REPUBBLICA ITALIANA
GAZZETTA UFFICIALE
DELLA REGIONE SICILIANA

PARTE PRIMA
PALERMO - VENERDÌ 27 APRILE 2007 - N. 20
SI PUBBLICA DI REGOLA IL VENERDI'

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DECRETI ASSESSORIALI

ASSESSORATO DEL TERRITORIO E DELL'AMBIENTE


DECRETO 8 febbraio 2007.
Approvazione del piano regolatore generale e del regolamento edilizio del comune di Barcellona Pozzo di Gotto.

IL DIRIGENTE GENERALE DEL DIPARTIMENTO REGIONALE URBANISTICA

Visto lo Statuto della Regione;
Vista la legge 17 agosto 1942, n. 1150 e successive modifiche ed integrazioni;
Visti i decreti interministeriali 1 aprile 1968, n. 1404 e 2 aprile 1968, n. 1444;
Vista la legge regionale 27 dicembre 1978, n. 71 e successive modifiche ed integrazioni;
Visto l'art. 68 della legge regionale n. 10 del 27 aprile 1999;
Visto l'art. 5 della legge regionale n. 28 del 22 dicembre 1999, nonché il successivo D.P.Reg. di attuazione dell'11 luglio 2000;
Visto il testo unico delle disposizioni legislative e regolamentari in materia di espropriazioni per pubblica utilità, approvato con il D.P.R. n. 327/2001 e modificato dal decreto legislativo n. 302/2002, reso applicabile con l'art. 36 della legge regionale 2 agosto 2002, come integrato dall'art. 24 della legge regionale n. 7 del 19 maggio 2003;
Visto il foglio prot. n. 11138 del 15 marzo 2005, pervenuto il 16 marzo 2005, ed assunto al protocollo di questo Assessorato al n. 17370 del 16 marzo 2005, con il quale il comune di Barcellona Pozzo di Gotto ha trasmesso, per l'approvazione, ai sensi dell. 4 della legge regionale n. 71/78, gli atti e gli elaborati relativi al piano regolatore generale, con annesso il regolamento edilizio;
Visto il foglio prot. n. 40631 del 16 settembre 2005, pervenuto in data 19 settembre 2005 ed assunto al protocollo di questo Assessorato al n. 56606 del 19 settembre 2005, con il quale il comune ha integrato gli atti di cui al piano in argomento, secondo quanto richiesto con nota di questo Assessorato prot. n. 35239 dell'8 giugno 2005;
Vista la delibera n. 1 dell'11 dicembre 2003, con la quale il commissario ad acta nominato presso il comune di Barcellona Pozzo di Gotto ha adottato la revisione del piano regolatore generale e regolamento edilizio;
Vista la delibera n. 1 del 27 agosto 2004, con la quale lo stesso commissario, in considerazione di quanto indicato al punto 3 della precedente delibera, ha preso atto degli elaborati predisposti dall'ufficio tecnico, disponendo inoltre le pubblicazioni di cui all'art. 3 della legge regionale n. 71/78 dello strumento urbanistico adottato;
Visti gli atti di pubblicazione, ai sensi dell'art. 3 della legge regionale n. 71 del 27 dicembre 1978, relativi al piano in argomento;
Vista la certificazione a firma del segretario comunale del comune di Barcellona Pozzo di Gotto del 19 novembre 2004, in ordine alla regolarità delle procedure di deposito e pubblicazione del piano regolatore generale e regolamento edilizio, adottato con delibere commissariali n. 1 dell'11 dicembre 2003 e n. 1 del 27 agosto 2004, nonché attestante la presentazione di n. 1296 osservazioni entro i termini di legge e n. 24 fuori termine, avverso il piano adottato;
Vista la certificazione a firma del segretario del comune di Barcellona Pozzo di Gotto dell'1 marzo 2005, con la quale si attesta la presentazione di ulteriori n. 19 osservazioni, oltre n. 2 fuori termine, avverso il piano adottato;
Viste le osservazioni/opposizioni di cui alle citate certificazioni, nonché gli elaborati di visualizzazione redatti dai progettisti unitamente alla relativa relazione contenente le deduzioni sulle osservazioni;
Vista la nota prot. n. 2827 del 26 marzo 2003, con la quale l'ufficio del Genio civile di Messina, ai sensi dell'art. 13 della legge n. 64/74, ha espresso parere favorevole con prescrizioni, sul piano regolatore generale in argomento;
Vista la nota prot. n. 18 dell'1 marzo 2006 dell'unità operativa 4.1/ME, con la quale il servizio IV/D.R.U. di questo dipartimento ha trasmesso al Consiglio regionale dell'urbanistica, unitamente agli atti ed elaborati relativi, la proposta di parere n. 3 dell'1 marzo 2006, resa ai sensi dell'art. 68 della legge regionale n. 10/99, relativa al piano regolatore generale con annesso il regolamento edilizio, che di seguito parzialmente si trascrive:
""Premesse.
Con nota prot. n. 11138 del 15 marzo 2005, pervenuta a questo Assessorato in data 16 marzo 2005, il comune ha trasmesso gli atti e gli elaborati relativi al piano regolatore generale e del regolamento edilizio, adottato con atto commissariale n. 1 dell'11 dicembre 2003.
Avendo rilevato che gli atti trasmessi risultano incompleti con nota prot. n. 35239 dell'8 giugno 2005 questo ufficio ha richiesto una integrazione, sospendendo i termini del procedimento, secondo quanto previsto dall'art. 2 della legge regionale n. 159/80.
In particolare, in ordine agli adempimenti prescritti dal commissario ad acta, vedi il punto 3 dell'atto deliberativo di adozione, con riferimento alle tavole di adeguamento n. 1* e n. 2*, elaborate dall'ufficio tecnico comunale, si è rilevato che sulle stesse, erano stati indicati i provvedimenti comunali - C.E., P. di L., autorizzazioni - soltanto con un simbolo numerico ed un simbolo grafico, che costituendo una mera localizzazione degli stessi, non consentiva un'adeguata valutazione sulla modificazione urbanistica che tali provvedimenti comunali avessero comportato sul piano in argomento, rilevando tra l'altro che talune di queste indicazioni interessavano aree destinate ad attrezzature di interesse comune.
Pertanto, pur ritenendo sufficiente, sotto il profilo formale, la produzione di elaborati modificati, in relazione al citato punto 3 dell'atto deliberativo di adozione n. 1 dell'11 dicembre 2003, ed il loro assoggettamento, unitamente al piano regolatore generale, in quanto allegati alla successiva presa d'atto - D. com. n. 1 del 27 agosto 2004 - alle procedure di pubblicazione ex art. 3 della legge regionale n. 71/78, si è ritenuto opportuno chiedere chiarimenti in merito, in quanto la mera apposizione numerica delle concessioni edilizie, dei piani di lottizzazione e delle autorizzazioni rilasciate dal comune, sugli elaborati di piano, non permette in fase di istruttoria, una puntuale valutazione sulla sussistenza o meno degli standard minimi di cui al decreto interministeriale n. 1444/68, laddove l'attuazione di detti atti comunali ha interessato aree con destinazione pubblica.
E' risultato pertanto necessario richiedere all'ufficio tecnico comunale apposita relazione nella quale si quantificasse, all'interno delle singole attrezzature previste dal piano, l'estensione complessiva dell'attrezzatura medesima, nonché la superficie dell'area asservita alla concessione edilizia e/o al piano di lottizzazione, ai fini di consentire, appunto, la dovuta valutazione da parte di questo) ufficio, della sussistenza o meno degli standard minimi di cui al decreto interministeriale 2 aprile 1968 e/o la compromissione della medesima attrezzatura.
Con successiva nota prot. n. 40631 del 16 settembre 2005, acquisita all'A.R.T.A. al n. 56606 del 19 settembre 2005, in riscontro alla richiesta di questo ufficio, sono stati regolarizzati e integrati gli atti ed elaborati del piano, producendo inoltre con la medesima nota, gli elaborati di chiarimento riferiti al punto 3 dell'atto deliberativo di adozione (...inserimento sulle tavole dello strumento urbanistico generale di tutti i provvedimenti (lottizzazioni concessioni edilizie, autorizzazioni) efficaci e/o esecutivi emanati dal comune sino alla data della presente deliberazione...) e richiesti da questo ufficio nei termini sopra chiariti.
ITER PROCEDURALE
...Omissis...
Situazione urbanistica e caratteri del territorio
L'uso urbanistico ed edilizio del territorio di Barcellona Pozzo di Gotto è in atto regolamentato da un piano regolatore generale approvato con decreto n. 215 del 30 novembre 1979.
Il territorio comunale di Barcellona Pozzo di Gotto è esteso circa 58,89 kmq. e delimitato da quattro confini naturali: a nord-ovest il mare Tirreno; a nord-est il torrente Mela; a sud-est il versante tirrenico dello spartiacque dei Peloritani; a sud-ovest il torrente Termini o Patrì. I suddetti limiti in buona parte sono coincidenti con quelli amministrativi. Infatti Barcellona Pozzo di Gotto confina a nord-est con i comuni di Milazzo, Merì e S. Lucia del Mela; a sud-ovest con i comuni di Terme Vigliatore e di Castroreale; a sud-est lungo il versante montuoso, il confine del territorio di Castroreale si unisce a quello di S. Lucia del Mela.
Barcellona Pozzo di Gotto è servita dallo svincolo dell'autostrada A20 ME-PA consentendogli un rapido collegamento con Messina circa a 39,00 km. e con Palermo. Tutto il centro abitato è attraversato dalla S.S. 113. Altra via di collegamento è la ferrovia Messina-Palermo che recentemente, insieme alla relativa stazione, è stata spostata a valle in posizione decentrata rispetto al centro urbano.
Il comune di Barcellona Pozzo di Gotto oltre che dal centro urbano è formato da una serie di frazioni che nel tempo hanno assunto una certa importanza. Le più importanti sono:
-  La Gala, S. Paolo e Cannistrà, limitrofe tra loro, ubicate tra m. 160 e m. 260 s.l.m. e raggiungibili dal centro urbano attraverso le SS.PP. Barcellona-S. Paolo, S. Paolo-Cannistrà e S. Paolo-La Gala;
-  Acquaficara, ubicata a circa m. 160 s.l.m. è collegata al centro urbano dalla S.P. Barcellona-Castroreale;
-  Centineo e Portosalvo, vicine fra loro e ubicate tra m. 60 e m. 100 s.l.m. sono raggiungibili attraverso la S.P. Barcellona-Centineo-Portosalvo;
-  Femminamorta, a m. 150 s.l.m. collegata al centro urbano con la S.P. Barcellona-Femminamorta;
-  Migliardo, è la frazione posta a maggior altitudine, fra i 500 e 550 m. s.l.m. e collegata attraverso la S.P. Barcellona S. Paolo-Gala;
-  Acquacalda, posta nelle vicinanze del tracciato autostradale ed è raggiungibile attraverso la via S. Andrea-Acquacalda;
-  Oreto, (m. 46 s.l.m.) posta lungo la S.S. 113;
-  S. Venera, a circa m. 82 s.l.m. è collegata dalla via destra Longano;
-  Calderà, è la frazione costiera lungo la strada litoranea.
Il territorio comunale si configura con una orografia molto varia che dal livello del mare sale fino a quota 1.180 m. s.l.m. con pendenze che iniziano dallo 0 al 5% per passare nella fascia collinare tra il 20 e il 40% e finire sul crinale dei Peloritani con pendenze anche superiori al 40%. Le emergenze altimetricamente più significative sono la Rocca (m. 762), il Pizzo Tribodo (m. 797), e il Colle del Re (m. 1.180).
I corsi d'acqua che attraversano il territorio sono oltre ai citati torrenti Mela e Termini quelli del Longano e dell'Idria. Il loro è un regime a carattere torrentizio e quindi normalmente con portate modeste che tuttavia divengono impetuose nei periodi di maggiore piovosità.
L'area territoriale interessata dal comune di Barcellona Pozzo di Gotto è interessata da sistemi di faglie manifeste o sotto le coperture alluvionali costiere.
Dal punto di vista agricolo il territorio con carattere pianeggiante per le sue caratteristiche intrinseche è il più fertile con attività agricole più moderne e redditizie. I comparti individuabili sono principalmemente l'orticoltura, l'agrumicoltura, l'olivicoltura, la viticoltura, il bosco, il pascolo, il seminativo e il vivaio a dimora fissa.
Cenni storico-urbanistici
La genesi di Barcellona Pozzo di Gotto deve farsi risalire nel periodo medievale. Fino al XVII secolo il torrente Longano segnava il confine tra i territori comunali di Milazzo e Castroreale, di cui ne facevano parte rispettivamente i due casali di Pozzo di Gotto e di Barcellona sorti lungo la via Consolare.
Nel 1639 Pozzo di Gotto ottiene il distacco amministrativo da Milazzo e con l'autonomia avviene una rapida espansione del suo abitato che si struttura lungo la curvilinea via Consolare ed in senso perpendicolare alla via Risorgimento in cui realizza con rigoroso impianto di concezione classica con strade ortogonali tra loro. La struttura urbana di quello che era il casale di Barcellona si definisce in forma di centro abitato tra il '500 e '600 e il suo impianto innestandosi sull'incrocio tra la via Consolare e la strada Castroreale-Milazzo si sviluppa secondo un modello di strade con andamento curvilineo tipico medievale, espandendosi in direzione di Pozzo di Gotto col quale l'abitato viene quasi a congiungersi. Tale sviluppo e la crescita d'importanza, porta il Parlamento siciliano a deliberare nel 1815 l'autonomia amministrativa di Barcellona sancita da Ferdinando I nel 1823. Risale al 1836 l'unificazione in unico comune di Barcellona e di Pozzo di Gotto, che ha portato uno sviluppo consistente e disordinato nel quale contesto l'edificazione si è concentrata lungo la via principale di attraversamento dell'abitato, la via del Corso, e nelle aree limitrofe. E' dopo l'Unità d'Italia che Barcellona Pozzo di Gotto comincia ad operare scelte di politica urbanistica con programmazione di infrastrutture e servizi pubblici che trova il culmine della sua espressione con la via Operai, un asse viario ampio e rettilineo, lungo 1.800 metri aperto a nord dell'abitato con l'obiettivo di orientare e regolarizzare l'espansione della città e nel contempo per dotarsi di una moderna via di attraversamento alternativa al Corso.
DESCRIZIONE DEL PROGETTO DI PIANO
Dimensionamento
I progettisti nella relazione illustrativa generale riportano i dati demografici del comune di Barcellona a partire dal 1951 al 1991 evidenziando un continuo incremento della popolazione sin dal dopo guerra, con un livello di crescita demografica che ha segnato la punta più alta nel decennio 1971-1981 pari al 10,75%. Altresì su specifica tabella relativa alle proiezioni al 2011 e al 2021 si desume che rispettivamente viene prevista una popolazione residente di 44.572 ab. e 46.944 ab.
Dai dati relativi alla popolazione nonché da altri indicatori come ad esempio quelli relativi alla crescita urbana ed allo sviluppo economico il progetto di revisione del piano regolatore generale è dimensionato per una capacità abitativa urbana su 47.000 abitanti per il prossimo ventennio, a fronte di una popolazione di 41.569 abitanti rilevabile nell'anno 2001.
Nella medesima relazione si desume che i 47.000 abitanti vengono distribuiti nel nuovo piano regolatore generale su circa 300 ettari e quindi con 277 ettari in meno rispetto a quello vigente. Inoltre la previsione di zone C di espansione edilizia interessa 92 ettari e pertanto 100 in meno rispetto a quello vigente.
Dalla comparazione sempre con il piano regolatore generale vigente viene evidenziato un incremento per quanto riguarda le aree pubbliche per attrezzature, servizi e parchi (pari al 179%), e per quelle relative al settore delle attività produttive (pari al 103%), queste ultime avvantaggiatesi delle nuove aree previste nel P.R.ASI di recente approvazione.
Zonizzazione
La relazione illustrativa generale evidenzia le problematiche derivanti dall'analisi dello stato di fatto che vengono così riassunte: il degrado del patrimonio del vecchio insediamento, i "disastri" dei nuovi insediamenti spesso abusivi, la eccessiva dilatazione dello spazio edificato, il degrado ambientale, l'insediamento di attività produttive commiste alle residenze in tutte le direzioni, problemi di razionalizzazione della trama viaria, riqualificazione dei tessuti urbani anche recenti, dotazione di nuove attrezzature e servizi, ridisegno della forma urbana. Inoltre viene approfondito il confronto con gli obiettivi di programmazione intercomunale e sovracomunale nonché gli effetti prodotti dalla programmazione negoziata.
La strategia scelta ai fini della la redazione del piano è la ricucitura e riconnessione interstiziale delle situazioni esistenti. Le scelte del piano regolatore generale ai fini del raggiungimento degli obiettivi di cui sopra sono articolate per "sistemi"come in appresso individuati.
Sistema integrato dei parchi territoriali e degli ambiti naturalistici corrispondente alla zona omogenea territoriale Fp così costituito:
•  Parco lineare dell'ex tracciato ferroviario Fp1 (40,28 Ha.), prevede l'utilizzazione dell'area dell'ex tracciato ferroviario come parco a valenza territoriale a tipologia lineare. Si attua a mezzo di piano particolareggiato di espropriazione con finalità e contenuti di cui alle norme tecniche di attuazione del piano regolatore generale;
•  Parco attrezzato per spettacoli ed esposizioni all'aperto e/o in tenda Fp2 (5,66 Ha.), è costituito da una area inclusa nel centro urbano tra l'attuale stadio e l'ex tracciato ferroviario. Si attua a mezzo di piano particolareggiato di espropriazione con finalità e contenuti di cui alle norme tecniche di attuazione del piano regolatore generale;
•  Parco della cava Fp3 (4,46 Ha.), è finalizzato a ripristinare l'ambiente naturale, alla salvaguardia e valorizzazione degli aspetti paesistici e alla realizzazione di interventi per la fruizione dell'area degradata perché interessata da attività estrattive di materiale argilloso oggi dimesse, a Monte del rione "Quartalari". Si attua a mezzo di piano particolareggiato di espropriazione con finalità e contenuti di cui alle norme tecniche di attuazione del piano regolatore generale;
•  Parco di Monte Croci Fp4 (7,00 Ha.), comprende la sommità e le pendici est e nord dell'omonima collina. In esso ricadono i serbatoi comunali dell'acquedotto ed impianti di potabilizzazione, un'arena per spettacoli ed altri servizi esistenti, nonché da nuova viabilità. Si attua a mezzo di piano particolareggiato di espropriazione con finalità e contenuti di cui alle norme tecniche di attuazione del piano regolatore generale;
•  Parco dei Cappuccini Fp5 (11,99 Ha.), comprende le pendici est e nord dell'omonima collina. Si attua a mezzo di piano particolareggiato di espropriazione con finalità e contenuti di cui alle norme tecniche di attuazione del piano regolatore generale;
•  Parco del Carmine Fp6 (9,62 Ha.), comprende le pendici ovest e nord dell'omonima collina contiguo all'agglomerato storico di Serro del Carmine. Si attua a mezzo di piano particolareggiato di espropriazione con finalità e contenuti di cui alle norme tecniche di attuazione del piano regolatore generale;
•  Parco archeologico-naturalistico di contrada Cavaliere Fp7 (86,77 Ha.), è finalizzato a garantire l'equilibrio fra la tutela dell'ambiente naturale, la salvaguardia e la valorizzazione degli aspetti paesistici, storici e archeologici dell'area nonché alla realizzazione di interventi per la fruizione. In questo ambito ricadono i resti di una necropoli, insediamenti rupestri, manufatti di interesse etno-antropologico. Si attua a mezzo di piano particolareggiato di espropriazione con finalità e contenuti di cui alle norme tecniche di attuazione del piano regolatore generale;
•  Parco archeologico-naturalistico di Monte S. Onofrio Fp8 (42,63 Ha.), è finalizzato a garantire l'equilibrio fra la tutela dell'ambiente naturale, la salvaguardia e la valorizzazione degli aspetti paesistici, storici e archeologici dell'area nonché alla realizzazione di interventi per la fruizione. Si attua a mezzo di piano particolareggiato di espropriazione con finalità e contenuti di cui alle norme tecniche di attuazione del piano regolatore generale;
•  Parco Jalari Fp9 (11,36 Ha.), è di iniziativa e di natura privata; esso è caratterizzato da attività scultoree delle masse rocciose esistenti e svolge anche attività turistico-ricettive e agrituristiche (n. 20 posti letto). Viene prescritto che la relativa area deve essere sottoposta a piano particolareggiato sia pure di iniziativa privata con finalità di condurre a norma le attività esistenti e quelle eventualmente programmate;
•  Parco di Trefinate e di Pizzo Lando Fp10 (365,95 Ha.), è finalizzato a garantire l'equilibrio fra la tutela dell'ambiente naturale, la salvaguardia e la valorizzazione degli aspetti paesistici, storici e archeologici dell'area nonché alla realizzazione di interventi per la fruizione. L'area in oggetto è in gran parte di proprietà pubblica demaniale e ricadono resti di insediamenti risalenti al X secolo. Si attua a mezzo di piano particolareggiato di espropriazione con finalità e contenuti di cui alle norme tecniche di attuazione del piano regolatore generale;
•  Parco di Nasari Fp11 (1,45 Ha.), parco sub-urbano attrezzato per il gioco ed il tempo libero. Si attua a mezzo di piano particolareggiato di espropriazione con finalità e contenuti di cui alle norme tecniche di attuazione del piano regolatore generale;
•  Parco di Torre Mollica Fp12 (1,86 Ha.), comprende l'area a ridosso della Torre Mollica destinata dal piano regolatore generale a museo, pinacoteca ecc. Si attua a mezzo di piano particolareggiato di espropriazione con finalità e contenuti di cui alle norme tecniche di attuazione del piano regolatore generale;
•  Ambito naturalistico demaniale di Colle del Re (402,62 Ha.), ricade in zona di mantenimento e tutela del paesaggio naturalistico, del paesaggio agrario e dei boschi (E2). E' finalizzato a garantire l'equilibrio fra la tutela dell'ambiente naturale, la salvaguardia e la valorizzazione degli aspetti paesistici dell'area, nonché alla realizzazione di interventi per la fruizione. Si attua a mezzo di piano particolareggiato di espropriazione con finalità e contenuti di cui alle norme tecniche di attuazione del piano regolatore generale;
•  Ambito costiero e di ricostituzione del paesaggio dunale (21,69 Ha.), comprende le aree a ridosso della zona Ft4 (zona attrezzata per la diretta fruizione del mare). Esso presenta rilevante interesse per le caratteristiche naturalistiche e geomorfologiche. Si attua a mezzo di piano particolareggiato di espropriazione con finalità e contenuti di cui alle norme tecniche di attuazione del piano regolatore generale;
•  Ambito naturalistico ripariale, comprende aree individuate nel piano regolatore generale lungo i corsi d'acqua. Si attua secondo le norme di piano regolatore generale;
•  Ambito naturalistico di Monte S. Croce (33,65 Ha.) è costituito dall'area del colle. E' finalizzato a garantire l'equilibrio fra la tutela dell'ambiente naturale, la salvaguardia e la valorizzazione degli aspetti paesistici, archeologici e culturali dell'area, nonché alla realizzazione di interventi per la fruizione. Si attua a mezzo di piano particolareggiato di espropriazione con finalità e contenuti di cui alle norme tecniche di attuazione del piano regolatore generale;
•  Ambito naturalistico-archeologico della pineta di Monte Migliardo (60,68 Ha.), è costituito dall'area del monte. E' finalizzato a garantire l'equilibrio fra la tutela dell'ambiente naturale, la salvaguardia e la valorizzazione degli aspetti paesistici, archeologici e culturali dell'area, nonché alla realizzazione di interventi per la fruizione. Si attua a mezzo di piano particolareggiato di espropriazione con finalità e contenuti di cui alle norme tecniche di attuazione del piano regolatore generale;
•  Ambito naturalistico di Monte Lanzaria (14,59 Ha.), è costituito dall'area del monte. E' finalizzato a garantire l'equilibrio fra la tutela dell'ambiente naturale, la salvaguardia e la valorizzazione degli aspetti paesistici, archeologici e culturali dell'area, nonché alla realizzazione di interventi per la fruizione. Si attua a mezzo di piano particolareggiato di espropriazione con finalità e contenuti di cui alle norme tecniche di attuazione del piano regolatore generale.
Sistema agricolo-ambientale corrispondente alla zona territoriale omogenea E così costituito:
•  Zona E1 zona agricola produttiva (1.425,73 Ha.), riguarda le aree del territorio interessate dalle attività agricole e/o connesse all'agricoltura. Gli interventi consentiti, come normati dalle norme tecniche di attuazione, sono:
1)  Costruzioni a servizio dell'agricoltura, abitazioni, fabbricati rurali, stalle, silos, ecc.;
2)  Costruzioni adibite alla conservazione e trasformazione di prodotti agricoli e zootecnici;
3)  Locali per allevamento di animali;
4)  Attività di agriturismo e di turismo rurale;
5)  Utilizzazioni dei fondi per l'impianto dei parchi urbani e/o sub-urbani.
Le previsioni del piano regolatore generale sono attuabili a mezzo di interventi diretti secondo i seguenti parametri:
-  Indice di max fabbricabilità fondiaria (If): 0,03 mc./mq.;
-  Altezza max degli edifici: mt. 4,50;
-  Numero max dei piani fuori terra: 1;
-  Distanza minima dai confini: mt. 10,00.
•  Zona E2 zona di mantenimento e tutela del paesaggio naturalistico, del paesaggio agrario e dei boschi (1.730.00 Ha.), comprende le aree agricole degli ambiti naturalistici, dei boschi e di zone paesaggisticamente significative. Gli interventi consentiti, come normati dalle norme tecniche di attuazione, sono quelli di cui alla zona E1 ad esclusione dei punti 2) e 3).
Le previsioni del piano regolatore generale sono attuabili a mezzo di interventi diretti secondo i seguenti parametri:
-  Indice max di fabbricabilità fondiaria (If 0,03 mc./mq.;
-  Altezza max degli edifici: mt. 4,50;
-  Numero max dei piani fuori terra: 1;
-  Distanza minima dai confini: mt. 10,00.
•  Zona E3 zona a verde di rispetto e mascheramento degli impianti tecnologici (8,73 Ha.). Si attua mediante la messa a dimora di alberi di alto fusto e modalità dei relativi impianti tecnologici;
•  Zona E4 zona a verde di rispetto e di pausa del margine urbano (81,83 Ha.), comprende aree agricole di margine urbano e costituisce un filtro di rispetto e di pausa fra le aree urbane e la campagna. Gli interventi consentiti, come normati dalle norme tecniche di attuazione, sono quelli di cui alla zona E1 ad esclusione dei punti 2) e 3).
Le previsioni del piano regolatore generale sono attuabili a mezzo di interventi diretti secondo i seguenti parametri:
-  Indice max di fabbricabilità fondiaria (If 0,03 mc./mq.;
-  Altezza max degli edifici: mt. 4,50;
-  Numero max dei piani fuori terra: 1;
-  Distanza minima dai confini: mt. 10,00.
•  Zona E5 zona di verde agricolo a suscettività sportiva e per il tempo libero (93,00 Ha.), comprende l'area agricola potenzialmente destinata a grandi impianti sportivi all'aperto. Gli interventi consentiti, come normati dalle norme tecniche di attuazione, sono quelli di cui alla zona E1 ad esclusione dei punti 2) e 3).
Le previsioni del piano regolatore generale sono attuabili a mezzo di interventi diretti secondo i seguenti parametri:
-  Indice max di fabbricabilità fondiaria (If 0,03 mc./mq.;
-  Altezza max degli edifici: mt. 7,50;
-  Numero max dei piani fuori terra: 2;
-  Distanza minima dai confini: mt. 10,00.
•  Zona E6 zona delle colture florovivaistiche e di serra (17,06 Ha.). Gli interventi consentiti, come normati dalle norme tecniche di attuazione, sono quelli di cui alla zona E1 ad esclusione dei punti 2) e 3).
•  Zona E7 zona di rimboschimento e/o forestazione (360,12 Ha.).
•  Zona E8 zona agricola geomorfologicamente instabile (22,59 Ha.), comprende aree agricole interessate da fenomeni di instabilità dei pendii e da dissesto idrogeologico.
•  Zona E9 zona agricola di rispetto e tutela delle architetture rurali (13,97 Ha.). Sistema delle attività produttive corrispondente alla zona territoriale omogenea D così costituito:
•  Zona D1.1 zona industriale esistente e di completamento (41,14 Ha.), comprende l'area industriale esistente di contrada S. Andrea e da attività di tipo industriale sparse nel territorio. E' consentito il mantenimento della funzione. Sono ammesse le seguenti destinazioni d'uso:
1)  Insediamenti produttivi per attività industriali;
2)  Laboratori, magazzini, depositi, rimesse locali di esposizione e vendita dei prodotti;
3)  Sedi servizi finanziari, postali e telematici;
4)  Distributori di carburanti;
5)  Parcheggi e aree di sosta per veicoli pesanti;
6)  Attrezzature sportive, ricreative e di verde attrezzato a servizio degli insediamenti.
Per le attività produttive esistenti sono consentiti interventi edilizi diretti mentre per il completamento a mezzo di piano particolareggiato, P.I.P. o piani di lottizzazione, secondo i seguenti parametri edilizi:
-  Lotto minimo: 1.000 mq.;
-  Indice max di fabbricabilità territoriale (It): 1,5 mc./mq.;
-  Altezza max: mt. 8,00 esclusi impianti speciali;
-  Distanza minima dai confini: mt. 5,00;
•  Zona D1.2 aree di deposito e rottamazione autoveicoli (3,00 Ha.). Si applica la specifica normativa di settore. E' ammessa la costruzione di magazzini, depositi, capannoni, uffici e locali di servizio.
•  Zona D1.3 nuova zona industriale ASI. (10,24 Ha.), riguardano le aree interessate dal piano regolatore generale dell'A.S.I. approvato con decreto n. 557 del 26 luglio 2002 (zona D.4, IE: agroindustriale).
•  Zona D1.4 area per il riciclaggio, il deposito di sfabbricidi ed inerti (6,20 Ha.). Le aree interessate sono ubicate in contrada Terrazzo e si attuano per intervento diretto e progetto unitario.
•  Zona D1.5 area per attività estrattiva esistente (9,92 Ha.).
-  Zona D1.6 area per l'allevamento e lavorazione del pesce (1,00 Ha.), sono aree ubicate in contrada Spinesante. Si attuano per intervento diretto e progetto unitario esteso all'intera area.
•  Zona D2.1 zone artigianali esistenti e di completamento (15,32 Ha.), riguarda l'area già sottoposta a P.I.P. approvato e recependone le previsioni. Per le aree non comprese dal P.I.P. si attuano mediante piani di lottizzazione nel rispetto dei seguenti parametri:
-  Lotto minimo: 600 mq.;
-  Indice max di fabbricabilità territoriale (It): 1,5 mc./mq.;
-  Altezza max: mt. 8,00 esclusi impianti speciali;
-  Distanza minima dai confini: mt. 5,00.
•  Zona D2.2 zona per l'artigianato non molesto e il commercio mista a residenza in fase di attuazione (14,95 Ha.), comprende le zone CD1 e CD2 del precedente strumento urbanistico per le quali sono state realizzate o sono oggetto di piano di lottizzazione convenzionata in fase di attuazione.
•  Zona D2.3 zona per l'artigianato non molesto e il commercio mista a residenza sottoposta a prescrizioni esecutive (22,25 Ha.). Sono le zone individuate da sottoporre a prescrizioni esecutive in esecuzione all'art. 2 della legge regionale n. 71/78 applicando le specifiche norme di attuazione allegate alle stesse.
•  Zona D2.4 zona per l'artigianato non molesto e il commercio mista a residenza (8,49 Ha.). Sono le zone destinate a insediamenti produttivi, commerciali e del terziario misti a residenza. Si attuano a mezzo di piano particolareggiato unitario o di P.I.P. o ancora a piano di lottizzazione nel rispetto dei seguenti parametri:
-  Lotto minimo: 600 mq.;
-  Indice max di fabbricabilità territoriale (It): 1,5 mc./mq.;
-  Altezza max: mt. 7,00 esclusi impianti speciali;
-  Distanza minima dai confini: mt. 5,00.
•  Zona D3.1 zona commerciale (16,48 Ha.), sono le zone destinate ad attività commerciali di vicinato e media struttura di vendita. Si attuano a mezzo di intervento unitario esteso a ciascuna area come individuate nel piano regolatore generale, secondo i seguenti parametri:
-  Indice max di fabbricabilità territoriale (It): 1,5 mc./mq.;
-  Altezza max: mt. 8,00;
-  Numero max dei piani fuori terra: 2;
-  Distanza minima dai confini: mt. 10,00.
•  Zona D3.2 parco commerciale ai sensi del D.P.R.S. 11 luglio 2000 (20,85 Ha.), ricade in contrada Siena a ridosso del nuovo asse stradale industriale previsto piano regolatore generale/A.S.I.. Si attua mediante interventi unitari a mezzo di apposito progetto norma (Art. 17 delle norme tecniche di attuazione) che il comune potrà bandire.
Sistema delle attività turistiche corrispondente alla zona territoriale omogenea F così costituito:
•  Zona Ft1 zona per attrezzature e insediamenti turistico ricettivi (16,48 Ha.), comprende le aree già adibite a tale destinazione dal precedente strumento urbanistico. Si attua a mezzo di piano di lottizzazione con un indice di fabbricabilità fondiaria (If): di 0,75 mc./mq.
•  Zona Ft2 area attrezzata per complessi ricettivi all'aria aperta (5,25 Ha.), sono ammesse attività turistiche e strutture ricettive quali campeggi, aree attrezzate per la soste di caravans e roulottes, ecc. Si attuano a mezzo di piano di lottizzazione esteso all'intera area così come individuate dal piano regolatore generale.
•  Zona Ft3 zona per attività e servizi complementari al turismo (3,44 Ha.), sono ammesse attività e servizi complementari alle attività turistiche, ad esclusione della ricettività, quali attrezzature ed impianti sportivi e ricreativi all'aperto, chioschi, aree attrezzate per il ristoro, lo svago, ecc. Si attua a mezzo di progetto unitario esteso all'intera area così come individuate dal piano regolatore generale, secondo i seguenti parametri:
-  Indice max di fabbricabilità territoriale (If): 0,05 mc./mq.;
-  Altezza max: mt. 3,50;
-  Numero max dei piani fuori terra: 1;
-  Distanza minima dai confini: mt. 10,00.
•  Zona Ft4 zona attrezzata per la diretta fruizione del mare (18,23 Ha.), si attua a mezzo di piano di utilizzazione delle spiagge con valore di prescrizione esecutiva.
Sistema delle attrezzature e dei servizi corrispondente alla zona territoriale omogenea F così costituito:
Spazi pubblici o riservati ad attività collettive, a verde pubblico o a parcheggi (art. 3 decreto interministeriale n. 1444/68)
Fi  -  attrezzature per l'istruzione (21,34 Ha.). 

Asili nido, scuole materne e scuole dell'obbligo:
Fic  -  aree per attrezzature di interesse comune; 
Fr  -  attrezzature religiose; 
-  attrezzature culturali; 
Fs  -  attrezzature sociali, assistenziali e sanitarie; 
Fa  -  attrezzature amministrative, direzionali, pubblici servizi, protez. Civile; 
Fcomm  -  attrezzature per il commercio (mercato di quartiere); 
Fv  -  verde pubblico e attrezzato; 
-  parcheggi. 

Spazi pubblici o riservati ad attività collettive e verde pubblico (art. 4 decreto interministeriale n. 1444/68)
Fig  -  attrezzature di interesse generale 
Fis  -  attrezzature per l'istruzione superiore; 
Fh  -  attrezzature sanitarie e ospedaliere; 
Fp  -  parchi pubblici urbani e territoriali; 
  -  altri spazi pubblici riservati ad attività collettive 

Altri spazi pubblici riservati ad attività collettive:
Fcomm  -  attrezzature per il commercio; 
Ftra  -  attrezzature e servizi dei trasporti e della mobilità; 
Fgen  -  attrezzature di interesse generale; 
Ftec  -  attrezzature tecnologiche. 

AREE CIMITERIALI
Sistema residenziale
•  Zona A1 del centro storico (123,63 Ha.), è costituita dal nucleo storico dell'abitato, il cui impianto morfologico, tipologico e di tessuto urbano e la qualità formale dei manufatti vanno preservati. Sono ammessi interventi finalizzati alla conservazione, al recupero, alla riqualificazione ed alla valorizzazione del tessuto storico e dei manufatti esistenti. E' previsto l'intervento edilizio diretto che per alcuni ambiti, da individuare da parte del comune, saranno subordinati a piani di recupero (legge n. 457/78). Per le aree e gli immobili non assoggettati a questi ultimi si attuano gli interventi stabiliti dall'art. 20 lettere a), b) e c) della legge regionale n. 71/78. La densità edilizia è quella fissata dall'art. 7 del decreto interministeriale n. 1444/68.
•  Zona A2 di recupero delle antiche frazioni (40,10 Ha.), comprende i centri storici delle antiche frazioni: Calderà, Bruschetto, Oreto, Nasari, Santa Venera, La Gaia, San Paolo, Cannistrà, Portosalvo, Centineo, Acquaficara e Femminamorta i cui impianti morfologici, tipologici e di tessuto urbano e la qualità formale dei manufatti vanno preservati. Sono consentite destinazioni d'uso alternative stagionali e attrezzature volte a potenziare la cultura dell'accoglienza. Valgono tutte le prescrizioni della zona A1.
•  Zona A3 di recupero dei beni isolati: bagli, masserie, e piccoli agglomerati rurali (19,76 Ha.), comprende nuclei sparsi, agglomerati rurali, bagli casali, masserie, fattorie, case rurali, mulini e manufatti rurali specialistici e/o produttivi di particolare valenza ed interesse storico-architettonico, nonché elementi architettonici isolati diffusi nel territorio. Sono consentite destinazioni d'uso alternative stagionali e attrezzature volte a potenziare la cultura dell'accoglienza. Valgono tutte le prescrizioni della zona A1.
Zona B1 del tessuto urbano esistente e di completamento (155,94 Ha.), comprende il tessuto urbano esistente e di completamento del centro urbano. Le destinazioni d'uso sono la residenza, commercio al dettaglio, servizi di ristoro, alberghi e attività turistico ricettive, artigianato di servizio, ecc. Si attua con intervento edilizio diretto secondo la vigente normativa in relazione alle dimensioni dei lotti interclusi (ex legge regionale n. 19/72 e successive modifiche ed integrazioni), mentre per i lotti liberi da mq. 200 a mq. 1.000, per singola concessione con un indice di fabbricabilità fondiario di mc/mq. 5; per i lotti superiori a mq. 1.000, l'intervento è consentito a mezzo di planivolumetrico con rapporto di copertura non superiore allo 0,80. L'altezza consentita in tutti i casi è max ml. 11,00.
•  Zona B2 per l'edilizia residenziale pubblica agevolata, sovvenzionata o convenzionata, esistente e di completamento (34,60 Ha.). Le destinazioni d'uso sono la residenza, commercio al dettaglio, servizi di ristoro, alberghi e attività turistico ricettive, artigianato di servizio, ecc. Si attua con intervento edilizio diretto o per mezzo di piani di recupero secondo gli stessi parametri della zona B1.
•  Zona B3 di recupero edilizio e urbanistico (45,10 Ha.), caratterizzata da edilizia prevalentemente abusiva e dal tessuto urbano particolarmente carente di opere di urbanizzazione. E' individuata ai sensi dell'art. 27 della legge n. 457/78. Le destinazioni d'uso sono la residenza, commercio al dettaglio, servizi di ristoro, alberghi e attività turistico ricettive, artigianato di servizio, ecc. Si attua con intervento edilizio diretto o per mezzo di piani di recupero secondo gli stessi parametri della Zona B1, ma con indice fondiario decurtato del 50%.
•  Zona B4 di residenza extra-urbana, prevalentemente stagionale, nelle frazioni collinari e rurali (103,41 Ha.), comprende zone residenziali esterne al centro urbano (frazioni e nuclei sparsi) caratterizzata da edilizia rurale e prevalentemente stagionale. Le destinazioni d'uso sono la residenza, commercio al dettaglio, servizi di ristoro, alberghi e attività turistico ricettive, artigianato di servizio, ecc.
Si attua con intervento edilizio diretto secondo la vigente normativa in relazione alle dimensioni dei lotti interclusi, è previsto l'intervento per i lotti con superficie non superiore a mq. 120, l'indice fondiario è di mc./mq. 6; tra mq. 120 e mq. 200 volume massimo di mc. 720; tra mq. 200 e mq. 1.000, rapporto di copertura non può superare lo 0,8;
•  Zona B5 di residenza stagionale costiera (33,11 Ha.). Le destinazioni d'uso sono la residenza, commercio al dettaglio, servizi di ristoro, alberghi e attività turistico ricettive, artigianato di servizio, ecc. Si attua con intervento edilizio diretto a case isolate anche plurifamiliari secondo i seguenti parametri:
-  Lotto minimo: 600 mq.;
-  Indice max di fabbricabilità fondiaria (If): 0,75 mc./mq.;
-  Altezza max: mt. 7,50;
-  Numero max di piani fuori terra: 2;
-  Distanza minima dai confini: mt. 5,00.
•  Zona B6 di residenza prevalentemente stagionale satura (22,06 Ha.), comprende aree residenziali sature prevalentemente abusive e ai margini dell'urbano. Le destinazioni d'uso sono la residenza, commercio al dettaglio, servizi di ristoro, alberghi e attività turistico ricettive, artigianato di servizio, ecc. Si attua con intervento diretto sull'edilizia esistente mentre le aree libere sono inedificabili.
•  Zona C1.1 di espansione residenziale urbana esistente o in corso di attuazione (37,31 Ha.), comprende le aree di espansione oggetto dei piani di lottizzazione convenzionata in fase di attuazione. Il piano regolatore generale ne conferma le specifiche destinazioni d'uso nonché le relative norme di attuazione.
•  Zona C1.2 di espansione residenziale urbana di progetto (16,90 Ha.), comprende aree di edilizia residenziale di espansione e di completamento del centro urbano. Si attuano a mezzo di piani di lottizzazione ciascuno esteso all'intera area come individuata dal piano regolatore generale. Le destinazioni d'uso ammesse oltre le residenziali sono: servizi sociali, servizi di ristoro, attività professionali, artigianali, commerciali, alberghi e attività turistiche ricettive. L'edificazione avviene secondo i seguenti parametri:
-  Lotto minimo: mq. 1.500;
-  Indice max di fabbricabilità territoriale (It): 1,5 mc./mq.;
-  Altezza max: mt. 8,00;
-  Numero max di piani fuori terra: 2;
-  Distanza minima dai confini: mt. 5,00.
-  Zona C1.3 di espansione residenziale di margine urbano e delle frazioni, di progetto (12,23 Ha.). Si attuano a mezzo di piani di lottizzazione con destinazioni d'uso esclusivamente residenziali secondo i seguenti parametri:
-  Lotto minimo: mq. 600;
-  Indice max di fabbricabilità territoriale (It): 0,75 mc./mq.;
-  Altezza max: mt. 7,5;
-  Numero max di piani fuori terra: 2;
-  Distanza minima dai confini: mt. 5,00.
-  Zona C2.1 per l'edilizia residenziale pubblica agevolata, sovvenzionata o convenzionata, esistente o in corso di attuazione per mezzo di piani di zona (P.E.E.P.) (4,19 Ha.). Il piano regolatore generale ne conferma le specifiche destinazioni d'uso nonché le relative norme di attuazione.
-  Zona C2.2 per l'edilizia residenziale pubblica agevolata, sovvenzionata o convenzionata, di progetto (21,00 Ha.). Da attuare per mezzo di piani di zona (P.E.E.P.) e/o di programmi costruttivi ciascuno esteso all'intera area come individuata dal piano regolatore generale, secondo i seguenti parametri:
-  Indice max di fabbricabilità territoriale (It): 1,50 mc./mq.;
-  Altezza max: mt. 10,00;
-  Numero max di piani fuori terra: 3;
-  Distanza minima dai confini: mt. 5,00.
•  Zona C3.1 di residenza stagionale costiera esistente o in corso di attuazione (15,65 Ha.), comprende le aree di residenza stagionale oggetto di piani di lottizzazione convenzionata in fase di attuazione nella fascia costiera di Calderà e di Spinesante alla data di adozione del piano. Il piano regolatore generale ne conferma le specifiche destinazioni d'uso nonché le relative norme di attuazione.
•  Zona C3.2 di residenza stagionale costiera di progetto (14,95 Ha.). Si attua a mezzo di piani di lottizzazione con una superficie minima di 10.000 mq. Le destinazioni d'uso ammesse oltre le residenziali sono: servizi di ristoro, attività turistiche ricettive e attività commerciali. L'edificazione avviene secondo i seguenti parametri:
-  Lotto minimo: mq. 1.000;
-  Indice max di fabbricabilità territoriale (It): 0,30 mc./mq.;
-  Altezza max: mt. 7,50;
-  Numero max di piani fuori terra: 2;
-  Distanza minima dai confini: mt. 5,00.
•  Zona C3.3 di residenza stagionale collinare esistente o in corso di attuazione (5,26 Ha.), comprende le aree di residenza stagionale collinare oggetto di piani di lottizzazione convenzionata in fase di attuazione. Il piano regolatore generale ne conferma le specifiche destinazioni d'uso nonché le relative norme di attuazione.
•  Zona C3.4 di residenza stagionale collinare di progetto (15,11 Ha.). Si attua a mezzo di piani di lottizzazione con una superficie minima di 10.000 mq. Le destinazioni d'uso ammesse oltre le residenziali sono: servizi di ristoro, attività turistiche ricettive e attività commerciali. L'edificazione avviene secondo i seguenti parametri:
-  Lotto minimo: mq. 1.000;
-  Indice max di fabbricabilità territoriale (It): 0,30 mc./mq.;
-  Altezza max: mt. 7,50;
-  Numero max di piani fuori terra: 2;
-  Distanza minima dai confini: mt. 5,00.
Sistema della mobilità, costituito dalle seguenti previsioni viarie:
•  Conferma dell'asse attrezzato, in quanto ancora ritenuta elemento portante di tutta la struttura viaria, soprattutto in relazione alle destinazioni d'uso delle aree comprese al suo interno (aree artigianali/commerciali miste a residenza) e al ruolo di attraversamento del territorio.
•  Circonvallazione urbana, con lo scopo principale di un agevole "aggiramento" dell'ambito storico di Pozzo di Gotto.
•  Modifica e potenziamento del tracciato della strada a sviluppo parallelo all'attuale lungomare, prevista come "strada parco", rappresenta l'elemento regolatore e portante dell'intera struttura viaria dell'ambito costiero.
•  Collegamento a carattere territoriale tra Barcellona Pozzo di Gotto ed il comune di Castroreale. E' una conferma alle previsioni del piano regolatore generale precedente.
•  Bretella di collegamento tra lo svincolo autostradale e la cosiddetta "strada intervalliva" prevista nel P.R.U.S.S.T. Valdemone per il collegamento nord-sud tra la costa tirrenica e quella ionica.
•  Arteria di collegamento dei principali poli urbani. Essa collega la stazione ferroviaria, il polo scolastico, il polo giudiziario, Ospedale psichiatrico, quartiere fieristico, Nuovo Ospedale, area artigianale/industriale, mercato ortofrutticolo, nuovo mercato settimanale, parco commerciale.
•  Completamento della copertura del torrente Longano.
•  Viabilità di collegamento tra le numerose frazioni collinari.
REGOLAMENTO EDILIZIO
Il regolamento edilizio allegato al piano regolatore generale è composto da 128 articoli suddivisi nei seguenti titoli:
Tit. 1°: Disposizioni generali;
Tit. 2°: Norme procedurali preliminari alla esecuzione delle opere;
Tit. 3°: Norme procedurali durante l'esecuzione delle opere;
Tit. 4°: Norme procedurali a conclusione delle opere;
Tit. 5°: Norme relative ai requisiti tecnico-qualitativi. Prescrizioni particolari a conclusione delle opere;
Tit. 6°: Norme speciali per edifici a destinazione particolare;
Tit. 7°: Lottizzazione di aree a scopo edificatorio;
Tit. 8°: Disposizioni transitorie e finali.
PROGRAMMAZIONE COMMERCIALE legge regionale n. 28/99
E' stato predisposto ai sensi della legge regionale n. 28 del 22 dicembre 1999 e del D.P.R.S. 11 luglio 2000, apposito piano commerciale costituito da analisi economiche e da previsioni urbanistiche riferite al settore commerciale che come si evince dalla relazione illustrativa non prescindono da quelle del nuovo strumento urbanistico generale, ma rappresentano solo un approfondimento del settore.
Le zone omogenee individuate dal piano regolatore generale in cui è possibile esercitare attività commerciali sono come di seguito sinteticamente descritte:
Zona A: sono consentiti esercizi di vicinato e medie strutture di vendita. Per i soli edifici di recente edificazione consentiti anche mercati coperti e i centri commerciali locali urbani;
Zona B: sono ammessi esercizi di vicinato, medie strutture di vendita, mercati coperti, centri commerciali locali urbani e i medi centri commerciali. Sono vietate le grandi strutture di vendita;
Zona C: sono consentiti esercizi di vicinato, medie strutture di vendita, mercati coperti, centri commerciali locali urbani e i medi centri commerciali limitatamente ai piani terra. Sono vietate le grandi strutture di vendita;
Zona D: nella maggior parte delle sottozone che la fanno parte, sono consentiti esercizi di vicinato, medie strutture di vendita, mercati coperti, centri commerciali locali urbani e i medi centri commerciali limitatamente ai piani terra. Nella sottozona D3.1 sono ammesse anche le grandi strutture di vendita di livello inferiore. Sono escluse dall'attivazione di qualunque tipo di esercizio commerciale le sottozone D1.4, D1.5 e D1.6. La sottozona D3.2 è destinata a parco commerciale che per la sua estensione rientra nella definizione di livello superiore. Sarà dedicato alle attività di vendita al dettaglio integrate da attività paracommerciali, ricreative e del tempo libero e da altri servizi quali strutture ricettive alberghiere. Esso dovrà comprendere più strutture medie e/o grandi.
Zona E: sono consentiti gli esercizi di vicinato. Per la sola sottozona E5 sono ammesse anche medie strutture di vendita. Sono escluse dall'attivazione di qualunque tipo di esercizio commerciale le sottozone E3, E7 e E8.
Considerato che:
Aspetti procedurali
Occorre evidenziare che, in base agli atti pervenuti e nei termini chiariti in premessa, le procedure di adozione del piano sono regolari in quanto:
-  la deliberazione del commissario ad acta di adozione del piano con allegato regolamento edilizio risulta legittima.
Le prescrizioni esecutive, previste dall'art. 2 della legge regionale n. 71/78, non risultano adottate dal commissario che si è avvalso della facoltà di differimento, dettata dall'art. 102 della legge regionale n. 4/2003, pertanto, pur richiamate nella relazione e nelle norme di attuazione, le stesse non risultano tra gli allegati al piano regolatore generale.
Il piano con i relativi allegati è supportato dallo studio geologico generale ai sensi dell'art. 5 della legge regionale n. 65/81 ed adeguato alla normativa vigente.
Il piano con i relativi allegati è stato sottoposto, preventivamente all'adozione, all'esame dell'ufficio del Genio civile di Messina, ai sensi dell'art. 13 della legge n. 64/74, che ha verificato la compatibilità delle relative previsioni con le condizioni geomorfologiche del territorio ed ha emesso parere favorevole a condizione.
Il piano è supportato dallo studio agricolo-forestale redatto ai sensi dell'art. 3, comma 11, della legge regionale n. 15/91 e successive modifiche ed integrazioni ed adeguato alla normativa vigente.
Il piano è infine supportato dallo studio di programmazione commerciale redatto ai sensi della legge regionale n. 28/99.
Con delibera commissariale n. 1 del 27 agosto 2004 il comune ha preso atto degli elaborati adeguati.
Il piano così adeguato ed integrato è stato regolarmente depositato e pubblicizzato, ai sensi dell'art. 3 della legge regionale n. 71/78; a seguito delle pubblicazioni sono state presentate n. 1.296 osservazioni ed opposizioni nei termini e n. 43 fuori termine, visualizzate dai progettisti sugli appositi elaborati e sulle quali sono state formulate le dovute deduzioni. Sono inoltre pervenute n. 213 osservazioni direttamente a questo Assessorato. Non risulta espressione sulle stesse da parte del consiglio comunale in quanto il piano è stato adottato e trasmesso dal commissario ad acta ai sensi dell'art. 4 della legge regionale n. 65/81.
Ai sensi dell'art. 8 del disciplinare d'incarico, con verbale del 6 agosto 2002, è stato accertato lo stato di consistenza delle aree destinate ad attrezzature e servizi pubblici.
Gli elaborati del piano regolatore generale sono stati adeguati a quanto prescritto al punto 3 della delibera di adozione (decisione comunale n. 1 dell'11 dicembre 2003) che così testualmente recita: "...Dare mandato ai progettisti di adeguare prima della pubblicazione, previsto dalla legge regionale n. 71/18, le tavole dello strumento urbanistico generale inserendo tutti i provvedimenti (lottizzazioni, concessioni edilizie, autorizzazioni) efficaci e/o esecutivi emanati dal comune sino alla data della presente deliberazione...". Detto adeguamento scaturisce dall'elevato numero di provvedimenti comunali emessi prima dell'adozione del piano regolatore generale e che il commissario ha ritenuto d'inserire. In merito, detta prescrizione è stata oggetto di un esplicito incarico affidato all'ufficio tecnico comunale nei termini chiariti nella successiva delibera commissariale di "presa d'atto", ed in particolare in quanto contenuto nell'allegato verbale (vedi all. 3), nel quale si fa esplicito riferimento all'intendimento del commissario di procedere alla mera evidenziazione su appositi elaborati, dei provvedimenti comunale (lottizzazioni, concessioni edilizie, autorizzazioni), e non il loro recepimento, che avrebbe condotto ad una nuova riadozione del piano regolatore generale che si sarebbe posta in contrasto con il termine di decorrenza delle misure di salvaguardia (vedi quanto chiarito in merito nel citato verbale richiamando il punto 17 dell'atto di adozione). Ne consegue pertanto, che lo strumento urbanistico oggi in trattazione, non può che essere quello adottato con l'atto n. 1/2003 del commissario, integrato con gli elaborati, tavole di adeguamento n. 1* e n. 2*, redatti dall'ufficio tecnico comunale, e quindi le previsioni contenute nello stesso non possono che ritenersi quelle previste negli elaborati di piano, non modificati a seguito della sovrapposizione dei medesimi provvedimenti comunali.
Con delibera commissariale n. 1 del 27 agosto 2004 il comune ha preso atto degli elaborati del piano - tavole di adeguamento n. 1* e n. 2* - e, redatti dall'ufficio tecnico comunale, adeguati, dando mandato agli uffici comunali di procedere alla pubblicazione dello strumento urbanistico generale, così come adottato con l'atto n. 1/2003 unitamente agli elaborati, sopra citati.
Piano stralcio di bacino
Il comune di Barcellona Pozzo di Gotto risulta tra quelli che ricadono tra i bacini del torrente Terminila e del Mazzarà, così come individuato dal decreto 4 luglio 2000 e successive modifiche ed integrazioni, e come tale soggetto al "Piano stralcio di bacino", oggi approvato con decreto presidenziale n. 250 del 7 ottobre 2005. Le aree previste nello stesso dovranno pertanto essere visualizzate sugli elaborati di piano e sottoposte alle prescrizioni discendenti dal medesimo decreto.
DIMENSIONAMENTO
Dimensionamento e dati statistici
Da quanto rilevato dalla relazione al piano regolatore generale, presupposto condiviso da questa unità operativa 4.1, per il dimensionamento del piano in esame, è il ridimensionameto del piano regolatore generale vigente al fine di contenere l'eccessiva previsione di aree edificabili che, individuate dal vecchio strumento urbanistico risultavano eccessive, sia in relazione alle valutazioni attuali che in relazione anche alle valutazioni fatte in una prima stesura del piano da parte dei progettisti (vedi piano "Bonafede").
Ciò trova conferma nei dati sviluppati da questo servizio e che di seguito si riportano, dai quali si rileva che pur in presenza di un incremento della popolazione residente nell'arco del ventennio di riferimento, questo non ha raggiunto ancora le previsioni del vecchio strumento.






L'ipotesi di incremento della popolazione del comune di Barcellona fino a raggiungere 47.000 abitanti nel 2021 appare, alla luce dei dati a base delle considerazioni svolte dai progettisti, condivisibile in relazione anche alle dinamiche demografiche nel comune ed al ruolo che quest'ultimo riveste nel territorio soprattutto in termini di vocazione turistica e produttiva.
Si condivide altresì il dimensionamento del piano tenuto conto che risulta commisurato alle previsioni di crescita della popolazione ed ai relativi fabbisogni ed in quanto volto al contenimento di aree edificatorie, al soddisfacimento del fabbisogno di attrezzature, alla incentivazione economica nonché alla tutela e valorizzazione delle risorse storiche, culturali ed ambientali.
ZONIZZAZIONE
La strategia e l'impostazione del piano nella sua strutturazione appare condivisibile, atteso che prefigura, attraverso gli interventi previsti, un generale riordino e riqualificazione delle aree urbanizzate.
Inoltre il piano prevede una particolare attenzione per tutte le emergenze naturalistiche presenti nel territorio.
In relazione alla più volte richiamata prescrizione del commissario in sede di adozione del piano, si evidenzia che, da quanto oggetto dagli elaborati integrativi prodotti dall'ufficio tecnico comunale, si è rilevato che i provvedimenti comunali interferiscono inevitabilmente con le previsioni di piano.
Tuttavia nonostante ciò gran parte di dette previsioni mantengono la loro funzionalità non compromettendo di fatto l'assetto generale del piano.
Infine in generale si ritiene che le destinazioni urbanistiche che consentono una suscettività edificatoria, ricadenti nella fascia tra i 150 ed i 1.000 metri dalla battigia del mare, dovranno adeguarsi a quanto prescritto dall'art. 15, lett. b) e c), della legge regionale n. 78/76.
In relazione al quadro operativo del piano, attuato mediante un inquadramento strategico per "sistemi", come riportati nel presente parere, si esprimono le seguenti considerazioni:
Sistema integrato dei parchi territoriali e degli ambiti naturalistici: il suddetto sistema viene ritenuto condivisibile in quanto la sua attuazione mira, al recupero e valorizzazione di ambiti territoriali ed urbani degradati, al riutilizzo di infrastrutture in disuso, nonché alla tutela e valorizzazione dell'ambiente, degli elementi paesistici, archeologici e storico-culturali.
Sistema agricolo-ambientale: Si ritiene condivisibile il suddetto sistema ad eccezione della zona E5 destinata a grandi impianti sportivi all'aperto in quanto incompatibili con quanto disposto dell'art. 2 del decreto interministeriale n. 1444/68, che definisce le zone E, quelle destinate ad usi agricoli. Invece per tali impianti, configurandosi quali attrezzature, occorrerebbe una specifica destinazione con relativi parametri. Per quanto sopra le aree interessate dalla zona E5 devono essere considerate zona E1.
Al fine di soddisfare l'eventuale esigenza di allocare nuovi impianti per l'attività sportiva, l'amministrazione comunale potrà predisporre apposite varianti ai fini dell'approvazione di progetti specifici, valutando preliminarmente la compatibilità urbanistica dell'impianto con l'area prescelta.
Sistema delle attività produttive: si condividono le scelte progettuali in quanto ritenute congrue alle finalità ed agli obbiettivi di incentivazione e crescita economica del comune.
Tuttavia, in presenza di quanto rilevato dal Consorzio ASI di Messina con l'opposizione presentata avverso al piano regolatore generale in esame, lo stesso si dovrà adeguare, previa ulteriore verifica della rispondenza delle previsioni, alle prescrizioni contenute nei decreti dirigenziali con i quali è stato approvato il P.R.ASI, in quanto detto piano ASI non può che considerarsi strumento sovraordinato al quale i comuni, nella redazione dei propri strumenti urbanistici, devono conformarsi.
L'eventuale insorgere di contenzioso tra amministrazione comunale e/o i privati interessati ed il Consorzio, non potrà che trovare soluzione nelle sedi legali opportune.
Inoltre, per la zona D1.1 di piano regolatore generale le norme di attuazione dovranno essere integrate definendo l'estensione del piano attuativo che dovrà essere esteso all'intera area così come individuata dal piano regolatore generale.
Sistema delle attività turistiche: Le previsioni urbanistiche contenute nel piano risultano idonee in quanto si inseriscono in un quadro di incentivazione e riqualificazione dell'offerta turistica che lo stesso piano regolatore generale intende promuovere ed assecondare anche mediante opportunità in termini di ricettività e di servizi tenendo sempre conto la sostenibilità ambientale.
Tuttavia, in presenza di un territorio con particolari connotati ambientali ed in quanto non usuale per il contesto locale, gli interventi che contengono edilizia "a torre", al fine del loro corretto inserimento urbanistico ambientale, si raccomanda l'acquisizione preventiva del parere della C.U.C. nonché della Soprintendenza per i beni culturali ed ambientali anche per i casi in cui le aree interessate non risultano sottoposte al vincolo paesaggistico.
Sistema delle attrezzature e dei servizi pubblici: le previsioni progettuali pur ritenendole funzionali in relazione all'assetto generale del piano regolatore generale, esse appaiono sovradimensionate in quanto sono state calcolate avendo a riferimento una popolazione che tiene conto oltre che di quella residente (47.000 ab.) e di quella fluttuante stagionale ed alberghiera, anche di quella rurale (tot. 71.266 ab.). Inoltre nel computo della dotazione delle attrezzature non si è tenuto conto delle quantità dì quelle da reperire obbligatoriamente nell'ambito degli strumenti attuativi del piano regolatore generale in riferimento alle norme tecniche di attuazione dello stesso.
Inoltre, per effetto del recepimento dei provvedimenti comunali - C.E. - P. di L., autorizzazioni - di cui al punto 3) della delibera commissariale n. 1 dell'11 dicembre 2003, così come visualizzate dalle tavole allegate alla deliberazione commissariale di presa d'atto n. 1 del 27 agosto 2004 e dalle tavole integrative, richieste da questo Assessorato e fornite dal comune, parte di tali previsioni risultano non interamente attuabili. In merito l'ufficio tecnico comunale ha verificato che nonostante la compromissione di alcune di queste previsioni, gli standard di cui al decreto interministeriale n. 1444/68 risultano ugualmente soddisfatti.
Alla luce di quanto sopra, sulle aree con destinazione ad attrezzatura, totalmente o parzialmente interessate dai più volte richiamati provvedimenti comunali, si ritiene che ai fini della realizzazione dei singoli servizi, ed al fine di non gravare con un vincolo specifico su aree il cui utilizzo risulterebbe particolarmente oneroso a tale scopo, il comune dovrà procedere al ristudio delle stesse, previa una opportuna verifica degli standard ritenuti nei termini sopra chiariti eccessivi, tenendo ovviamente conto dello stato di attuazione e/o dell'esecutività dei piani di lottizzazione e delle concessioni.
Sistema residenziale: Viene ritenuto condivisibile in relazione alla sua capacità abitativa ritenuta adeguata come già espressa in ordine al dimensionamento del piano regolatore generale sia in termine di funzionalità, riqualificazione e valorizzazione dell'edificato ed in particolar modo quello più antico, nonché dell'obiettivo volto al contenimento di nuove aree a tale scopo destinate, onde evitare un consumo eccessivo del territorio.
Tuttavia, per effetto del recepimento dei provvedimenti comunali - C.E. - P. di L., autorizzazioni - di cui al punto 3) della delibera commissariale n. 1 dell'11 dicembre 2003, così come visualizzate dalle tavole allegate alla deliberazione commissariale di presa d'atto n. 1 del 27 agosto 2004 e dalle tavole integrative, richieste da questo Assessorato e fornite dal comune, tali provvedimenti risultano ricadere anche all'interno di aree con specifica destinazione residenziale del piano in esame (Z.T.O. A, B, C). Pertanto pur prendendo atto delle stesse, l'ufficio tecnico comunale resta onerato di verificare la funzionalità dell'assetto viario all'interno dei singoli comparti interessati dai suddetti provvedimenti, al fine di procedere ad un eventuale ristudio della stessa.
Fermo restando quanto già espresso in ordine alla suscettibilità edificatoria in riferimento all'art. 15 della legge regionale n. 78/76, tuttavia si ritiene che le destinazioni a zone A e B, ricadenti all'interno dei 150 metri dalla battigia del mare, possono essere condivise a condizione che gli immobili ricadenti in dette aree siano stati realizzati con regolare concessione edilizia rilasciata in attuazione del piano regolatore generale vigente o antecedentemente all'entrata in vigore della legge regionale n. 78/76.
In particolare, per le singole zone si osserva:
Le zone A1, A2 ed A3 appaiono coerenti sia con le specificità della struttura urbana di antica formazione sia con il valore morfologico, tipologico ed architettonico-monumentale dei singoli manufatti, poiché le relative enucleazioni scaturiscono dalle analisi prodotte dal gruppo di progettazione, a supporto del scelte di piano, tenuto conto dei riferimenti all'indagine relativa al "Catasto Borbonico". In merito si ritiene opportuno che per talune delle zone enucleate nel piano, ed oggetto di osservazioni e/o opposizioni attraverso le quali si manifestano dubbi sulle valenze storico/architettoniche/ambientali degli immobili interessati, potrà essere investita la Soprintendenza per i beni culturali ed ambientali in sede di esame da parte del Consiglio regionale dell'urbanistica. Tuttavia, in ordine alla previsione che scaturisce dalle norme di attuazione per dette zone A, relative alla possibilità di interventi diretti con singola concessione, in applicazione alla circolare D.R.U. 3/2000, si rileva la mancanza degli elaborati di indagine e di prescrizioni d'intervento previsti, tra gli elaborati adottati. Pertanto nelle more della predisposizione dei suddetti strumenti esecutivi, si può operare secondo quanto previsto dall'art. 20 della legge regionale n. 71/78 lett. a), b), c) e d), con esclusione della demolizione e ricostruzione, così come previsto, tra l'altro, nelle norme di attuazione adottate.
Appaiono congrue altresì le previsioni urbanistiche relative alle aree destinate alle zone B1, B2, B3, B4, B5 e B6 in quanto sono state individuate per il completamento delle aree edificate mirando, nel limite del rispetto del disegno urbano complessivo, ad una miglior definizione dei comparti urbani sia nel centro che nelle frazioni.
Vengono valutate positivamente anche le zone C di espansione in quanto si integrano adeguatamente nel sistema del disegno urbanistico generale ed in una adeguata offerta residenziale anche di tipo stagionale, tenendo conto degli effettivi fabbisogni di abitazione.
Sistema della mobilità: sono condivisibili le scelte che fanno parte del suddetto sistema in quanto se ne condividono le strategie e i criteri.
Tuttavia, in presenza di piani di lottizzazione e concessioni edilizie rilasciate ed evidenziate nell'elaborato 1A ed indicate con il cerchietto, prodotti dall'ufficio tecnico comunale, occorrerà procedere ad una verifica dell'assetto viario, ed al loro ristudio al fine di non gravare con un vincolo specifico su aree il cui utilizzo risulterebbe particolarmente oneroso a tale scopo, il comune dovrà pertanto procedere in sede di rielaborazione nei termini chiariti al precedente punto "Sistema delle attrezzature e dei servizi pubblici".
NORME TECNICHE DI ATTUAZIONE
Il testo delle norme tecniche di attuazione, che in generale non può discostarsi dalla normativa vigente, dovrà essere modificato ed adeguato in conseguenza delle considerazioni espresse in ordine alla zonizzazione col presente parere.
In particolare dovranno essere modificati od integrati i seguenti:
Art. 65 - zona D1.1 - da integrare nel seguente termine: "il piano attuativo dovrà essere esteso all'intera area così come individuata dal piano regolatore generale".
Art. 115 - zona B1 - al punto relativo all'intervento edilizio diretto (comma 4) al terzo rigo sostituire le parole "commi precedenti" "con "comma precedente".
Art. 118 - zona B4 - al punto relativo all'intervento edilizio diretto inserire al terzultimo comma alla fine del primo paragrafo "con le prescrizioni e i parametri della zona territoriale omogenea B1".
REGOLAMENTO EDILIZIO
Dall'esame dell'elaborato regolamento edilizio, adottato contestualmente al piano regolatore generale, si sono rilevate delle imprecisioni, si ritiene pertanto che in linea generale si dovrà fare esplicito riferimento alla normativa vigente nella Regione siciliana (vedi art. 7 della legge regionale n. 71/78).
PROGRAMMAZIONE COMMERCIALE
Edilizia commerciale (legge regionale n. 28/99) D.P.R.S. 11 luglio 2000)
Il piano risulta adeguato alla previsione della norma specifica sulla programmazione commerciale. La specifica proposta deliberativa di programmazione commerciale risulta adottata contestualmente al piano regolatore generale con l'atto commissariale in premessa riportato, lo stesso assolve a quanto stabilito dall'art. 5 della stessa legge, nel rispetto dei parametri dettati dagli artt. 15, 16 e 17 delle direttive ed indirizzi di programmazione commerciale, in quanto le norme di attuazione prevedono la compatibilità di tali attività con la residenza (Z.T.O. B, C), con le zone artigianali e/o industriali, il mantenimento della compatibilità delle attività preesistenti nelle zona territoriale omogenea A, nonché la specifica norma su aree allo scopo destinate sia di previsione che di completamento.
Osservazioni ed opposizioni
Riguardo alle osservazioni presentate avverso al piano regolatore generale, numerate in base all'elenco predisposto dal comune e visualizzate in appositi elaborati si propongono le valutazioni di questa unità operativa contenute nella allegata scheda di dettaglio. In presenza di discordanza tra le valutazioni ed il parere prevale quanto chiarito con quest'ultimo.
In ordine a quelle osservazioni pervenute solamente a questo Assessorato le stesse saranno trasmesse, contestualmente al piano da rielaborare, al comune che potrà procedere, per quelle che non riguardano aree soggette a rielaborazione parziale, ad una loro valutazione e visualizzazione, al fine di consentire una più attenta disamina da parte di questo Assessorato.
In assenza, le stesse non saranno prese in considerazione.
Per tutto quanto sopra precede, questa unità operativa è del parere che il piano regolatore generale del comune di Barcellona Pozzo di Gotto, con annesso regolamento edilizio adottato con delibera del commissario ad acta n. 1 dell'11 dicembre 2003 e successiva delibera del commissario ad acta n. 1 del 27 agosto 2004 di presa d'atto, esecutive nei termini di legge, siano da restituire per rielaborazione parziale per le motivazioni riportate nei superiori considerata e con le prescrizioni poste dall'ufficio del Genio civile con i pareri prot. n. 2827 del 26 marzo 2003. Dovrà comunque procedersi alla elaborazione delle prescrizioni esecutive ed alla loro adozione nei termini dell'art. 102 della legge regionale n. 4/2003."";
Visto il parere del Consiglio regionale dell'urbanistica reso con il voto n. 570 del 13 settembre 2006, che di seguito si trascrive:
""Il Consiglio
Vista la nota dell'ufficio prot. n. 18 dell'1 marzo 2006 unità operativa 4.1/ME del servizio 4 del D.u. con la quale sono stati trasmessi per il tramite del dipartimento dell'urbanistica, gli atti relativi alla pratica indicata in oggetto, unitamente alla proposta di parere n. 3 dell'1 marzo 2006, resa dall'unità operativa 4.1 del D.u. per il prescritto parere nei termini dell'art. 68 della legge regionale n. 10/99;
Vista la documentazione in fascicolo;
Vista la vigente legislazione urbanistica;
Uditi i relatori;
Valutata la proposta di parere n. 3 dell'1 marzo 2006 resa dall'unità operativa 4.1 del servizio 4 del D.u., nel corso dell'esame è emerso l'orientamento di condividere le considerazioni contenute nella medesima, ma ritenere che non sia condivisibile la proposta finale di rielaborazione parziale, e che invece proprio in relazione alle considerazioni positive rese sull'assetto urbanistico così come proposto dal comune di Barcellona Pozzo di Gotto e favorevolmente valutate con la citata proposta di parere, si ritiene che il piano regolatore generale possa essere approvato salvo quanto di seguito specificato ed in particolare per le considerazioni relative al sistema delle attrezzature e dei servizi pubblici di cui si propone la seguente variazione:
Da un approfondito esame della documentazione trasmessa dall'ufficio tecnico comunale con nota prot. n. 40631 del 16 settembre 2005, a seguito di formale richiesta di integrazione atti ed elaborati di cui alla nota prot. 35239 dell'8 giugno 2005 dell'A.R.T.A., ed in particolare delle tavole 2.a, 2.b in scala 1:5.000 di visualizzazione delle superfici asservite da concessioni edilizie e di piani di lottizzazioni che impegnano aree per attrezzature pubbliche, si rileva che solo alcune attrezzature di piano regolatore generale sono state dichiarate compromesse dal settore urbanistica del comune di Barcellona, giusto elenco in data 14 settembre 2005 trasmesso in uno agli elaborati sopracitati. E' stato dichiarato, altresì, che nonostante la compromissione di alcune aree per attrezzature pubbliche, gli standard di cui al decreto interministeriale 2 aprile 1968, n. 1444, risultano ugualmente soddisfatti.
Per quanto sopra rilevato, valutate inoltre le numerose osservazioni presentate in merito, si ritiene che per tutte le aree destinate ad attrezzature di cui all'elenco prodotto dall'ufficio tecnico comunale e graficizzati nelle tavole di supporto 2.a e 2.b in scala 1:5.000, debbano essere confermate le destinazioni urbanistiche per spazi pubblici riservate alle attività collettive e per spazi per attrezzature pubbliche di interesse generale, salvo le porzioni di aree asservite alle concessioni edilizie e/o piani di lottizzazione ove ancora validi per le quali valgono i parametri edilizi urbanistici e le destinazioni d'uso di cui ai provvedimenti autorizzatori comunali.
Per le aree dichiarate compromesse, le cui porzioni di aree per attrezzature residue non presentassero più carattere di funzionalità, in rapporto alle destinazioni pubbliche previste dal piano regolatore generale, il comune è onerato di conferire a tali porzioni una idonea e funzionale destinazione urbanistica sempre per spazi pubblici secondo le vigenti procedure di legge urbanistica.
Si rende necessario inoltre introdurre nel piano regolatore generale le seguenti prescrizioni di natura geologica:
Prescrizioni sul piano regolatore generale
1)  vengano istituite fasce di inedificabilità ampie 20 m. su entrambi i lati delle faglie attive, ove presenti;
2)  qualsiasi intervento deve arretrarsi di almeno 10 m. dal ciglio delle scarpate o delle fasce di terreno, ove presenti brusche rotture di pendenza;
3)  devono essere previste tra le opere di urbanizzazione gli interventi di regimazione e smaltimento delle acque pluviali, per limitare i fenomeni erosivi;
4)  vige il vincolo di inedificabilità assoluta all'interno delle fasce di rispetto di 10 m. a destra e sinistra dagli argini e dalle sponde di torrenti, valloni, canali, anche se artificiali e/o incubati.
Nelle zone di depositi alluvionali deve essere accertata la profondità della falda e valutata con attenzione la possibilità dell'insorgenza di fenomeni di liquefazione dei terreni sciolti di fondazione, soprattutto in condizioni di sisma.
Prescrizioni a regime
L'attuazione delle previsioni di piano, prima della progettazione esecutiva delle singole opere per cui valgono le norme di piano, è subordinata alle procedure di cui ai punto H del decreto ministeriale 11 marzo 1988 procedendo, prima della progettazione esecutiva, alla verifica geologica e geotecnica del progetto attraverso le opportune e necessarie indagini geognostiche volte a documentare la fattibilità opere-terreno, individuando i limiti imposti al progetto dalle caratteristiche del sottosuolo.
Trattandosi di zona sismica si dovranno, inoltre documentare i criteri di rispetto dei vincoli di natura sismica. Nella redazione degli strumenti urbanistici attuativi, compresi i piani di lottizzazione, dovrà essere predisposto l'esecuzione di apposito studio geologico-tecnico, redatto ai sensi della circolare n. 2222 del 31 gennaio 1995, secondo le indicazioni del punto 5.2 della predetta circolare integrando in tal modo, per ciascun piano successivamente progettato, gli elaborati di dettaglio a scala 1:2.000, riportati nell'allegato A di detta circolare. In particolare, in detti nuovi studi attenta cura dovrà essere posta alla valutazione delle condizioni di pericolosità sismica dei siti interessati alla pianificazione e, più in generale, della pericolosità geologica legata alla stabilità dei pendii sia in condizioni statiche che dinamiche.
Prescrizioni sul regolamento edilizio
Sia in relazione alle locali condizioni geologiche e geomorfologiche che in conformità ai dettami della vigente normativa, occorre inserire nel regolamento edilizio l'obbligatorietà della redazione di apposito studio geologico a supporto della richiesta di concessione edilizia. Infatti, in coerenza con i disposti normativi e secondo quanto ribadito dal Consiglio superiore dei lavori pubblici con voto n. 61 del 24 febbraio 1983, la richiesta di ogni concessione edilizia deve essere supportata da uno studio geologico che evidenzi la fattibilità dell'intervento, sia riguardino alle condizioni di stabilità del sito in senso lato, sia ai rapporti con le fondazioni degli eventuali edifici limitrofi, e dalla loro stabilità nel corso dei lavori di sbancamento e costruzione. Inoltre, nelle aree non servite da pubblica fognatura, lo studio dovrà accertare le condizioni di compatibilità sotto il profilo idrogeologico e geopedologico dello smaltimento dei reflui secondo le prescrizioni dell'allegato 5 della delibera CITAI 4.2. 1977.
Detto studio geologico dovrà, altresì, essere eseguito anche a supporto di opere soggette ad autorizzazione edilizia quali scavo pozzi, sbancamenti e significative opere di rinterro che incidano significativamente sull'assetto geomorfologico di dettaglio e/o opere che per la loro incidenza sono soggette alla normativa sismica, con esclusione dei lavori di manutenzione degli edifici. Sono, dunque, escluse dall'obbligo della relazione geologica solo gli interventi sulle costruzioni che non comportano la realizzazione di opere soggette alla normativa sismica e/o non modificano la qualità e la quantità degli scarichi civili e/o industriali già autorizzati che non recapitano nelle pubbliche fognature e/o non apportano modifiche delle modalità di smaltimento degli stessi.
Le osservazioni sono decise in conformità al parere reso sulle medesime dalla proposta di parere dell'ufficio prot. n. 3 dell'1 marzo 2006, ad eccezione delle osservazioni che interessano le aree per attrezzature interessate dalle concessioni edilizie e piani di lottizzazione di cui sopra, che di conseguenza debbano intendersi decise e/o superate nei termini delle indicazioni contenute in ordine al "sistema delle attrezzature e dei servizi pubblici" di cui al presente parere.
In ordine alle osservazioni pervenute direttamente all'A.R.T.A., anche dopo la proposta di parere dell'ufficio, molte di esse reiterazioni o integrazioni di precedenti, le stesse potranno essere trasmesse contestualmente al piano regolatore generale al comune di Barcellona Pozzo di Gotto per le previste controdeduzioni di cui all'art. 4, comma VI, della legge regionale n. 71/78, il quale potrà procedere ad una valutazione e visualizzazione al fine di consentire una più attenta disamina da parte di questo Assessorato là dove soprattutto esse evidenziano errori materiali e non aspetti di merito tenuto conto che per legge le osservazioni ed opposizioni al piano vanno presentate fino a 10 giorni dopo la scadenza del periodo di deposito, ai sensi e per gli effetti dell'art. 3 della legge regionale n. 71/78 e non oltre tale data.
Per tutto quanto sopra visto e valutato, è del parere che il piano regolatore generale del comune di Barcellona Pozzo di Gotto ed il regolamento edilizio comunale, adottati con deliberazione del commissario ad acta n. 1 dell'11 dicembre 2003, siano da ritenere meritevoli di approvazione con le prescrizioni e le modifiche contenute nella proposta di parere dell'ufficio n. 3 dell'1 marzo 2006 e del presente parere, previa l'adozione delle controdeduzioni di cui all'art. 4, comma IV, della legge regionale n. 71/78 da parte del comune di Barcellona Pozzo di Gotto.";
Viste le note prot. n. 73520 del 23 ottobre 2006 e prot. n. 124 del 20 dicembre 2006, con le quali, ai sensi del comma 6 dell'art. 4 della legge regionale n. 71 del 27 dicembre 1978, è stato chiesto al comune di Barcellona Pozzo di Gotto di adottare le controdeduzioni alle determinazioni di cui al condiviso voto del Consiglio regionale dell'urbanistica n. 570/2006 del 13 settembre 2006;
Vista la nota prot. n. 124 del 20 dicembre 2006, con la quale l'unità operativa 4.1/D.R.U. nel rilevare che da parte del consiglio del comune di Barcellona Pozzo di Gotto non risultano adottate le richieste controdeduzioni alle determinazioni assessoriali, ha proposto l'emissione del relativo provvedimento di approvazione, stante la decorrenza del termine espressamente previsto dall'art. 4 della legge regionale n. 71/78;
Ritenuto di dover procedere, ai sensi del comma 8 dell'art. 4 della legge regionale n. 71/78, all'approvazione dello strumento urbanistico in argomento, secondo quanto espresso dal Consiglio regionale dell'urbanistica con il voto n. 570 del 13 settembre 2006;
Rilevata la regolarità della procedura seguita;

Decreta:


Art.  1

Ai sensi e per gli effetti dell'art. 4 della legge regionale n. 71 del 27 dicembre 1978, in conformità al parere reso dal Consiglio regionale dell'urbanistica con il voto n. 570 del 13 settembre 2006, è approvato il piano regolatore generale con annesso il regolamento edilizio del comune di Barcellona Pozzo di Gotto, adottato con la delibera commissariale n. 1 dell'11 dicembre 2003 e successiva delibera commissariale n. 1 del 27 agosto 2004 di presa d'atto.

Art.  2

Le osservazioni e/o opposizioni presentate avverso allo strumento urbanistico in argomento sono decise in conformità e con le stesse motivazioni contenute nel parere reso dal Consiglio regionale dell'urbanistica con il voto n. 570 del 13 settembre 2006.

Art.  3

Fanno parte integrante del presente decreto e ne costituiscono allegati i seguenti atti ed elaborati che vengono vistati e timbrati da questo Assessorato:
1)  proposta di parere, resa dal servizio IV/D.R.U., n. 3 dell'1 marzo 2006, con relative tabelle allegate consistenti in:
A)  elenco valutazioni osservazioni e/o opposizioni al piano regolatore generale;
B)  elenco valutazioni osservazioni e/o opposizioni pervenute fuori termine e trattate dal progettista;
2)  parere del Consiglio regionale dell'urbanistica, reso con il voto n. 570 del 13 settembre 2006;
3)  delibera commissariale n. 1 dell'11 dicembre 2003;
4)  delibera commissariale n. 1 del 27 agosto 2004.
Elaborati di piano
Elaborati allegati alla deliberazione commissariale n. 1 dell'11 dicembre 2003:
A.1  - schemi regionali e inquadramento territoriale: 
 5)  A.1.a  - mobilità e rete infrastrutturale, scala 1:500.000; 
 6)  A.1.b  - pianificazioni sovraccomunali e di settore, scala 1:500.000; 
 7)  A.1.c  - risorse culturali ed ambientali. (Linee guida del piano territoriale paesistico regionale), scala 1:100.000; 
 8)  A.1.d  - sintesi delle pianificazioni comunali. (Linee guida del piano territoriale provinciale), scala 1:100.000; 
 9)  A.1.e  - piano territoriale provinciale. (Schema di massima), scala 1:100.000; 
10)  A.2  - carta dei beni culturali ed ambientali, scala 1:10.000; 
11)  A.3  - quadro del territorio antropizzato, scala 1:10.000; 
12)  A.4  - carta del regime vincolistico, scala 1:10.000; 
A.5  - carta del patrimonio storico-architettonico: 
13)  A.5.a  - area extra-urbana, scala 1:5.000; 
14)  A.5.b  - area extra-urbana, scala 1:5.000; 
15)  A.5.c  - area urbana, scala 1:2.000; 
16)  A.5.d  - area urbana, scala 1:2.000; 
17)  A.5.e  - area urbana, scala 1:2.000; 
18)  A.5.f  - cento anni di urbanistica; 
19)  A.6  - quadro della consistenza demografica, scala 1:25.000; 
20)  A.7.a  - carta delle volumetrie, scala 1:5.000; 
21)  A.7.b  - carta delle volumetrie, scala 1:5.000; 
A.8  - verifica delle previsioni del piano regolatore generale (1974-1979) su cartografia aggiornata (1997): 
22)  A.8.a  - verifica delle previsioni del piano regolatore generale (1974-1979) su cartografia aggiornata (1997), scala 1:10.000; 
23)  A.8.b  - verifica delle previsioni del piano regolatore generale (1974-1979) su cartografia aggiornata (1977), scala 1:5.000; 
24)  A.8.c  - verifica delle previsioni del piano regolatore generale (1974-1979) su cartografia aggiornata (1977), scala 1:5.000; 
25)  A.8.d  - quadro delle concessioni edilizie rilasciate (1994-2000), scala 1:5.000; 
26)  A.8.e  - quadro delle concessioni edilizie rilasciate (1994-2000), scala 1:5.000; 
27)  A.8.f  - edilizia privata su aree pubbliche del piano regolatore generale, scala 1:5.000; 
28)  A.8.g  - edilizia privata su aree pubbliche del piano regolatore generale, scala 1:5.000; 
A.9  - verifica della pianificazione attuativa in corso su cartografia aggiornata (1997): 
29)  A.9.a  - carta dei piani di lottizzazione approvati, scala 1:5.000; 
30)  A.9.b  - carta dei piani di lottizzazione approvati, scala 1:5.000; 
31)  A.9.c  - aree da sottoporre a prescrizione esecutive. Piani di zona 167. Aree ex P.P.R.U. Are A.S.I. (P.R.G./P.P.), scala 1:5.000; 
32)  A.9.d  - aree da sottoporre a prescrizione esecutive. Piani di zona 167. Aree ex P.P.R.U. Aree A.S.I. (P.R.G./P.P.), scala 1:5.000; 
33)  A.10.a  - edifici, impianti e spazi pubblici e di uso pubblico esistenti, scala 1:5.000; 
34)  A.10.b  - edifici, impianti e spazi pubblici e di uso pubblico esistenti, scala 1:5.000; 
35)  A.11.a  - carta delle principali infrastrutture di servizio a rete, scala 1:5.000; 
36)  A.11.b  - carta delle principali infrastrutture di servizio a rete, scala 1:5.000; 
A.12  - carta delle proprietà pubbliche, di interesse pubblico e demaniali: 
37)  A.12.a  - carta delle proprietà pubbliche, di interesse pubblico e demaniali, scala 1:5.000; 
38)  A.12.b  - carta delle proprietà pubbliche, di interesse pubblico e demaniali, scala 1:5.000; 
39)  A.12.c  - regia trazzera; 
40)  A.12.d  - usi civici. 

Elenco degli elaborati di schedatura
41)  Sc.1.a  - schede patrimonio architettonico urbano; 
42)  Sc.1.b  - schede patrimonio architettonico urbano; 
43)  Sc.2.a  - schede patrimonio architettonico extra-urbano; 
44)  Sc.2.b  - schede patrimonio architettonico extra-urbano; 
45)  Sc.3.a  - indagine conoscitiva delle attrezzature, dei servizi e degli spazi pubblici e di interesse pubblico; 
46)  Sc.3.b  - indagine conoscitiva delle attrezzature, dei servizi e degli spazi pubblici e di interesse pubblico; 
47)  Sc.4  - indagine conoscitiva delle concessioni edilizie rilasciate dall'1 gennaio 1994 al 19 maggio 2000; 
48)  Sc.5  - indagine conoscitiva dei piani di lottizzazione approvati; 
49)  Sc.6  - indagine conoscitiva delle proprietà pubbliche; 
       Sc.7  - tabulato volumetrico. Elaborazione per zone censuarie; 
50)  Sc.7.a  - comparti dal n. 1 al n. 59. Studio A - Firenze; 
51)  Sc.7.b  - comparti dal n. 60 al n. 120. Studio A - Firenze; 
52)  Sc.7.c  - comparti dal n. 121 al n. 194. Studio A - Firenze; 
53)  Sc.7.d  - comparti dal n. 195 al n. 255. Studio A - Firenze. 

Elenco degli elaborati di progetto
54)  P.1  - planimetria di progetto del territorio comunale. Inquadramento strutturale del piano. Carta della struttura territoriale, scala 1:10.000; 
55)  P.2  - planimetria di progetto del territorio comunale. Inquadramento strategico del piano. Carta dei sistemi territoriali, scala 1:10.000; 
56)  P.3  - planimetria di progetto del territorio comunale. Inquadramento operativo del piano. Carta della zonizzazione, scala 1:10.000; 
P.4  - planimetria di progetto del territorio comunale: 
57)  P.4.a  - zone omogenee territoriali e zone a regime speciale. Aree sottoposte a prescrizioni esecutive. Fotopiano, scala 1:5.000; 
58)  P.4.b  - zone omogenee territoriali e zone a regime speciale. Aree sottoposte a prescrizioni esecutive. Fotopiano, scala 1:5.000; 
P.5  - planimetria di progetto del territorio comunale: 
59)  P.5.a  - zone territoriali omogenee. Dimensionamento, consistenza volumetrica, capacità abitativa e patrimonio architettonico, scala 1:5.000; 
60)  P.5.b  - zone territoriali omogenee. Dimensionamento, consistenza volumetrica, capacità abitativa e patrimonio architettonico, scala 1:5.000; 
P.6  - planimetria di progetto del territorio comunale: 
61)  P.6.a  - destinazioni urbanistiche e prevalenti destinazioni d'uso, scala 1:5.000; 
62)  P.6.b  - destinazioni urbanistiche e prevalenti destinazioni d'uso, scala 1:5.000; 
P.7  - planimetria di progetto del centro urbano: 
63)  P.7.a  - centro urbano 1/4, scala 1:2.000; 
64)  P.7.b  - centro urbano 2/4, scala 1:2.000; 
65)  P.7.c  - centro urbano 3/4, scala 1:2.000; 
66)  P.7.d  - centro urbano 4/4, scala 1:2.000; 
P.7  - planimetria di progetto fascia costiera: 
67)  P.7.e  - fascia costiera est, scala 1:2.000; 
68)  P.7.f  - fascia costiera ovest, scala 1:2.000; 
69)  P.7.g  - planimetria di progetto delle frazioni; Acquaficara, Cannistrà, Femminamorta, Gala, Migliardo, Portosalvo, San Paolo, scala 1:2.000; 
 70)  P.8.a  - carta della viabilità. Viabilità esistente e di progetto, scala 1:25.000; 
 71)  P.8.b  - carta della viabilità principale. Classificazione tipologica e abaco delle tipologie stradali di progetto, scala 1:10.000; 
P.9  - planimetria di progetto del territorio comunale: 
 72)  P.9.a  - aree vincolate. Visualizzazione tematica, sigla alfanumerica, estensione complessiva per tipologia di vincolo, scala 1:5.000; 
 73)  P.9.b  - aree vincolate. Visualizzazione tematica, sigla alfanumerica, estensione complessiva per tipologia di vincolo, scala 1:5.000; 
 74)  P.10  - tavola della legenda di piano; 
 75)  N.T.A.  - norme tecniche di attuazione. Allegata tabella dei tipi edilizi; 
 76)  R.L.  - relazione generale; 
 77)  R.E.  - regolamento edilizio. Allegato glossario dei termini urbanistici ed edilizi. 

Studio agricolo forestale redatto ai sensi della legge regionale n. 15 del 30 aprile 1991
 78)  relazione.
Carta della vegetazione, dell'uso del suolo e delle infrastrutture:
 79)  allegato 1, tavola 1, scala 1:10.000;
 80)  allegato 1, tavola 2, scala 1:10.000;
 81)  allegato 1, tavola 3, scala 1:10.000;
 82)  allegato 1, tavola 4, scala 1:10.000;
 83)  allegato 1, tavola 5, scala 1:10.000;
 84)  allegato 1, tavola 6, scala 1:10.000.
Carta delle aree interessate da coltivazioni agricoli forestali:
 85)  allegato 2, tavola 1, scala 1:10.000;
 86)  allegato 2, tavola 2, scala 1:10.000;
 87)  allegato 2, tavola 3, scala 1:10.000;
 88)  allegato 2, tavola 4, scala 1:10.000;
 89)  allegato 2, tavola 5, scala 1:10.000;
 90)  allegato 2, tavola 6, scala 1:10.000.
Studio agricolo forestale integrato ai sensi della legge regionale n. 16 del 16 aprile 1996
 91)  relazione.
Carta delle aree interessate dai boschi ai sensi dell'art. 4, legge regionale n. 16/96 e relative zone di rispetto:
 92)  allegato 1, tavola 3, scala 1:10.000;
 93)  allegato 1, tavola 4, scala 1:10.000;
 94)  allegato 1, tavola 5, scala 1:10.000;
 95)  allegato 1, tavola 6, scala 1:10.000.
Delimitazione dell'abitato e delle zone di espansione piano regolatore generale approvato con decreto n. 215/79:
 96)  allegato 2, tavola 1, scala 1:10.000;
 97)  allegato 2, tavola 2, scala 1:10.000.
Studio agricolo forestale, prot. n. 10375 del 2 maggio 2001, integrato ai sensi della legge regionale n. 13 del 19 agosto 1999
 98)  relazione.
Carta delle aree interessate dai boschi ai sensi dell'art. 1 della legge regionale n. 13/99 e relative zone di rispetto:
 99)  allegato 1, tavola 3, scala 1:10.000;
100)  allegato 1, tavola 4, scala 1:10.000.
Studio agricolo forestale elaborato ai sensi del D.P.R. 28 giugno 2000
101)  relazione.
Carta delle aree interessate dai boschi e relative zone di rispetto ai sensi degli artt. 1 e 3 della legge regionale n. 13/99 e del D.P.R. 28 giugno 2000:
102)  allegato 1, tavola 3, scala 1:10.000;
103)  allegato 1, tavola 4, scala 1:10.000;
104)  allegato 1, tavola 5, scala 1:10.000;
105)  allegato 1, tavola 6, scala 1:10.000.
Studio agricolo forestale adeguato ai sensi degli artt. 1 e 3 della legge regionale n. 13/99 e del D.P.R.S. 28 giugno 2000 e ai sensi della legge regionale 3 maggio 2001, n. 6:
106)  relazione.
Carta delle aree interessate dai boschi e relative zone di rispetto:
107)  allegato 1, tavola 3, scala 1:10.000;
108)  allegato 1, tavola 4, scala 1:10.000;
109)  allegato 1, tavola 5, scala 1:10.000;
110)  allegato 1, tavola 6, scala 1:10.000.
Studio geologico
111)  relazione geologica con:
112)  tavole fotografiche;
113)  corografia con indicazione delle indagini geofisiche e penetrometriche, scala 1:25.000;
114)  risultati delle indagini in sito con relativi tabulati, diagrammi, profili sismici ed elettrici ed istogrammi delle prove penetrometriche;
115)  carta geolitologica, scala 1:10.000;
116)  carta geomorfologia, scala 1:10.000;
117)  carta delle acclività in classi significative, scala 1:10.000;
118)  carta della permeabilità, scala 1:10.000;
119)  carta idrogeologica, scala 1:10.000;
120)  carta di classificazione del territorio, scala 1:10.000;
121)  profili geologici.
Studio geologico presentato in data 21 maggio 1998
122)  relazione;
123)  carta geologica del territorio comunale, scala 1:10.000;
124)  carta geomorfologia del territorio comunale, scala 1:10.000;
125)  carta idrogeologica del territorio comunale, scala 1:10.000;
126)  carta di pericolosità geologica del territorio comunale, scala 1:10.000.
Studio geologico integrato, ai sensi del decreto 4 luglio 2000
127)  relazione;
128)  tav.  a  - carta del rischio idrogeologico, scala 1:10.000; 
129)  tav. b  - carta del rischio idrogeologico delle zone alluvionali e di faglia potenzialmente soggette ad amplificazione degli eventi sismici, scala 1:5.000; 
130)  tav. c  - carta del rischio idrogeologico delle zone alluvionali e di faglia potenzialmente soggette ad amplificazione degli eventi sismici, scala 1:5.000; 
131)  tav. d  - carta del rischio idrogeologico delle zone alluvionali e di faglia potenzialmente soggette ad amplificazione degli eventi sismici stralcio su base catastale, scala 1:2.000; 
132)  tav. e  - carta del rischio idrogeologico delle zone alluvionali e di faglia potenzialmente soggette ad amplificazione degli eventi sismici stralcio su base catastale, scala 1:2.000; 
133)  tav. f  - carta del rischio idrogeologico delle zone alluvionali e di faglia potenzialmente soggette ad amplificazione degli eventi sismici stralcio su base catastale, scala 1:2.000; 
134)  tav. g  - carta del rischio idrogeologico delle zone alluvionali e di faglia potenzialmente soggette ad amplificazione degli eventi sismici stralcio su base catastale, scala 1:2.000; 
135)  tav. h  - carta del rischio idrogeologico delle zone alluvionali e di faglia potenzialmente soggette ad amplificazione degli eventi sismici stralcio su base catastale, scala 1:2.000. 

Integrazione dello studio geologico ai sensi del decreto 4 luglio 2000, aggiornato con l'individuazione e la delimitazione delle aree soggette a rischio idrogeologico nel centro urbano e frazioni
136)  relazione;
137)  tav. a  - individuazione e delimitazione aree soggette a rischio idrogeologico nel centro urbano e frazioni, scala 1:10.000. 

Piano di previsioni urbanistiche del settore commerciale
138)  A.1  - inquadramento territoriale e isocrone di percorrenza. Bacini d'utenza dei sistemi locali. Polo commerciale di Barcellona-Milazzo, scala 1:50.000/1:200.000; 
139)  A.2.a/b  - rete commerciale esistente al 1988. Verifica delle previsioni del vecchio piano commerciale (1988) su cartografia aggiornata, scala 1:5.000; 
140)  A.3.a/b/c/d/e/f  - Ricognizione della rete di vendita (al 2003). Classificazione tipologica e dimensionale degli esercizi commerciali esistenti, scala 1:2.000; 
141)  P.1.a/b  - planimetria di progetto. Aree produttive, commerciali e parcheggi pubblici del piano regolatore generale, delle prescrizioni esecutive e dei C.S.U., scala 1:5.000; 
142)  P.2  - planimetria di progetto. Aree centrali urbane a forte vocazione commerciale: determinazione dei principali indicatori. Destinazioni urbanistiche e prevalenti destinazioni d'uso del piano regolatore generale, delle prescrizioni esecutive e dei C.S.U., scala 1:2.000; 
143)  P.3  - planimetria di progetto. Assi viari a forte vocazione commerciale: elementi parametrici di determinazione. Indice di densità commerciale e destinazioni urbanistiche del piano regolatore generale, delle prescrizioni esecutive e dei C.S.U., scala 1:2.000; 
144)  P.4.a/b  - planimetria di progetto. Destinazioni urbanistiche e prevalenti destinazioni d'uso del piano regolatore generale, delle prescrizioni esecutive e dei C.S.U. Individuazione degli "assi viari" e della "area urbana centrale a forte vocazione commerciale", scala 1:5.000; 
145)  P.5  - tabella dei tipi commerciali. Dimensionamento commerciale del "sistema residenziale"; 
146)  P.6  - tavola della legenda di piano; 
147)  R.L.  - relazione illustrativa; 
148)  N.T. A.C.  - norme tecniche di attuazione delle previsioni urbanistiche del settore commerciale. Regesto delle disposizioni normative riferite alla programmazione urbanistica commerciale. 

Allegati alla deliberazione commissariale n. 1 del 27 agosto 2004 - Punto n. 3 della delibera commissariale n. 1 dell'11 dicembre 2003 - Presa d'atto degli elaborati adeguati
149)  elenco delle concessioni edilizie dal 19 maggio 2000 all'11 dicembre 2003;
150)  elenco delle concessioni edilizie efficaci e/o esecutive dal 19 maggio 2000 all'11 dicembre 2003;
151)  elenco delle lottizzazioni dal 19 maggio 2000 all'11 dicembre 2003;
152)  elenco delle lottizzazioni efficaci e/o esecutive dal 19 maggio 2000 all'11 dicembre 2003;
153)  tav. 1*  - planimetria del piano regolatore generale adottato adeguata al punto n. 3 della delibera commissariale di adozione n. 1 dell'11 dicembre 2003, redatta a cura dell'ufficio tecnico comunale; 
154)  tav. 2*  - planimetria del piano regolatore generale adottato adeguata al punto n. 3 della delibera commissariale di adozione n. 1 dell'11 dicembre 2003, redatta a cura dell'ufficio tecnico comunale. 


Art.  4

Il comune di Barcellona Pozzo di Gotto dovrà provvedere agli adempimenti di legge conseguenti all'approvazione dello strumento urbanistico in argomento e curerà che in breve tempo vengano apportate dal progettista le modifiche e le correzioni agli elaborati di piano che discendono dal presente decreto, affinché per gli uffici per l'utenza risulti un testo definitivo e completo.

Art.  5

Lo strumento urbanistico approvato dovrà essere depositato, unitamente ai relativi allegati, a libera visione del pubblico presso l'ufficio comunale competente e del deposito dovrà essere data conoscenza mediante avviso affisso all'albo pretorio ed in altri luoghi pubblici.

Art.  6

Ai sensi dell'art. 10 della legge n. 1150/42, il presente decreto, unitamente agli allegati alla proposta del servizio IV/D.R.U. sopraccitati ed indicati ai punti 1.a), 1.b), del precedente art. 3 e con esclusione della restante documentazione, sarà pubblicato per esteso nella Gazzetta Ufficiale della Regione siciliana.
Palermo, 8 febbraio 2007.
  LIBASSI 



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(2007.9.579)
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MICHELE ARCADIPANE, direttore responsabile
FRANCESCO CATALANO, condirettoreMELANIA LA COGNATA, redattore

Ufficio legislativo e legale della Regione Siciliana
Gazzetta Ufficiale della Regione
Stampa: Officine Grafiche Riunite s.p.a.-Palermo
Ideazione grafica e programmi di
Michele Arcadipane
Trasposizione grafica curata da
Alessandro De Luca
Trasposizioni in PDF realizzate con Ghostscript e con i metodi qui descritti


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