesto dell'attuale centro abitato, soprattutto dove è possibile ancora oggi riconoscere il nucleo originario attorno al quartiere Baglio e la cortina edilizia sviluppatasi successivamente lungo la strada statale, nonché nelle antiche frazioni di Allume e Sciglio. Inoltre, per gli edifici di carattere storico monumentale-architettonico, bisogna enucleare soprattutto per quelli esterni al centro abitato adeguate aree pertinenziali da destinare anch'esse a zona A;
d)  Procedere ad una verifica tendente ad accertare i requisiti urbanistici di cui al D.I. n. 1444/68 per le zone B, in quanto alcune zone non sembrano possederli, come ad esempio le zone B1 di Sciglio lungo il torrente;
e)  Ridimensionare le zone C di espansione;
f)  Commisurare le zone D artigianali ed industriali alle effettive esigenze degli operatori economici.
Rilevato:
Il comune di Roccalumera in atto è dotato di programma di fabbricazione approvato dall'A.R.T.A. con decreto n. 109 del 21 marzo 1978.
Il territorio interessa l'ambito geografico della Sicilia nord-orientale, si estende per una superficie pari a 18,77 Kmq., a partire dalla costa del mare Jonio fino a raggiungere una quota di 1.000 m. s.l.m. in corrispondenza della catena dei monti Peloritani.
Confina con i territori dei comuni di Nizza di Sicilia, Fiumedinisi, Pagliata e Furci Siculo e si snoda lungo la Nazionale 114 che congiunge Messina con Catania e dista dal capoluogo peloritano 27 Km., raggiungibile soprattutto con l'autostrada.
Le caratteristiche geomorfologiche del territorio comunale, così come evidenziato dallo studio geologico allegato al piano, risultano variabili in relazione ai termini litologici affioranti. Nelle aree accidentate affiorano rocce cristalline, in quelle collinari terreni quaternari e in quelle pianeggianti sono presenti le alluvioni. Il reticolo idrografico è rappresentato dai torrenti Sciglio e Allume.
Con decreto n. 58 del 31 gennaio 2002, l'A.R.T.A. ha modificato il piano straordinario per l'assetto idrogeologico del territorio, con la riperimetrazione in scala 1:10.000 delle aree a rischio idrogeologico relative alla frazione Allume, alla zona a nord-ovest della frazione Sciglio e ad un'area adiacente al torrente Allume, soggette alle misure transitorie di salvaguardia, ai sensi dell'art. 2 del decreto n. 298/41 del 4 luglio 2000.
La zona più pianeggiante, in prossimità della costa, è utilizzata a colture intensive in particolare agrumeti, mentre quella montana è utilizzata prevalentemente ad uliveti e vigneti.
CONTENUTI DEL PIANO
Dalla relazione generale illustrativa del piano si evince, in ordine alle scelte che hanno orientato le previsioni, il raggiungimento dei seguenti obiettivi:
1)  Sistema infrastrutturale per eliminare i traffici di attraversamento; alleggerire il traffico sulla S.S. 114 con la previsione di una strada a monte della ferrovia e dell'autostrada; razionalizzazione e miglioramento della viabilità interna e creazione di numerosi parcheggi distribuiti in maniera capillare.
2)  Struttura del verde che organizza in sistema le aree verdi esistenti e di progetto in un disegno che collega le aree agricole al centro.
3)  Riqualificazione urbana a monte dell'autostrada nel polo esterno al tessuto capace di ridisegnare e di connettere la parte del territorio tra l'autostrada e la frazione di Allume lungo la strada che congiunge quest'ultima con il centro urbano per dare un "effetto città" con al suo interno nuove polarità commerciali, artigianali e servizi.
4)  Riqualificazione delle aree residue sul lungomare per creare condizioni finalizzate ad una riconversione del territorio a fini turistici.
ANDAMENTO DEMOGRAFICO E DIMENSIONAMENTO DEL PIANO
Nella suddetta relazione illustrativa viene riportato il dato sulla popolazione residente nel comune al 31 dicembre 1999, pari a 4.112 abitanti.
I redattori del piano, prendendo a riferimento la formula, che tiene conto del numero di abitanti attuali, del numero di anni intercorrenti tra il 1999 e il 2020, nonché del tasso medio annuo di crescita della popolazione residente negli ultimi 20 anni, desunto da un grafico sull'andamento demografico negli ultimi anni, pari a 0,2335%, stimano la previsione al 2020 di 4.328 abitanti arrotondati a 4.350 abitanti con un incremento di 228 abitanti per il quale viene determinato un fabbisogno futuro pari a 228 vani per 18.240 mc. A quest'ultimo dato viene sommato il fabbisogno pregresso derivante dal rapporto tra numero di stanze e numero di componenti per nucleo familiare, stimato a 575 vani per complessivi 46.000 mc., e ancora, il fabbisogno pregresso derivante dalla necessaria sostituzione dell'edilizia degradata ed in particolare quella costruita prima del 1945, stimato in 400 vani per 32.000 mc. In totale, pertanto, il fabbisogno totale per il ventennio preso a riferimento viene determinato in 96.000 mc. Il soddisfacimento di tale fabbisogno viene previsto attraverso la possibile edificazione nell'ambito delle zone B di completamento, nelle zone C di espansione previste lungo la strada che collega la statale con le frazioni.
Per quanto riguarda il fabbisogno di carattere produttivo esso viene soddisfatto mediante la previsione di zone D industriali ed artigianali (D1 e D2) localizzate in prossimità dello svincolo autostradale e di zone D commerciali (D3 e D4).
In relazione al fabbisogno turistico, il piano prevede ampie zone C2 per la popolazione fluttuante stagionale localizzate a monte dell'autostrada e alcune zone T alberghiere individuate nell'ambito dei lotti interclusi delle zone B1 prospicienti il lungomare.
ZONE OMOGENEE
Il piano regolatore generale prevede la suddivisione del territorio secondo le seguenti zone definite ai sensi dell'art. 2 del D.I. 2 aprile 1968 n. 1444:
Zona A  -  Immobili di interesse storico o ambientale
Comprende gli immobili con caratteristiche storiche già vincolati ai sensi della legge n. 1089/39 o meritevoli di segnalazione di vincolo. Sono consentiti interventi di restauro conservativo, manutenzione ordinaria e straordinaria, consolidamento, ristrutturazione interna, variazione di destinazione d'uso, demolizione e ricostruzione. Non sono ammessi aumenti di cubature. L'edificazione dei suoli liberi è ammessa nel rispetto delle altezze e dei volumi circostanti. Destinazione residenziale per abitazioni, uffici privati e studi professionali. Viene attuata mediante piano particolareggiato di iniziativa comunale; in assenza di piano attuativo sono consentite le categorie di intervento sopra citate ad eccezione della demolizione e ricostruzione. L'indice di zona consentita mai superiore alla volumetria esistente. Nelle aree libere è consentito un indice territoriale di 2 mc./mq. L'altezza max non superiore a quelle preesistenti; nelle aree libere non superiore a 6,50 e 2 piani fuori terra.
Zone B0  -  Urbane sature di interesse ambientale
Comprendono il sito dell'antico tessuto urbano, che si affaccia sulla via Umberto I. L'attuazione è per concessione edilizia. L'attività edilizia consentita:
-  Manutenzione ordinaria e straordinaria, restauro, risanamento e ristrutturazione edilizia, demolizione e ricostruzione, completamento di edifici esistenti ed edificazione dei lotti ancora inedificati;
-  Destinazione di zona residenziale;
-  Indice di fabbricabilità fondiaria max 3,00 mc./mq.;
-  Altezza max 7,00 ml.;
-  Numero max di piani fuori terra 3.
Zone B1  -  Residenziale di completamento
Sono comprese le aree totalmente o parzialmente edificate per le quali sono previsti interventi di recupero e di ristrutturazione del patrimonio edilizio esistente oltre al completamento dei lotti liberi. L'attività edilizia consentita:
-  Manutenzione ordinaria e straordinaria, restauro, risanamento e ristrutturazione edilizia, demolizione e ricostruzione, completamento di edifici esistenti ed edificazione dei lotti ancora non costruiti;
-  Destinazione di zona residenziale;
-  Indice di fabbricabilità fondiaria max 3,00 mc./mq. Per gli interventi di tipo turistico è consentito incrementare del 30%;
-  Altezza max 10,50 ml.;
-  Numero max di piani fuori terra 3.
Zona C  -  Espansione residenziale
Comprende le parti del territorio destinate a nuovi complessi abitativi, di carattere prevalentemente residenziale, del tutto o in gran parte non costruite. La zona C è suddivisa nelle seguenti sottozone:
Sottozona C1  -  Espansione residenziale
Prevede una destinazione di zona per abitazioni, uffici privati e studi professionali con tipologie in linea, a schiera, a case isolate e con i seguenti parametri edilizi:
-  Indice territoriale: 1,2 mc./mq.;
-  Altezza max: 10,50 ml.;
-  N. max piani fuori terra: 3;
Sottozona C2  -  Espansione residenziale turistica
Destinazione di zona per abitazioni, uffici privati e studi professionali con tipologie a schiera e a case isolate e con i seguenti parametri edilizi:
-  Indice territoriale: 0,20 mc./mq.;
-  Altezza max: 7,00 ml.;
-  N. max piani fuori terra: 2;
Sottozona C3  -  Zona interessata da piani di lottizzazione convenzionati
Comprende i piani di lottizzazione già deliberati dal consiglio comunale alla data di adozione del piano regolatore generale e disciplinata con la normativa dei relativi strumenti esecutivi. Allo scadere di validità dei piani di lottizzazione convenzionati le parti attuate si intendono classificate zone B, mentre per quelle non attuate si intendono classificate zone a servizi di cui al D.I. n. 1444/68. Le aree dei piani di lottizzazione già deliberati e non convenzionati alla data di approvazione del piano regolatore generale si intendono zone C1.
Zona T  -  Turistico alberghiera
Sono parti di territorio che per le sue caratteristiche si prestano ad un utilizzo per complessi alberghieri e villaggi vacanze. Si attua per concessione edilizia diretta con i seguenti parametri:
-  Indice fondiario: 5,00 mc./mq.;
-  Altezza max: 16,50 ml.;
-  N. max piani fuori terra: 5;
Zona D  -  Artigianato, industria, commercio ed attività assimilate
E' suddivisa nelle seguenti sottozona:
Sottozona D1  -  Artigianale esistente
Riguarda impianti ed attrezzature artigianali esistenti. Si applica la normativa, di cui all'art. 28 delle norme tecniche di attuazione, relativa alla sottozona C3; gli insediamenti possono essere trasformati. Sono consentite attività commerciali per una superficie coperta non superiore al 30% di quella totale coperta.
Sottozona D2  -  Artigianale ed industriale di progetto
Interessa un'area localizzata in prossimità dello svincolo autostradale confinante con l'area artigianale del limitrofo comune di Pagliara. E' destinata per le attività industriali, artigianali e alla commercializzazione dei prodotti. Si attua mediante un piano P.I.P. esteso a tutta la zona e con i seguenti indici:
-  Rapporto di copertura: 1/3;
-  Indice di fabbricabilità territoriale: 2,5 mc./mq.;
-  Lotto minimo: 500 mq.;
-  Altezza massima: 7,50 ml.
Sottozona D3  -  Commerciale esistente
Riguarda impianti ed attrezzature commerciali già esistenti. Si applica la normativa, di cui all'art. 29 delle norme tecniche di attuazione, relativa alla zona T turistico alberghiera. Si attua con intervento edilizio diretto.
Sottozona D4  -  Commerciale, residenziale di progetto
Sono parti del territorio destinate ad insediamenti commerciali di progetto del tipo magazzini, depositi, sili, autorimesse, centro fieristico, mercati periodici, edifici destinati ad uffici ed abitazioni al servizio diretto dell'attività commerciale e alla commercializzazione dei prodotti. Si attua mediante piano particolareggiato di iniziativa comunale o attraverso piano di lottizzazione di iniziativa privata esteso per una superficie minima di 5.000 mq. Gli indici di zona consentiti sono i seguenti:
-  Rapporto di copertura: 1/3;
-  Indice di fabbricabilità territoriale: 2,5 mc./mq.;
-  Altezza massima: 10,50 ml.;
-  Numero dei piani fuori terra: 3.
La volumetria destinata ad uffici e/o residenze non può superare il 30% dell'intera volumetria.
Zone E1  -  Aree agricole esterne al centro
Sono zone destinate esclusivamente all'esercizio dell'attività agricola ed a quelle connesse ad essa. E' consentito insediare depositi agricoli, residenze dei conduttori del fondo, manufatti per la lavorazione e trasformazione dei prodotti agricoli, come stabilito dall'art. 6 della legge regionale n. 17/94 e l'attività agro turistica nel rispetto della legge regionale n. 25/94 e successive modifiche. Si attua mediante concessione edilizia con il rispetto dei seguenti parametri:
-  Indice di fabbricabilità: 0,03 mc./mq.;
-  Altezza massima: 7,50 ml.;
-  Numero dei piani fuori terra: 2.
Zone E2  -  Aree boscate
Sono zone che interessano aree boschive di particolare interesse naturalistico destinate alla conservazione dei boschi e dei pascoli. Sono consentiti tutti gli interventi volti al mantenimento ed al miglioramento delle essenze vegetali. L'indice di edificabilità territoriale non deve superare lo 0,001 mc./mq. e l'altezza non superiore a 4,00 ml.
Zone F1 ed SP  -  Attrezzature e servizi pubblici
Riguardano i servizi di quartiere, di livello urbano e territoriale e sono suddivise nelle seguenti sottozone:
Sottozona F1  -  Parco urbano
E' consentita unicamente la realizzazione di attrezzature per il gioco e lo sport. Si attua con appositi strumenti attuativi con i seguenti parametri:
-  Indice di utilizzazione fondiaria: 0,02 mq./mc.;
-  Altezza massima: ml. 4,50;
-  Rapporto di copertura: 2,5%;
Sottozona F2  -  Attrezzature di livello territoriale esistenti e di progetto
I servizi per tipologia sono differenziati nelle tavole di piano regolatore generale con apposita simbologia. Quelli di progetto si attuano con strumento esecutivo unitario o con intervento edilizio diretto esteso all'intera zona. Si ap pli ca no con un indice di utilizzazione fondiaria: 0,6 mc./mq.;
Sottozona F3  -  Attrezzature di servizio residenziale
Comprendono le aree destinate a spazi pubblici di quartiere suddivise alla stregua del decreto interministeriale n. 1444/68: per l'istruzione, attrezzature collettive, parcheggi, verde attrezzato.
Zone sottoposte a vincolo archeologico, paesistico, di rispetto monumentale;
Zone sottoposte a vincolo cimiteriale;
Zone sottoposte a vincolo stradale;
Zone sottoposte a vincolo idrogeologico;
Zone a vincolo demaniale.
STANDARDS URBANISTICI
Per quanto riguarda la dotazione di standards così come previsti dal decreto interministeriale n. 1444 del 2 aprile 1968, corrispondenti alle zone F3, nella relazione tecnica è stata allegata apposita tabella nella quale si dimostra che in relazione ad una previsione all'anno 2020 di 4.350 abitanti, il piano prevede una dotazione delle attrezzature pari a 60.348 mq. pari a 13,87 mq per abitante, maggiore della dotazione minima richiesta dal citato decreto interministeriale che prescrive 12 mq./ab.
VIABILITA'
Le previsioni progettuali del piano in ordine alla viabilità riguardano principalmente la previsione di una strada a monte della ferrovia e dell'autostrada utilizzando parte di viabilità esistente, al fine di alleggerire il traffico sulla S.S. 114 e la razionalizzazione ed il miglioramento della viabilità interna.
PRESCRIZIONI ESECUTIVE
Sono state dettate prescrizioni esecutive per soddisfare il fabbisogno residenziale pubblico, mediante la predisposizione di un piano per l'edilizia economica e popolare e per soddisfare il fabbisogno produttivo attraverso la predisposizione di un P.I.P.
Piano particolareggiato P.E.E.P.
Localizzato in un'area di circa 30.000 mq. lungo la strada provinciale Roccalumera-Allume in zona territoriale omogenea C1.
Il piano è servito da un asse di penetrazione nord-sud collegato con la S.P. Roccalumera-Allume. Su tale asse si attestano 15 edifici composti da tre tipi edilizi, di cui 2 in linea ed 1 a blocco quadrato.
Dai dati progettuali si rileva quanto segue:
-  Volumetria mc. 37.400;
-  Abitanti insediabili stimati in circa 364 considerando mc. 100 per abitante;
-  Aree per servizi mq 7.350.
Piano particolareggiato P.I.P.
Localizzato all'estremità sud del comune in prossimità dello svincolo autostradale in 2 porzioni di aree estese complessivamente circa 4 Ha, in zona territoriale omogenea D2.
Si prevedono in totale 27 lotti di superficie diverse. La superficie complessiva delle aree destinate a strade, servizi, verde pubblico ed a parcheggi è di 11.600 mq. pari al 29% dell'intera superficie del piano e ubicati lungo la strada intercomunale esistente Roccalumera-Pagliara. Dalla stessa si diparte un asse di penetrazione di servizio ai lotti.
REGOLAMENTO EDILIZIO
Il regolamento edilizio composto di n. 97 articoli è suddiviso nei seguenti titoli:
-  Titolo  I -  Disposizioni generali; 
-  Titolo  II -  Ammissibilità degli interventi; 
-  Titolo  III -  Norme procedurali; 
-  Titolo  IV -  Progettazione delle opere; 
-  Titolo  V -  Estetica degli edifici e dell'ambiente; 
-  Titolo  VI -  Sicurezza dei cantieri e tutela della pubblica incolumità; 
-  Titolo  VII -  Norme igieniche; 
-  Titolo  VIII -  Suolo, servitù e servizi pubblici; 
-  Titolo  IX -  Sanzioni e norme finali e transitorie. 

OSSERVAZIONI E OPPOSIZIONI
Le osservazioni e opposizioni presentate avverso l'adozione del piano sono 86 tutte pervenute al comune entro i termini previsti dalla normativa vigente.
Sono state presentate altresì direttamente all'A.R.T.A. n. 2 osservazioni, rispettivamente in data 20 gennaio 2003 e in data 6 gennaio 2003, quest'ultima pervenuta direttamente alla segreteria del Consiglio regionale dell'urbanistica.
Considerato che:
Sotto il profilo procedurale non si ha nulla da rilevare in quanto:
-  L'adozione del piano regolatore generale, di cui alla deliberazione commissariale n. 4 del 20 febbraio 2002, è avvenuta contestualmente all'adozione del regolamento edilizio e alle prescrizioni esecutive ai sensi dell'art. 2 della legge regionale n. 71/78;
-  Il progetto di piano è supportato dallo studio geologico, ai sensi dell'art. 5 della legge regionale n. 65/81, e dallo studio agricolo forestale, prescritto dall'art. 3 della legge regionale n. 15/91, il quale, dalla nota dell'agronomo che lo ha redatto, si rileva che è rispondente alle prescrizioni normative del D.P. del 28 agosto 2000;
-  Nonostante gli elaborati di piano non risultino adeguati al decreto n. 58 del 31 gennaio 2002 relativo alle modifiche del piano straordinario dell'assetto idrogeologico del territorio di Roccalumera, lo stesso è stato adottato con le modifiche discendenti dal citato decreto;
-  Sono state osservate le procedure di legge relative alla pubblicazione e al deposito del progetto di piano ai sensi dell'art. 3 della legge regionale n. 71/78;
-  La compatibilità delle previsioni urbanistiche del piano con le condizioni geomorfologiche-geologiche del territorio comunale è stata accertata dall'ufficio del Genio civile di Messina, ai sensi dell'art. 13 della legge n. 64/74, con parere favorevole a condizione.
-  Il piano, giuste attestazioni del capogruppo di progettazione del 12 giugno 2001, del responsabile dell'ufficio tecnico comunale e del commissario ad acta, rispettivamente del 26 giugno 2001 e del 9 luglio 2001, ha tenuto conto delle direttive di cui al D.P.R.S. dell'11 luglio 2000 di attuazione della legge 22 dicembre 1999 sulla riforma della disciplina del commercio.
DIMENSIONAMENTO
L'ipotesi di incremento della popolazione fino a raggiungere 4.350 abitanti al 2020 con un incremento di 228 abitanti pari ad un fabbisogno futuro di 228 vani per 18.240 mc. può ritenersi in linea di massima condivisibile alla luce dell'andamento demografico registrato nell'ultimo ventennio come desumibile dai grafici allegati alla relazione tecnica. Mentre, appare incongruente il fabbisogno pregresso stimato, tenuto conto che, per le sole abitazioni occupate risulta una media di 1,22 vani per abitante.
Per quanto riguarda il fabbisogno pregresso di 400 vani derivante dalla conoscenza dello stato di conservazione di edilizia residenziale, si ravvisa la mancanza di un'analisi con la quale siano specificate ed evidenziate le motivazioni per le quali non sia possibile sottoporre ad interventi di recupero gli stessi.
Per quanto sopra, nonostante si rilevi una sensibile riduzione della capacità insediativa del piano rispetto a quello restituito per la rielaborazione totale, si ritiene, tuttavia che debbano essere ulteriormente ridimensionate alcune previsioni edificatorie residenziali al fine di evitare consumi territoriali non rispondenti a reali esigenze ed anche nella considerazione del rilevante patrimonio edilizio esistente e disponibile.
Inoltre, rilevando la mancanza di un'analisi finalizzata alla stima del fabbisogno relativo alla popolazione stagionale non si ritengono giustificate le previsioni di zone C2.
In relazione al soddisfacimento del fabbisogno nel ventennio di aree produttive e dei servizi il piano appare correttamente dimensionato.
ZONE OMOGENEE
Preliminarmente si osserva:
Tutte le previsioni, ad eccezione delle zone A e B che ricadono all'interno dei boschi e delle fasce di rispetto dei medesimi, così come indicate nello studio agricolo-forestale, sono disattese.
Altresì vanno disattese tutte le previsioni urbanistiche ricadenti nelle aree interessate da rischio idrogeologico di cui al decreto n. 58 del 31 gennaio 2002. Nell'ambito di tali zone potranno consentirsi gli interventi dell'art. 2 del decreto del 4 luglio 2000.
Zona A  -  Centro storico
Il piano, per quanto riguarda il centro di Roccalumera ha enucleato come zona A parte del tessuto urbano attorno al quartiere Baglio nonché una serie di edifici lungo la strada statale. Si ritiene debba essere correttamente classificata zona A di centro storico l'agglomerato costituitosi lungo la statale e in particolare oltre a quella già individuata dal piano, anche le zone B0 così come enucleate nella tavola n. 6 zonizzazione e viabilità a scala 1:2.000, stante che esse comprendono il sito dell'antico tessuto urbano, anche se parzialmente sostituito, contraddistinto da valori storici, urbanistici, artistici ed ambientali. In detta zona potranno essere consentiti interventi attraverso la redazione di apposito piano particolareggiato, nelle more di detta redazione o della variante al piano regolatore generale per la zona A, ai sensi della circolare assessoriale n. 3/2000, gli interventi consentiti sono esclusivamente quelli di cui alle lett. a), b), c), dell'art. 20 della legge regionale n. 71/78. Eventuali interventi di ristrutturazione edilizia lett. d) potranno essere consentiti, eccezionalmente e per documentate esigenze progettuali, senza variazione di volume e di sagoma e senza modifiche della struttura portante né del tipo di copertura con esclusione della demolizione e ricostruzione.
L'enucleazione di zona A relativa alle frazioni di Allume e Sciglio si ritiene condivisibile in quanto enuclea il tessuto di antica formazione.
Per quanto riguarda le emergenze architettoniche fuori dal centro urbano classificate come zone A puntuali vengono condivise, tuttavia si prescrive che debbano interessare anche le relative pertinenze classificando anch'esse zona A.
Per quelle classificate zone puntuali B0 si ritiene che esse debbano essere considerate, comprese le relative pertinenze, zone A puntuali.
Zona B
In generale, le aree prospicienti il lungomare, ricadenti all'interno delle aree demaniali, sono disattese.
Come già precedentemente osservato le aree classificate B0 dovranno essere contenute nella perimetrazione relativa alla zona A.
In ordine alla enucleazione delle zone B1, esse si ritengono condivisibili ad eccezione delle aree perimetrate con colore blu nella tav. 6 zonizzazione e viabilità a scala 1:2.000, in quanto non presentano i prescritti requisiti di cui al D.I. n. 1444 del 2 aprile 68 e pertanto le relative aree vanno classificate zone C1 secondo un criterio di minore suscettività edificatoria.
Zona C
Per le considerazioni espresse sul dimensionamento del piano, e al fine di pervenire ad un razionale disegno urbanistico salvaguardando nel contempo particolari versanti caratterizzati da colture pregiate, si ritiene disattendere la zona C1 a valle dell'abitato di Sciglio che viene perimetrata con colore blu nella tav. 6 zonizzazione e viabilità a scala 1:2.000. Pertanto la relativa area dovrà considerarsi zona E di verde agricolo.
Per quanto riguarda le zone C2 di espansione turistica ricettiva a monte dell'autostrada comprese tra lo svincolo autostradale e il torrente Sciglio, vanno disattese per le motivazioni rese in ordine al dimensionamento. Inoltre non si può fare a meno di rilevare che le medesime risultano caratterizzate da una forte acclività e morfologicamente inadeguate al tipo di insediamento in quanto impongono necessariamente previsioni infrastrutturali per la fruizione di dette zone che comportano anche un impatto ambientale non giustificato e tenuto conto altresì che tali aree risultano intensamente interessate da colture di rilievo che meritano di essere salvaguardate.
Per quanto sopra le aree interessate dalla suddetta zona devono ritenersi classificate zone E di verde agricolo.
In ordine alla zona C3 essa viene condivisa limitatamente ai piani di lottizzazione approvati e convenzionati alla data di adozione del piano regolatore generale. Tuttavia, il comune resta onerato di indicare i relativi parametri edilizi.
Zone D
Si ritengono condivisibili le zone D1 e D2 artigianali ed industriali rispettivamente esistenti e di progetto in quanto vengono ritenute commisurate alle esigenze degli operatori economici.
Altresì, per le stesse ragioni, si condividono le zone commerciali D3 e D4. Per queste ultime con nota del 26 giugno 2001 indirizzata al commissario ad acta, il progettista della redazione del piano attesta di aver tenuto conto del D.P. dell'11 luglio 2000 ed in particolare precisa che "in zona territoriale omogenea D4, sono previste le aree da destinare agli insediamenti commerciali, ove possono essere consentiti insediamenti di medie e grandi strutture di vendita al dettaglio, nel rispetto degli articoli 2 e 3 del richiamato D.P. 11 luglio 2000".
SERVIZI
Si condividono le previsioni progettuali in quanto vengono ritenuti funzionali e nel rispetto del D.I. n. 1444/68. Tuttavia l'area destinata a verde pubblico attrezzato lungo il torrente Allume a monte dell'omonima frazione dovrà essere disattesa in quanto interessata da elevato rischio di esondazione, di cui al decreto n. 58 del 31 gennaio 2002.
ZONE SOTTOPOSTE A VINCOLO
In ordine alla fascia di rispetto cimiteriale che negli elaborati di piano regolatore generale è stata ridotta a mt. 50, poiché con autorizzazione dell'Azienda unità sanitaria locale n. 5, prot. n. 122 del 5 gennaio 2001, la suddetta fascia è stata ridotta da mt. 200 a mt. 100 per tutto il perimetro, la stessa, va determinata in mt. 100 e conseguentemente sono disattese tutte le previsioni ricadenti all'interno della relativa fascia.
Per quanto riguarda le fasce di rispetto stradale esse devono essere riportate negli elaborati di piano lungo tutte le strade esistenti e di progetto e con larghezze prescritte dal regolamento di attuazione del nuovo codice stradale.
VIABILITA'
La manifestata necessità di alleggerire il traffico sulla S.S. 114 viene ritenuta in linea generale e di principio condivisibile. Tuttavia non può non rilevarsi che la programmata viabilità non tiene conto dell'orografia dei luoghi e si articola in funzione a previsioni urbanistiche che vengono disattese.
Pertanto si reputa necessario stralciare detta previsione così come campita con colore blu nella tav. 6 zonizzazione e viabilità a scala 1:2.000. Le relative aree di sedime di detta viabilità sono destinate a verde agricolo.
PRESCRIZIONI ESECUTIVE
P.I.P.
Poiché porzioni di alcuni interventi edilizi del P.I.P. ricadono in parte all'interno della fascia di rispetto autostradale, che come già osservato dovrà essere riportata negli elaborati secondo le prescrizioni del nuovo codice della strada, in fase di attuazione, il piano particolareggiato dovrà tenere conto della suddetta fascia.
NORME TECNICHE DI ATTUAZIONE
Si ritiene in linea di massima condivisibile quanto regolamentato dalle norme di attuazione fermo restando che l'eventuale entrata in vigore di leggi in materia urbanistica prevarranno sulle stesse.
Tuttavia, in aggiunta alle modifiche e prescrizioni derivanti da quanto espresso nei considerata relativi alle zone omogenee, alle norme di attuazione dovranno essere apportate le seguenti modifiche:
In relazione alla legge regionale n. 28 del 22 dicembre 1999, le norme relative a zone omogenee in cui sono previsti esercizi commerciali devono contenere le prescrizioni sulla dotazione minima di parcheggi pertinenziali ai sensi dell'art. 16 del D.P.R. 11 luglio 2000.
Art. 22: al paragrafo relativo allo "strumento di attuazione", in assenza di piano particolareggiato non deve essere consentita la edificazione di suoli liberi;
Art. 31: al secondo paragrafo sostituire: "art. 28" con "art. 30";
Art. 33: al secondo paragrafo sostituire: "art. 29" con "art. 30";
Art. 36: cassare tutto il paragrafo 4°;
REGOLAMENTO EDILIZIO
Si ritiene condivisibile in linea di massima quanto prescritto nel regolamento edilizio, tuttavia, essendo il contenuto ed i limiti del regolamento edilizio fissati dall'art. 33 della legge n. 1150/42, indicazioni di altra natura vanno rinviate alle specifiche condizioni di legge affinché eventuali discrasie a riferimenti non aggiornati non comportino confusione o divergenza interpretativa. Pertanto, qualora dovessero emergere divergenze tra il regolamento edilizio e le specifiche norme di legge, dovranno risolversi a favore di quest'ultime.
Si rende necessario, inserire nel regolamento edilizio l'obbligatorietà, per tutte le aree di piano, della redazione di apposito studio geologico a supporto della richiesta di concessione; infatti, in coerenza alla vigente normativa secondo quanto confermato dal Consiglio superiore dei lavori pubblici con voto n. 61 del 24 febbraio 1983, la richiesta di ogni concessione edilizia deve essere supportata da uno studio geologico che evidenzi la fattibilità dell'opera sia riguardo alle condizioni di stabilità del sito sia ai rapporti con le fondazioni degli eventuali edifici limitrofi ed alla loro stabilità nel corso dei lavori di sbancamento e costruzione; inoltre, nelle aree non servite da pubblica fognatura lo studio dovrà accertare le condizioni di compatibilità sotto il profilo idrogeologico e geopedologico dello smaltimento dei reflui secondo le prescrizioni dell'allegato 5 della delibera CITAI 4 febbraio 1977.
Lo studio geologico dovrà, altresì, essere eseguito anche a supporto di opere soggette ad autorizzazione ai sensi dell'art. 5 della legge regionale n. 37/85, quali scavo di pozzi, sbancamenti e significative opere di rinterro in zona agricola che incidano sostanzialmente sull'assetto geomorfologico di dettaglio e/o opere di particolare inci denza.
Prescrizioni a regime di carattere geologico
Per quel che riguarda l'attuazione delle previsioni di piano, ivi comprese l'attuazione delle opere di cui alle zone territoriali omogenee F, prima della progettazione esecutiva delle singole opere per cui valgono le norme di piano, occorrerà attivare le procedure di cui al punto H del D.M. 11 marzo 1988 procedendo, prima della progettazione, alla verifica geologica e geotecnica del progetto attraverso le opportune e necessarie indagini geognostiche volte a documentare la fattibilità opere-terreno, individuando i limiti imposti al progetto dalle caratteristiche del sottosuolo; trattandosi di zona sismica si dovranno, inoltre, documentare i criteri di rispetto dei vincoli di natura sismica.
Per quanto sopra, l'attivazione delle procedure di progettazione sarà subordinata alla preliminare approvazione da parte del competente ufficio del Genio civile, ai sensi del punto H del D.M. 11 marzo 1988, del predetto studio geologico e geotecnico di fattibilità.
Nella redazione di eventuali varianti urbanistiche sia ordinarie che speciali e/o nella progettazione degli strumenti urbanistici attuativi, ivi compresi anche i piani di lottizzazione, a meno di ulteriori norme integrative successive alla redazione del presente voto, dovrà predisporsi l'ese cuzione di apposito studio geologico-tecnico redatto ai sensi della circolare n. 2222 del 31 gennaio 1995 secondo le previsioni del punto 5.2 della predetta circolare, essendo stato redatto lo studio geologico allegato al piano regolatore generale ai sensi della circolare A.R.T.A. n. 33139/89.
In particolare, in detti nuovi studi attenta cura dovrà essere posta alla valutazione delle condizioni di pericolosità sismica dei siti interessati alla pianificazione e, più in generale, della pericolosità geologica legata alla stabilità dei pendii.
Il progetto, inoltre, dovrà essere corredato da idoneo studio geotecnico, come previsto dal punto H del D.M. 11 marzo 1988, comprendente, nelle aree in pendio, le prescritte verifiche di stabilità di versante effettuate considerando i carichi di progetto sia in condizioni statiche che dinamiche ove ed in quanto richiesti dalle norme.
Lo studio geologico e lo studio geotecnico dovranno far parte degli elaborati di piano da approvarsi da parte del competente ufficio del genio civile ai fini del rilascio del nulla osta di cui all'art. 13 della legge n. 64/74.
Le presenti prescrizioni integrano quelle formulate dall'ufficio del Genio civile di Messina.
In tal senso, dovranno, in particolare essere individuate nella cartografia di piano le aree di vincolo di cui all'art. 21 della legge n. 152/99 e successive modifiche ed integrazioni.
Inoltre, prima della redazione di qualsiasi futuro strumento attuativo dovrà rieseguirsi a scala opportuna (almeno a scala 1:2.000) la verifica delle condizioni di dissesto attuale e potenziale tenendo conto delle reali condizioni di rischio legate all'attuarsi di fenomeni in grado di ostruire anche solo per parte i corsi dei torrenti e le possibili esondazioni.
OSSERVAZIONI E/O OPPOSIZIONI
Per quanto riguarda le osservazioni e/o opposizioni presentate avverso il piano e sulle quali i redattori dello strumento urbanistico hanno prodotto in apposito elaborato il parere tecnico, si propone come segue:
-  Osservazioni nn. 3, 4, 9, 26, 28, 30, 40, 49, 63, 80: si concorda per l'accoglimento così come proposto dai progettisti;
-  Osservazione n. 16: in relazione alla documentazione pervenuta direttamente all'A.R.T.A dalla ditta Maria Tricomi vedova Mastroeni (prot. A.R.T.A. n. 3614 del 20 gennaio 2003) tendente a dimostrare l'infondatezza nel merito dell'atto di opposizione avverso le previsioni di piano adottato, presentata dalla ditta Di Grazia Rosario, si ritiene di potere accogliere la richiesta della ditta Tricomi relativa al rigetto dell'opposizione proposta dalla ditta Di Grazia in diverso avviso reso dai progettisti del piano;
-  Osservazioni nn. 42, 44 (dagli stralci planimetrici allegati alle medesime, si rileva che la numerazione delle suddette osservazioni deve essere invertita nella tavola di visualizzazione delle osservazioni): si concorda per l'accoglimento così come proposto dai progettisti;
-  Osservazione n. 10: poiché quanto richiesto è già contenuto nelle previsioni del piano regolatore generale, l'osservazione risulta superata;
-  Osservazione n. 55: si accoglie limitatamente all'area di sedime del fabbricato;
-  Osservazioni nn. 2, 5, 6, 7, 8, 14, 15, 18, 19, 20, 21, 22, 23, 27, 31, 32, 33, 34, 35, 38, 41, 45, 46, 47, 48, 50, 52, 56, 59, 60, 62, 64, 65, 66, 70, 71, 73, 78, 83, 84, 85, 86: si concorda per il non accoglimento in conformità al parere reso dai progettisti;
-  Osservazioni nn. 11, 17, 36, 61, 68, 69, 74, 75 (visualizzata non correttamente), 76, 79: non accolte in quanto contrastano con le considerazioni della presente proposta;
-  Osservazioni nn. 12, 13, 24, 29, 43, 51, 57, 58, 67, 72: sono decise in conformità al parere dei progettisti;
-  Osservazioni nn. 53, 54: sono decise in conformità al parere dei progettisti con la precisazione che in relazione alle considerazioni svolte nella presente proposta la destinazione viene mutata in zona A;
-  Osservazione n. 1: non si concorda per l'accoglimento proposto dal progettista in quanto interessa la dotazione di attrezzature necessarie alla frazione di Sciglio;
-  Osservazione n. 25: gli osservanti chiedono che ai terreni di loro proprietà con destinazione di verde agricolo, venga data la destinazione turistico residenziale o in alternativa a campeggio. L'osservazione è stata accolta dai progettisti destinando l'area a campeggio. Poiché il piano regolatore generale non disciplina zone con tale destinazione ed inoltre nella considerazione che non risulta verificata con appositi studi la compatibilità delle destinazioni richieste sotto l'aspetto idrogeologico stante che l'area interessata è limitrofa alla sponda del torrente Allume, le richieste contenute nell'osservazione non sono accolte;
-  Osservazione n. 37: premesso che i progettisti rimandano alle valutazioni del Consiglio regionale dell'urbanistica, su quanto contenuto nell'osservazione che per alcuni aspetti è di carattere generale, nel merito delle previsioni di piano, la stessa lamenta essenzialmente quanto sinteticamente si riporta in appresso e per le quali così si decide:
-  classificazione della zona A fatta in maniera superficiale: si ritiene superata in quanto con la presente proposta viene ampliata la relativa perimetrazione nonché modificata la sua attuazione;
-  l'area "protezione civile" non è di immediata operatività: non viene accolta in quanto la scelta dell'area è stata correttamente individuata in prossimità dello svincolo autostradale. Per la sua immediata operatività sarà cura del comune dare priorità alla realizzazione della relativa viabilità prevista dal piano funzionale alla suddetta area;
-  le aree libere del lungomare non sono state tutte destinate a zona turistico-alberghiera o ad attrezzature e servizi: non si accoglie in quanto nell'ambito interessato risultano verificate le dotazioni minime degli standard di cui al D.I. n. 1444/68.
-  Osservazione n. 39: si ritiene accoglibile limitatamente alla ricostruzione del fabbricato sulla part. 141. Ricostruzione che dovrà avvenire con parametri uguali agli edifici limitrofi (altezza e numero di piani) con l'obbligo della copertura a tetto e delle rifiniture come nei fabbricati limitrofi;
-  Osservazione n. 77: si ritiene accoglibile destinando l'area interessata ad attrezzature collettive;
-  Osservazione n. 81: l'osservazione chiede il cambio di destinazione da zona D2 a zona di espansione residenziale ed inoltre in caso di mantenimento della zona, l'espropriazione totale di alcune particelle nonché una indennità di espropriazione diversa. Sul cambio di destinazione a zona C, si ritiene di non accogliere quanto richiesto con l'osservazione in conformità al parere del progettista. In ordine alle altre richieste, esse, non vengono prese in considerazione in quanto il progetto di piano particolareggiato relativo alla zona D2, è stato con la presente proposta non condiviso;
-  Osservazione n. 82: si ritiene che possa essere consentito il cambio di destinazione da zona D1 a D3 limitatamente ai capannoni esistenti e di non accogliere le restanti richieste;
OSSERVAZIONE PERVENUTA DIRETTAMENTE ALLA SEGRETERIA DEL CONSIGLIO REGIONALE DELL'URBANISTICA
Osservazione del consorzio "La terra impareggiabile"
Il presidente del parco letterario Salvatore Quasimodo, ha richiesto di eliminare dalle previsioni del piano regolatore generale una strada di collegamento tra lo scalo merci della stazione ferroviaria ed il fabbricato viaggiatori, in quanto risulta incompatibile con l'istituzione del parco letterario Salvatore Quasimodo già operativo ed aperto al pubblico ormai da due anni.
Rilevato che la struttura del parco, per quanto documentato risulta realizzato e di rilevante interesse pubblico, la osservazione si ritiene meritevole di accoglimento, rilevato altresì che in ogni caso il collegamento tra i due fabbricati risulta sufficientemente assicurato dalla viabilità esistente.
Per quanto precede il programmato tratto viario così come evidenziato in colore giallo nell'elaborato planimetrico in scala 1:2.000 è disatteso. Le relative aree di sedime di detta viabilità sono classificate verde agricolo.
Per quanto sopra premesso, rilevato e considerato è del parere che il piano regolatore generale del comune di Roccalumera, con annesse prescrizioni esecutive, regolamento edilizio e norme di attuazione, adottato con deliberazione del commissario ad acta n. 4 del 20 febbraio 2002, sia meritevole di approvazione con le modifiche e prescrizioni di cui ai superiori considerata.";
Vista la nota a firma del dirigente generale prot. n. 9903 del 14 febbraio 2003, con la quale è stato chiesto al comune di Roccalumera di adottare, ai sensi del 6° comma dell'art. 4 della legge regionale n. 71/78, le controdeduzioni in merito alle determinazioni assessoriali contenute nel condiviso voto del Consiglio regionale dell'urbanistica n. 79 del 6 febbraio 2003;
Visto il foglio, prot. n. 3325 del 24 marzo 2003, con il quale il segretario comunale ha rappresentato che da parte del consiglio comunale non sono state adottate controdeduzioni alle determinazioni assessoriali, di cui al voto del Consiglio regionale dell'urbanistica n. 79/2003, essendo andata deserta la seduta appositamente con vocata;
Vista la nota prot. n. 192 del 2 aprile 2003, con la quale l'unità operativa 4.1/D.R.U., con riferimento alle richieste trasmesse dalle ditte A. Puliatti e G. Della Scala in data, rispettivamente, 20 marzo 2003 e 18 marzo 2003, ha rappresentato che le stesse non rilevano elementi ulteriori rispetto a quanto deciso con il voto del Consiglio regionale dell'urbanistica n. 79 del 6 febbraio 2003 sulle osservazioni nn. 1 e 78 in precedenza presentate dalle stesse ditte;
Ritenuto, pertanto, di dovere procedere, ai sensi dell'8° comma dell'art. 4 della legge regionale n. 71/78, al l'approvazione dello strumento urbanistico in argomento secondo quanto espresso dal Consiglio regionale dell'urbanistica con il voto n. 79 del 6 febbraio 2003;
Rilevata la regolarità della procedura seguita;

Decreta:


Art. 1

Ai sensi e per gli effetti dell'art. 4 della legge regionale n. 71/78, in conformità al parere reso dal Consiglio regionale dell'urbanistica con il voto n. 79 del 6 febbraio 2003, nonché alle condizioni contenute nel parere dell'ufficio del Genio civile di Messina sopracitato, è approvato il piano regolatore generale con annesse prescrizioni esecutive e regolamento edilizio del comune di Roccalumera, adottato con delibera del commissario ad acta n. 4 del 20 febbraio 2002.

Art. 2

Le osservazioni ed opposizioni presentate avverso lo strumento urbanistico in argomento sono decise in conformità e con le stesse motivazioni contenute nel parere reso dal Consiglio regionale dell' urbanistica con il voto n. 79 del 6 febbraio 2003.

Art. 3

Fanno parte integrante del presente decreto e ne costituiscono allegati i seguenti atti ed elaborati che vengono vistati e timbrati da questo Assessorato:
1)  proposta di parere n. 37 dell'8 novembre 2002 resa dall'unità operativa 4.1/D.R.U.;
2)  voto n. 79 del 6 febbraio 2003 reso dal Consiglio regionale dell'urbanistica;
3)  delibera del commissario ad acta n. 4 del 20 febbraio 2002;
Piano regolatore generale costituito da
4)  all.  A -  relazione generale; 

5)  relazione integrativa;
6)  all.  B -  norme tecniche di attuazione; 
7)  all.  C -  regolamento edilizio; 
8)  tav.  1 -  inquadramento territoriale, scala 1:25.000; 
9)  tav.  2 -  territorio comunale, sezioni e dati per zone censuarie, scala 1:10.000; 
10)  tav.  3 -  stato di fatto e vincoli sul territorio, scala 1:5.000; 
11)  tav.  4 -  stato di fatto e vincoli sul territorio, scala 1:2.000; 
12)  tav.  5 -  zonizzazione e viabilità, scala 1:5.000; 
13)  tav.  6 -  zonizzazione e viabilità, scala 1:2.000; 

Studio geologico del piano regolatore generale costituito da:
14)  relazione geologico-tecnica;
15)  carta geologico-tecnica;
16)  indagini geognostiche-geotecniche e geofisiche;
17)  tav.  1 -  carta geologica, scala 1:10.000; 
18)  tav.  1/A -  carta geologica, scala 1:2.000; 
19)  tav.  1/B -  carta geologica, scala 1:2.000; 
20)  tav.  1/C -  carta geologica, scala 1:2.000; 
21)  tav.  1/D -  profili geologici, scala 1:2.000; 
22)  tav.  2 -  carta geomorfologica, scala 1:10.000; 
23)  tav.  2/A -  carta geomorfologica, scala 1:2.000; 
24)  tav.  2/B -  carta geomorfologica, scala 1:2.000; 
25)  tav.  2/C -  carta geomorfologica, scala 1:2.000; 
26)  tav.  2/D -  carta clivometrica, scala 1:10.000; 
27)  tav.  3 -  carta idrogeologica, scala 1:10.000; 
28)  tav.  4/A -  carta litotecnica, scala 1:2.000; 
29)  tav.  4/B -  carta litotecnica, scala 1:2.000; 
30)  tav.  4/C -  carta litotecnica, scala 1:2.000; 
31)  tav.  5 -  carta della pericolosità geologica, scala 1:10.000; 
32)  tav.  5/A -  carta della pericolosità geologica, scala 1:2.000; 
33)  tav.  5/B -  carta della pericolosità geologica, scala 1:2.000; 
34)  tav.  5/C -  carta della pericolosità geologica, scala 1:2.000; 
35)  tav.  6/C -  carta delle zone a maggiore pericolosità sismica locale, scala 1:2.000; 

Studio agro forestale costituito da:
36)  relazione;
37)  carta della vocazionalità agricola, scala 1:10.000;
38)  carta delle infrastrutture ed impianti, scala 1:10.000;
39)  carta della vocazionalità agricola e delle aree di espansione, scala 1:2.000 F1 e F2;
40)  carta della vocazionalità agricola e delle aree di espansione, scala 1:2.000 F3 e F4;
41)  carta della vocazionalità agricola, scala 1:2.000;
42)  carta di stratificazione del territorio in unità omogenee, scala 1:25.000;
43)  grafico delle strisciate con ricoprimento dei fotogrammi, scala 1:25.000;
Prescrizioni esecutive P.I.P. costituite da:
44)  relazione geologico-tecnica;
45)  tav.  1 -  stralcio piano regolatore generale e catastale, scala 1:2.000; 
46)  tav.  2 -  planimetria stato di fatto, scala 1:500; 
47)  tav.  3 -  insediamento sulle curve di livello, scala 1:500; 
48)  tav.  4 -  planivolumetrico, scala 1:500; 
49)  tav.  5 -  planivolumetrico sul catastale, scala 1:500; 
50)  tav.  6 -  profili, scala 1:500; 
51)  tav.  7 -  tipologia edilizia, scala 1:200; 
52)  tav.  8 -  impianto acque bianche e nere, idrico, scala 1:500; 
53)  tav.  9 -  impianto elettrico, telefonico, illuminazione stradale, scala 1:500; 
54)  tav.  10 -  particolari esecutivi; 
55)  tav.  11 -  piano particellare di esproprio; 
56)  tav.  12 -  preventivo di spesa; 
57)  tav.  13 -  norme di attuazione; 

Prescrizioni esecutive piani per l'edilizia economica e popolare costituite da:
58)  relazione geologico-tecnica;
59)  tav.  1 -  stralcio piano regolatore generale e catastale, scala 1:2.000; 
60)  tav.  2 -  planimetria stato di fatto, scala 1:500; 
61)  tav.  3 -  insediamento sulle curve di livello, scala 1:500; 
62)  tav.  4 -  planivolumetrico, scala 1:500; 
63)  tav.  5 -  planivolumetrico sul catastale, scala 1:500; 
64)  tav.  6 -  profili, scala 1:500; 
65)  tav.  7 -  tipologia edilizia, scala 1:200; 
66)  tav.  8 -  impianto acque bianche e nere, idrico, scala 1:500; 
67)  tav.  9 -  impianto elettrico, telefonico, illuminazione stradale, scala 1:500; 
68)  tav.  10 -  particolari esecutivi; 
69)  tav.  11 -  piano particellare di esproprio; 
70)  tav.  12 -  preventivo di spesa; 
71)  tav.  13 -  norme di attuazione. 


Art. 4

Il comune di Roccalumera dovrà provvedere agli adempimenti di legge conseguenti all'approvazione dello strumento urbanistico in argomento e dovrà curare che in breve tempo vengano apportate dai progettisti le modifiche e le correzioni agli elaborati di piano che discendono dal presente decreto, affinché per gli uffici e per l'utenza risulti un testo definitivo e completo. Con successiva delibera, da trasmettere per opportuna conoscenza a questo Assessorato, il consiglio comunale dovrà prendere atto degli elaborati di piano come modificati in conseguenza del presente decreto.

Art. 5

Le prescrizioni esecutive dovranno essere eseguite entro il termine di anni dieci ed entro lo stesso termine dovranno essere eseguite le relative espropriazioni.

Art. 6

Ai sensi del penultimo comma dell'art. 16 della legge 17 agosto 1942, n° 1150, entro un mese dall'annuncio dell'avvenuto deposito, il presente decreto dovrà essere notificato, nelle forme delle citazioni, a ciascun proprietario di immobili vincolati dalle prescrizioni esecutive.

Art. 7

Lo strumento urbanistico approvato dovrà essere depositato, unitamente a tutti gli elaborati relativi, a libera visione del pubblico nella segreteria comunale e del deposito dovrà essere data conoscenza mediante avviso affisso all'albo pretorio ed in altri luoghi pubblici.

Art. 8

Il presente decreto, con esclusione degli atti ed elaborati, sarà pubblicato per esteso nella Gazzetta Ufficiale della Regione siciliana.
Palermo, 2 maggio 2003.
  SCIMEMI 


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MICHELE ARCADIPANE, direttore responsabile
MARIA LA MARTINA, condirettoreMELANIA LA COGNATA, redattore

Ufficio legislativo e legale della Regione Siciliana
Gazzetta Ufficiale della Regione
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Michele Arcadipane
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