REPUBBLICA ITALIANA
GAZZETTA UFFICIALE
DELLA REGIONE SICILIANA

PARTE PRIMA
PALERMO - VENERDÌ 3 FEBBRAIO 2006 - N. 6
SI PUBBLICA DI REGOLA IL VENERDI'

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DECRETI ASSESSORIALI

ASSESSORATO DELLA SANITA'


DECRETO 18 gennaio 2006.
Rete regionale delle UTIN e delle neonatologie e linee guida per l'organizzazione del Servizio di trasporto emergenze neonatali (STEN).

L'ASSESSORE PER LA SANITA'

Visto lo Statuto della Regione;
Visto il decreto legislativo n. 502/92 e successive modifiche ed integrazioni;
Vista la legge n. 405 del 16 novembre 2001, di conversione del decreto legge n. 347 del 18 settembre 2001, art. 3;
Visto il D.P.R.S. n. 413 del 30 dicembre 1996, con il quale è stata disposta l'approvazione formale della deliberazione della Giunta regionale n. 446 del 28 dicembre 1996: legge 18 luglio 1996, n. 382 - Ristrutturazione della rete ospedaliera della Regione siciliana;
Visto l'art. 27 della legge regionale 26 marzo 2002, n. 2;
Visto il proprio decreto n. 810 del 27 maggio 2003, con il quale è stata disposta l'approvazione formale della deliberazione della Giunta regionale n. 135 del 7 maggio 2003: Piano di rimodulazione della rete ospedaliera;
Considerato che la Giunta regionale, con delibera n. 632 del 28 dicembre 2005, concernente "Attivazione del Servizio di trasporto emergenze neonatali (STEN) - Attuazione deliberazione della Giunta regionale n. 135/2003 e modifiche ed integrazioni alla deliberazione della Giunta regionale n. 446/1996", ha approvato il riassetto della rete regionale delle UTIN e delle neonatologie e le linee guida per l'organizzazione del Servizio di trasporto emergenze neonatali (STEN), in conformità alla proposta di cui alla nota n. 3151 del 28 luglio 2005 ed alla nota n. 1241 del 14 dicembre 2005 e relativo allegato, rispettivamente allegati "A" e "D" della medesima deliberazione;
Viste, in particolare, le tabelle "B" e "B/bis" dell'allegato "A" della delibera della Giunta regionale n. 632/05, nelle quali sono rideterminate rispettivamente la rete delle UTIN e la rete delle neonatologie;
Ritenuto opportuno in una prima fase ubicare lo STEN della città di Catania presso l'Azienda ospedaliera Cannizzaro per le motivazioni espresse nella citata nota n. 1241 del 14 dicembre 2005, costituendo, altresì, un tavolo tecnico, presieduto dal direttore generale dell'Azienda ospedaliera Cannizzaro o suo delegato, tra i rappresentanti delle Aziende ospedaliere Garibaldi, Vittorio Emanuele, Cannizzaro e Policlinico universitario, con il compito di elaborare un documento di intesa riguardante i protocolli operativi che le aziende dovranno adottare per garantire la migliore funzionalità dello STEN;
Ritenuto di dovere assegnare il termine perentorio di giorni 30 dalla pubblicazione del presente decreto nella Gazzetta Ufficiale della Regione siciliana per la formulazione del predetto documento di intesa;

Decreta:


Art. 1

In attuazione della delibera di Giunta regionale n. 632 del 28 dicembre 2005, la rete regionale delle UTIN e delle neonatologie e le linee guida per l'organizzazione del Servizio di trasporto emergenze neonatali (STEN) vengono definite dall'allegato, che costituisce parte integrante del presente decreto, composto dalla delibera di Giunta n. 632 del 28 dicembre 2005 con i relativi allegati "A" e "D". In particolare, la rete delle UTIN e la rete delle neonatologie sono rideterminate rispettivamente nelle tabelle "B" e "B/bis" dell'allegato "A" alla delibera in questione.

Art. 2

E' costituito presso l'Azienda ospedaliera Cannizzaro di Catania un tavolo tecnico, presieduto dal direttore generale dell'Azienda ospedaliera Cannizzaro o suo delegato, tra i rappresentanti delle Aziende ospedaliere Garibaldi, Vittorio Emanuele, Cannizzaro e Policlinico universitario, con il compito di elaborare un documento di intesa riguardante i protocolli operativi che le aziende dovranno adottare per garantire la migliore funzionalità dello STEN.

Art. 3

Il tavolo tecnico di cui al precedente art. 2 dovrà concludere i propri lavori entro il termine perentorio di giorni 30 decorrenti dalla data di pubblicazione del presente decreto nella Gazzetta Ufficiale della Regione siciliana.

Art. 4

Per l'effetto delle superiori determinazioni vengono conseguentemente modificate le tabelle dei posti letto annesse alle delibere di Giunta regionale n. 446/96 e n. 135/2003.

Art. 5

Il presente decreto sarà pubblicato nella Gazzetta Ufficiale della Regione siciliana unitamente agli allegati.
Palermo, 18 gennaio 2006.
  PISTORIO 

Allegati
DELIBERAZIONE n. 632 del 28 dicembre 2005.
"Attivazione del Servizio di trasporto emergenze neotali (STEN) - Attuazione deliberazione della Giunta regionale n. 135/2003 e modifiche ed integrazioni alla deliberazione della Giunta regionale n. 446/1996".
LA GIUNTA REGIONALE

Visto lo Statuto della Regione;
Viste le leggi regionali 29 dicembre 1962, n. 28 e 10 aprile 1978, n. 2;
Visto il proprio Regolamento interno;
Visto il decreto legislativo 30 dicembre 1992, n. 502 e successive modifiche;
Vista la legge regionale 3 novembre 1993, n. 30;
Visto il decreto legislativo 18 giugno 1999, n. 200;
Visto il decreto legislativo 19 giugno 1999, n. 229;
Vista la deliberazione n. 446 del 28 dicembre 1996, con la quale la Giunta regionale ha approvato il piano di ristrutturazione della rete ospedaliera;
Vista la deliberazione della Giunta regionale n. 135 del 7 maggio 2003, relativa a: "Piano di rimodulazione della rete ospedaliera";
Vista la nota n. 3151 del 28 luglio 2005, con la quale l'Assessorato regionale della sanità trasmette il documento concernente il riassetto della rete dei posti letto di UTIN - neonatologia e l'avvio dello STEN nel territorio della Regione (allegato "A");
Considerato che dal suddetto documento si evince in particolare che:
-  per il riassetto della rete delle UTIN e delle UU.OO di neonatologia presenti nei presidi ospedalieri della Regione si è tenuto conto delle indicazioni di razionalizzazione previste dal Piano sanitario regionale e dello specifico rinvio ad un successivo provvedimento assessoriale operato dalla citata deliberazione n. 135/2003 e che tale redistribuzione di p.l. consente di garantire l'appropriatezza delle prestazioni, operando, nel sistema a rete che si è definito, la razionalizzazione delle risorse ed eliminando sia le possibili fonti di rischio legate alla inappropriatezza che le diseconomie:
-  pertanto, sulla base della situazione esistente sia in termini di p.l. attivati che di indici di attività ricavati dalle schede di dimissione ospedaliera degli anni 2001/2002/2003 e nel rispetto di quanto previsto dal Piano sanitario regionale e dalla predetta deliberazione n. 135/2003, l'Assessorato propone di operare il riassetto dei p.l. di UTIN e neonatologia, secondo lo schema di cui alla tab. B allegata al documento stesso;
-  per quanto riguarda il servizio di trasporto per le emergenze neonatali, si è tenuto conto delle attività già svolte dai centri di Palermo ed Enna e, pertanto, si ritiene di potere identificare in Sicilia, almeno in una prima fase, 5 centri UTIN presso cui attivare lo STEN, dislocati nelle città di Palermo, Catania, Messina, Enna, Ragusa, così come individuati nel documento in parola;
Vista la nota n. 7523 del 29 settembre 2005 dell'Assessorato regionale dei beni culturali ed ambientali e della pubblica istruzione (allegato "B");
Considerato che la Giunta regionale, nella seduta del 29 settembre 2005, ha determinato di acquisire il parere della competente Commissione legislativa dell'ARS sulla proposta dell'Assessore regionale per la sanità relativa al riassetto della rete regionale delle UTIN e delle neonatologie nonché l'organizzazione del servizio di trasporto per le emergenze neonatali (STEN), prendendo atto, altresì, della esigenza manifestata dall'Assessore regionale per i beni culturali e dell'Assessore regionale destinato alla Presidenza, rispettivamente, circa il mantenimento di almeno due posti letto nel reparto di terapia intensiva neonatale dell'Azienda ospedaliera S. Elia di Caltanissetta nonché l'attivazione di 2 posti letto di terapia intensiva neonatale presso l'Ospedale S. Giovanni Di Dio di Agrigento, già previsti nella rete ospedaliera della Regione;
Considerato che l'Assessore regionale per la sanità, riguardo alle suddette proposte, nel prendere atto delle stesse fa riserva di esprimersi dichiarando che la proposta dell'Assessore per i beni culturali può trovare accoglimento se i p.l. relativi siano già attivati, mentre la proposta dell'Assessore per la Presidenza può trovare accoglimento laddove gli uffici competenti dell'Assessorato della sanità esprimano positivo avviso, avuto riguardo alla presenza presso l'Azienda Ospedaliera S. Giovanni Di Dio dei requisiti prescritti dalla programmazione regionale;
Vista la nota n. 16093 del 14 novembre 2005 (Allegato "C") con la quale il Servizio delle Commissioni dell'ARS comunica che la VI Commissione legislativa, nella seduta n. 184 del 9 novembre 2005, si è espressa favorevolmente sulla richiesta di parere formulando alcuni emendamenti alla suddetta nota allegati;
Vista la nota n. 1241 del 14 dicembre 2005 (Allegato "D"), dell'Assessorato regionale della sanità, di trasmissione della relazione prot. n. 4792 del 14 dicembre 2005, con la quale l'Ispettorato regionale sanitario rappresenta quanto segue:
-  in merito alla proposta formulata dall'Assessore per i beni culturali, nel corso del sopralluogo effettuato è stato possibile evidenziare che, ad oggi, presso l'Azienda ospedaliera "S. Elia" di Caltanissetta non sono attivi p.l. di UTIN (anche se programmati in numero di 6 con la deliberazione n. 446/1996), ma è svolta solo attività di neonatologia e che la dotazione organica e strumentale è sufficiente per confermare i posti letto di neonatologia individuati nel citato documento;
-  in merito alla proposta formulata dall'Assessore regionale destinato alla Presidenza, si fa presente che il documento del gruppo tecnico prevede già una dotazione di 4 p.l. di UTIN presso quel presidio e tale dotazione appare congrua rispetto all'attuale assetto organizzativo ed al volume di attività previsto, mentre, andrebbe individuata una dotazione di 4 p.l. di neonatologia;
-  per quanto riguarda le proposte emendative, allegate alla citata nota 16093/2005 dell'ARS, le stesse non si ritengono tecnicamente accoglibili per le motivazioni riportate nella medesima relazione prot. n. 4792/2005;
-  per quanto riguarda in particolare l'emendamento relativo all'ubicazione dello STEN presso l'ARNAS di Catania in luogo dell'Azienda ospedaliera Cannizzaro, l'Ispettorato rimette alla valutazione dell'Assessore per la sanità l'accoglibilità dello stesso, non mancando di sottolineare la circostanza che presso l'Azienda ospedaliera Cannizzaro ha sede la centrale operativa del 118 e la base eliportuale, fatto questo che consentirebbe un migliore assetto organizzativo del servizio oltre che una erogazione tempestiva delle prestazioni;
Ritenuto di condividere quanto prospettato dal competente Assessorato della sanità;
Su proposta dell'Assessore regionale per la sanità;
Delibera:

Per le motivazioni in premessa specificate, di approvare il riassetto della rete regionale delle UTIN e delle neonatologie e le linee guida per l'organizzazione del Servizio di trasporto emergenze neonatali (STEN), in conformità alla proposta di cui alla nota n. 3151 del 28 luglio 2005 ed alla nota n.1241 del 14 dicembre 2005 e relativo allegato dell'Assessorato regionale della sanità, rispettivamente allegati "A" e "D" alla presente deliberazione.
Allegato A
RIASSETTO DELLA RETE REGIONALE DELLE U.T.I.N. E DELLE NEONATOLOGIE E LINEE GUIDA PER L'ORGANIZZAZIONE DEL SERVIZIO DI TRASPORTO PER LE EMERGENZE NEONATALI (STEN)

Fra gli obiettivi di miglioramento della qualità dell'assistenza e di efficace risposta alle esigenze sanitarie della popolazione previsti dal Piano sanitario regionale vi è quello riguardante la tutela materno infantile nei suoi vari aspetti organizzativi ed operativi. L'ultimo decennio è stato caratterizzato da un notevole allungamento della vita media, sia per gli uomini che per le donne (78,9 anni per l'uomo, 82,7 anni per le donne). Tale progresso ha interessato anche la nostra Regione. Parimenti, in Italia si è ridotta la mortalità infantile essendosi ormai attestata al 4,4‰ (ISTAT 2001). Al contrario, un tale miglioramento non si è riscontrato nella nostra Regione. Infatti, il dato, come si evidenzia dallo score degli ultimi anni disponibili: 7,8‰ nel 1997, 7,3‰ nel 1998, 7,2‰ nel 1999, 6‰ nel 2000 e 6,3‰ nel 2001, si è mantenuto di 2 punti percentuale al di sopra della media nazionale.
Occorre, conseguentemente, intraprendere una serie di azioni che garantiscano l'appropriatezza dell'assistenza neonatale. Sotto tale profilo si interverrà secondo le due linee principali di azione: appropriatezza organizzativa e appropriatezza clinica.
Per l'appropriatezza organizzativa, il Piano sanitario regionale 2000-2002 al punto 5.5.3, tra gli obiettivi strategici da raggiungere, prevede "un percorso nascita adeguato sotto il profilo organizzativo, strutturale e tecnologico, secondo le specifiche previsioni contenute nel Progetto obiettivo materno infantile del Piano sanitario nazionale" recepite, altresì, nelle linee guida organizzative del dipartimento materno infantile, di cui al decreto 17 giugno 2003.
D'altra parte non si può disconoscere che uno degli elementi fondamentali per una corretta assistenza neonatologica è anche l'appropriatezza organizzativa dei punti nascita.
Il nostro sistema è caratterizzato da una ridondanza dei punti nascita pubblici e privati con un range che va da punti nascita con meno di 100 parti l'anno, a punti nascita con più di 1.500 parti l'anno. Per i punti nascita con un basso volume di attività, inferiore a 300 parti l'anno, mentre l'assistenza al parto fisiologico può considerarsi appropriata, l'assistenza delle gravidanze a rischio deve essere sconsigliata, dovendosi attivare in tale evenienza immediatamente le procedure del trasporto in utero verso il centro ospedaliero più qualificato per tale tipo di assistenza al fine di ridurre qualsivoglia possibilità di rischio sia per il nascituro che per la madre. Fermo restando che lo specialista ginecologo della struttura che ha osservato inizialmente il caso deve poter continuare a seguire, in collaborazione con la struttura ricevente, la gestante per garantire la continuità assistenziale e, soprattutto, il rapporto di fiducia e confidenziale che è alla base della scelta del ginecologo da parte delle donne.
Per quanto concerne l'appropriatezza clinica occorre razionalizzare l'assistenza neonatale prevedendo un sistema in rete costituito da UTIN, neonatologie e STEN in grado di affrontare con completezza le emergenze neonatali.
Rete regionale delle UTIN e delle unità operative di neonatologia
Il Piano sanitario Regionale 2000-2002, al punto 5.53, tra gli obiettivi strategici da raggiungere, prevede di razionalizzare le unità operative di ostetricia e ginecologia, di pediatria e di neonatologia e terapia intensiva neonatale, organizzando tre livelli di assistenza in rapporto alla complessità dell'intervento necessario ed ai requisiti organizzativi, strutturali e tecnologici posseduti dalle singole unità operative. Le unità operative di III livello fanno parte di aziende ospedaliere in grado di garantire per la madre e per il neonato le massime competenze diagnostico-terapeutico a livello subspecialistico.
Sulla base delle indicazioni di razionalizzazione previste dal Piano sanitario regionale e dello specifico rinvio ad un successivo provvedimento assessoriale, operato dalla delibera della Giunta regionale n. 135/2003, si è proceduto al riassetto della rete delle UTIN e delle unità operative di neonatologia presenti nei presidi ospedalieri della Regione.
Nella nostra regione il numero dei nati si è stabilizzato negli ultimi 5 anni a circa 53.000/anno costituendo la Sicilia una delle poche regioni con saldo positivo delle nascite.
Il fabbisogno di posti letto di UTIN e di neonatologia è, rispettivamente, di 1/750 nati e di 1/400 nati sulla base delle evidenze scientifiche e della letteratura in materia.
Sulla base quindi dei precitati rapporti, il fabbisogno regionale teorico di posti letto, in riferimento a 53.000 eventi nascita, è pari a 71 p.l. di UTIN e 132 p.l. di neonatologia.
Rispetto ai posti letto dichiarati in attività dalle aziende sanitarie della Regione, si è deciso di utilizzare come dato di riferimento il dato rilevato dall'Osservatorio epidemiologico (tab. A) per gli anni 2002 e 2003 per i posti letto con codifica 62 (neonatologia) e 73 (UTIN). Non sempre coincidono con le tipologie dichiarate dalle unità operative.
Poiché i dati registrati hanno destato qualche perplessità per alcune evidenti discrasie, si è proceduto alla verifica degli specifici posti letto esistenti ed attivati presso le singole aziende. A tal fine è stata predisposta una scheda tipo che costituisce l'allegato al presente documento, in cui, fra l'altro, vengono specificati le dotazioni tecnologiche standard di una UTIN. (Con * sono indicate le attrezzature per i centri di riferimento).
Sulla base della situazione esistente, sia in termini di posti letto attivati che di indici di attività ricavati dalle schede di dimissione ospedaliera degli anni 2001/2002/2003 (numero ricoveri, trasferimenti, dimissioni) per i codici di disciplina 73 (UTIN) e 62 (neonatologia) e nel rispetto delle indicazioni di razionalizzazione presenti nel Piano sanitario regionale e nella delibera di Giunta n. 135/2003, si propone di operare il riassetto dei posti letto di UTIN e di neonatologia secondo lo schema di cui alla tab. B, in cui si è anche tenuto conto, in deroga ai principi stabiliti dal citato documento di programmazione, della preesistente attività resa e documentata nonché di particolari situazioni locali.
Il dato teorico, precedentemente citato, è stato quindi corretto con un fattore moltiplicativo che consenta di compensare le diverse situazioni orografiche e viarie esistenti nella nostra Regione.
Tale redistribuzione di posti letto consente di garantire l'appropriatezza delle prestazioni operando, nel sistema a rete che si è definito, la razionalizzazione delle risorse ed eliminando sia le possibili fonti di rischio legate alla inappropriatezza che le diseconomie.
Pertanto, i posti letto vengono rideterminati come segue:
1)  UTIN: dai 131 dichiarati esistenti, di cui 129 D.O. e 2 D.H., a 102;
2)  neonatologia: dai 253 dichiarati esistenti, di cui 242 D.O. e 11 D.H., a 179 di cui 14 DH e 165 D.O.;
3)  inoltre, per garantire una corretta assistenza neonatale e la continuità assistenziale anche nelle strutture ospedaliere private convenzionate che negli ultimi 3 anni abbiano registrato almeno 800 parti l'anno, è necessario prevedere che le stesse si dotino di almeno 2 p.l. di neonatologia (cod. 62), con adeguata strumentazione e personale dedicato. Detta dotazione dovrà avvenire per trasformazione di p.l. già autorizzati e convenzionati e non comporta alcun aumento del budget, trovando capienza all'interno di quello già assegnato alla struttura;
4)  culle nido: vengono considerate tra i p.l. tecnici; conseguentemente, saranno parametrati sulla scorta dei parti annuali dei punti nascita;
5)  viene fatto obbligo alla direzione sanitaria, che se ne assume la responsabilità, della corretta codifica dei ricoveri in relazione ai posti letto.
Pertanto, i p.l. vengono così distinti:
-  3° livello - terapia intensiva - UTIN;
-  2° livello - semintensiva - patologia neonatale;
-  1° livello - Nido - posto letto tecnico che può essere attivato o presso le patologie neonatali o presso le pediatrie (vedi punto 4).
Organizzazione del Servizio di trasporto per le emergenze neonatali (STEN)
Il servizio di trasporto per le emergenze neonatali è una realtà assistenziale di emergenza esistente in Italia da oltre un decennio. Numerose province ed aree metropolitane nella maggior parte delle regioni italiane sono coperte da tali servizi organizzati da unità di terapia intensiva neonatale con attrezzature e personale dedicato a questo servizio, attivato su richiesta dei centri nascita pubblici e privati sprovvisti di terapia intensiva neonatale.
I neonati pretermine e di peso molto basso sono particolarmente a rischio di mortalità e danni permanenti riconducibili ad una patologia respiratoria insorta o evidente alla nascita. La rianimazione alla nascita ed il trasporto assistito sono i fattori che più di ogni altro influenzano la normale sopravvivenza di tali neonati ad alto rischio. Tale esigenza è stata pienamente recepita dal Piano sanitario nazionale 1998-2000 (patto di solidarietà per la salute) che individuava, nell'ambito dei requisiti essenziali per il percorso nascita, anche il trasporto neonatale (3.2), ove recita "Le regioni, nell'ambito dei servizi afferenti all'area di emergenza (DEA, servizio 118, etc.) devono formalizzare il Servizio di trasporto emergenze neonatali (STEN).
Inoltre, in considerazione della disomogenea e talvolta anomala distribuzione territoriale delle unità operative, oltre al collegamento funzionale delle stesse con la rete regionale di emergenza, il Piano sanitario regionale prevede l'istituzione del Servizio di trasporto per le emergenze neonatali (STEN) su base regionale, affidando alla Regione il compito di individuare i centri di riferimento con i relativi bacini di utenza territoriale.
Alla luce di quanto esposto, in considerazione del fatto che è necessario assicurare il servizio in modo ottimale su tutto il territorio regionale e tenuto conto delle attività già svolte dai centri di Palermo ed Enna, si ritiene di poter identificare in Sicilia, almeno in una prima fase, 5 centri UTIN presso cui attivare lo STEN, dislocati nelle città di Palermo, Catania, Messina, Enna, Ragusa, individuati come segue:
1)  STEN ubicato a Palermo presso l'Azienda ospedaliera di II livello per l'emergenza "V. Cervello", ove già opera un servizio STEN su base aziendale per i centri nascita della provincia di Palermo, aperto alle province di Trapani ed Agrigento;
2)  STEN ubicato a Messina presso l'Azienda ospedaliera universitaria "G. Martino", centro di riferimento provinciale per la terapia intensiva neonatale collegato con chirurgie specialistiche;
3)  STEN ubicato a Catania presso l'Azienda ospedaliera di III livello per l'emergenza "Cannizzaro", in atto sede di centrale 118 per le province di Catania, Ragusa e Siracusa nonché di UTIN già attivata. L'attività sarà svolta in modo integrato con le UTIN del presidio ospedaliero Garibaldi-Nesina, del presidio ospedaliero Santo Bambino e del Policlinico;
4)  STEN ubicato ad Enna, presso l'Azienda ospedaliera di II livello per l'emergenza "Umberto I", che opera già come UTIN e STEN in ambito provinciale e nei territori limitrofi delle province contigue;
5)  STEN ubicato a Ragusa presso l'Azienda ospedaliera di II livello per l'emergenza "Civile-OMPA", ove opera una UTIN, unico centro di riferimento di terapia intensiva neonatale per l'intera provincia.
Tali centri dovranno assicurare l'attività sanitaria, integrandosi tra loro e con il sistema operativo del 118 e garantire il potenziamento del trasporto in utero delle gravidanze ad alto rischio.
Successivamente, qualora necessità assistenziali giustificassero una modifica dell'assetto organizzativo dello STEN nell'ambito della rete ospedaliera neonatologica, potrà essere prevista una rimodulazione dello stesso.
L'attivazione del servizio di che trattasi sarà operata dai centri individuati per lo STEN su chiamata dei centri nascita e di neonatologia, attraverso il coinvolgimento obbligatorio del servizio 118 e l'arruolamento del personale medico ed infermieristico delle UTIN, non del capoluogo sede dello stesso.
I responsabili dei centri STEN, di concerto, dovranno elaborare ed adottare idonei protocolli operativi per regolamentare la distribuzione territoriale degli interventi nell'esigenza di garantire l'integrazione funzionale dei centri.
Copia di detti protocolli dovrà essere inviata alle centrali operative del 118 ed all'Ispettorato regionale sanitario.
Personale
Per l'espletamento del servizio si prevede un potenziamento dell'organico medico delle UTIN identificate al paragrafo precedente, con ulteriori 3 unità, in modo tale da garantire la piena funzionalità del servizio senza il ricorso a meccanismi di incentivazione; per quanto riguarda il personale infermieristico, prioritariamente dovranno essere utilizzate le unità che si renderanno disponibili a seguito del piano di razionalizzazione delle UTIN e delle neonatologie nel comprensorio in cui ricade la sede dello STEN.
Nelle more della definizione della nuova pianta organica, il budget assegnato (E 250.000 x centro Sten) può essere utilizzato in parte per progetti incentivanti per il personale medico e per il personale infermieristico effettivamente impegnato nell'attività dello STEN.
Il superiore importo non è un onere aggiuntivo per il servizio sanitario nazionale ma nasce da notevoli risparmi, come risulta dall'allegato, che la razionalizzazione produrrà in questo settore, garantendo cure appropriate e ricoveri appropriati.
Lo STEN costituisce l'elemento portante ed indispensabile del sistema al fine di garantire una compieta copertura del territorio siciliano e quindi le risorse derivanti dalla complessiva riduzione di 103 p.l. (29 UTIN + 74 neonatologia) potranno essere utilizzate per consentire la copertura dei costi di attivazione e mantenimento in esercizio dello STEN (tab. C - valutazione economico-finanziaria).
Il sistema così organizzato andrà sottoposto a valutazione annuale complessivamente e nelle sue singole articolazioni per verificarne l'efficacia, l'efficienza e la qualità. Gli indicatori sui quali andrà operata la valutazione delle singole unità operative sono pertanto i seguenti:
-  numero dei casi trattati;
-  peso del neonato alla nascita (ammissione in UTIN) ed alla dimissione;
-  peso medio DRG prodotto;
-  tasso di mortalità a 90 giorni;
-  indice di occupazione dei posti letto (solo per le unità operative di neonatologia).
Le risorse individuate per l'attivazione od il funzionamento dello STEN saranno assegnate con destinazione vincolata e prelevate dal FSR parte corrente e dovranno essere utilizzate per il personale, le manutenzioni, gli acquisti e l'adeguamento tecnologico e per quanto altro necessario per garantire il corretto svolgimento del servizio.


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(2006.4.246)
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MICHELE ARCADIPANE, direttore responsabile
FRANCESCO CATALANO, condirettoreMELANIA LA COGNATA, redattore

Ufficio legislativo e legale della Regione Siciliana
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