REPUBBLICA ITALIANA
GAZZETTA UFFICIALE
DELLA REGIONE SICILIANA

PARTE PRIMA
PALERMO - VENERDÌ 7 LUGLIO 2006 - N. 33
SI PUBBLICA DI REGOLA IL VENERDI'

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DECRETI ASSESSORIALI

ASSESSORATO DELLA FAMIGLIA, DELLE POLITICHE SOCIALI E DELLE AUTONOMIE LOCALI


DECRETO 26 giugno 2006.
Avviso pubblico per la presentazione di progetti finalizzati all'attuazione delle azioni a sostegno della lotta al fenomeno del racket e dell'usura, previste dalla sottomisura 3.21c del P.O.R. Sicilia 2000/2006.

IL DIRIGENTE GENERALE DEL DIPARTIMENTO REGIONALE DELLA FAMIGLIA, DELLE POLITICHE SOCIALI E DELLE AUTONOMIE LOCALI

Visto lo Statuto della Regione;
Vista la legge regionale 15 maggio 2000, n. 10 ed, in particolare, l'art. 7, concernente le funzioni del dirigente generale;
Visto il regolamento CE n. 1260/99 del Consiglio, recante disposizioni generali sui fondi strutturali;
Visti i regolamenti CE nn. 1159/2000, 438/2001 e successive modifiche ed integrazioni e il 448/2004;
Visto il P.O.R. Sicilia 2000/2006, approvato dalla Commissione europea con decisione n. 5184 del 15 dicembre 2004 e adottato con deliberazione di Giunta n. 23 del 26 gennaio 2005;
Visto il Complemento di programmazione attuativo del P.O.R. Sicilia 2000/2006, approvato dal comitato di sorveglianza nella seduta del 9 febbraio 2006 e adottato con deliberazione della Giunta n. 83 dell'8 marzo 2006;
Vista la scheda di misura 3.21 - Iniziative per legalità e sicurezza - e più specificatamente la sottomisura 3.21c, concernente "Prevenzione e contrasto dei fenomeni estorsivi ed usurai ad opera della criminalità organizzata mediante il sostegno a società, imprenditori, commercianti, artigiani, cooperative, liberi professionisti, nuclei familiari e/o singoli cittadini esposti o danneggiati dai predetti fenomeni criminali";
Visti i decreti nn. 566 del 9 maggio 2006 e 826 del 22 giugno 2006 dell'Assessorato del bilancio e delle finanze, dipartimento bilancio e tesoro, con i quali, nello stato di previsione della spesa del bilancio della Regione siciliana per l'esercizio finanziario 2006, sono state introdotte rispettivamente le variazioni con l'iscrizione, in termini di competenza, delle somme di e 2.360.993,99 e di e 199.246,00 sul capitolo 582010 "Interventi per la realizzazione della sottomisura 3.21c e della misura 3.21 (ex 6.08) - Iniziative per la legalità e la sicurezza (FSE) - compresa nel Complemento di programmazione del P.O.R. Sicilia 2000/2006", dell'Assessorato regionale della famiglia, delle politiche sociali e delle autonomie locali, quali economie riproducibili dell'esercizio 2005;
Considerato che la quota di stanziamento iniziale assegnata alla sottomisura 3.21c, per l'esercizio finanziario 2006, dal Complemento di programmazione attuativo del P.O.R. Sicilia 2000/2006 delle risorse F.S.E., a seguito della riprogrammazione di metà periodo, è di e 1.323.000,00 e che, a seguito della riproduzione delle economie sopracitate, la disponibilità finanziaria complessiva sul predetto capitolo 582010 ammonta ad e 3.883.239,99;
Considerato che i contenuti dell'avviso pubblico, con nota del dipartimento famiglia prot. n. 1223 del 21 aprile 2006, integrata successivamente con nota prot. n. 1647 del 6 giugno 2006, recante indicazioni su talune criticità in ordine ai predetti contenuti, sono stati sottoposti all'esame del tavolo d'asse III, tenutosi in data 6 giugno 2006;
Viste le risultanze del predetto tavolo comunicate con nota del dirigente generale del dipartimento programmazione prot. n. 1766 del 7 giugno 2006;
Viste le note del dirigente generale del dipartimento programmazione, prot. n. 2440 del 16 giugno 2006, con cui sono state inviate ulteriori integrazioni al testo dell'avviso presentato nel predetto Tavolo, e prot. n. 2711 del 20 giugno 2006 con cui sono state date indicazioni in ordine allo schema di polizza fidejussoria;
Viste le successive comunicazioni del 20 e 22 giugno 2006, relative, la prima, al formulario di presentazione delle istanze comprensivo del piano economico-finanziario e del cronogramma delle azioni previsti dall'art. 7 dell'avviso pubblico de quo ed alle modifiche apportate agli artt. 4 e 9 del medesimo avviso, e, la seconda, alla tabella contenente i criteri di ripartizione delle risorse su base provinciale, acquisite, rispettivamente, ai prott. nn. 1855 e 1865 del 22 giugno 2006;
Considerato che occorre procedere, ai fini dell'attuazione della sottomisura 3.21c, alla indizione di avviso pubblico per la presentazione di progetti, finalizzato all'esecuzione delle azioni previste a sostegno della lotta al fenomeno del racket e dell'usura;
Visto l'allegato avviso pubblico e la relativa modulistica avente ad oggetto l'ideazione e realizzazione di azioni a sostegno della prevenzione dei fenomeni del racket e dell'usura, predisposti con il supporto dell'assistenza tecnica;
Rilevato, in conseguenza, che occorre procedere all'approvazione del suddetto avviso pubblico per l'importo complessivo di e 3.883.239,99, I.V.A. ed ogni altro onere compresi, a valere sul P.O.R. Sicilia 2000/2006 - Misura 3.21, Sottomisura c;
Tutto ciò premesso;

Decreta:


Articolo unico

E' approvato l'avviso pubblico n. 1/2006 del 26 giugno 2006, con l'allegata modulistica, per la presentazione di progetti finalizzati all'attuazione delle azioni a sostegno della lotta al fenomeno del racket e dell'usura, previste dalla sottomisura 3.21c del P.O.R. Sicilia 2000/2006, per l'importo complessivo di e 3.883.239,99, I.V.A. ed ogni altro onere compresi.
Il presente decreto sarà trasmesso alla ragioneria centrale di questo dipartimento per il relativo visto e successivamente pubblicato, unitamente all'avviso, nella Gazzetta Ufficiale della Regione siciliana, sul sito www.euroinfosicilia.it e sul sito internet dell'Assessorato regionale della famiglia, delle politiche sociali e delle autonomie locali www.regione.sicilia.it/famiglia. La modulistica sarà disponibile esclusivamente sui siti appena menzionati.
Palermo, 26 giugno 2006.
  TAORMINA 



Vistato dalla ragioneria centrale per l'Assessorato della famiglia, delle politiche sociali e delle autonomie locali in data 27 giugno 2006 al n. 496.
Allegato
AVVISO PUBBLICO N. 1/2006
Avviso pubblico per la presentazione dei progetti a valere sulla sottomisura 3.21c del P.O.R. Sicilia 2000/2006


Art. 1
Finalità

La sottomisura 3.21c del P.O.R. Sicilia, a seguito della modifica della scheda tecnica approvata dal Comitato di sorveglianza nella seduta del 9 febbraio 2006 e adottata con deliberazione della Giunta regionale n. 83 dell'8 marzo 2006, individua una serie di interventi finalizzati a prevenire e contrastare i fenomeni estorsivi e usurai ad opera della criminalità organizzata mediante il sostegno a società, imprenditori, commercianti, artigiani, cooperative, liberi professionisti, nuclei familiari, singoli cittadini esposti o danneggiati dai predetti fenomeni criminali.
In coerenza con le predette finalità, l'obiettivo che s'intende realizzare con il presente avviso è, attraverso un approccio bottom up, l'accrescimento e il consolidamento dell'attività nonché il sostegno in favore di tutti i potenziali soggetti imprenditori e non, esposti ed interessati dalle attività estorsive ed usuraie poste in essere dalla criminalità organizzata, sia per assicurare l'innalzamento del livello di consapevolezza del fenomeno ed il coinvolgimento in innovativi percorsi di prevenzione e reazione rispetto alle medesime attività criminose, sia per favorire e consolidare il rapporto di collaborazione con gli Organi dello Stato preposti all'attività di contrasto.
Per raggiungere questo obiettivo occorre - valorizzando il ruolo degli organismi nel settore - realizzare interventi di animazione territoriale e processi formativi ed informativi in continuo rivolti ai soggetti economici e/o sociali più esposti, attività formative ed informative - anche attraverso reti informatiche - rivolte ai soggetti operanti nel settore e promozione di innovative modalità di sostegno alla prevenzione nonché accompagnamento a quanti abbiano maturato o intendano maturare la scelta di denunciare. A tale scopo l'Assessorato regionale della famiglia, delle politiche sociali e delle autonomie locali - Dipartimento regionale della famiglia, delle politiche sociali e delle autonomie locali, provvede alla pubblicazione del presente avviso pubblico, a valere sulle risorse finanziarie della sottomisura 3.21c del P.O.R. Sicilia 2000/2006.

Art. 2
Fonti normative di riferimento

Il presente avviso fa riferimento:
-  al regolamento CE n. 1260/1999 del Consiglio del 21 giugno 1999 recante disposizioni generali sui fondi strutturali;
-  al regolamento CE n. 1784/1999 del Parlamento europeo e del Consiglio del 12 luglio 1999 relativo al Fondo sociale europeo;
-  al regolamento CE n. 1159/2000 della Commissione del 30 maggio 2000 relativo alle azioni informative e pubblicitarie;
-  al regolamento CE n. 438/2001 della Commissione del 2 marzo 2001, recante modalità di applicazione del regolamento CE n. 1260 del Consiglio per quanto riguarda i sistemi di gestione e di controllo dei contributi concessi nell'ambito dei fondi strutturali;
-  al regolamento CE n. 2355/2002 della Commissione del 27 dicembre 2002, che modifica il regolamento CE n. 438/2001;
-  al regolamento CE n. 448/2001 della Commissione del 2 marzo 2001, recante modalità di applicazione del regolamento CE 1260/99 sulle procedure di rettifiche finanziarie dei contributi;
-  al regolamento CE n. 448/2004 della Commissione, del 10 marzo 2004, che modifica il regolamento CE n. 1685/2000, recante disposizioni di applicazione del regolamento CE n. 1260/1999 del Consiglio per quanto riguarda l'ammissibilità delle spese concernenti le operazioni cofinanziate dai fondi strutturali e che revoca il regolamento CE n. 1145/2003;
-  al P.O.R. Sicilia 2000/2006, approvato dalla Commissione europea con decisione n. C(2004)5184 del 15 dicembre 2004;
-  al Complemento di programmazione attuativo del P.O.R. Sicilia 2000-2006, approvato dalla Giunta regionale con deliberazione n. 83 dell'8 marzo 2006;
-  alla circolare n. 41/2003 del 5 dicembre 2003 del Ministero del lavoro e delle politiche sociali;
-  alle "Disposizioni per l'accreditamento delle sedi formative e orientative nella Regione siciliana", approvate con decreto n. 3/FP del 30 aprile 2003 e successive modifiche e integrazioni;
-  al Vademecum delle spese ammissibili FSE 2ª edizione del maggio 2002 per quanto non incompatibile con la circolare n. 41 del 2003;
-  alla circolare del dipartimento formazione professionale n. 06/FP dell'11 giugno 2004 e all'avviso n. 3 del 23 luglio 2002 dello stesso dipartimento, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale della Regione siciliana n. 34 del 26 luglio 2002, per quanto non specificato nel presente avviso;
-  al protocollo di legalità "Accordo quadro Carlo Alberto Dalla Chiesa" stipulato il 12 luglio 2005 tra la Regione siciliana, il Ministero dell'interno, le Prefetture dell'isola, l'Autorità di vigilanza sui lavori pubblici, l'INPS e l'INAIL.

Art. 3
Oggetto

Il presente avviso è volto a selezionare progetti da realizzare in ambito provinciale aventi ad oggetto, cumulativamente, le seguenti azioni:
a)  Formazione/informazione:
-  attività formative/informative rivolte a soggetti economici e/o sociali più esposti ai fenomeni del racket e dell'usura. La formazione avrà ad oggetto moduli con obiettivi specifici e sarà finalizzata anche a creare percorsi innovativi di prevenzione;
-  attività di formazione/informazione rivolte a nuclei familiari o singoli cittadini esposti al rischio dell'usura e del racket e interessati da condizioni di disagio (bassa scolarizzazione, disoccupazione, lavoro nero) su tematiche relative a: gestione del bilancio familiare, consumo critico e consapevole del denaro, modalità di accesso al credito bancario etc... Le iniziative si svilupperanno preferibilmente a livello di quartiere e avranno il duplice obiettivo di trasmettere nozioni di base sui moduli individuati e di favorire il dialogo tra soggetti / nuclei familiari che vivono situazioni simili negli stessi contesti;
-  attività di formazione/informazione (anche on line) rivolte ai soggetti operanti nel settore della lotta al racket e all'usura, al fine di supportare l'innalzamento del livello qualitativo del servizio offerto attraverso una formazione specialistica su tematiche specifiche (es. accesso al credito, regime dei confidi, modulistica per normative di settore);
b)  Sensibilizzazione/animazione territoriale in continuo rivolte ai soggetti economici e/o sociali più esposti:
-  campagne di sensibilizzazione dell'opinione pubblica sulla prevenzione dei fenomeni del racket e dell'usura che non abbiano carattere di episodicità;
-  animazione territoriale per il contrasto al racket e all'usura e per la conoscenza delle modalità di accesso al credito legale;
-  campagne di educazione alla legalità nelle scuole di ogni ordine e grado (coinvolgendo direttamente gli studenti ad es. temi, disegni, manifesti);
c)  Promozione di innovative modalità di sostegno alla prevenzione nonché alla condizione di quanti abbiano maturato o intendano maturare la scelta di denunciare;
d)  Specifiche forme di sostegno e di accompagnamento (es. uffici, sportelli al cittadino e alle imprese, centri di ascolto sensibili alle differenza di genere, ecc..) anche mediante apporto specialistico (legale, economico, informatico, di marketing, psicosociale) ad imprenditori, professionisti, artigiani, cooperative, nuclei familiari e/o singoli cittadini, i quali, decidendo di ribellarsi al racket o all'usura, necessitano di percorsi e servizi indispensabili per reinserirsi nel circuito produttivo, dal quale l'attività della criminalità organizzata li ha espulsi o ha tentato di espellerli.
Il progetto dovrà contenere il dettaglio delle categorie e delle voci di costo per ogni azione, la durata in mesi nonché l'esatta specificazione delle azioni e delle attività e, quindi, risultare completo e cantierabile.
Il documento progettuale dovrà prevedere la programmazione e la relativa pianificazione delle azioni e delle spese (cronogramma e piano finanziario). Sarà necessario, pertanto, indicare, nel periodo di riferimento, quali azioni si presume saranno svolte e quali costi si presume saranno sostenuti.
In particolare, dovranno essere individuati gli obiettivi che l'intervento progettato intende raggiungere, in coerenza con le finalità sopra descritte, con conseguente articolazione dei contenuti del progetto, della tipologia, dei destinatari, delle risorse umane necessarie, del percorso delle azioni e della relativa durata, della fase di realizzazione e dei relativi tempi di attuazione, degli ambiti locali di riferimento e degli strumenti utilizzati, della fattibilità delle iniziative in relazione alle risorse e alle analisi preliminari i cui risultati dovranno far parte del documento progettuale e, comunque, tutti i dati richiesti nel formulario (allegato B), disponibile presso il sito www.euroinfosicilia.it e il sito www.regione.sicilia.it/famiglia.
Per il coinvolgimento di esperti dovrà farsi riferimento a specifiche documentazioni (curricula formato U.E.) che consentano di verificare il possesso di adeguata professionalità.
La realizzazione delle attività di formazione/informazione dovrà essere oggetto di preventiva informazione e pubblicizzazione.
La durata di espletamento dei progetti non potrà superare dodici mesi dall'avvio delle attività progettuali (secondo le modalità indicate nell'art. 10 del presente avviso).

Art. 4
Risorse finanziarie disponibili e territorio di riferimento

Per il presente avviso è prevista - a valere sulle risorse, cofinanziate dall'Unione europea, della sottomisura 3.21c del P.O.R. Sicilia - una dotazione finanziaria pari a e 3.683.993,99.
Gli interventi ammessi a finanziamento ricadono nell'intero territorio della Regione Sicilia, mentre le risorse (A), utilizzabili nell'ambito di ogni provincia, sono le seguenti:
-  Provincia di Palermo  e 684.824,03; 
-  Provincia di Trapani  e 328.656,48; 
-  Provincia di Agrigento  e 325.406,86; 
-  Provincia di Caltanissetta  e 272.914,99; 
-  Provincia di Enna  e 245.336,90; 
-  Provincia di Catania  e 679.195,51; 
-  Provincia di Siracusa  e 298.771,52; 
-  Provincia di Ragusa  e 287.485,93; 
-  Provincia di Messina  e 561.401,76. 

La ripartizione è stata effettuata attribuendo a ciascuna Provincia una quota fissa (e 400.000,00 per le città metropolitane ed e 200.000,00 per le altre province) ed una quota variabile.
La quota variabile è stata attribuita con riferimento agli indicatori sulla popolazione (fonte Istat 2005) e sul numero di imprese attive commercio/industria/agricoltura (fonte Infocamere - Movimprese 2006), come da tabella 1, disponibile sul sito www.euroinfosicilia.it e sul sito internet dell'Assessorato regionale della famiglia, delle politiche sociali e delle autonomie locali www.regione.sicilia.it/famiglia.
A tale importo sono aggiunti e 199.246,00 (risorse B) provenienti da economie riproducibili dell'anno precedente, così suddivise:
Provincia di Palermo  e 44.198,06; 
Provincia di Trapani  e 19.964,48; 
Provincia di Agrigento  e 19.460,23; 
Provincia di Caltanissetta  e 11.314,71; 
Provincia di Enna  e  7.035,23; 
Provincia di Catania  e 43.324,65; 
Provincia di Siracusa  e 15.327,03; 
Provincia di Ragusa  e 13.575,78; 
Provincia di Messina  e 25.045,80. 

L'importo complessivo (risorse A + risorse B) è, pertanto, di e 3.883.239,99, così ripartito:
Provincia di Palermo  e 729.022,09; 
Provincia di Trapani  e 348.620,97; 
Provincia di Agrigento  e 344.867,09; 
Provincia di Caltanissetta  e 284.229,70; 
Provincia di Enna  e 252.372,13; 
Provincia di Catania  e 722.520,16; 
Provincia di Siracusa  e 314.098,56; 
Provincia di Ragusa  e 301.061,71; 
Provincia di Messina  e 586.447,56. 

Nel formulario dovrà esplicitarsi la descrizione delle attività progettuali che prevedono l'impiego delle risorse utilizzabili (A) - vedi sezione 3.2.1.
Dovranno, altresì, essere descritte le attività di rafforzamento per le quali è previsto l'impiego delle economie riproducibili (risorse B) - vedi sezione 3.2.2.
In caso di eventuali ricorsi con esito sfavorevole per l'Amministrazione regionale, le risorse B provenienti dalle predette economie riproducibili verranno automaticamente decurtate e saranno ammesse a finanziamento esclusivamente le attività progettuali che prevedono l'impiego delle risorse utilizzabili (A).
L'ammissione a finanziamento sarà formalizzata con apposito decreto del dirigente generale del dipartimento regionale della famiglia, delle politiche sociali e delle autonomie locali che sarà trasmesso per la successiva registrazione alla Corte dei conti.
Ove la predetta circostanza (ricorsi con esito sfavorevole) dovesse verificarsi dopo l'avvio delle attività progettuali, i soggetti interessati verranno tempestivamente informati dal dipartimento regionale della famiglia, delle politiche sociali e delle autonomie locali.
La decurtazione automatica delle risorse (B) successiva all'avvio delle attività progettuali, sarà formalizzata e notificata ai soggetti titolari dei progetti già ammessi a finanziamento, con successivo decreto del dirigente generale del dipartimento regionale della famiglia, delle politiche sociali e delle autonomie locali, anch'esso da trasmettere alla Corte dei conti per la relativa registrazione. I predetti soggetti non possono, in ogni caso, vantare alcuna pretesa o eccezione nei confronti dell'Amministrazione.
I progetti hanno valenza provinciale e, nell'ambito di ciascuna di esse, è ammesso a finanziamento un solo progetto il cui importo non potrà superare l'importo massimo stabilito in precedenza, per ciascuna provincia.
La graduatoria sarà unica, con articolazione al suo interno su base provinciale.
Qualora i soggetti titolari del progetto ammesso a finanziamento non provvedano agli adempimenti richiesti dall'art. 10 e sia adottato atto di ritiro del finanziamento, prima dell'anticipazione, si provvederà allo scorrimento della graduatoria, ammettendo a finanziamento il progetto presentato all'interno della stessa provincia collocatosi nella graduatoria subito dopo quello oggetto del predetto atto di ritiro e che, comunque, abbia raggiunto nella valutazione un punteggio non inferiore a 60.
Eventuali ulteriori economie che si rendessero disponibili dopo la pubblicazione dell'avviso potranno essere distribuite in proporzione (secondo i criteri di ripartizione indicati in precedenza) ai soggetti ammessi a finanziamento, se del caso, per attività che integrano e rafforzano quelle già previste, previa rimodulazione del progetto (richiesta dal responsabile di sottomisura) sulla quale occorre acquisire la positiva valutazione del nucleo tecnico.

Art. 5
Soggetti proponenti

Sono ammessi a partecipare al presente avviso: gli enti pubblici territoriali e/o istituzionali; gli enti accreditati; imprese e società; associazioni, fondazioni e cooperative operanti in Sicilia nel settore dell'attività antiracket ed antiusura ovvero dell'educazione alla legalità - singolarmente o associati in ATS (associazione temporanea di scopo) -. Con riferimento a quest'ultima ipotesi, il rapporto tra i soggetti aderenti all'ATS non è configurabile come delega a terzi, la responsabilità è solidale e l'operatività è a costi reali.
Ciascun soggetto proponente, sia pubblico sia privato, non potrà presentare più di un progetto né intervenire, quale componente di ATS, in altri progetti della stessa provincia o di province diverse, pena l'esclusione, sanzione che coinvolge l'intera ATS, qualora uno dei componenti sia incorso nella violazione de qua.
Nel caso di attività progettuali rientranti nell'ambito delle previsioni di cui al decreto dell'Assessore per il lavoro, la previdenza sociale, la formazione professionale e l'emigrazione n. 3/FP del 30 aprile 2003 e successive modifiche e integrazioni, al relativo svolgimento potranno provvedere soltanto soggetti che risultino iscritti nell'apposito elenco delle sedi orientative e formative che hanno ottenuto l'accreditamento provvisorio per lo svolgimento di attività di orientamento e formazione nella Regione siciliana con decreto del 28 novembre 2003, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale della Regione siciliana n. 3 del 16 gennaio 2004, e successive modificazioni ed integrazioni.
I soggetti indicati nel primo paragrafo, per potere partecipare, devono, pena l'esclusione:
-  essere iscritti alla C.C.I.A.A., ove tale iscrizione sia richiesta per l'esercizio della propria attività;
-  essere iscritti in albi o elenchi ufficiali, ove tale iscrizione sia richiesta per l'esercizio della propria attività;
-  essere iscritti in registri prefettizi, professionali o commerciali, ove tale iscrizione sia richiesta per l'esercizio della propria attività;
-  essere accreditati, ove tale accreditamento sia previsto per l'espletamento di attività rientranti nelle linee di azione indicate nell'art. 3;
-  avere la sede operativa in Sicilia;
-  avere esperienza nello specifico ambito di intervento del presente avviso (in caso di ATS occorre produrre i curricula - in formato U.E. - di tutti i componenti dell'ATS costituita o dell'ATS costituenda dai quali sia possibile rilevare l'esperienza citata).
I predetti soggetti, inoltre, non possono, pena l'esclusione, partecipare al presente avviso qualora:
a)  versino in stato di fallimento, di liquidazione coatta, di amministrazione controllata o di concordato preventivo o nei cui riguardi sia in corso un procedimento per la dichiarazione di una di tali situazioni oppure versino in stato di sospensione dell'attività commerciale;
b)  siano interessati da una pronuncia di condanna, con sentenza passata in giudicato per uno dei delitti che offendono la pubblica amministrazione, l'ordine pubblico, la fede pubblica e il patrimonio. Tra le cause di esclusione rientra la condanna, con sentenza passata in giudicato, per uno o più reati di partecipazione a un'organizzazione criminale, corruzione, frode, riciclaggio, quali definiti dagli atti comunitari (il divieto riguarda anche gli amministratori muniti di rappresentanza ove esistenti). I soggetti citati non devono avere carichi penali pendenti per gli stessi delitti sopra riportati;
c)  abbiano un procedimento pendente per l'applicazione di una delle misure di prevenzione di cui all'art. 3 della legge 27 dicembre 1956, n. 1423 (il divieto riguarda anche gli amministratori muniti di rappresentanza ove esistenti) che interessi anche i familiari conviventi;
d)  non siano in regola con gli obblighi relativi al pagamento dei contributi previdenziali e assistenziali a favore dei lavoratori, secondo la legislazione italiana;
e)  non siano in regola con gli obblighi relativi al pagamento delle imposte e delle tasse, secondo la legislazione italiana;
f)  si trovino in una delle situazioni di controllo o di collegamento con altra società o impresa che ha prodotto altro progetto relativo al presente avviso;
g)  non siano in regola con le norme che disciplinano il diritto al lavoro dei disabili di cui alla legge n. 68/1999;
h)  abbiano commesso illeciti amministrativi dipendenti da reato di cui al decreto legislativo n. 231/2001 e successive modifiche ed integrazioni (il divieto riguarda anche gli amministratori muniti di rappresentanza ove esistenti);
i)  abbiano commesso gravi infrazioni debitamente accertate alle norme in materia di sicurezza e a ogni altro obbligo derivante dai rapporti di lavoro (il divieto riguarda anche gli amministratori muniti di rappresentanza ove esistenti);
j)  non siano in regola con la vigente normativa antimafia.
A dimostrazione che il soggetto non si trovi in una delle condizioni di cui alle lettere precedenti è necessaria apposita dichiarazione rilasciata ai sensi degli artt. 46 e 47 del D.P.R. n. 445/2000 e successive modifiche ed integrazioni, come indicata nel modello (allegato A - istanza), disponibile sul sito www.euroinfosicilia.it e sul sito internet dell'Assessorato regionale della famiglia, delle politiche sociali e delle autonomie locali www.regione.sicilia.it/famiglia.
Ove il soggetto che presenti l'istanza sia costituito in ATS o intenda costituirsi in ATS le predette condizioni riguardano tutti i componenti e la dichiarazione di cui sopra va presentata da ciascun componente l'ATS.

Art. 6
Termini e modalità di presentazione delle istanze

I soggetti indicati nell'art. 5, per la partecipazione al presente avviso, dovranno presentare istanza di finanziamento, in bollo, contenente i documenti di cui al successivo art. 7 e redatta conformemente al modello (allegato A) disponibile sul sito www.euroinfosicilia.it e sul sito internet dell'Assessorato regionale della famiglia, delle politiche sociali e delle autonomie locali www.regione.sicilia.it/famiglia, pena l'esclusione.
La documentazione relativa alla proposta progettuale comprensiva anche del formulario (allegato B), salve le precisazioni riportate nel precedente articolo e nel successivo art. 7, dovrà essere sottoscritta in calce per esteso dal legale rappresentante del soggetto proponente. Nel caso di ATS, la predetta documentazione dovrà essere sottoscritta in calce per esteso dai legali rappresentanti di ciascun componente l'ATS. Ove l'ATS sia costituita al momento della presentazione della proposta e sia stato dato mandato collettivo con rappresentanza e procura ad un componente di svolgere le funzioni di capofila e di rappresentante degli altri componenti, la proposta stessa sarà firmata in calce per esteso dal solo legale rappresentante della capofila.
L'istanza, completata dalla proposta e da tutta la documentazione indicata al successivo art. 7, dovrà essere contenuta, pena l'esclusione, in un plico sigillato con ceralacca e controfirmato sui lembi di chiusura. Il plico dovrà pervenire a mezzo raccomandata del servizio postale a.r. ovvero mediante agenzia di recapito autorizzata o a mano entro il termine perentorio delle ore 12,00 del 5 ottobre 2006 al seguente indirizzo: Regione siciliana - Assessorato regionale della famiglia, delle politiche sociali e delle autonomie locali - Dipartimento regionale della famiglia, delle politiche sociali e delle autonomie locali - Area 1ª - Via Trinacria n. 36- 90144 Palermo.
Nel caso di spedizione del plico mediante raccomandata del servizio postale, come data e orario di ricezione faranno fede soltanto la data della timbratura e l'orario apposti all'esterno della busta dall'ufficio di Gabinetto dell'Assessore regionale per la famiglia, per le politiche sociali e per le autonomie locali. Nessuna responsabilità potrà essere imputabile all'Amministrazione regionale per eventuali disguidi o ritardi del servizio postale. Analogamente, nel caso di consegna a mano o mediante agenzia di recapito, faranno fede la data della timbratura e l'orario suddetti.
Dell'avviso sarà data pubblicità mediante pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale della Regione siciliana nonché sul sito internet www.euroinfosicilia.it e sul sito internet dell'Assessorato regionale della famiglia, delle politiche sociali e delle autonomie locali www.regione.sicilia.it/famiglia.
Sul plico, che dovrà contenere solo una istanza e, quindi, solo un progetto, dovrà essere riportata, in calce a destra, la seguente indicazione: P.O.R Sicilia 2000-2006 - Progetto antiracket ed antiusura provincia di ........................................................., sottomisura 3.21c relativo all'avviso n. 1/2006 del 26 giugno 2006 pubblicato nella Gazzetta Ufficiale della Regione siciliana n. 33 del 7 luglio 2006.
Non verranno prese in considerazione e, quindi, saranno escluse le istanze pervenute con modalità diverse o spedite ad indirizzi diversi da quello indicato nel presente avviso. In ogni caso, non saranno prese in considerazione e, quindi, saranno escluse le istanze pervenute oltre il termine sopra indicato, per cui non fa fede il timbro postale.

Art. 7
Documentazione a corredo dell'istanza

L'istanza deve contenere tutte le dichiarazioni riportate nel modello (allegato A) disponibile sul sito www.euroinfosicilia.it e sul sito www.regione.sicilia.it/famiglia e deve essere redatta conformemente allo stesso. Inoltre all'istanza deve essere allegata, pena l'esclusione, tutta la documentazione richiamata nello stesso modello (allegato A).
In particolare, senza che quanto segue possa costituire riduzione delle dichiarazioni da rendere e della documentazione da allegare riportate nel suddetto modello (allegato A), all'istanza debbono essere allegati:
a)  Progetto completo di piano finanziario, cronogramma, grafici come da formulario-modello (allegato B) disponibile sul sito www.euroinfosicilia.it. e sul sito www.regione.sicilia.it/famiglia, in formato cartaceo, timbrato e firmato in ogni pagina, numerata progressivamente, dal legale rappresentante del soggetto richiedente il finanziamento e dal progettista, secondo le modalità indicate all'art. 6;
b)  Progetto completo di piano finanziario, cronogramma, grafici come da formulario-modello (allegato B) disponibile sul sito www.euroinfosicilia.it, e sul sito www.regione.sicilia.it/famiglia su supporto informatico, con indicazione all'esterno dei dati identificativi del progetto e del soggetto proponente;
c)  atto costituivo e statuto dell'ente, in copia autenticata, per i soggetti, tra quelli indicati nell'art. 5, interessati da tali documenti - con esclusione per gli enti pubblici -;
d)  impegno a costituirsi in ATS prima dell'inizio delle attività progettuali di cui al successivo art. 10 sottoscritto da parte di tutti i soggetti interessati e/o dei rappresentanti legali secondo il modello (allegato C) disponibile sul sito www.euroinfosicilia.it. e sul sito www.regione.sicilia.it/famiglia. Nel caso in cui l'ATS sia costituita al momento della presentazione dell'istanza dovrà essere presentato il mandato e la procura al soggetto capofila individuato;
e)  curriculum del soggetto/i proponente/i (in formato U.E.), evidenziando l'esperienza nello specifico ambito di intervento del progetto e l'eventuale certificazione di qualità: in caso di ATS occorre produrre i curricula (in formato U.E.) di tutti i componenti dell'ATS costituita o dell'ATS costituenda dai quali sia possibile rilevare l'esperienza citata;
f)  curricula delle risorse umane impiegate nel progetto (in formato U.E.) per il quale viene richiesto il finanziamento;
g)  schema di lettere di incarico (una per tipologia di prestazione) con indicato il ruolo da svolgere nel progetto;
h)  certificazione di iscrizione alla Camera di commercio o in registri prefettizi, professionali o commerciali o elenchi ufficiali in corso di validità. In luogo di tale documentazione può essere resa dichiarazione ai sensi del D.P.R. n. 445/2000.
Resta fermo che tutte le dichiarazioni dovranno essere sottoscritte dal legale rappresentante del soggetto proponente o dei componenti dell'ATS o degli altri soggetti indicati nell'art. 5, se non diversamente previsto, ai sensi e per gli effetti degli artt. 46 e 47 del D.P.R. n. 445 del 28 dicembre 2000 e successive modifiche ed integrazioni; tali dichiarazioni e quelle di impegno devono essere, inoltre, sottoscritte con le modalità previste dall'art. 38, comma 3, dello stesso D.P.R. n. 445/2000 e successive modifiche ed integrazioni, allegando alla dichiarazione stessa copia fotostatica di valido documento di identità del dichiarante.

Art. 8
Condizioni di non ammissibilità

Saranno escluse le istanze:
a)  pervenute fuori termine;
b)  incomplete, in quanto prive di dati necessari per l'identificazione e la valutazione della proposta;
c)  non corredate dalla documentazione richiesta a pena di esclusione;
d)  presentate da soggetti diversi da quelli indicati nel presente avviso;
e)  riferite ad azioni non previste dal presente avviso e/o non coerenti con le finalità indicate negli artt. 1 e 3;
f)  contenenti attività formative e presentate da soggetti che non risultino iscritti nell'apposito elenco delle sedi orientative e formative che hanno ottenuto l'accreditamento provvisorio per lo svolgimento di attività di orientamento e formazione nella Regione siciliana con decreto del 28 novembre 2003, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale della Regione siciliana n. 3 del 16 gennaio 2004, e successive modificazioni ed integrazioni, salva la facoltà di partecipazione in ATS con soggetti che abbiano il predetto requisito e che eseguiranno le relative prestazioni;
g)  che non abbiano raggiunto il punteggio minimo stabilito all'art. 9;
h)  che contengano costi dichiarati anomali dal nucleo tecnico di valutazione ai sensi del successivo art. 9.

Art. 9
Procedura per la formazione della graduatoria e criteri di selezione

Il dipartimento regionale della famiglia, delle politiche sociali e delle autonomie locali, acquisiti i plichi, provvede alla verifica della regolarità della documentazione e del rispetto del termine di presentazione stabilito (fase dell'ammissibilità formale), avvalendosi di apposita Commissione interna, operante in seno all'Area 1.
Alla fase di valutazione provvederà il Nucleo regionale di valutazione e verifica degli investimenti pubblici, qui di seguito nucleo tecnico di valutazione, istituito presso il dipartimento regionale della programmazione ai sensi dell'art. 1 della legge n. 144/99 e del paragrafo 3.1.6 del Complemento di programmazione, che avrà sede operativa presso il dipartimento regionale della famiglia, delle politiche sociali e delle autonomie locali.
In relazione a quanto precede, i plichi pervenuti all'ufficio di Gabinetto (che dovrà apporre l'orario di ricezione) saranno trasmessi dallo stesso mediante elenco e dopo l'acquisizione in entrata con timbratura della direzione saranno sottoposti alla protocollazione con registrazione dei relativi dati all'esterno della busta.
Degli stessi sarà redatto, in duplice copia, apposito elenco di trasmissione da inoltrare alla Commissione per il riscontro dei requisiti di ammissibilità formale dei soggetti e di regolarità della documentazione prodotta. La Commissione redigerà per ciascun partecipante apposita scheda identificativa riportante tutti i dati richiesti ai fini delle ammissioni o delle esclusioni (queste ultime con le relative motivazioni), da allegare all'apposito verbale sul quale saranno acquisite le conseguenti determinazioni del dirigente generale. Alla Commissione, è dato, ai sensi dell'art.71 del D.P.R. n. 445/2000 e dell'art. 6 della legge regionale n. 10/1991 e successive modifiche ed integrazioni, salvo che non vi si oppongano ragioni legate ad esigenze di corretto svolgimento del procedimento o di rispetto di situazioni giuridiche di altri soggetti, invitare l'istante a regolarizzare o integrare la documentazione trasmessa. Tale facoltà è da considerarsi esclusa, ad ogni modo, nel caso in cui l'irregolarità sia sanzionata con l'esclusione.
Completato il riscontro e acquisite le determinazioni citate, sarà cura della Commissione inoltrare al nucleo tecnico di valutazione i progetti presentati dai soggetti ammessi unitamente al verbale, alle schede e alle determinazioni dirigenziali, con apposito elenco da restituire sottoscritto per ricezione dal presidente del nucleo.
I progetti e la relativa documentazione dei soggetti esclusi saranno, invece, restituiti al dipartimento regionale della famiglia, delle politiche sociali e delle autonomie locali per la conservazione.
Sarà, inoltre, cura del dipartimento comunicare ai soggetti titolari dei progetti, che non hanno superato la fase di ammissibilità formale, l'esclusione con indicazioni dei motivi della stessa.
Ciascuno dei componenti il nucleo tecnico di valutazione non dovrà aver preso parte ad alcuna attività inerente i progetti oggetto di valutazione. L'inesistenza di tale situazione dovrà risultare da apposita dichiarazione da ciascun componente il nucleo. Nel caso in cui le dichiarazioni risultassero mendaci o incomplete, fatto salvo ogni ulteriore provvedimento di legge, l'amministrazione regionale potrà dichiarare decaduto il componente del nucleo che le abbia rilasciate e chiedere al dipartimento regionale programmazione la sostituzione dello stesso.
Nella valutazione delle proposte progettuali il nucleo, assegnerà a ciascuna di esse un punteggio calcolato applicando i criteri di valutazione che seguono:
-  capacità di relazione con il territorio, con riguardo all'attivazione di accordi con le amministrazioni locali e le parti sociali: (max 24 punti);
-  qualità della proposta progettuale: (max 40 punti);
- coerenza con l'analisi dei fabbisogni del territorio, considerate le differenze di genere: (max 12 punti);
- coerenza interna della struttura progettuale: fra obiettivi, metodologia, strumenti di intervento, azioni proposte: (max 12 punti);
- grado di innovatività, sperimentalità, trasferibilità: (max 16 punti);
- impatti diretti ed indiretti sui destinatari/destinatarie finali, anche in termini di ricaduta occupazionale: (max 10 punti);
- coerenza con ciascuna delle priorità trasversali: (max 16 punti);
- società dell'informazione: (max 4 punti);
- ambiente: (max 4 punti);
- pari opportunità: (max 4 punti);
- sviluppo locale: (max 4 punti);
- economicità: (max 10 punti);
- congruità dei costi: (max 8 punti);
- cofinanziamento: (2 punti).
Il punteggio massimo attribuibile a ciascuna proposta progettuale è 100, salvo quanto appresso precisato.
Una condizione di premialità, traducibile nell'attribuzione di un punteggio aggiuntivo, pari a 5 punti, rispetto a quello assegnato a conclusione del processo di valutazione, sarà attribuita alle proposte che contengono esplicito riferimento all'utilizzazione, nella realizzazione degli interventi programmati, di beni confiscati alla criminalità organizzata.
Condizioni di premialità, traducibili nell'attribuzione di un punteggio aggiuntivo, pari a 10 punti, sono previste anche per:
a)  i progetti che presentino un'analisi disaggregata per genere: (5 punti):
-  del contesto socio economico di riferimento;
-  dei fabbisogni dei fruitori dell'intervento;
-  dell'impatto previsto dell'intervento;
b)  i progetti che tengano conto delle indicazioni contenute nelle linee guida VISPO (Valutazione di impatto strategico sulle pari opportunità) relativamente a: (5 punti):
-  miglioramento delle condizioni di vita al fine di rispondere meglio ai bisogni delle donne;
-  miglioramento delle condizioni di accesso delle donne al mercato del lavoro e alla formazione;
-  miglioramento delle condizioni delle donne sul lavoro e redistribuzione del lavoro di cura;
-  promozione della partecipazione delle donne alla creazione di attività socio-economiche.
Il punteggio definitivo attribuibile complessivamente a ciascuna proposta progettuale è pertanto 115.
In caso di parità di punteggio nell'ambito di progetti presentati nella stessa provincia si procederà al sorteggio.
Qualora dalla valutazione dei costi il nucleo tecnico rilevi che gli stessi siano presuntivamente anomali, richiede ai soggetti interessati le opportune giustificazioni che devono essere fornite entro e non oltre 10 giorni dalla ricezione della richiesta. L'inutile decorrenza del termine citato o la valutazione negativa delle giustificazioni trasmesse determina la non ammissibilità del progetto a finanziamento.
Al termine della procedura valutativa il progetto potrà risultare:
-  ammesso a finanziamento (se ha superato positivamente la fase di valutazione, raggiungendo, cioè, la soglia minima di 60 punti, e il suo costo ha trovato capienza nelle risorse disponibili);
-  ammissibile ma non finanziabile (se ha superato positivamente la fase di valutazione, ma il suo costo non ha trovato capienza nelle risorse disponibili);
-  non ammissibile (se non ha superato positivamente la fase di valutazione o se lo stesso contiene costi ritenuti anomali dal nucleo tecnico).
La graduatoria provvisoria:
-  sarà predisposta dal nucleo tecnico entro 5 giorni dalla conclusione del processo di valutazione;
-  sarà unica, con articolazione al suo interno su base provinciale;
-  sarà portata a conoscenza di tutti i soggetti che hanno presentato istanza e che hanno superato la fase di ammissibilità formale unitamente al decreto del dirigente generale che l'approva, mediante pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale della Regione siciliana, nel sito www.euroinfosicilia.it e nel sito www.regione.sicilia.it/famiglia.
Avverso la graduatoria provvisoria i soggetti interessati possono presentare, entro 15 giorni dalla pubblicazione della stessa nella Gazzetta Ufficiale della Regione siciliana esclusivamente mediante raccomandata A.R. (farà fede la data del timbro postale di spedizione) osservazioni al dirigente generale del dipartimento regionale della famiglia, delle politiche sociali e delle autonomie locali, via Trinacria, n. 36 - 90144 Palermo.
Nella busta dovrà essere riportata, in calce a destra, la seguente indicazione: P.O.R. Sicilia 2000-2006 - Osservazioni graduatoria provvisoria pubblicata nella Gazzetta Ufficiale della Regione siciliana n. 33 del 7 luglio 2006. Tali osservazioni, dopo la protocollazione, saranno inoltrate al nucleo, entro i successivi tre giorni e la loro valutazione dovrà avvenire entro 15 giorni dalla scadenza del termine dei 15 giorni citato.
Definito il procedimento, il nucleo provvederà a redigere la graduatoria definitiva con indicazione dei progetti ammessi a finanziamento, dei progetti ammessi ma non finanziabili e dei progetti non ammessi, graduatoria che, con decreto del dirigente generale sarà approvata e trasmessa alla Corte dei conti per la registrazione, corredata dai progetti ammessi a finanziamento Dopo la registrazione si provvederà alla pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale della Regione siciliana, sul sito www.euroinfosicilia.it e sul sito internet dell'Assessorato regionale della famiglia, delle politiche sociali e delle autonomie locali www.regione.sicilia.it/famiglia nonché alla notifica dell'ammissione a finanziamento ai soggetti interessati e risultati primi nella graduatoria, dalla cui ricezione decorrono i termini per lo svolgimento delle attività progettuali secondo quanto stabilito nel primo capoverso del successivo articolo 10.
Con il predetto decreto si provvederà contestualmente all'impegno contabile.

Art. 10
Svolgimento delle attività progettuali

L'inizio dell'attività progettuale è subordinato alla preliminare trasmissione secondo l'apposito modello (allegato D) disponibile sul sito www.euroinfosicilia.it e sul sito www.regione.sicilia.it/famiglia al dipartimento regionale della famiglia, delle politiche sociali e delle autonomie locali, entro e non oltre quaranta giorni dalla notifica di ammissione al finanziamento, pena l'avvio del procedimento di revoca del finanziamento stesso, di:
a)  atto di adesione e di regolazione dei rapporti tra soggetto proponente e Amministrazione regionale, redatto secondo il modello (allegato E) disponibile sul sito www.euroinfosicilia.it. e sul sito www.regione.sicilia.it/famiglia che dovrà essere sottoscritto con le modalità previste dall'art. 6 del presente avviso;
b)  atto di costituzione (solo nel caso in cui questa è prevista) di Associazione temporanea di scopo - A.T.S, redatto secondo il modello (allegato F) disponibile sul sito www.euroinfosicilia.it e sul sito www.regione.sicilia.it/famiglia.
c)  certificato di iscrizione alla C,C.I.A.A., ove presente, contenente la prescritta dicitura antimafia relativa al rappresentante legale e ai componenti l'organo collegiale. In assenza di tale documento, dovrà essere prodotta certificazione di iscrizione in registri, albi o altri elenchi (o la dichiarazione di non iscrizione) nonché la comunicazione prefettizia da cui risulti la regolare posizione in materia antimafia. Detto certificato/certficazione o comunicazione dovrà essere accompagnato dall'elenco dei nominativi che, in forza del D.P.R. n. 252/98, sono soggetti all'informativa antimafia;
d)  certificato del casellario giudiziale attestante che nei confronti del rappresentante legale e dei componenti l'organo collegiale non siano state emesse sentenze di condanna penale passate in giudicato per uno dei delitti indicati alla lettera b) del precedente art. 5. I predetti soggetti devono, altresì, trasmettere il certificato dei carichi penali pendenti, a dimostrazione di quanto previsto dal menzionato art. 5, lettera b). Inoltre per le misure di prevenzione di cui alla lettera c) dell'art. 5, la certificazione deve riguardare anche i familiari conviventi;
e)  certificato della cancelleria del Tribunale fallimentare relativo al legale rappresentante e ai componenti l'organo collegiale, ove trattasi di soggetti sottoponibili a fallimento, in riferimento al contenuto di cui alla lettera a) dell'art. 5 citato;
f)  certificazione attestante che i soggetti titolari del progetto ammesso a finanziamento sono in regola con gli obblighi relativi al pagamento delle imposte e delle tasse;
g)  certificazione attestante che i soggetti titolari del progetto ammesso a finanziamento sono in regola con le norme che disciplinano il diritto al lavoro dei disabili di cui alla legge n. 68/99 ovvero che non sono soggetti alla sua applicazione;
h)  certificazione DURC (documento unico regolarità contributiva) ovvero certificazione INPS ed INAIL da cui risulti che i soggetti titolari del progetto ammesso a finanziamento sono in regola con gli obblighi relativi al pagamento dei contributi assistenziali e previdenziali a favore dei lavoratori.
La predetta certificazione, nel caso di ATS, dovrà essere prodotta da ciascun componente della stessa.
Entro venti giorni successivi alla trasmissione dei documenti di cui alle precedenti lettere, il titolare del progetto dovrà avviare le attività progettuali, dandone comunicazione secondo il modello (allegato G) disponibile sul sito www.euroinfosicilia.it. e sul sito www.regione.sicilia.it/famiglia, allegando la seguente documentazione:
1) autocertificazione redatta secondo il modello (allegato H) disponibile sul sito www.euroinfosicilia.it e sul sito www.regione.sicilia.it/famiglia., concernente:
-  autodichiarazione della permanenza dei requisiti soggettivi richiesti ai fini dell'ammissibilità del soggetto a presentare istanza, non provata secondo le modalità di certificazioni richieste;
-  dichiarazione circa il rispetto della normativa del decreto legislativo n. 626/1994 e successive modifiche ed integrazioni in relazione alle attività interessate da tale normativa;
-  per le attività formativa, perizia giurata resa da un tecnico professionista iscritto all'albo, attestante:
-  che i locali e (ove presenti) le attrezzature analiticamente elencate sono conformi a quelli descritti nel progetto e idonei all'uso cui sono destinati: la predetta perizia dovrà contenere l'esplicita dichiarazione che le attrezzature didattiche utilizzate sono conformi alle normative europee, CEI e nazionali - decreto legislativo n. 626/1994 e successive modifiche ed integrazioni;
-  l'inesistenza di barriere architettoniche almeno nel luogo dove ha sede l'attività corsale, fatto salvo che si tratti di corsi per qualifiche assolutamente incompatibili con determinati handicap;
-  il possesso dei parametri delle superfici delle aule e dell'idoneità statica dei locali adibiti ad aule, tenuto conto anche dell'indice di affollamento previsto in relazione all'attività formativa cui sono destinati (sono consentiti parametri suggeriti dal Ministero del Lavoro che prevedono mq. 1,3 per allievo per le aule di teoria e mq. 2 per i reparti destinati alle esercitazioni).
Qualora non intervengano mutamenti logistici e/o funzionali, la perizia giurata manterrà la propria validità per un periodo di tre anni. La permanenza dei requisiti può essere attestata dal legale rappresentante dell'ente. Restano, ad ogni modo, ferme le disposizioni di cui al decreto 30 aprile 2003 dell'Assessorato del lavoro e della formazione professionale e successive modifiche ed integrazioni.
Per quanto concerne le modalità di svolgimento delle azioni va segnalato che le stesse dovranno avere inizio entro la data prevista e proseguire senza soluzione di continuità.

Art. 11
Erogazione del finanziamento

L'erogazione del finanziamento è subordinata alla preventiva acquisizione della certificazione dell'anagrafe delle sanzioni amministrative e della informativa antimafia da parte dell'Amministrazione, ferma la facoltà della stessa, nella seconda ipotesi, di procedere all'erogazione dell'anticipazione secondo quanto stabilito dall'art. 11, comma 2, del D.P.R. n. 252/1998.
Essa verrà effettuata come segue:
-  il 50% del finanziamento pubblico complessivo, quale prima anticipazione, a seguito della presentazione:
a)  della comunicazione di inizio attività progettuali secondo il modello (allegato G) disponibile sul sito www.euroinfosicilia.it e sul sito www.regione.sicilia.it/famiglia;
b)  della richiesta di primo acconto - secondo il modello (allegato I) disponibile sul sito www.euroinfosicilia.it e sul sito www.regione.sicilia.it/famiglia;
c)  della polizza fideiussoria pari all'importo dell'anticipazione, da presentare prima dell'emissione del mandato di pagamento secondo le modalità previste dalle disposizioni di cui all'art. 2 e 12 del presente avviso e successive modifiche e integrazioni;
-  un secondo anticipo, pari al 30% del finanziamento pubblico complessivo, a seguito di presentazione:
a)  dell'autocertificazione sulla permanenza dei requisiti soggettivi richiesti ai fini dell'ammissibilità del soggetto a presentare istanza da redigersi secondo il modello (allegato L) disponibile sul sito www.euroinfosicilia.it e sul sito www.regione.sicilia.it/famiglia;
b)  della richiesta di seconda anticipazione secondo il modello (allegato I) disponibile sul sito www.euroinfosicilia.it e sul sito www.regione.sicilia.it/famiglia;
c)  della polizza fideiussoria pari all'importo della seconda anticipazione, da presentare prima dell'emissione del mandato di pagamento secondo le modalità previste dalle disposizioni di cui agli artt. 2 e 12 del presente avviso e successive modifiche e integrazioni;
d)  del certificato di esecuzione secondo il modello (allegato M) disponibile sul sito www.euroinfosicilia.it e sul sito www.regione.sicilia.it/famiglia, a firma del legale rappresentante o, per le ATS, dal legale rappresentante del soggetto capofila autenticata nei modi di legge, da cui risulti che, allo svolgimento del 40% delle attività, l'organismo ha già impegnato il primo acconto, speso almeno il 30% dello stesso ed è in possesso delle ricevute quietanzate;
-  il restante 20% a seguito della verifica del rendiconto da effettuarsi secondo le vigenti disposizioni in materia di rendicontazione e previa autocertificazione (come da modello - allegato L) sulla permanenza dei requisiti soggettivi richiesti ai fini dell'ammissibilità del soggetto a presentare istanza, istanza da redigersi secondo il menzionato modello allegato I.
Le domande e i documenti concernenti la corresponsione sia delle anticipazioni sia del saldo dovranno essere prodotti in duplice copia e recare la firma del legale rappresentante del soggetto gestore, autenticate ai sensi della normativa vigente.
L'erogazione delle somme potrà avvenire esclusivamente mediante accredito su un apposito conto corrente bancario dedicato (anche aperto appositamente per la gestione del F.S.E.), in modo tale che dall'estratto conto risultino i tempi e le modalità di pagamento. Gli enti pubblici dovranno indicare il capitolo di bilancio su cui versare le somme.

Art. 12
Fideiussione

La garanzia fideiussoria deve essere conforme a quanto prescritto dalle disposizioni richiamate all'art. 2 del presente avviso, deve essere prestata con le modalità fissate dalle stesse disposizioni e successive modifiche e integrazioni (il modello sarà pubblicato in una fase successiva sul sito www.euroinfosicilia.it e sul sito www.regione.sicilia.it/famiglia).
Saranno accettate garanzie fideiussorie rilasciate esclusivamente dalle banche o dalle imprese di assicurazione debitamente autorizzate all'esercizio del ramo cauzioni e indicate nella legge 10 giugno 1982, n. 348 nonché dagli intermediari finanziari iscritti nell'elenco speciale previsto dall'art. 107 del decreto legislativo 1 settembre 1993, n. 385 e tenuto dalla Banca d'Italia.
Non sono ammesse forme e modalità di garanzia diverse da quelle citate in precedenza.
La garanzia fideiussoria deve prevedere espressamente la rinuncia al beneficio della preventiva escussione del debitore principale e la operatività della garanzia entro 15 giorni a semplice richiesta scritta dell'Amministrazione.
Gli enti pubblici, in luogo della fideiussione, potranno presentare deliberazione dell'organo esecutivo (giunta, consiglio di amministrazione, consiglio di istituto, ecc.) con la quale venga assunto incondizionato impegno alla restituzione delle somme eventualmente percepite, in caso di revoca del finanziamento per inadempimento degli obblighi.

Art. 13
Destinatari-fruitori

Il presente avviso, conformemente a quanto previsto dalla scheda della sottomisura 3.21c del P.O.R. Sicilia 2000/2006, individua quali destinatari degli interventi i seguenti soggetti:
associazioni antiracket ed antiusura operanti in Sicilia; istituzioni scolastiche e formative; organizzazioni di consumatori; imprenditori, commercianti, artigiani, cooperative, liberi professionisti, nuclei familiari e/o singoli cittadini esposti ai predetti fenomeni criminali o danneggiati dagli stessi.

Art. 14
Durata dei progetti

Le attività incluse nei progetti approvati dovranno essere concluse entro 12 mesi dalla comunicazione del loro avvio. Per l'avvio delle attività progettuali restano ferme le disposizioni dell'art. 10.

Art. 15
Costi ammissibili

L'ammissibilità delle spese decorre dalla data di presentazione dell'istanza e, in ogni caso, conformemente a quanto stabilito dalla normativa di cui all'art. 2 dell'avviso pubblico n. 1/2006 del 26 giugno 2006 e successive modifiche ed integrazioni.
La natura delle voci di costo relative alle azioni cofinanziabili con il fondo sociale europeo sono quelle previste dal reg. CE n. 448/2004, dalle altre disposizioni richiamate nel citato art. 2 e dalla vigente normativa. In ogni caso i costi ammissibili sono quelli riconducibili allo strumento comunitario e previsti dalla normativa interna, siano riferibili a tipologie non dichiarate inammissibili e rispettino i limiti e le condizioni di ammissibilità stabiliti dalla normativa comunitaria.
In particolare, affinché possa essere considerato ammissibile un costo deve risultare:
-  pertinente ed imputabile ad azioni ammissibili;
-  effettivo;
-  riferibile temporalmente al periodo di vigenza del finanziamento;
-  comprovabile;
-  legittimo;
-  contabilizzato;
-  contenuto nei limiti autorizzati;
-  congrui.
Ciò significa che i costi imputabili alle azioni cofinanziate dal FSE sono i costi reali che: risultano nell'elenco dei costi ammissibili; siano strettamente connessi all'azione approvata e realizzata; siano documentati con giustificativi originali; siano conformi alle leggi contabili e fiscali; siano registrati nella contabilità generale e specifica del soggetto beneficiario del finanziamento; siano impegnati in un periodo compreso tra la data di presentazione dell'istanza e la fine dell'azione prevista; siano contenuti nei limiti degli importi approvati; siano sostenuti secondo i principi di economia e di sana gestione finanziaria; rispettino il rapporto costi-benefici; siano corrispondenti a pagamenti effettivamente eseguiti, siano congrui.
Le spese effettivamente sostenute sono comprovate da fatture quietanzate o, ove ciò non sia possibile, da documenti contabili aventi forza probante equivalente. Non sono ammessi rimborsi forfettari delle spese sostenute per l'esecuzione delle attività finanziate dal FSE.
I piani finanziari dei progetti devono essere articolati in categorie e i costi riferibili saranno quelli reali (insieme di prezzi pagati al fine di rendere possibile la realizzazione dell'attività progettata).
Per la contabilizzazione del personale interno o del personale dipendente nonché per le spese generali e di gestione e per altre voci di spese, ai fini dell'ammissibilità, si rinvia alle disposizioni della normativa richiamata all'art. 2.

Art. 16
Rendicontazione

Per le specifiche modalità di rendicontazione delle spese si applicano le disposizioni di cui alla circolare n. 41 del 5 dicembre 2003 del Ministero del lavoro e delle politiche sociali e al capitolo VIII della circolare n. 6/2004 dell'Assessorato del lavoro pubblicata nella Gazzetta Ufficiale della Regione siciliana n. 31 del 23 luglio 2004 nonché le altre indicazioni richiamate dalla normativa di cui all'art. 2 e quelle provenienti da successive modifiche o integrazioni.
In particolare, la rendicontazione avrà ad oggetto: il controllo totale sul 100% delle spese sostenute per l'attività finanziata; il controllo sui costi reali (non sono ammesse forfetizzazioni); il controllo sui documenti originali di spesa (non è consentita l'esibizione di copie dei giustificativi di spesa).
Sarà prioritariamente verificata l'aderenza del rendiconto al piano finanziario approvato e, quindi, l'ammissibilità e la riconoscibilità dei costi sostenuti e la loro concordanza con i documenti giustificativi. Il piano finanziario approvato costituisce la base per la formulazione del rendiconto. Il raffronto fra piano finanziario approvato e consuntivo presentato dal soggetto gestore deve porre gli organi di controllo in grado di effettuare un immediato raffronto con gli importi preventivati.
Per un corretto riconoscimento dei costi in sede di rendiconto, gli stessi devono risultare conformi a quanto stabilito nel precedente articolo, essere registrati nel giornale della contabilità generale e documentati con atti di impegno certi o determinanti il vincolo giuridico (contratti, fatture, dichiarazioni di credito, documento trasporto, ecc.).
Resta fermo che le spese ammissibili a rendicontazione sono quelle che decorrono dalla data di presentazione dell'istanza di finanziamento.

Art. 17
Variazioni

Eventuali variazioni alle attività progettuali da svolgere da parte del soggetto titolare del progetto ammesso a finanziamento, al fine di renderlo più aderente alle necessità dell'Amministrazione sono ammesse solo nei limiti previsti dall'attuale normativa di riferimento e di quella richiamata nell'art. 2 più volte citato ferma la facoltà dell'Amministrazione di disporre eventuali varianti all'articolazione delle fasi di attuazione delle attività che il predetto soggetto è tenuto a rispettare. L'Amministrazione comunicherà per iscritto le eventuali variazioni richieste che diverranno esecutive entro i termini indicati dall'Amministrazione medesima. Le variazioni richieste dal soggetto titolare del progetto ammesso a finanziamento non potranno derogare le disposizioni sopra richiamate e, comunque, dovranno essere comunicate preventivamente, salve quelle subordinate all'autorizzazione dell'Amministrazione che dovranno essere accompagnate anche dalla rimodulazione della documentazione idonea a fotografare il nuovo sviluppo progettuale. Sulle variazioni il dirigente generale, per la loro ammissibilità, si avvale del nucleo tecnico di valutazione del dipartimento regionale della programmazione.
Le variazioni non dovranno, comunque, comportare cambiamenti per quanto riguarda la natura delle azioni e le caratteristiche di merito nei progetti approvati.

Art. 18
Tutela della privacy

I dati dei quali la Regione entra in possesso a seguito della presentazione dei progetti verranno trattati nel rispetto del decreto legislativo n. 196 del 2003 e successive modifiche ed integrazioni.

Art. 19
Responsabile del procedimento

Ai sensi della legge regionale n. 10/1991, si informa che la struttura amministrativa responsabile è il dipartimento regionale della famiglia, delle politiche sociali e delle autonomie locali - Area 1.
Per quanto non previsto, si rinvia alla normativa vigente.
Tutta la modulistica citata, che costituisce parte integrante del presente avviso, è disponibile nel sito www.euroinfosicilia.it e nel sito internet dell'Assessorato regionale della famiglia, delle politiche sociali e delle autonomie locali, www. regione.sicilia.it/famiglia.
L'Amministrazione si riserva, ove necessario, di impartire ulteriori istruzioni.

Art. 20
Revoca del finanziamento

L'inosservanza di quanto disposto con il presente avviso potrà dar luogo, a seconda della gravità e di quanto previsto nella normativa di cui al richiamato art. 2 dell'avviso stesso, alla pronuncia di decadenza o revoca del finanziamento. Inoltre, qualora dalla decadenza o revoca ovvero dal mancato rispetto dei termini di realizzazione del progetto dovesse derivare la perdita delle risorse da parte della Regione, i soggetti interessati responsabili sono tenuti a risarcire tale perdita.

Art. 21
Ricorsi

Avverso il decreto di approvazione del finanziamento o avverso l'atto di revoca o decadenza di cui al precedente art. 20 può essere proposto ricorso al TAR ovvero ricorso straordinario al Presidente della Regione nei termini di legge.

Art. 22
Disposizioni finali

Per quanto non previsto, ai fini della regolamentazione del rapporto, delle integrazioni progettuali in relazione alla specificità delle azioni, della rendicontazione e di ogni altra situazione non diversamente disciplinata dal presente avviso trovano applicazione le disposizioni richiamate nell'art. 2 e quelle modificative delle stesse eventualmente intervenute.
Il dirigente generale del dipartimento regionale della famiglia, delle politiche sociali e delle autonomie locali: Taormina
(2006.26.2069)
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MICHELE ARCADIPANE, direttore responsabile
FRANCESCO CATALANO, condirettoreMELANIA LA COGNATA, redattore

Ufficio legislativo e legale della Regione Siciliana
Gazzetta Ufficiale della Regione
Stampa: Officine Grafiche Riunite s.p.a.-Palermo
Ideazione grafica e programmi di
Michele Arcadipane
Trasposizione grafica curata da
Alessandro De Luca
Trasposizioni in PDF realizzate con Ghostscript e con i metodi qui descritti


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