REPUBBLICA ITALIANA
GAZZETTA UFFICIALE
DELLA REGIONE SICILIANA

PARTE PRIMA
PALERMO - VENERDÌ 7 MAGGIO 2004 - N. 20
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DECRETI ASSESSORIALI

ASSESSORATO DEL TERRITORIO E DELL'AMBIENTE


DECRETO 17 marzo 2004.
Aggiornamento del piano straordinario per l'assetto idrogeologico del territorio del comune di Capo d'Orlando.

IL DIRIGENTE GENERALE DEL DIPARTIMENTO REGIONALE TERRITORIO E AMBIENTE

Visto lo Statuto della Regione;
Vista la legge regionale n. 2 del 10 aprile 1978 e successive modifiche e integrazioni;
Vista la legge regionale n. 71 del 27 dicembre 1978 e successive modifiche e integrazioni;
Vista la legge regionale n. 37 del 10 agosto 1985 e successive modifiche e integrazioni;
Vista la legge regionale n. 10 del 15 maggio 2000 e successive modifiche e integrazioni;
Vista la legge n. 183 del 18 maggio 1989: "Norme per il riassetto organizzativo e funzionale della difesa del suolo" e successive modifiche e integrazioni;
Visto il decreto legge n. 180 dell'11 giugno 1998: "Misure urgenti per la prevenzione del rischio idrogeologico ed a favore delle zone colpite da disastri franosi nella regione Campania", convertito, con modifiche, con la legge 3 agosto 1998, n. 267;
Visto il decreto legge n. 132 del 13 maggio 1999, convertito con modifiche, con la legge 13 luglio 1999, n. 226;
Visto il decreto n. 298/41 del 4 luglio 2000, con il quale l'Assessore regionale per il territorio e l'ambiente adotta il piano straordinario per l'assetto idrogeologico con cui vengono individuate le aree del territorio regionale soggette a rischio "molto elevato" o "elevato";
Visto, in particolare, l'art. 6 del predetto decreto che prevede che il piano straordinario può essere integrato e modificato, ai sensi dell'art. 1bis del decreto legge n. 180/98 e successive modifiche ed integrazioni, in relazione a successivi studi, ricerche e/o segnalazioni e informazioni che documentino una situazione di dissesto locale diversa da quella rappresentata;
Vista la delibera di Giunta regionale n. 245 del 14 settembre 2000, con la quale, tra l'altro, viene condivisa l'opportunità di dare immediato corso all'aggiornamento del piano straordinario del rischio idrogeologico, così come previsto dall'art. 6 del decreto n. 298/41/2000, accogliendo, prioritariamente, eventuali segnalazioni che documentino situazioni di dissesti locali diverse da quelle rappresentate nella cartografia del piano;
Visto il decreto n. 177 del 5 aprile 2002, con il quale è stato modificato il piano straordinario del centro abitato di Capo d'Orlando ed aree limitrofe;
Visto decreto n. 543 del 25 luglio 2002, con il quale l'Assessore per il territorio e l'ambiente approva l'aggior namento del piano straordinario, integrato dalle norme di salvaguardia di cui all'allegato (B);
Vista la nota n. 4786 del 20 febbraio 2003, con la quale il sindaco del comune di Capo d'Orlando, ai sensi dell'art. 6 del decreto n. 298/41, ha avanzato ulteriore richiesta di revisione al piano straordinario per l'assetto idrogeologico, relativamente all'area a rischio di esondazione ricadente nell'ambito del bacino del torrente Bruca;
Vista la successiva nota n. 18933 del 17 luglio 2003, con la quale il sindaco del comune di Capo d'Orlando ha provveduto ad integrare la documentazione adeguandola, nei contenuti, alla circolare n. 1/03 dell'Assessorato regionale del territorio e dell'ambiente e producendo lo studio idrologico e idraulico del bacino del torrente Bruca, a firma dell'ing. A. Sutera e studio geomorfologico del bacino;
Vista la relazione d'istruttoria dell'ufficio del Genio civile di Messina, trasmessa con nota n. 20001 del 12 novembre 2003, nella quale l'ufficio, sulla base della documentazione tecnica prodotta dal comune di Capo d'Orlando e sull'accertamento effettuato sui luoghi, congiuntamente a rappresentanti dell'amministrazione comunale e all'ing. Sutera, ritiene che si possa procedere all'aggiornamento del piano straordinario per quanto riguarda le aree a rischio di esondazione, fermo restando lo stato di dissesto e di rischio delle restanti aree del territorio comunale, già classificate e perimetrate con decreto n. 177 del 5 aprile 2002 di aggiornamento del piano, straordinario;
Ritenuto di dovere provvedere al riguardo;

Decreta:


Art. 1

Per le motivazioni di cui in premessa, è aggiornato il piano straordinario per l'assetto idrogeologico del territorio comunale di Capo d'Orlando per quanto riguarda l'area a rischio di esondazione ricadente nell'ambito del bacino del torrente Bruca con la riperimetrazione delle aree a rischio idrogeologico, soggette alle norme di salvaguardia, ai sensi dell'art. 2 del decreto n. 543 del 25 luglio 2002.

Art. 2

Fanno parte integrante del presente decreto le carte del dissesto, della pericolosità e del rischio idrogeologico in scala 1:10.000 e la relazione d'istruttoria dell'ufficio del Genio civile di Messina.
Il presente decreto sarà pubblicato nella Gazzetta Uffi ciale della Regione siciliana.
Palermo, 17 marzo 2004.
  MARINESE 

N.B.  -  Si può prendere visione della cartografia allegata al decreto presso l'Assessorato del territorio e dell'ambiente, servizio 4, il comune di Capo d'Orlando, l'ufficio del Genio civile di Messina e la Provincia regionale di Messina.
Allegato
RELAZIONE DI ISTRUTTORIA

Il comune di Capo d'Orlando, con nota n. 4786 del 20 febbraio 2003, ha avanzato richiesta di revisione del piano straordinario dell'assetto idrogeologico relativamente all'area a rischio di esondazione ricadente nell'ambito del bacino del torrente Bruca. Con successiva nota n. 18933 del 17 luglio 2003 ha provveduto ad integrare la documentazione adeguandola, nei suoi contenuti, alla circolare n. 1/2003 dell'Assessorato regionale del territorio e dell'ambiente del 7 marzo 2003.
A tale proposito, l'amministrazione comunale ha prodotto:
-  studio idrologico ed idraulico del bacino del torrente Bruca finalizzato alla revisione dell'area definita a rischio di esondazione molto elevato, a firma dell'ing. Antonino Sutera;
-  studio geomorfologico del bacino del torrente Bruca, a firma del geol. Caterina Cucinotta.
PREMESSE
Il settore del territorio comunale di Capo d'Orlando oggetto della richiesta di revisione risulta ubicato tra la fascia costiera nord-orientale della Sicilia e l'immediato entroterra costiero. Esso risulta delimitato a nord-est dal bacino del vallone Forno ed a sud-ovest dal bacino del torrente Vina.
In particolare, il bacino idrografico del torrente Bruca si sviluppa dalla fascia costiera, dalla foce in corrispondenza della frazione Forno Marina, verso l'immediato entroterra basso-collinare, raggiungendo la quota massima di circa 360 m. s.l.m.
Esiste una certa differenzazione morfologica tra l'aspro rilievo costituito dalle formazioni arenacee e metamorfiche, che procede parallelamente alla costa, e la fascia costiera caratterizzata da più blanda morfologia, modellata in terreni sciolti detritici od alluvionali di origine fluvio-marina.
La rete idrografica fortemente condizionata dalla configurazione morfologica, assume in pianta un caratteristico andamento a pettine, con una serie di corsi d'acqua che partendo dalle dorsali montane raggiungono rapidamente il mare.
L'assetto idrografico locale risulta fortemente condizionato e modificato sia dagli interventi idraulici conseguenti all'urbanizzazione ed alla realizzazione del rilevato ferroviario. Lungo la fascia costiera la rete idrografica si mostra spesso obliterata o canalizzata con sezioni insufficienti su cui sovente scorrono assi stradali.
Dal punto di vista litologico, le formazioni che affiorano nell'area oggetto della richiesta di revisione sono le seguenti: alluvioni fluvio-marine terrazzate, formazione arenaceo argillosa del Flysch di Capo d'Orlando, rocce cristalline metamorfiche gneissiche e filladiche (unità Aspromonte, Mandanici e San Marco).
Il territorio comunale è rilevabile nel foglio n. 599 "Patti" in scala 1:50.000 della Carta d'Italia edita dall'I.G.M. e nelle carte tecni che regionali: n. 599010 "Capo d'Orlando"; n. 599020 "Brolo", n. 599050 "Rocca di Caprileone" e n. 599060 "Naso", in scala 1:10.000.
Nel piano straordinario per l'assetto idrogeologico, adottato con decreto n. 298/41 del 4 luglio 2000, e aggiornato con decreto n. 177 del 5 aprile 2002, il quadro del rischio idrogeologico nell'ambito del territorio Orlandino è caratterizzato da tre vaste aree classificate a rischio molto elevato rispettivamente ubicate: in prossimità del promontorio del Capo (a ridosso del centro urbano sulle pendici del rilievo del Capo); in contrada Certari-Catutè (posta a cavallo dello spartiacque che separa il bacino del torrente Muscale dal versante prospiciente sulla S.S. 113); in località Drago (a S.S.O. del centro abitato lungo un versante ad elevata acclività sovrastante la S.S. 113). Nell'ambito del territorio comunale si rinvengono ad est dell'abitato due aree, entrambe a cavallo della S.S. 113, in località Scafa e S. Carrà caratterizzate da rischio di frana elevato. Ulteriori aree a rischio moderato sono presenti nella località di Bagnoli-San Gregorio ed in località Drago.
Nel piano straordinario, lungo la fascia costiera a S.S.O. dell'abitato sono state definite cinque aree, a rischio idraulico molto elevato, ubicate in corrispondenza dei torrenti: Muscale, Conforto, S. Lucia, Mangano e Bruca.
Oggetto della revisione del piano straordinario, come richiesto dall'amministrazione comunale, risulta essere l'area definita a rischio di esondazione molto elevato ricadente nell'ambito del bacino del torrente Bruca.
Mediante l'esame della documentazione trasmessa e le osservazioni effettuate sui luoghi, si è proceduto alla verifica ed alla valutazione dell'effettivo stato di rischio idrogeologico, provvedendo infine alla ridefinizione dei contorni delle aree suscettibili di esondazione.
VERIFICA
Dell'esame dello studio, redatto dall'ing. Antonino Sutera, e di quello a firma del geol. Caterina Cucinotta miranti alla riperimetrazione dell'area in argomento, emerge l'esistenza di una diversa estensione rispetto a quella rilevabile nella carta del rischio idrogeologico, di cui al decreto n. 177 del 5 aprile 2002 di aggiornamento al piano straordinario per l'assetto idrogeologico del comune di Capo d'Orlando.
Il rappresentato studio idrologico ed idraulico del bacino del torrente Bruca ha consentito, attraverso la simulazione idraulica, di individuare come punto di crisi la sezione idraulica posta in prossimità della via Consolare Antica e la relativa area inondabile, lungo la fascia costiera, caratterizzata da fenomeni di ristagno delle acque e/o alluvionamento.
CONSIDERAZIONI
L'accertamento effettuato, congiuntamente a rappresentanti dell'amministrazione comunale ed all'ing. Sutera, sui luoghi in oggetto, ha consentito di verificare la sostanziale compatibilità di quanto rappresentato negli studi trasmessi a supporto della richiesta di aggiornamento.
Va sottolineato comunque, che la definita perimetrazione delle aree esondabili e delle relative aree di rischio, viene riferita all'attuale assetto idrografico superficiale e pertanto risulta suscettibile di sensibile modificazione in relazione ad eventuali attività di trasformazione del territorio in argomento.
VALUTAZIONE DEL RISCHIO
A conclusione di quanto sin qui evidenziato, viene di seguito formulata, in aderenza alle indicazioni fornite dalle linee guida per la revisione del piano straordinario per l'assetto idrogeologico, la valutazione del rischio idrogeologico inerente l'area suscettibile di allagamento ricadente nell'ambito del bacino del torrente Bruca, oggetto della richiesta di aggiornamento, fermo restando lo stato di dissesto e di rischio già definito col decreto n. 177 del 5 aprile 2002.
Inquadramento geografico e geomorfologico
Il bacino idrografico del torrente Bruca che ricade nel versante settentrionale della Sicilia, nel territorio della provincia di Messina, si estende su una superficie di circa 2 Km2, a nord-ovest del centro abitato di Capo d'Orlando. Esso risulta delimitato a nord-est dal bacino del vallone Forno ed a sud-ovest dal bacino del torrente Vina.
La parte montana relativa all'asta principale si estende da quota 383,40 m. s.l.m. fino alla S.S. 113 dove procede sino alla via Consolare Antica all'interno di un vecchio canale artificiale delimitato da muri d'argine, posto in posizione sopraelevata rispetto al piano di campagna. La parte valliva del bacino, immediatamente a monte della via Consolare Antica nel tratto in cui si innesta un affluente secondario, si sviluppa lungo la piana costiera del comune di Capo d'Orlando, ove il torrente prosegue tombinato sino alla foce entro un collettore scatolare al di sopra del quale è ricavato un piano viario stradale.
Dal punto di vista geologico locale l'assetto stratigrafico è definito dalla successione del basamento metamorfico (complesso magmatico di Capo d'Orlando-S. Gregorio e complesso epimetamorfico-filladico), dal Flysch di Capo d'Orlando, dai terrazzi marini ed infine dallo strato più superficiale costituito da alluvioni e spiagge; è proprio in quest'area, ed in particolare lungo la piana costiera, che si sviluppa lo studio delle aree a rischio esondazione.
Con riferimento ai terreni ricadenti nel bacino imbrifero, si denota una permeabilità medio-bassa in corrispondenza della collina litoranea, crescente fino a livelli medio-alti lungo la fascia costiera.
Sotto l'aspetto dell'uso del suolo, mentre la fascia collinare (parte montana del bacino) è destinata prevalentemente a bosco con un discreto indice di densità arbustiva, la parte ricadente lungo la fascia costiera risulta costituita da un'alternanza di intensive coltivazioni ad agrumeto e parti urbanizzate; quest'ultime preponderanti ai margini degli assi viari e nella fascia terminale ricompresa fra il rilevato ferroviario e la linea di costa.
Si riassumono con la presente scheda tecnica di identificazione le caratteristiche salienti relative al bacino idrografico del torrente Bruca:
-  bacino idrografico principale = torrente Bruca;
-  provincia = Messina;
-  versante = settentrionale;
-  recapito del corso d'acqua = mare Tirreno;
-  lunghezza dell'asta principale (km): 2,15;
-  altitudine massima = 383,40 m. s.l.m.;
- altitudine media = 110 m.s.m;
-  superficie totale del bacino idrografico = 2 km2;
-  affluenti: vallone secondario in sx idraulica;
-  territori comunali ricadenti nel bacino = Naso, Capo d'Orlando.
Classificazione della pericolosità e individuazione della classe di rischio:
Con riferimento al bacino in esame è stato condotto uno studio idrologico-idraulico che ha comportato la stima della massima portata relativa alle sezioni di interesse del corso d'acqua e la probabilità che tale portata risulti maggiore di quella smaltibile dalla sede in cui esso scorre.
Studio idrologico del bacino
Il deflusso delle portate nell'ambito del bacino idrografico del torrente Bruca, ed in particolare nella parte valliva dello stesso, è stato modificato nel tempo da interventi di tipo antropico: immediatamente a valle della S.S. 113, dei due affluenti montani, quello più settentrionale è stato deviato nel citato alveo "sospeso" o "pensile" e quello meridionale (il torrente "Bruca" propriamente detto) è stato tombinato: i due rami confluiscono in corrispondenza della via Consolare Antica entro un collettore scatolare chiuso che sfocia sulla spiaggia. Lo scatolare in c.a. di luce netta 1,30x0,75 al di sopra del quale è ricavato il piano viario stradale per una lunghezza di 815 m e con una pendenza dell'1% circa.
Nello studio idrologico, sulla base dell'andamento orografico del terreno e dello sviluppo della rete idrografica, sono state distinte diverse aree e ne è stato descritto il funzionamento in termini di deflusso, individuando una serie di nodi idraulici lungo le linee di talwag e, fra questi, il nodo idraulico "critico" in corrispondenza del quale si manifesta attualmente l'insufficiente capacità di smaltimento del sistema: tale nodo critico è localizzato in corrispondenza della citata confluenza.
La valutazione delle portate al colmo in corrispondenza del citato nodo idraulico critico è stata effettuata, previa valutazione dei parametri morfometrici caratteristici dei sottobacini, attraverso il calcolo dei tempi di corrivazione e componendo i relativi idrogrammi di piena; con riferimento a quanto indicato nella circolare ARTA n. 01/2003, le elaborazioni dei dati pluviometrici disponibili sono state effettuate con riferimento ai limiti superiori delle tre fasce di probabilità riportate nel testo della circolare stessa.
Studio idraulico
L'analisi idraulica generale del deflusso delle portate nell'ambito della rete idrografica del bacino del torrente Bruca ha portato alle seguenti conclusioni fondamentali:
a)  la parte montana della rete idrografica, che si sviluppa a partire dallo spartiacque e fino alla S.S. 113, risulta abbastanza differenziata; le interferenze antropiche con le linee di deflusso (gli attraversamenti del tracciato autostradale A20 e della stessa strada statale S.S. 113) non comportano alcuna criticità rilevabile;
b)  la parte valliva è caratterizzata dalla presenza del citato nodo idraulico critico, in corrispondenza del quale si verifica l'eson dazione in coincidenza del passaggio delle portate al colmo; tale insufficienza è caratterizzata dal sottodimensionamento della sezione trasversale dell'esistente tombinatura scatolare in c.a.
I valori della portata totale al colmo in corrispondenza del nodo critico (al variare del periodo di ritorno) sono stati confrontati, in sede di analisi idraulica, con la portata smaltibile dal collettore scatolare esistente lungo la via "torrente Bruca" a valle del nodo B.
Il comportamento idraulico dello scatolare esistente è stato schematizzato facendo riferimento allo schema matematico di "tombino idraulicamente lungo", nella condizione di luce di imbocco completamente sommersa, trattando il moto in pressione; la portata massima smaltibile, pari a 2,95 mc/s, viene sottratta ai tre valori al colmo calcolati nello studio idrologico.
L'aliquota di portata al colmo che non viene smaltita dal tombino esonda e defluisce a pelo libero, verso valle seguendo l'andamento orografico del terreno; al fine di identificare le aree interessate dal deflusso è stata eseguita la modellazione idraulica della porzione di territorio interessato, ed i risultati, per ogni periodo di ritorno, sono stati esplicitati in forma grafica sia in termini di tiranti idrici relativi alle singole sezioni trasversali che in termini di superfici esondate.
I calcoli sono stati svolti con l'ausilio del codice di calcolo HEC-RAS; nel caso in oggetto sono state modellate n. 36 sezioni trasversali per uno sviluppo di circa 780 m. ed una copertura superficiale complessiva pari a circa 45 ha; dal punto di vista dei risultati si assiste ad un andamento ad espansione del flusso, peraltro profondamente influenzato in termini di tirante idrico dalla presenza delle barriere trasversali costituite dal rilevato ferroviario e dalla strada litoranea.
Perimetrazione delle aree potenzialmente inondabili
Nel tratto più a monte, caratterizzato da un alveo più incassato, per tutte le condizioni studiate non sono state registrate situazioni di esondazione.
Nel tratto medio-vallivo, con pendenza più modesta, a causa dell'insufficiente sezione idraulica dell'esistente tombinatura del torrente Bruca sono state individuate delle potenziali aree inondabili di estensione crescente all'aumentare del tempo di ritorno dell'evento di piena considerato. In tale tratto, per tutti i tempi di ritorno esaminati, il corso d'acqua non riesce a far defluire all'interno dell'alveo tombinato le relative portate al colmo di piena, per cui le aree più depresse della piana costiera risultano allagate.
I risultati dello studio idraulico portano alla identificazione delle superfici interessate dal deflusso dell'aliquota delle portate al colmo esondate (relative ai tre valori del periodo di ritorno considerati); tali aree sono perimetrate nelle tavole grafiche E4, E5, E6 (scala 1:2.000), nelle quali sono differenziate le zone caratterizzate da tiranti idrici superiori a 50 cm. (campite in blu) e le zone caratterizzate da tiranti idrici inferiori a 50 cm. (campite in azzurro chiaro); non sono stati rilevati tiranti superiori a 2 m. ed inoltre il tecnico redattore ha ritenuto opportuno rappresentare graficamente, nell'ambito delle zone con tiranti idrici inferiori a 50 cm. un'ulteriore campitura per mettere in evidenza che una percentuale rilevante di superficie è caratterizzata da valori del tirante idrico inferiori a 20 cm.
La pericolosità "P" (identificata con l'area inondata) valutata in funzione del tempo di ritorno, della superficie sondata e del battente idrico conduce a:

T (anni)      P  
50      P2 (media) 
200      P2 (media) 
500      P1  (bassa) 

Perimetrazione delle aree a rischio idraulico
Gli elementi a rischio "E" interessati dall'esondazione del torrente Bruca, individuati attraverso l'analisi congiunta della CTR e verificati attraverso l'osservazione diretta, sono: case sparse, viabilità comunale e insediamenti agricoli a bassa tecnologia. La classificazione degli elementi a rischio adottata è quella riportata nella circolare A.R.T.A. n. 1/2003.
Attraverso la combinazione dell'indice di pericolosità "P", con l'indice degli elementi "E", si è giunti alla determinazione del rischio "R".
Nella carta del rischio (scala 1:10.000) riportata in allegato alla presente relazione istruttoria vengono rappresentate aree a rischio di tipo "R1" ed "R2".
Interventi per la mitigazione del rischio idraulico
Gli studi effettuati a cura dell'amministrazione comunale e la verifica sui luoghi hanno determinato in limitate superfici del bacino, la perimetrazione delle aree a rischio idraulico del torrente Bruca, conseguenti alle portate relative a tre diversi tempi di ritorno: 50, 200 e 500 anni. Il valore del rischio valutato risulta pari ad "R1" ed "R2" (moderato e medio).
Secondo quanto dimostrato dallo studio idraulico risulta sufficiente ampliare la sezione idraulica del tombino scatolare che convoglia a mare le acque meteoriche insistenti nel bacino del Bruca, in modo da scongiurare pericoli di esondazione in corrispondenza dei beni a rischio.
CONCLUSIONI
Alla luce di quanto fin qui espresso, sono state redatte le aggiornate carte stralcio della pericolosità e del rischio idrogeologico riferite all'area del bacino idraulico del torrente Bruca suscettibile di esondazione. Per la rappresentazione delle aree suscettibili di esondazione e per quelle a rischio idrogeologico, è stato impiegato uno stralcio planimetrico tratto dalla carta tecnica regionale n. 599050 "Rocca di Caprileone" avente scala 1:10.000.
Nella carta del rischio vengono rappresentate le aree a rischio idrogeologico "medio", così come individuate e descritte nella presente relazione.
Per quanto concerne le porzioni di aree definite suscettibili di esondazione, si prescrive che qualsiasi attività di trasformazione del territorio resti subordinata ad una preliminare verifica di compatibilità fra l'intervento proposto, le condizioni di pericolosità ed il livello di rischio che verrebbe a configurarsi in seguito alla trasformazione. Pertanto per le future programmazioni territoriali, si prescrive che le autorità competenti procedano a rivalutare il rischio nell'area di interesse, associando al grado di pericolosità riscontrato, il valore dell'elemento a rischio da inserire nel territorio.
Restano confermate tutte le restanti aree ricadenti nel territorio comunale già classificate a rischio con il decreto n. 177 del 5 aprile 2002 di aggiornamento del piano.
(2004.13.931)
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MICHELE ARCADIPANE, direttore responsabile
FRANCESCO CATALANO, condirettoreMELANIA LA COGNATA, redattore

Ufficio legislativo e legale della Regione Siciliana
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