REPUBBLICA ITALIANA
GAZZETTA UFFICIALE
DELLA REGIONE SICILIANA

PARTE PRIMA
PALERMO - VENERDÌ 6 APRILE 2007 - N. 15
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CIRCOLARI

ASSESSORATO DELLA SANITA'


CIRCOLARE 23 marzo 2007, n. 1207.
Linee guida per l'attivazione del sistema di sorveglianza su stili di vita della popolazione e adesione ai programmi di sanità pubblica "P.A.S.S.I." (Progressi delle aziende sanitarie per la salute in Italia). Provvedimenti da parte delle direzioni aziendali.

AI DIRETTORI GENERALI
e, p.c.  AI DIRIGENTI DEI DIPARTIMENTI DI PREVENZIONE 

AI DIRIGENTI DEI SERVIZI E/O UU.OO. EPIDEMIOLOGIA
AI COORDINATORI AZIENDALI
AZIENDE SANITARIE LOCALI DELLA REGIONE SICILIANA
ALLA FEDERAZIONE REGIONALE DEGLI ORDINI DEI MEDICI
Premessa
L'adozione di stili di vita non corretti è considerata un'emergenza sanitaria comportando l'aumento di rischio di malattie croniche (soprattutto cardiovascolari, tumori e diabete), principali cause, tra l'altro, di mortalità e morbosità nella popolazione adulta.
Recenti stime a livello internazionale (fonte OMS) confermano che circa il 60% dell'onere della spesa sanitaria in Europa è rappresentato da sette fattori di rischio principali (ipertensione, tabagismo, alcool, ipercolesterolemia, sovrappeso, basso consumo di frutta e verdura e inattività fisica).
Il Piano nazionale della prevenzione 2005/2007 (Intesa Stato-Regioni del 23 marzo 2005) ha incluso tra gli ambiti prioritari di intervento la prevenzione del rischio cardiovascolare, delle complicanze del diabete, degli incidenti stradali e domestici, lo sviluppo dei programmi di screening oncologici e delle vaccinazioni ed il contrasto all'obesità.
E' necessario pertanto intraprendere nel Paese un monitoraggio tramite strumenti informativi che consentano di stimare l'evoluzione dei fattori comportamentali di rischio e l'adesione ai programmi di prevenzione da parte della popolazione.
Anche il Piano sanitario nazionale 2006/2008 ribadisce che la prevenzione dei rischi per la salute si realizza anche attraverso la costruzione di reti di sorveglianza con nodi territoriali, regionali e nazionali all'interno del sistema sanitario sottolineando, altresì, la necessità di rendere stabile una periodica sorveglianza dei fattori di rischio comportamentali.
Per raggiungere tale scopo il Ministero della salute (CCM), a partire dal corrente anno, intende attivare in tutto il Paese un sistema di sorveglianza sulla base dell'esperienza già in atto da lungo tempo negli USA (attraverso la rete del Behavioural Risk Factors Surveillance System del CDC di Atlanta) ed in altri Paesi.
Tale sistema è basato su un modello fortemente incentrato sui dipartimenti di prevenzione i cui compiti devono pertanto essere fortemente sostenuti e orientati da parte delle aziende di appartenenza in funzione di tali più aggiornate esigenze poste dalla pianificazione nazionale.
L'indagine PASSI 2005
L'indagine PASSI 2005 ha permesso di testare alcuni aspetti operativi del sistema in ordine alla fattibilità e all'interesse delle aziende sanitarie confermando le evidenze disponibili riguardo all'impatto di alcuni determinanti dei problemi di salute della Regione verso i quali è necessario intensificare le strategie d'intervento in fase di programmazione sul territorio.
La popolazione indagata è stata estratta dall'anagrafe assistiti delle aziende unità sanitarie locali e la rilevazione è avvenuta tramite interviste telefoniche condotte dai dipartimenti di prevenzione in tutte le fasce orarie, inclusi pomeriggio (26%) e sera (15%).
I punti più critici dello studio sono risultati il reperimento degli assistiti (indirizzo e telefono) ed il coinvolgimento dei gruppi di interesse.
Per migliorare l'adesione della popolazione fondamentale è stato il contatto con i medici di medicina generale (per il reperimento degli assistiti e la motivazione degli intervistati) e la disponibilità di linee telefoniche, di cellulari aziendali e di carte telefoniche prepagate, considerato un elemento cruciale sia per non penalizzare il lavoro di routine dei dipartimenti di prevenzione, sia per poter fare le telefonate fuori orario di lavoro.
Sul coinvolgimento dei gruppi d'interesse, soprattutto cittadini e decision makers, si gioca la reale utilità del sistema di sorveglianza ovvero l'effettivo cambiamento dello stato di salute della comunità "provocato" dall'utilizzo delle informazioni che il sistema produce.
Contesto organizzativo nazionale e regionale
Il Centro nazionale di epidemiologia, sorveglianza e promozione della salute dell'ISS (CNESPS), nell'ambito dell'accordo quadro di collaborazione con la Conferenza delle Regioni e Province autonome approvato il 12 luglio 2006, ha quindi ricevuto il mandato di realizzare la sperimentazione di un "sistema di sorveglianza" finalizzato a monitorare in maniera continua alcuni aspetti della salute della popolazione residente di età adulta, in relazione a fattori di rischio comportamentali, all'adozione di misure preventive ed alle attività di salute pubblica, che, sulla scorta delle precedenti esperienze, prende il nome di PASSI (Progressi delle aziende sanitarie per la salute in Italia).
Questo Assessorato ha pertanto espresso formale adesione con nota del 6 settembre 2006 all'avvio della sperimentazione del protocollo in oggetto sul territorio regionale.
Al dipartimento Osservatorio epidemiologico è affidato il coordinamento regionale del sistema di sorveglianza in base alle prerogative istituzionali di cui all'art. 18 della legge regionale n. 6/81, che prevedono fra i vari compiti anche l'istituzione di strumenti di osservazione epidemiologica periferica per la conoscenza dello stato di salute della popolazione e dei relativi determinanti (tra cui devono anche farsi rientrare gli stili di vita e i fattori di rischio comportamentali nonché l'adesione agli interventi di sanità pubblica).
In ogni azienda sanitaria locale, in riscontro alla direttiva prot. DOE 2/714 del 4 dicembre 2006, e seguenti, tutte le direzioni generali hanno provveduto a designare un coordinatore aziendale e la rete degli intervistatori.
Il sistema di sorveglianza in Sicilia avrà caratteristiche di rappresentatività provinciale (25 interviste mensili) in ogni azienda sanitaria locale con l'eccezione in atto delle azienda sanitarie locali di Caltanissetta, Enna e Siracusa che parteciperanno al campione regionale (10 interviste mese). La rete di rilevazione è basata sui servizi di epidemiologia dei dipartimenti di prevenzione attraverso un coordinatore aziendale e intervistatori appositamente individuati e formati:
-  il coordinatore aziendale, tra gli altri compiti, svolge - in proprio o delegandole - le procedure previste dal protocollo (campionamento, sostituzioni, controlli di qualità, supervisione degli intervistatori) e garantisce il funzionamento del sistema partecipando al monitoraggio del programma. Ai coordinatori aziendali dovrà essere garantito il supporto decisionale ed amministrativo da parte della direzione aziendale e dipartimentale;
-  gli intervistatori, tra gli altri compiti, svolgono le interviste telefoniche, mantenendo un diario delle attività svolte, collaborano con il coordinatore nel controllo della qualità dei dati e nella regolare gestione dei supporti informatici. Per il riconoscimento della qualifica di intervistatore, si prevede un numero minimo di interviste da svolgere, orientativamente fissato dal protocollo in una media di 4-5 mensili.
Cronoprogramma
Il 23 novembre 2006 si è tenuta la prima riunione regionale con i responsabili dei servizi di epidemiologia delle 9 aziende sanitarie locali per la definizione degli aspetti procedurali e operativi nelle singole realtà territoriali e, dopo la formazione del gruppo di coordinamento regionale presso il CNESPS dell'ISS (5-7 febbraio 2007) dal 28 febbraio al 2 marzo è stato tenuto il corso di formazione per coordinatori e intervistatori delle aziende sanitarie locali.
Secondo modalità più dettagliatamente previste dal protocollo del sistema di sorveglianza a partire dal 15 marzo 2007 dovrà essere avviato il campionamento in tutte le aziende sanitarie locali presso le rispettive anagrafi sanitarie e dall'1 aprile dovrà avviarsi in via permanente la rilevazione attraverso 275 interviste telefoniche, distribuite su di un arco temporale di 12 mesi, da somministrare a persone campionate casualmente dalla popolazione residente nell'azienda sanitaria locale, di età 18-69 anni, che abbiano la disponibilità di un recapito telefonico (fisso o cellulare).
Per tale motivo oltre al periodico aggiornamento e manutenzione delle anagrafi sanitarie è necessario garantire al coordinatore aziendale la collaborazione del personale CED e il rilascio periodico della lista dei soggetti campionati da sottoporre a rilevazione con le modalità del protocollo nazionale.
Tutte le aziende verranno fornite gratuitamente di apposito software per l'inserimento dei dati delle interviste, l'invio tramite internet al centro di coordinamento ed il monitoraggio dell'andamento del programma sul territorio.
Adempimenti delle direzioni generali
Tenuto conto anche della precedente esperienza di rilevazione, al fine di consentire il funzionamento del sistema di sorveglianza in tutte le aree della Regione, le direzioni generali in indirizzo avranno cura di adottare i provvedimenti necessari per l'espletamento delle interviste e per l'inserimento e la trasmissione dei dati prevedendo anche:
1)  il funzionamento dei collegamenti telefonici con linea in uscita abilitata almeno per l'intero territorio provinciale e per la telefonia mobile, anche attraverso scheda telefonica prepagata ovvero telefono cellulare aziendale, tenuto conto che per raggiungere la popolazione e migliorare il livello di adesione è necessario che le interviste vengano eseguite anche fuori dall'ordinario orario lavorativo e nelle ore di chiusura delle strutture aziendali (serali e festive);
2)  una minima ma adeguata dotazione informatica per il data entry e un collegamento ad internet per l'invio (almeno una volta al mese) al centro di coordinamento nazionale;
3)  gli strumenti ritenuti più idonei e coerenti con l'organizzazione delle rispettive aziende e compatibili con le vigenti disposizioni contrattuali per l'incentivazione e motivazione del personale coinvolto in qualità di coordinatore e intervistatore per l'esecuzione del numero minimo di interviste mensili.
Al fine di quanto sopra esposto il finanziamento delle attività di che trattasi potrà essere recuperato anche all'interno delle modalità previste dal decreto 4 giugno 2004, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale della Regione siciliana n. 26 del 18 giugno 2004.
Inoltre si ricorda che il piano di comunicazione è parte integrante del sistema di sorveglianza e va considerato elemento indispensabile per la partecipazione al sistema, a livello nazionale, regionale e locale. E' opportuno prevedere uno specifico piano di comunicazione (istituzionale e non), oltre che a livello regionale, anche nelle aziende sanitarie locali. Particolarmente importante appare individuare, nei singoli contesti locali, figure chiave delle strutture sanitarie e delle comunità (portatori di interesse interni ed esterni) e studiare le modalità più adeguate per far arrivare loro i messaggi più rilevanti e favorirne la diffusione nella collettività, tra i cittadini.
Monitoraggio del sistema
Verrà attuato un sistema di monitoraggio del programma tramite un set di indicatori, riguardanti sia lo svolgimento di attività continuative sia il superamento di tappe cruciali della rilevazione.
Tutte le informazioni saranno disponibili per aziende sanitarie locali e per singolo intervistatore.
Per la valutazione complessiva saranno calcolati diversi indicatori, fra i quali:
-  indice di operatività: n. interviste fatte/n. interviste attese;
-  tasso di eleggibilità: n. eleggibili/totale titolari;
-  tasso di rifiuto: n. rifiuti/(totale rifiuti + intervistati);
-  tasso di sostituzione: n. sostituiti (esclusi "non eleggibili")/totale intervistati.
Saranno inoltre valutati ulteriori indicatori relativi alla partecipazione dei MMG, al carico di lavoro e alla qualità del dato.
Conclusioni
Alla luce di quanto sopra esposto, data la rilevanza strategica dell'attività in oggetto nell'ambito della programmazione nazionale di cui all'Intesa Stato, Regioni e Province autonome (23 marzo 2005) e dei Piani nazionali e regionali della prevenzione (2005/2007) le direzioni generali in indirizzo vorranno adottare i provvedimenti idonei per garantire il regolare funzionamento del sistema di sorveglianza in oggetto nelle aziende di rispettiva competenza e per il superamento di ogni criticità logistica, organizzativa e funzionale.
Si ricorda infine che questa Amministrazione si riserva di valutare la proposta di inclusione della materia tra gli obiettivi dei decreti oltreché tra i criteri di riparto del fondo sanitario regionale per il corrente anno.
  L'Assessore: LAGALLA 

(2007.13.899)
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MICHELE ARCADIPANE, direttore responsabile
FRANCESCO CATALANO, condirettoreMELANIA LA COGNATA, redattore

Ufficio legislativo e legale della Regione Siciliana
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