REPUBBLICA ITALIANA
GAZZETTA UFFICIALE
DELLA REGIONE SICILIANA

PARTE PRIMA
PALERMO - VENERDÌ 23 MARZO 2007 - N. 13
SI PUBBLICA DI REGOLA IL VENERDI'

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DECRETI ASSESSORIALI

ASSESSORATO DELL'AGRICOLTURA E DELLE FORESTE


DECRETO 6 marzo 2007.
Misure fitosanitarie per il controllo e l'eradicazione del Rhyncophorus ferrugineus - punteruolo rosso della palma.

L'ASSESSORE PER L'AGRICOLTURA E LE FORESTE

Visto lo Statuto della Regione;
Vista la legge regionale n. 10 del 15 maggio 2000 "Norme sulla dirigenza e sui rapporti di impiego e di lavoro alle dipendenze della Regione siciliana";
Vista la legge regionale n. 47 dell'8 luglio 1997 "Norme in materia di bilancio e contabilità della Regione siciliana" e successive modifiche ed integrazioni;
Vista la legge regionale n. 2 dell'1 febbraio 2007, che approva il bilancio della Regione siciliana per l'anno finanziario 2007;
Vista la direttiva n. 2000/29/CE del Consiglio dell'8 maggio 2000, concernente le misure di protezione contro l'introduzione nella Comunità di organismi nocivi ai vegetali o ai prodotti vegetali e contro la loro diffusione nella Comunità, e successive modificazioni;
Vista la direttiva n. 2002/89/CE del Consiglio del 28 novembre 2002, che modifica la direttiva n. 2000/29/CE, concernente le misure di protezione contro l'introduzione nella Comunità di organismi nocivi ai vegetali o ai prodotti vegetali e contro la loro diffusione nella Comunità;
Visto il decreto legislativo 19 agosto 2005, n. 214 "Attuazione della direttiva n. 2002/89/CE concernente le misure di protezione contro l'introduzione e la diffusione nella Comunità di organismi nocivi ai vegetali o ai prodotti vegetali";
Visto il decreto n. 1649 del 28 settembre 2001, con il quale è stato identificato il servizio X - Fitosanitario regionale (S.F.R.) articolato nelle due unità operative n. 53 OMP di Palermo e n. 54 OMP di Acireale;
Visti gli esiti delle attività di monitoraggio effettuate dall'ottobre 2005 dal servizio fitosanitario regionale (S.F.R.), U.O. n. 54 OMP di Acireale e U.O. n. 53 O.M.P. di Palermo, dalle quali è stata accertata, su palme delle specie Phoenix canariensis e Phoenix dactylifera, l'introduzione dell'organismo nocivo Rhynchophorus ferrugineus "Punteruolo rosso della palma" in alcuni comuni del territorio regionale;
Vista la nota n. 34362 del Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali del 10 ottobre 2006, con la quale sono state proposte misure provvisorie di emergenza contro il punteruolo rosso delle palme, vietando l'importazione di palme da paesi terzi;
Considerato
-  il grave pericolo derivante dalla diffusione del Rhynchophorus ferrugineus per il ragguardevole patrimonio di palme, spesso costituito da esemplari monumentali, che adornano gli ambienti urbani rivestendo un importante ruolo paesaggistico, storico, culturale e che l'introduzione del punteruolo rosso delle palme costituisce una seria minaccia per tutto il territorio regionale;
-  che tale introduzione può comportare gravi conseguenze nel settore del vivaismo ornamentale ove tali specie sono ampiamente coltivate;
-  l'elevato costo che la gestione dell'emergenza fitosanitaria avrebbe nel caso in cui i focolai dovessero diffondersi;
-  il rischio d'inquinamento connesso all'estendersi dell'uso di antiparassitari in ambito urbano;
Considerato altresì che il Rhynchophorus ferrugineus è inserito nella Alert List dell'Organizzazione europea e mediterranea per la protezione delle piante (OEPP) e che ne è stato proposto l'inserimento nella A 2 List per gli organismi da quarantena;
Ritenuto di dover adottare sul territorio regionale specifiche misure fitosanitarie volte al controllo e all'eradicazione di Rhynchophorus ferrugineus;

Decreta:


Art. 1

Sono approvate le "Misure fitosanitarie volte al controllo e all'eradicazione del Rhynchophorus ferrugineus" così come da allegato 1 che fa parte integrante del presente decreto. E' fatto obbligo ai comuni, enti pubblici e privati, proprietari di giardini domestici, vivaisti, importatori e a tutti gli altri soggetti interessati, di ottemperare a tali disposizioni.

Art. 2

Il presente decreto viene trasmesso alla Gazzetta Ufficiale della Regione siciliana per la pubblicazione.
Palermo, 6 marzo 2007.
  LA VIA 

Allegato 1
MISURE FITOSANITARIE PER IL CONTROLLO E L'ERADICAZIONE DEL RHYNCHOPHORUS FERRUGINEUS PUNTERUOLO ROSSO DELLE PALME

PREMESSA
Nell'ottobre 2005 è stato rinvenuto in Sicilia orientale, in un'area costiera del versante est dell'Etna, il Punteruolo rosso delle palme Rhynchophorus ferrugineus (Oliv.), ampiamente diffuso in Asia e già segnalato in molti paesi del bacino del Mediterraneo. Il coleottero curculionide attacca le palme coltivate e ornamentali appartenenti a diverse specie tra cui Phoenix canariensis, P. dactylifera, P. silvestris, Cocos nucifera, nonché Agave americana. Dall'ispezione della corona fogliare, sono stati riscontrati adulti, larve e pupe di tale curculionide dal cui esame è stato possibile effettuare l'identificazione specifica. Le larve e le pupe sono state rinvenute all'interno di gallerie poste alle ascelle di foglie ancora verdi; le palme attaccate presentavano l'intera corona di foglie piegata verso il basso. Alcune foglie ancora verdi, distaccate dalla corona, cadevano al suolo e gli apici vegetativi apparivano fortemente erosi alla base.
Nei primi mesi del 2006 il Punteruolo è stato rinvenuto anche nella Sicilia occidentale, su esemplari adulti di Phoenix canariensis sia in territorio urbano della città di Palermo che in vivaio in territorio di Petrosino (TP).
Il Punteruolo rosso è originario dell'Asia, dove risulta presente in molti paesi. Nel Mediterraneo, è diffuso in Egitto, Israele, Giordania, Territori palestinesi ed è probabilmente presente in Algeria, Marocco e in altri Paesi del Nord Africa; nel 1993 è stato segnalato anche in Spagna, dove ha determinato la morte di oltre 1000 esemplari di Phoenix. Inoltre è presente in Oceania, Papua Nuova Guinea, Isole Salomone e forse in Australia.
Il Punteruolo rosso delle palme è incluso nell'"Alert List" della European Plant Protection Organization (EPPO). L'ampia diffusione di questo fitofago è da attribuire all'intensa attività di commercio internazionale di palme giovani e adulte. Nonostante controlli fitosanitari accurati, è plausibile che uova o larve del curculionide rimangano nascoste all'interno della chioma di palme adulte.
La femmina vive circa 3 mesi e depone in media 200 uova nelle ferite delle palme. Le larve completano lo sviluppo in circa 2 mesi. Le infestazioni interessano principalmente la corona, le ascelle fogliari e le diverse parti del tronco. I sintomi più evidenti consistono nell'avvizzimento e ingiallimento della chioma. Quando le larve penetrano nelle ascelle di foglie ancora verdi queste possono facilmente cadere, poiché la parte basale viene erosa dal curculionide. E' uno degli insetti più nocivi alla palma. Una volta attaccata, la palma può morire in 6-8 mesi.
In Sicilia ai primi rinvenimenti è stata avviata un'indagine preliminare, ispezionando vivai e aree urbane limitrofe alle zone delle prime segnalazioni per poi proseguire sull'intero territorio. In Italia l'insetto è stato segnalato anche in Toscana e Campania. In Sicilia è stato riscontrato esclusivamente su esemplari, spesso monumentali, di P. canariensis localizzati in aree pubbliche e private, e vivai.
1.  Ambito di applicazione delle misure fitosanitarie
Le presenti misure fitosanitarie si applicano a tutte le specie ospiti dell'insetto ed in particolare alle palme, presenti sul territorio regionale. Ospiti dell'insetto sono le seguenti specie: Areca catechu, Arenga pinnata, Borassus flabellifer, Caryota maxima, C. cumingii, Cocos nucifera, Corypha gebanga, C. elata, Elaeis guineensis, Livistona decipiens, Metroxylon sagu, Oreodoxa regia, Phoenix canariensis, P. dactylifera, P. sylvestris, Sabal umbraculifera, Trachycarpus fortunei, Washingtonia sp. etc.). Può anche attaccare Agave americana, Saccharum officinarum.
2.  Monitoraggio dell'insetto
Al fine di acquisire elementi sulla diffusione dell'infestazione utili a mettere in atto tutte le misure di contenimento, il Servizio fitosanitario regionale (S.F.R.) amplierà la rete di monitoraggio dei siti colpiti sulla scorta dei propri rilievi e delle segnalazioni pervenute. Per far ciò i tecnici e gli ispettori fitosanitari in sede di accertamento si avvarranno della scheda di rilevamento riportata in allegato (Allegato a). Nelle aree più a rischio contigue ai focolai si installerà un sistema di rilevamento con l'impiego di trappole a feromoni ed eventuali altre metodologie che si renderanno disponibili.
Il S.F.R. promuoverà iniziative di sperimentazione, informazione e divulgazione da attuarsi nel territorio della Regione e ove possibile in collaborazione con istituzioni scientifiche, soggetti pubblici e privati.
3.  Area a sorveglianza rinforzata
E' definita area a sorveglianza rinforzata l'intero territorio dei comuni interessati dalla presenza dell'organismo nocivo, appresso indicati "comuni focolaio". Tale area è estesa anche a porzioni di territori di comuni contigui, per il raggio di 1 Km da piante colpite. Il S.F.R. individua le aree a sorveglianza rinforzata. Ad oggi i Comuni focolaio sono: Acireale, Acicatena, Aci S. Antonio, Acicastello, S.G. La Punta, Trecastagni, Viagrande, Piedimonte, Gravina di Catania, Riposto Catania, Palermo, Marsala, Petrosino, Trapani, Favignana, Marina di Ragusa.
In tali aree si prescrive obbligatoriamente l'effettuazione degli interventi di lotta come previsti al punto 5 Misure di contenimento.
Per le attività vivaistiche si dovranno adottare le seguenti misure:
-  le ditte che intendono movimentare piante appartenenti alle specie ospiti dell'insetto dovranno comunicare data, provenienza, specie e destinatario della partita (vedi Allegato b) con almeno due giorni lavorativi di anticipo al Servizio fitosanitario regionale competente per territorio;
-  le ditte che coltivano o commercializzano piante ospiti dell'insetto devono effettuare sistematici controlli al fine di rilevare tempestivamente sintomi ascrivibili alla presenza del Punteruolo. In caso di ritrovamento del coleottero le stesse ditte sono tenute a informare immediatamente il S.F.R. competente per territorio;
-  le ditte che coltivano o commercializzano piante ospiti dell'insetto sono controllate da parte degli ispettori fitosanitari almeno due volte l'anno;
-  dovrà essere effettuato il monitoraggio dell'insetto collocando trappole al feromone.
4.  Importazioni
Si individuano di seguito le disposizioni a cui dovranno attenersi le aziende importatrici che operano in Sicilia, al fine di consentire accurati accertamenti fitosanitari sulle piante delle specie ospiti di R. ferrugineus, ai sensi del decreto legislativo n. 214/2005, art. 41, comma 1. Si individuano due procedure in base alla dislocazione del punto di entrata:
4.1 Misure da adottare nel caso di importazione attraverso punti di entrata dislocati nel territorio della Regione siciliana
Gli importatori:
-  richiedono al S.F.R., secondo le competenze territoriali, il controllo fitosanitario all'importazione, a mezzo dello specifico modello già in uso, con un anticipo di almeno due giornate lavorative;
-  assicurano che tutte le piante costituenti la spedizione possono essere minuziosamente ispezionate da parte degli ispettori fitosanitari in un'area di quarantena preventivamente individuata all'atto della presentazione della richiesta di controllo e approvata dal S.F.R.; le aziende importatrici trasmettono, unitamente alla richiesta di cui sopra, l'autodichiarazione di cui all'Allegato c;
-  assicurano altresì su indicazione del S.F.R. l'effettuazione di trattamenti adeguati.
Il S.F.R. al fine di accertare eventuali infestazioni sulle palme importate stabilisce presso il sito individuato un periodo di quarantena di almeno 120 giorni nei quali si effettueranno analisi ufficiali; il materiale vegetale in questione deve risultare esente dagli organismi nocivi previsti dal decreto legislativo n. 214/2005, da altri ritenuti pericolosi e, in particolare, dalle specie del genere Rhynchophorus.
Presso il sito di quarantena devono essere collocate trappole al feromone.
Il S.F.R. competente per punto d'entrata autorizza l'importazione sotto vincolo fitosanitario, dà comunicazione al MIPAF per l'apertura della procedura di intercettazione con l'indicazione delle misure adottate, e, qualora non coincidente con il S.F.R. del punto di entrata, anche al S.F.R. competente per punto di arrivo. Alla fine del periodo di quarantena, in assenza di sintomi ascrivibili ad organismi nocivi, il S.F.R. competente per punto di arrivo procederà alla comunicazione delle risultanze al S.F.R. competente per punto di entrata il quale provvederà alla chiusura della procedura di intercettazione, dandone comunicazione al MIPAF, nonché alla emissione del nulla osta fitosanitario all'importazione.
Il sito dovrà garantire l'isolamento della partita e ogni singola pianta dovrà essere avvolta in rete antinsetto compresa la zolla. L'accertamento fitosanitario prevede per ogni esemplare un accurato esame visivo e, se del caso, indagini più approfondite; tale esame potrà essere ripetuto per tutta la durata del periodo di quarantena.
In seguito al ritrovamento di organismi nocivi ed in particolare di specie del genere Rhynchophorus, il S.F.R. prescrive l'immediata distruzione delle piante contaminate o, se del caso, altre misure ufficiali.
Tutti gli oneri sono a carico degli importatori.
4.2  Misure da adottare nel caso di importazione attraverso punti di entrata dislocati al di fuori del territorio della Regione siciliana
In questo caso gli importatori concordano con il S.F.R. competente per territorio il sito di quarantena, comunicando con almeno due giorni lavorativi di anticipo: data, provenienza, specie. Compileranno altresì la dichiarazione sostitutiva di cui all'Allegato c per consentire al S.F.R. di attivare le misure previste al punto 4.1.
5. Misure di contenimento
Le più efficaci misure di lotta sono quelle preventive mentre, allo stato attuale, risulta problematico l'intervento curativo su piante già attaccate e ciò a causa del comportamento del fitofago e delle notevoli dimensioni delle piante colpite. Un ulteriore elemento di difficoltà deriva dalla scarsissima disponibilità di prodotti fitosanitari insetticidi e fungicidi autorizzati ad essere utilizzati in verde urbano e giardini domestici.
Il precoce rinvenimento di un attacco di Punteruolo, quando ancora il sintomo è iniziale (asimmetrie a carico della cima, parziale erosione alla base dell'apice e/o di foglie apicali), è utile ai fini di circoscrivere il problema, adottando le necessarie misure.
5.1 Criteri generali di difesa
Le piante che presentano sintomi iniziali di infestazione vanno ripulite da bozzoli e gallerie larvali, al fine di proteggere gli apici vegetativi, quindi drasticamente potate; la parte apicale va trattata con insetticidi e fungicidi e quindi racchiusa in rete antinsetto.
Le piante ormai compromesse, con sintomi gravi, vanno invece immediatamente estirpate e incenerite con tutto il materiale di risulta.
Le piante sane, contigue a quelle attaccate, dovranno essere sottoposte a misure di profilassi effettuando ripetuti trattamenti localizzati con insetticidi, avendo cura di bagnare a fondo la parte interna della porzione apicale (impiego di ugelli a bassa pressione).
A seguito dei monitoraggi effettuati in ambienti urbani ed in vivai le uniche specie che hanno mostrato suscettibilità agli attacchi sono P. canariensis e P. dactilifera; pertanto ad oggi eventuali trattamenti andranno limitati a tali specie. L'installazione di trappole al feromone di aggregazione consente di rilevare eventuali presenze di Punteruolo rosso nelle aree monitorate e di programmare, in funzione delle avvenute catture, eventuali interventi fitoiatrici.
Nelle piante in buono stato vegetativo e non infestate, sono assolutamente da evitare gli interventi cesori poiché le ferite costituiscono siti preferenziali per l'ovideposizione del fitofago e punti di ingresso di numerosi agenti patogeni.
Tenuto conto della continua evoluzione della normativa fitosanitaria ed in considerazione dell'oggettiva difficoltà di individuare agrofarmaci autorizzati sulle palme e sul parassita (in quanto di nuova introduzione) nei diversi ambiti, si invita a fare riferimento al Servizio fitosanitario regionale (unità operativa n. 53 di Palermo e unità operativa n. 54 di Acireale) per l'indicazione delle più idonee strategie di lotta.
Le tipologie di intervento vanno distinte in base al campo di impiego.
INTERVENTI DI LOTTA IN VIVAIO E IN PIENO CAMPO

Nel caso in cui venga accertata la presenza del fitofago bisogna prioritariamente eliminare le palme ove l'infestazione è gravemente progredita, intervenire efficacemente sulle piante con sintomi iniziali e adottare un rigoroso programma di profilassi per le piante sane con insetticidi autorizzati per l'uso su piante ornamentali e su coleotteri. E' opportuno aggiungere nella miscela un fungicida autorizzato per prevenire possibili infezioni secondarie. I trattamenti vanno ripetuti periodicamente (in base alla persistenza dei principi attivi), avendo cura di alternare le molecole impiegate.
INTERVENTI DI LOTTA NEI GIARDINI DOMESTICI

Per le piante gravemente compromesse si ritiene inevitabile l'adozione di misure di eradicazione, ai sensi della normativa vigente in materia fitosanitaria, consistenti nella obbligatoria eliminazione e bruciatura delle piante infestate, così come già indicato nei criteri generali di lotta. Gli insetticidi da impiegare nei trattamenti contro il Punteruolo, su piante sane, devono essere autorizzati all'uso in giardino domestico (prodotti per piante ornamentali - PPO); il loro impiego deve avvenire nel rispetto delle norme di sicurezza. Anche in questo caso è necessario ripetere periodicamente i trattamenti.
INTERVENTI DI LOTTA NELLE AREE A VERDE PUBBLICO E NEGLI SPAZI RICREATIVI

Per le piante compromesse si ritiene inevitabile l'adozione di misure di eradicazione, consistenti nell'abbattimento e bruciatura delle piante infestate. Si sottolinea la difficoltà dell'intervento con prodotti chimici in ambienti destinati alla pubblica fruizione poiché, allo stato attuale, non sono autorizzati prodotti fitosanitari efficaci. Le piante sane vanno frequentemente ispezionate, controllandone gli apici vegetativi al fine di individuare precocemente la presenza del Punteruolo. Al primo rinvenimento dell'infestazione le piante colpite vanno eliminate.
Considerato il danno paesaggistico ed economico ed il rischio di incolumità che deriva dal progredire del focolaio e vista la necessità di attuare misure urgenti a salvaguardia delle palme non ancora compromesse, si invitano i comuni ad effettuare il censimento delle specie suscettibili presenti nel territorio di competenza, a collaborare all'applicazione delle misure di contenimento, ad individuare aree idonee da adibire alla distruzione del materiale infetto attraverso bruciatura o altra modalità (triturazione).
5.2  Interventi di eradicazione
E' fatto obbligo ai titolari di segnalare ufficialmente al Servizio fitosanitario la presenza dei casi sospetti. Il S.F.R. accertata la reale infestazione procede di concerto con l'Azienda foreste demaniali all'abbattimento e successiva distruzione degli esemplari colpiti secondo le procedure riportate di seguito.
5.2.1  Abbattimento
Le operazioni di abbattimento delle piante morte o compromesse per la presenza di R. ferrugineus devono avvenire secondo modalità atte a ridurre i rischi di diffusione del Punteruolo, tenuto conto che l'adulto è in grado di compiere voli fino a 1 Km.
In particolare:
-  l'abbattimento deve essere effettuato in assenza di vento;
-  deve essere predisposta la copertura dell'area sottostante la proiezione della pianta da abbattere con un telo di plastica;
-  l'abbattimento di un esemplare di palma d'altezza alla corona superiore ai metri 3,00 richiede il carrello elevatore per il taglio e la gru per l'imbracatura della porzione infestata. L'operazione deve evitare la fuoriuscita di bozzoli. Preliminarmente le foglie della corona dovranno essere eliminate, quindi si opererà il taglio delle porzioni infestate che, condotte a livello del terreno, dovranno essere attentamente manipolate;
-  qualora non si possa procedere alla bruciatura in loco delle parti infestate, queste devono essere tempestivamente chiuse in sacchi per il trasporto;
-  tutti i residui depositati sul telo dovranno essere raccolti in contenitori chiusi a fine operazione di abbattimento. Dovrà altresì effettuarsi la raccolta e la distruzione di tutte le forme dell'insetto visibili, adulti, larve e bozzoli;
-  le porzioni di tronco ed il fogliame non interessati dalla presenza del Punteruolo potranno essere eliminate in un secondo tempo.
5.2.2  Distruzione
La bruciatura del materiale vegetale dovrà essere operata preferibilmente in loco per evitare la diffusione dell'infestazione in altre aree. Qualora ciò non fosse possibile, le porzioni infestate dovranno essere tagliate, isolate in sacchi e condotte nel luogo dell'incenerimento. Tale operazione, per il tipo di legno ed il tenore di umidità, presenta delle difficoltà, per cui è necessario far ricorso a bruciatori a gas o comunque all'impiego di sostanze combustibili.
La bruciatura delle palme deve avvenire improrogabilmente entro 24 ore dall'abbattimento. In particolare:
-  se le condizioni ambientali lo permettono la distruzione deve avvenire sul posto sempre tramite bruciatura, previo ulteriore sezionamento dei tronchi;
-  in caso di impossibilità a procedere alla bruciatura in loco si renderà necessario disporre di uno specifico sito individuato dai comuni e/o dall'Azienda foreste demaniali;
-  al fine di contenere il rischio di diffusione dell'infestazione la bruciatura in un'area a tal uopo predisposta va effettuata in una trincea appositamente scavata, in cui le parti bruciate andranno progressivamente ricoperte di terra;
-  il materiale destinato alla distruzione in un sito diverso da quello di abbattimento deve essere trasportato in mezzi chiusi o telonati;
-  l'impiego di trituratori può essere considerato alternativo alla distruzione mediante il fuoco.
6. Sanzioni
Il mancato rispetto dei predetti obblighi comporterà, secondo i casi, la denuncia all'autorità giudiziaria competente, l'applicazione delle sanzioni amministrative previste dall'art. 54 del decreto legislativo n. 214/2005, e, per i soggetti interessati, la sospensione temporanea delle diverse autorizzazioni fitosanitarie. La sospensione comporterà il divieto di vendita dei vegetali.


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(2007.11.783)
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MICHELE ARCADIPANE, direttore responsabile
FRANCESCO CATALANO, condirettoreMELANIA LA COGNATA, redattore

Ufficio legislativo e legale della Regione Siciliana
Gazzetta Ufficiale della Regione
Stampa: Officine Grafiche Riunite s.p.a.-Palermo
Ideazione grafica e programmi di
Michele Arcadipane
Trasposizione grafica curata da
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