REPUBBLICA ITALIANA
GAZZETTA UFFICIALE
DELLA REGIONE SICILIANA

PARTE PRIMA
PALERMO - VENERDÌ 18 MAGGIO 2007 - N. 23
SI PUBBLICA DI REGOLA IL VENERDI'

DIREZIONE, REDAZIONE, AMMINISTRAZIONE: VIA CALTANISSETTA 2/E - 90141 PALERMO
INFORMAZIONI TEL 7074930 - ABBONAMENTI TEL 7074926 INSERZIONI TEL 7074936 - FAX 7074927

AVVERTENZA
Il testo della Gazzetta Ufficiale è riprodotto solo a scopo informativo e non se ne assicura la rispondenza al testo della stampa ufficiale, a cui solo è dato valore giuridico. Non si risponde, pertanto, di errori, inesattezze ed incongruenze dei testi qui riportati, nè di differenze rispetto al testo ufficiale, in ogni caso dovuti a possibili errori di trasposizione

Programmi di trasposizione e impostazione grafica di :
Michele Arcadipane - Trasposizione grafica curata da: Alessandro De Luca - Trasposizioni in PDF realizzate con Ghostscript e con i metodi qui descritti

DECRETI ASSESSORIALI

ASSESSORATO DEL TERRITORIO E DELL'AMBIENTE


DECRETO 16 marzo 2007.
Approvazione del piano regolatore generale e del regolamento edilizio del comune di Camporotondo Etneo.

IL DIRIGENTE GENERALE DEL DIPARTIMENTO REGIONALE URBANISTICA

Visto lo Statuto della Regione;
Vista la legge 17 agosto 1942, n. 1150 e successive modifiche ed integrazioni;
Visti i decreti interministeriali 1 aprile 1968, n. 1404 e 2 aprile 1968 n. 1444;
Vista la legge regionale 27 dicembre 1978, n. 71 e successive modifiche ed integrazioni;
Visto l'art. 68 della legge n. 10 del 27 aprile 1999;
Visto l'art. 5 della legge regionale n. 28 del 22 dicembre 1999, nonché il successivo D.P.Reg. di attuazione dell'11 luglio 2000;
Visto il testo unico delle disposizioni legislative e regolamentari in materia di espropriazioni per pubblica utilità, approvato con il D.P.R. n. 327/01 e modificato dal decreto legislativo n. 302/02, reso applicabile con l'art. 36 della legge regionale n. 7 del 2 agosto 2002, come integrato dall'art. 24 della legge regionale n. 7 del 19 maggio 2003;
Visto il foglio prot. n. 5658 del 17 maggio 2006, assunto al protocollo generale di questo Assessorato in data 18 maggio 2006 al n. 32685, con il quale il comune di Camporotondo Etneo ha trasmesso, ai sensi e per gli effetti dell'art. 4 della legge regionale n. 71/78, gli atti e gli elaborati relativi al piano regolatore generale, con annesso regolamento edilizio;
Visto l'ulteriore foglio prot. n. 6042 del 25 maggio 2006, assunto al protocollo di questo Assessorato in data 29 maggio 2006 al n. 37292, con il quale il comune di Camporotondo Etneo ha trasmesso il parere del Genio civile di Catania, prot. n. 32011 dell'novembre 2004;
Vista la delibera n. 1 del 9 novembre 2005, con la quale il commissario ad acta nominato presso il comune di Camporotondo Etneo ha adottato il piano regolatore generale con annesso regolamento edilizio;
Visti gli atti di pubblicazione, ai sensi dell'art. 3 della legge regionale n. 71 del 27 dicembre 1978, relativi alla delibera n. 1 del 9 novembre 2005;
Vista l'attestazione a firma del sindaco del comune di Camporotondo Etneo, datata il 17 maggio 2006, in ordine alla regolarità delle procedure di deposito e pubblicazione del piano, nonché attestante l'acquisizione di n. 47 osservazioni entro i termini di legge, avverso il piano regolatore generale adottato;
Visto l'elenco delle osservazioni presentate avverso il piano nonché i relativi elaborati di visualizzazione redatti dai progettisti, unitamente alla relazione contenente le determinazioni degli stessi avverso le medesime;
Vista la nota prot. n. 32011 dell'8 novembre 2004, con la quale l'ufficio del Genio civile di Catania, ai sensi dell'art. 13 della legge n. 64/74, ha espresso parere favorevole, con prescrizioni, in merito alle previsioni dello strumento urbanistico in argomento;
Vista la nota prot. n. 69 del 18 settembre 2006, con la quale l'unità operativa n. 5.1/D.R.U. di questo Assessorato ha trasmesso al Consiglio regionale dell'urbanistica, unitamente agli atti ed elaborati relativi, la proposta di parere n. 27 del 18 settembre 2006, resa ai sensi dell'art. 68 della legge regionale n. 10/99, che di seguito parzialmente si trascrive:
"...Omissis...
Situazione urbanistica - Descrizione del progetto di piano
Il comune di Camporotondo Etneo è dotato di programma di fabbricazione, approvato con stralci con decreto n. 139 del 21 maggio 1976.
A seguito del voto del Consiglio regionale dell'urbanistica n. 444 del 12 marzo 1997 è stato restituito al comune il progetto di piano regolatore generale, adottato con atto commissariale n. 1 del 3 giugno 1994, per la sua rielaborazione totale.
Il territorio comunale del comune di Camporotondo Etneo non rientra nei siti di importanza comunitaria (SIC) o nelle zone di protezione speciale (ZPS), individuati ai sensi delle direttive n. 92/43/CEE e n. 79/409/CEE.
Adeguamento al decreto presidenziale dell'11 luglio 2000 "Direttive ed indirizzi di programmazione commerciale e criteri di programmazione urbanistica riferiti al settore commerciale".
La deliberazione di adozione del piano in esame riporta che il piano regolatore generale tiene conto delle problematiche di cui alla legge regionale n. 28/99 e che è stato progettato tenendo conto della normativa di cui all'art. 15 del D.P.R.S., come anche attestato nella relazione del responsabile dell'ufficio tecnico comunale redatta in data 2 novembre 2005.
Cenni storici
Secondo quanto riferito nella relazione generale le prime notizie storiche sull'esistenza di Camporotondo, risalgono al XVI sec. la parte più antica dell'insediamento urbanistico è costituito da numerosi piccoli agglomerati rurali "casali" costituenti un complesso insediativo integrato con il centro urbano di Catania denominati come le "vigne dei Catanesi".
Il nucleo abitativo originario si sviluppa attorno ad un anello viario di forma quasi circolare, da cui il toponimo di "Campo rotondo", successivamente trasformato in Camporotondo.
Il primo sviluppo urbano avvenne intorno alla Chiesa Madre e lungo le direttrici viarie di interesse territoriale in direzione di Belpasso e Mascalucia.
Nel corso dei decenni il borgo si è sviluppato all'interno del "campo", oggi circondato da viabilità che lo cinge per intero, mentre successivamente l'espansione dell'abitato si sviluppò in direzione di S. Pietro Clarenza e Belpasso e, in una seconda fase, tutto intorno al nucleo centrale.
Le emergenze architettoniche che caratterizzano il paese di Camporotondo risultano la Chiesa di S. Antonio Abate e il Palazzo baronale Natoli, di stile barocco risalenti al sec. XVII, la Chiesa del Purgatorio del XVIII sec. e pregevoli testimonianze di edilizia rurale siciliana come le masserie "Feudotto" e casa "Comitini".
Il territorio
L'estensione comunale di Camporotondo Etneo è di 640 ettari, ed i sui confini amministrativi sono: ad est con S. Pietro Clarenza, a sud con Motta S. Anastasia, a nord-est con Belpasso e a sud-est con Misterbianco.
Il suo territorio ricadente nell'ambito dell'area metropolitana catanese dista dal capuologo 13 km. circa.
Il sistema dei collegamenti è articolato nei diversi livelli di viabilità carrabile di interesse nazionale (autostrada A18 CT-PA e A19 CT-ME, viabilità carrabile di interesse provinciale (S.S. 121 CT-Paternò), viabilità ferroviaria di ambito metropolitano attraverso la ferrovia Circumetnea, viabilità ferroviaria a carattere nazionale.
E' posto nel versante nord-ovest dell'Etna e la sua altitudine varia dai 253 e 503 mt. sul livello del mare.
Sono presenti nel territorio di Camporotondo Etneo tre agglomerati urbani:
1)  il centro abitato composto da un nucleo storico di forma rotonda allungata ed uno sviluppo residenziale localizzato tutto intorno al centro principalmente nel versante nord-est e nord-ovest, in direzione di Belpasso;
2)  la frazione di Piano Tavola che costituisce un agglomerato urbano frazionato in diversi comuni (Belpasso, Motta S. Anastasia, Misterbianco e Camporotondo), nato in maniera spontanea seguito dello sviluppo del centro industriale e commerciale;
3)  piccolo nucleo abitato dall'insediamento di un P.E.E.P. (Villaggio S. Antonio), ubicato tra il centro di Camporotondo e l'agglomerato di Piano Tavola), inoltre è presente nel territorio l'agglomerato industriale posto nel versante sud-est, dove sono presenti numerosi opifici a carattere industriale e artigianale.
Infine, si evidenziano tre piccole borgate di tipo spontaneo, nella parte sud del territorio nei pressi del confine con il comune di Misterbianco (contrada Feudotto). Al centro del territorio e precisamente nei pressi del villaggio S. Antonio è situato il Centro sportivo provinciale, in parte realizzato.
Il progettista nella relazione tecnica evidenzia che il territorio si presenta scarsamente vincolato (assenza di vincolo imposto dalla Soprintendenza per i beni culturali ed ambientali, vincoli boschivi e/o forestali), nelle tavole di piano sono stati riportate le fasce di rispetto dei pozzi ad uso idropotabile, il vincolo cimiteriale ed infine, le fasce di rispetto ferroviario relative alla F.C.E. e quelle stradali ai sensi del nuovo codice della strada.
Sotto il profilo sismico il comune di Camporotondo Etneo è dichiarato, ai sensi della legge n. 64/74, comune sismico di 2ª categoria.
Iter formativo del piano
Il piano regolatore generale in esame è stato redatto sulla scorta del citato voto del Consiglio regionale dell'urbanistica n. 444 del 12 marzo 1997, delle direttive impartite dal consiglio comunale con atto n. 47 del 27/ ottobre 2003, dallo schema di massima approvato con atto di consiglio comunale n. 10 dell'8 aprile 2004.
Indirizzi progettuali
La relazione tecnica riporta sinteticamente i criteri informatori del piano secondo le seguenti linee guida:
-  adeguamento e potenziamento infrastrutturale con particolare riferimento alla valorizzazione del sistema della mobilità urbana attraverso la gerarchizzazione del sistema viario;
-  individuazione e tutela del patrimonio storico sia diffuso (centro storico) che puntuale (masserie casali ecc..);
-  limitazione della zone di espansione edilizia contenuta entro gli ambiti già definiti dal programma di fabbricazione;
-  riqualificazione di alcuni agglomerati prevalentemente abusivi esterni ai centri abitati;
-  riqualificazione della frazione Piano Tavola con dotazione di servizi...;
-  ridefinizione, tutela e salvaguardia delle zone agricole...;
-  creazione di un parco suburbano nella zona delle cave dimesse...;
-  previsione di incremento e diversificazione delle attività produttive ed individuazione di piccoli nuclei produttivi;
-  definizione delle attrezzature secondo gli standards ministeriali;
-  definizione degli ambiti urbanisticamente riconoscibili, che recuperino la memoria storica del luogo attraverso la previsione di nuove piazze e spazi polifunzionali pubblici.
Dimensionamento del piano
Il piano viene dimensionato dal progettista avendo a riferimento le serie demografiche, secondo i dati ISTAT, degli anni 1971 (913 ab.) e del 2001 (2.937 ab.), dato base per un'ipotesi di sviluppo demografico è la variazione percentuale di crescita di detto periodo 1971- 2001, dai quali risulta un incremento superiore al 47%.
A partire dal dato sulla popolazione dell'anno 2003 di 3.149 ab. il progettista stima un incremento medio attestato al 40%, per cui il fabbisogno di edilizia abitativa necessaria al soddisfacimento dei fabbisogni residenziali relativi al ventennio considerato 2004-2024 presuppongono una crescita demografica pari a 3.022 unità da insediare a cui devono corrispondere altrettanti vani residenziali, pervenendo così ad una futura popolazione pari a 6.171 ab.
Al superiore dato il progettista prevede nel ventennio considerato un fabbisogno complessivo di n. 2.922 nuovi interventi edilizi di programma e n. 100 vani dal patrimonio edilizio esistente.
Detti dati previsti scaturiscono da conteggi effettuati dal progettista (totale fabbisogno residenziale per il ventennio considerato 3.022 vani <-> abitante) e riportati nella relazione generale, derivanti dalla seguente somma:
-  popolazione insediabile in zona territoriale omogenea B1+B2+B3+B4=389 ab. <-> vani;
-  popolazione insediabile in zona territoriale omogenea C1+C2+C3+C4+C5=2.533 ab. <-> vani;
-  fabbisogno pregresso = 100 vani.
Pertanto, al suddetto dato di 3.022 vani <-> abitante, il progettista, sommando alla popolazione registrata al 2003 (3.146 unità), ipotizza una popolazione complessiva nel 2023 di 6.171 abitanti.
-  Fabbisogno pregresso = vani 100;
-  fabbisogno di previsione = vani 2.922;
-  totale fabbisogno residenziale per il ventennio = vani 3.022;
-  totale incremento annuo = 151 abitanti.
Il dimensionamento di spazi per attrezzature e servizi risulta ampiamente soddisfatto dal rapporto 155.932 mq. (attrezzature previste in progetto)/6.171 ab. (previsti nel ventennio)=25,26 mq./ab. che risulta maggiore dei 18,00 mq./ab. di standard di legge.
Inoltre, il progettista riporta i dati relativi ai servizi pubblici non computate ai fini della determinazione della dotazione minima di servizi per un totale di 79,40 Ha.
Zone territoriali omogenee
Il piano regolatore generale prevede la suddivisione dell'intero territorio comunale in zone in rapporto alle diverse destinazioni d'uso, ai vincoli ed alle opere o trasformazioni consentite ai sensi della vigente normativa. Dall'elaborato "Norme di attuazione" che si compone di n. 31 articoli, divisi in tre capitoli, sono state desunte le caratteristiche di tali zone omogenee di seguito sinteticamente descritte.
Zona A
L'art. 20 delle norme di attuazione definisce come zone A "quei complessi edilizi e quelle parti del territorio che rivestono carattere storico, artistico e di particolare pregio ambientale, comprese le aree circostanti che possono considerarsi parte integrante, per tali caratteristiche, con i complessi suddetti, e le parti del territorio destinate ad essere conservate nel loro aspetto ambientale".
Il centro storico sarà oggetto di approfondimento attraverso la redazione del Master Plan dello stesso che costituisce approfondimento attuativo, equiparato a prescrizioni esecutive del piano regolatore generale della legge regionale n. 15/91.
Zona B - Di completamento
L'individuazione del perimetro della zona B, ricomprende al suo interno n. 4 sottozone normate dagli artt. 21.1, 21.2, 21.3 e 21.4 delle norme di attuazione come di seguito riportato:
-  Sottozona B1 - Consolidata e di completamento (art. 21.1), I.F. = 3,00 mc./mq.
-  Sottozona B2 - Agglomerati marginali (art. 21.2, I.F.= 2,00 mc./mq.
-  Sottozona B3 - Agglomerati residenziali pubblici consolidati (art. 21. 3). In detta sottozona sono consentiti interventi di ristrutturazione urbanistica nei limiti delle volumetrie esistenti mediante la predisposizione di piani particolareggiati e di P.E.E.P..
-  Sottozona B4 - Piani di recupero urbanistico (art. 21.4), I.F. = 1,50.
Zone C - Zona di espansione
Le zone territoriali omogenee C individuate nello strumento urbanistico in esame sono 6, occupando un'estensione di mq. 390.199 per l'insediamento di 2.533 ab.
Detta zona a prevalente destinazione residenziale prevede, in particolare nelle sottozone C1 e C2, i relativi servizi di interesse giornaliero nonché attività commerciali, secondo le modalità stabilite nel piano commerciale.
L'art. 22 destina le zone in questione a nuovi complessi edilizi, che risultano ancora inedificate o nelle quali l'edificazione non raggiunga i limiti della zona omogenea B, il rilascio della certificazione edilizia è subordinato del piano di lottizzazione di iniziativa privata.
-  Sottozona C1: Semiestensiva (art. 22.1). L'indice di fabbricabilità fondiario è pari a 1,20 mc./mq..
-  Sottozona C2: Estensiva (art. 22.2). I.F = 0,80 mc./mq.
-  Sottozona C3: Ultra estensiva (art. 22.3, I.F. = 0,50 mc./mq.
-  Sottozona C4: Zona residenziale pubblica estensiva, P.E.E.P. (art. 22.4-D). In detta sottozona l'edificazione sarà programmata da nuove abitazioni destinate alla residenza a carattere sociale e per l'edilizia economica e popolare, il cui I.F. = 1.00 mc./mq.
-  Sottozona C5: Residenza mista casa-bottega (art. 22.5), I.F. = 1,20 mc./mq.
-  Sottozona C6: Piani di lottizzazione recepiti (art. 22.6). Trattasi di zone dove risultano recepiti piani di lottizzazioni relativi al precedente strumento urbanistico, approvati ma non ancora realizzati, o solo parzialmente realizzati.
Zone D
L'art. 23 destina dette zone a insediamenti per impianti produttivi o ad essi assimilabili per impianti ed attrezzature a carattere artigianale industriale e alberghiero.
Qualsiasi intervento edificatorio da effettuare nelle sottozone D1, D2, D3, D4 è subordinato alla preventiva approvazione dei relativi piani particolareggiati ed ai piani dì lottizzazione convenzionati.
Tali zone sono distinte dal piano regolatore generale nelle seguenti sottozone:
-  Sottozona D1 - Centri industriali esistenti e programmati (art. 23.1).
-  Sottozona D1*- Zone industriali e artigianali di espansione (art. 23.2).
-  Sottozona D2 - Artigianale (art. 23.3).
-  Sottozona D3 - Commerciale (art. 23.4).
-  Sottozona D4 - Turistico-alberghiera (art. 23.5), I.F = 1,20 mc./mq.
-  Sottozona D5 - Servizi zona territoriale omogenea (art. 23.6), I.F. = 1,20 mc./mq.
Zone destinate prevalentemente ad attività agricole
L'art. 24 destina dette zone agli usi ed attività agricole ed è divisa in tre sottozone:
-  Sottozona E1 - Agricola produttiva (art. 24.1);
-  Sottozona E2 - Agricola di tutela ambientale (art. 24.2);
-  Sottozona E3 - Agricola di protezione (art. 24.3);
-  Unità di intervento e aree asservite (art. 24.4).
Zone F
L'art. 25 destina dette zone ad attrezzature ed impianti e servizi di interesse generale individuate nello strumento urbanistico.
-  Sottozona F1 - Aree destinate ad attrezzature di interesse collettivo, (art. 25.1);
-  Sottozona F2 - Aree destinate ad attrezzature per l'istruzione di base (art. 25.2);
-  Sottozona F3 - Aree destinate ad attrezzature culturali e per lo spettacolo (art. 25.3);
-  Sottozona F4 - Attrezzature sportive e verde attrezzato (art. 25.4);
-  Sottozona F5 - Aree destinate a parcheggi (art. 25.5);
-  Sottozona F6 - Aree destinate a parco sub-urbano (art. 25.6);
-  Sottozona F7 - Aree destinate a impianti sportivi di ambito territoriale (art. 25. 7);
-  Sottozona F8 - Aree destinate ad impianti di interesse generale a carattere territoriale (art. 25.8);
-  Sottozona F9 - Aree di recupero ambientale di ambito territoriale (art. 25.9);
-  Sottozona F10 - Aree attrezzate per sport motoristici (art. 25.10).
Zona G
L'art. 26 destina dette zone ad attrezzature fuori standard destinate ai servizi di interesse generale pubblico (cimitero, area di espansione cimiteriale, attrezzature annonarie, autoparco, impianti comunali e attrezzature tecnologiche, piani derivanti da contratti d'area).
Regolamento edilizio
Al progetto di piano regolatore generale è annesso il regolamento edilizio, che si compone di n. 96 articoli, divisi in 6 parti.
Viabilità
E' stato previsto un sistema della mobilità viaria, di tipo carrabile, costituito da una maglia stradale principale caratterizzata da un asse primario in grado di delimitare i margini esterni della futura espansione urbana e allo stesso tempo capace di indirizzare e smistare il traffico verso le diverse parti urbane.
Prescrizioni esecutive
Il progettista ha proceduto alla perimetrazione di n. 4 aree da assoggettare a prescrizioni esecutive che sono state individuate nella tav. n. 9 denominata "Planimetria delle aree soggette a prescrizioni esecutive" del progetto.
Dette aree ricadono nelle seguenti zone territoriali omogenee:
1)  centro storico;
2)  zone di espansione C comprese le sottozone C4 destinate ad insediamenti P.E.E.P.;
3)  zone produttive D;
4)  zona B4 "Feudotto" da assoggettare a piano di recupero.
ESAME DEL PIANO (CONSIDERATA)
Per come risulta dalla relazione di piano, il progetto in esame è stato redatto sulla scorta del voto del Consiglio regionale dell'urbanistica n. 444 del 12 marzo 1997, delle direttive impartite dal consiglio comunale con atto n. 47 del 27 ottobre 2003, dallo schema di massima approvato con atto di consiglio comunale n. 10 dell'8 aprile 2004.
Non si può fare a meno di osservare che per la rielaborazione totale sono stati impegnati tempi di gran lunga superiori (9 anni) a quelli fissati dall'art. 4 della legge regionale n. 71/78.
Con il suddetto voto del Consiglio regionale dell'urbanistica n. 444/97 sono stati posti rilievi in merito a:
-  verifica degli aspetti storici ed ambientali;
-  individuazione zona A storica e insediamenti puntuali;
-  eccessivo dimensionamento per attività produttive e commerciali;
-  antropizzazione delle colture specializzate;
-  verifica attrezzature.
In particolare, il Consiglio regionale dell'urbanistica con il citato voto ha attribuito ad un comune di modeste dimensioni quale quello di Camporotondo un obiettivo che consiste nel coordinare gli elementi costitutivi delle zone di insediamento di iniziativa pubblica, privata, produttiva esistenti, dei servizi locali e a carattere provinciale in modo che si integrino a vicenda nell'osservanza di razionali tipologie costruttive e adeguati criteri localizzativi, che, pur nell'esigenza di assicurare il massimo comfort abitativo ed ottimali standards tecnici costruttivi, non debbono cagionare deturpamenti ambientali.
Inoltre, quanto alle previsioni di espansione residenziale, è stata prescritta la prescrizione in merito alla riduzione delle stesse "tenendo conto della disponibilità del patrimonio edilizio esistente, compreso quello storico, privato o pubblico spesso abbandonato e sottoutilizzato nonché quello abusivo".
Parimenti per le zone D2 le stesse "dovranno essere ridimensionate e correlate alle effettive esigenze e richieste degli operatori economici".
In linea generale si rileva che nel progetto di rielaborazione totale il progettista ha proceduto secondo le indicazioni dettate dal citato voto del Consiglio regionale dell'urbanistica n. 444 del 12 marzo 1997.
Infatti:
-  è stata enucleata A unitamente alle emergenze storico-architettonico puntuale;
-  sono state ridimensionate le zone di espansione residenziale;
-  sono state riproposte le zone per insediamenti produttivi e previste nuove zone per insediamenti commerciali ed alberghiere con relative infrastrutture.
Posto ciò di seguito, nel merito del contenuto della pianificazione proposta, si considera quanto segue:
Sul dimensionamento
Dalla relazione tecnica allegata si rileva sinteticamente che la popolazione residente è ubicata prevalentemente nel centro abitato di Camporotondo, dove risiedono circa 1.750 ab. mentre nella frazione di Piano Tavola, posta a sud dell'abitato, sono insediati circa 900 abitanti. Posto ciò si richiama quanto sintetizzato precedentemente al fine delle presenti considerazioni "le previsioni di aree ai fini della soddisfazione del fabbisogno per il ventennio 2004-2024 presuppongono una crescita demografica pari a 3.022 unità da insediare a cui devono corrispondere altrettanti vani residenziali, pervenendo così ad una futura popolazione pari a 6.171 ab.
Tale ipotesi è giustificata da parte del progettista stante la forte crescita demografica legata principalmente ai flussi migratori interni all'interland catanese che trovano collocazione territoriale in ambito territoriale nonché la presenza del campus universitario da cui deriverebbe una forte crescita di popolazione studentesca e impiegatizia.
Non si può fare a meno di osservare che detta ipotesi si basa semplicisticamente su dichiarazioni non supportate da dati certi; in effetti il progetto di piano si presenta privo di un'analisi del flusso migratorio dell'area metropolitana o meglio ancora di un'analisi effettiva del contesto metropolitano, inoltre, il comune di Camporotondo si pone sotto l'aspetto localizzativo come "centro di seconda fascia" e quindi più esterno ai centri immediatamente contigui al capoluogo come Misterbianco, Gravina, S. Agata Li Battiati, S. Giovanni La Punta, Aci Castello.
Tuttavia, considerato che il presente piano rielaborato è stato notevolmente ridimensionato rispetto a quello restituito (da 19.000 ab. a 6.171 ab.) sulla scorta di analisi del patrimonio esistente, e che in linea generale i contenuti del progetto di piano appaiono condivisibili, si ritiene ammissibile l'ipotesi demografica citata salvo quanto appresso si andrà a precisare.
Sulla zonizzazione
Zona A (A1, A2)
L'individuazione dell'enucleazione della zona A del centro abitato di Camporotondo ricomprende al suo interno gli edifici soggetti a tutela del patrimonio storico.
Si rileva che la zona in esame presenta buone caratteristiche architettoniche ed omogeneità ambientale, pertanto si condivide detta enucleazione proposta dal progettista in quanto appare coerente con la specificità della struttura urbana di antica formazione della zona (A1), nonché con il valore architettonico-ambientale delle singole emergenze architettoniche.
Inoltre, sono stati evidenziati nel territorio comunale gli insediamenti puntuali (masserie casali) in conformità alla prescrizione impartita con il voto del Consiglio regionale dell'urbanistica n. 444/97.
Per quanto riguarda le relative norme regolatrici dell'attività edilizia l'art. 20 rimanda ad un successivo studio di detta zona ai sensi della circolare n. 3/2000 indicandone i criteri generali. Si prescrive che nelle more della redazione di detto studio gli interventi consentitivi saranno quelli di cui all'art. 20 lett. a), b), c), d) - esclusa la demolizione e ricostruzione - della legge regionale n. 71/78 previa l'acquisizione del parere della Soprintendenza per i beni culturali ed ambientali.
Zona B di completamento (B1, B2, B3, B4)
Detta zona si sviluppa prevalentemente sul versante ovest rispetto al centro storico nonché nella frazione Piano Tavola.
Considerato che la maggior parte dei comparti delle sottozone B1 e B2 sono caratterizzati dalla presenza di ampi spazi inedificati e atteso che non è stata condotta per ciascuna area omogenea o per ciascun isolato in via analitica la verifica dei requisiti prescritti dal decreto interministeriale n. 1444/68, ad eccezione dell'analisi della consistenza edilizia, si richiede, pertanto, per dette sottozone un'analisi territoriale che dimostri il possesso di detti requisiti.
A tal riguardo si ribadisce quanto prescritto dal voto del Consiglio regionale dell'urbanistica in merito all'enucleazione di detta zona che dovrà essere effettuata con le stesse modalità indicate dall'art. 18 della legge n. 865/71, in base al quale il centro edificato o nuclei abitati sono delimitati dal perimetro continuo che comprende tutte le aree edificate ed i lotti interclusi.
In difetto tali comparti sono da considerare come zona territoriale omogenea C1.
Si condivide la previsione progettuale e la relativa norma di attuazione (art. 21.3) per la sottozona B3 - edilizia pubblica, aree P.E.E.P. sature - ubicata nel villaggio S. Antonio.
Riguardo la sottozona B4 in relazione alla modesta consistenza volumetrica degli immobili abusivi presenti, non si ritiene di condividere la classificazione prevista né il contenuto dell'art. 21.4 delle norme di attuazione che sostanzialmente predispone la redazione di un piano particolareggiato di recupero di iniziativa pubblica.
Si è dell'avviso, pertanto, che le aree in questione unitamente alle attrezzature previste assumono la classificazione di zone E.
Zona C (Espansione)
Con il voto del Consiglio regionale dell'urbanistica si prescriveva, come sopra riportato, la riduzione delle previsioni di espansione residenziale.
Il piano rielaborato riduce drasticamente le previsioni di espansione residenziali a Camporotondo centro, riconfermando sostanzialmente quelle dell'attuale programma di fabbricazione, peraltro, in gran parte ancora non attuate, mentre, nella frazione Piano Tavola sono state previste diverse nuove aree di espansione classificate zone C5.
La zone di espansione di Camporotondo centro interessano, prevalentemente, i settori posti a sud ed ad est del centro abitato.
Esse si articolano in 4 sottozone di cui la C4 per edilizia residenziale pubblica.
Si condivide la previsione di espansione residenziale della frazione di Piano Tavola in relazione allo sviluppo in atto delle aree contermini ricadenti nei confinanti comuni di Misterbianco, Motta S. Anastasia e Belpasso.
L'attuazione di dette sottozone è regolata dall'art. 22 delle norme di attuazione che indica quale strumento urbanistico attuativo unicamente il piano di lottizzazione di iniziativa privata.
Si è dell'avviso che l'attuazione di dette sottozone possa avvenire, anche, con piani particolareggiati di iniziativa pubblica.
Le aree per attrezzature e servizi pubblici di cui agli standards urbanistici sono previsti dal presente piano regolatore generale in sede propria, pertanto gli strumenti attuativi particolareggiati dovranno individuare la viabilità pubblica all'interno dei diversi isolati.
Si ritiene che gli indici di densità fondiaria previsti risultano eccessivi e tali da consentire l'insediamento di un numero di abitanti superiore rispetto alle proiezioni demografiche di cui sopra. Pertanto si prescrive la riduzione degli indici di densità fondiaria previsti per come appresso specificato:
-  Zona C1: I.F.  =  1,00 mc./mq.;
-  Zona C2: I.F.  =  0,75 mc./mq.;
-  Zona C3: I.F.  =  0,40 mc./mq.;
-  Zona C4: I.F.  =  1,00 mc./mq.;
-  Zona C5: I.F.  =  1,00 mc./mq..
Zona D
Il Consiglio regionale dell'urbanistica ha prescritto per detta zona il ridimensionamento corredandolo alle effettive esigenze e richieste degli operatori economici e che i fabbisogni potrebbero essere soddisfatti all'interno delle aree produttive sufficientemente estese del precedente strumento urbanistico stante la disponibilità di aree nel medesimo e totalmente nel P.I.P. già realizzato.
Il progettista afferma nella relazione generale che "Il settore trainante dell'economia di Camporotondo Etneo è rappresentato dalle attività produttive a carattere artigianale ed industriale", pertanto è stato previsto il potenziamento delle aree a carattere artigianale ed industriale nella zona posta tra il centro abitato di Camporotondo e quello di Piano Tavola, per la quale vige uno specifico piano per gli insediamenti produttivi attualmente in corso di saturazione per quanto attiene la disponibilità di aree libere per ulteriori insediamenti a carattere produttivo.
Inoltre, è stata prevista una nuova zona commerciale ed alberghiera (D3 e D4 e l'ampliamento della zona D1).
Si rammenta, altresì, che le norme regolatrici di detta zona consentono anche all'interno della stessa la presenza di strutture per il commercio, di cui alla legge regionale n. 28/99 e successivo D.P.R.S. 11 luglio 2000. Si rileva dalla relazione che il dimensionamento dell'ampia previsione in esame non è stato commisurato in relazione alle richieste avanzate dagli operatori privati all'Amministrazione, mentre viene evidenziato l'importanza di detto polo produttivo caratterizzato sotto il profilo amministrativo da una dislocazione che afferisce a diversi comuni del versante (Misterbianco, Motta S. Anastasia, Belpasso).
Inoltre, si rileva la mancanza di una pur sommaria analisi di compatibilità urbanistica con riferimento ai rischi di natura igienico-sanitaria ed ambientale.
Considerato che a supporto di quanto sopra semplicisticamente evidenziato, il progetto di piano si presenta privo nei termini non limitatamente comunali di un'analisi effettiva del contesto metropolitano, né risulta supportato da analisi dei fabbisogni reali si ritiene che la prevista zona sia da rivedere, documentando l'effettivo fabbisogno ai fini dell'eventuale riconferma della previsione in parola come peraltro era stato prescritto dal voto del Consiglio regionale dell'urbanistica.
Occorre ancora rilevare che la previsione di zona D1 (industriale-artigianale) in contiguità con previsioni insediative residenziali (zona B4) non appaiono in generale compatibili. Tuttavia, si ritiene che potrà condividersi detta localizzazione nonché l'ampliamento richiesto purché in sede di controdeduzioni l'Amministrazione documenti quanto sopra evidenziato.
Attrezzature
Il dimensionamento di spazi per attrezzature e servizi risulta ampiamente soddisfatto dal rapporto 155.932 mq. (attrezzature previste in progetto)/6.171 ab. (previsti nel ventennio).
Così come detto nella premessa della presente proposta di parere, le aree destinate ad attrezzature occupano una superficie di (mq. 155.932=25,26 mq./ab.) superiore alla dotazione minima dei 18,00 mq./ab. di standard di legge.
Si condividono le previsioni progettuali.
Viabilità
Il sistema viario prevede una circonvallazione e l'adeguamento della viabilità esistente attraverso semplici e funzionali miglioramenti e collegamenti con la stessa.
La nuova viabilità è stata prevista esclusivamente a servizio della futura espansione urbana e finalizzata a smistare il traffico verso le diverse parti urbane.
In linea generale si condividono questi ultimi interventi in quanto appaiono idonei a soddisfare le esigenze della mobilità urbana ed extraurbana delle attuali arterie di collegamento.
Norme di attuazione e regolamento edilizio
Si ritiene di poter condividere in linea generale il contenuto del regolamento edilizio e delle norme di attuazione che si devono intendere modificate e adeguate in relazione a quanto sopra considerato alle zone territoriali omogenee.
Programmazione commerciale
Come in precedenza riferito, la deliberazione di adozione del piano in esame riporta che il piano regolatore generale tiene conto delle problematiche di cui alla legge regionale n. 28/99 ...e che è stato progettato tenendo conto della normativa di cui all'art. 15 del D.P.R.S.... come anche attestato nella relazione del responsabile dell'ufficio tecnico comunale in data 2 novembre 2005.
Infatti sono stati recepite le disposizioni statali e regionali in materia di attività commerciali tramite adeguamenti normativi di cui alla legge regionale n. 28/99 e al decreto presidenziale dell'11 luglio 2000, limitatamente alle norme tecniche di attuazione, senza procedere alla disciplina dell'attività commerciale attraverso una dettagliata analisi delle strutture di vendita esistenti sul territorio comunale.
Le attività commerciali sono state allocate:
-  nel centro storico (esercizi di vicinato);
-  nelle zone urbane consolidate (B1 e B2 e zone di espansione), (esercizi di vicinato e attività commerciali con S. di vendita <400,;
-  nelle zone produttive (sono consentite attività commerciali di merci all'ingrosso).
Si ritiene di condividere detta programmazione commerciale atteso che il procedimento amministrativo seguito appare regolare in quanto è stato integralmente recepito quanto previsto dalla normativa in materia.
Osservazioni ed opposizioni
A seguito delle pubblicazioni ex art. 3 della legge regionale n. 71/78, avverso al piano sono state presentate osservazioni e opposizioni per n. 47 nei termini di legge e n. 1 qui pervenuta, per le stesse si determina quanto segue:
-  Si accolgono in conformità alle controdeduzioni del progettista:
Osservazioni nn. 1, 2, 3, 4, 6, 7, 8, 9, 10, 11, 14, 15, 17, 18, 19, 23, 24, 25, 28, 31, 35, 42, 43, 46, 47.
-  Non si condividono in conformità alle controdeduzioni del progettista:
Osservazioni nn: 5, 12, 13, 20, 21, 22, 26, 29, 30, 32, 33, 34, 36, 37, 39, 40, 41, 44, 45.
-  Si accolgono in conformità alle controdeduzioni formulate dal progettista subordinatamente alla verifica dei requisiti sopra specificati per le zone territoriali omogenee B della presente proposta di parere:
Osservazioni nn. 16, 38.
-  Non si accolgono in conformità alle considerazioni della presente proposta di parere:
Osservazione n. 27.
Per quanto riguarda l'osservazione qui pervenuta della ditta Longo Filippo ed altri valgono le determinazioni già espresse per l'osservazione n. 11 in quanto reiterazione della stessa.
Per tutto quanto precede, questa unità operativa n. 5.1/servizio 5 è del parere che il progetto di piano regolatore generale con annesso regolamento edilizio e norme di attuazione del comune di Camporotondo Etneo, adottato con deliberazione commissariale sia meritevole di approvazione con le modifiche e prescrizioni di cui alle superiori considerazioni, previa l'adozione delle controdeduzioni di cui all'art. 4, comma VI, legge regionale n. 71/78.";
Visto il parere del Consiglio regionale dell'urbanistica reso con il voto n. 608 del 5 dicembre 2006, che di seguito si trascrive:
""Il Consiglio
Vista la proposta di parere n. 27 del 18 settembre 2006 dell'unità operativa 5.1/DRU, relativa all'oggetto;
Vista la documentazione citata nel suddetto parere;
Sentiti i relatori che hanno esposto i contenuti della pratica e la proposta di parere dell'Ufficio che fa parte integrante del presente voto;
Udita la Soprintendenza per i beni culturali ed ambientali di Catania;
Considerato che nel corso della discussione è emerso l'orientamento di condividere la proposta di parere dell'Ufficio, che costituisce parte integrante del presente voto, con l'aggiunta delle seguenti prescrizioni:
1)  Non si condivide la classificazione di zona B1 attribuita all'area inedificata situata tra la via Vergine Maria, la via Roma e la Via S. Gaetano, non sussistendo i requisiti prescritti dal decreto interministeriale n. 1444/68 per tale classificazione, va destinata a verde pubblico e/o parcheggio.
2)  Gli interventi da effettuare nei complessi denominati Case Feudotto e Case Comitini e nell'area compresa entro il raggio di 100 metri dai medesimi, dovranno essere sottoposti alla preventiva autorizzazione della Soprintendenza per i beni culturali ed ambientali.
Per quanto sopra, il Consiglio esprime parere che il piano regolatore generale di Camporotondo Etneo, adottato con deliberazione commissariale n. 1 del 9 novembre 2005, sia meritevole di approvazione in conformità alla proposta di parere n. 27 del 18 settembre 2006 dell'unità operativa 5.1/DRU e con le superiori prescrizioni."";
Vista la propria nota prot. n. 88048 del 22 dicembre 2006, con la quale, ai sensi del 6° comma dell'art. 4 della legge regionale n. 71 del 27 dicembre 1978, è stato richiesto al comune dì Camporotondo Etneo di adottare le controdeduzioni alle determinazioni assessoriali di cui al condiviso voto del Consiglio regionale dell'urbanistica n. 608 del 5 dicembre 2006;
Vista la propria nota prot. n. 20 del 22 febbraio 2007, con la quale il piano in argomento, trascorsi i termini di legge, in dipendenza dell'assenza delle controdeduzioni alle determinazioni di questo Assessorato, è stato sottoposto per la conseguente emanazione del provvedimento di approvazione;
Ritenuto di dover procedere, ai sensi del 7° e 8° comma dell'art. 4 della legge regionale n. 71/78, all'approvazione dello strumento urbanistico in argomento, in conformità a quanto espresso dal Consiglio regionale dell'urbanistica con il voto n. 608 del 5 dicembre 2006, ed a quanto contenuto nella proposta di parere n. 27 del 18 settembre 2006, resa dall'unità operativa 5.1/DRU;
Considerato che, in assenza delle controdeduzioni comunali in ordine alle determinazioni assessoriali di cui al condiviso voto del Consiglio regionale dell'urbanistica n. 608 del 5 dicembre 2006 e relativa proposta del servizio 5/DRU n. 27/06 del 18 settembre 2006, le aree interessate dalla previsione a zona D1 industriale-artigianale, dovranno considerarsi destinate a zona E - verde agricolo, non avendo questo Assessorato ottenuto i richiesti elementi diretti a consentirne l'eventuale condivisione. Il comune potrà, tuttavia, adottare apposite valutazioni mediante l'attivazione di procedura di variante urbanistica ai sensi degli artt. 3 e 4 della legge regionale n. 71/78;
Rilevata la regolarità della procedura seguita;

Decreta:


Art.  1

Ai sensi e per gli effetti dell'art. 4 della legge regionale n. 71 del 27 dicembre 1978, in conformità al parere reso dal Consiglio regionale dell'urbanistica con il voto n. 608 del 5 dicembre 2006 e nei termini di quanto sopra considerato, nonché con le prescrizioni contenute nelle note dell'ufficio del Genio civile di Catania in premessa richiamate, è approvato il piano regolatore generale con annesso regolamento edilizio del comune di Camporotondo Etneo, adottato con delibera commissariale n. 1 del 9 novembre 2005.

Art.  2

Le osservazioni e/o opposizioni presentate avverso allo strumento urbanistico in argomento sono decise in conformità e con le stesse motivazioni contenute nel parere reso dal Consiglio regionale dell'urbanistica con il voto n. 608 del 5 dicembre 2006.

Art.  3

Fanno parte integrante del presente decreto e ne costituiscono allegati i seguenti atti ed elaborati che vengono vistati e timbrati da questo Assessorato:
1)  proposta di parere n. 27 del 18 settembre 2006;
2)  parere del Consiglio regionale dell'urbanistica reso con il voto n. 08 del 5 dicembre 2006;
3)  delibera commissariale n. 1i del 9 novembre 2005;
Elaborati di piano
4)  relazione generale;
5)  schema infrastrutture a carattere territoriale;
6)  planimetria territorio comunale - stato di fatto;
7)  planimetria territorio comunale - stato di fatto e destinazione d'uso; n. 5 elaborati relativi allo stato di fatto;
8)  planimetria stato di fatto;
9)  planimetria stato di fatto;
10)  planimetria stato di fatto;
11)  planimetria stato di fatto;
12)  planimetria stato di fatto;
13)  planimetria territorio comunale - consistenza edilizia; n. 5 elaborati relativi alla consistenza edilizia;
14)  planimetria consistenza edilizia;
15)  planimetria consistenza edilizia;
16)  planimetria consistenza edilizia;
17)  planimetria consistenza edilizia;
18)  planimetria consistenza edilizia,
19)  zonizzazione territorio comunale; n. 5 elaborati relativi alla zonizzazione del territorio comunale;
20)  zonizzazione comunale;
21)  zonizzazione comunale,
22)  zonizzazione comunale;
23)  zonizzazione comunale;
24)  zonizzazione comunale;
25)  planimetria delle aree soggette a prescrizioni esecutive;
26)  norme tecniche di attuazione;
27)  regolamento edilizio comunale;
28)  strumento urbanistico vigente - programma di fabbricazione, approvato con decreto n. 139 del 21 maggio 1976;
Studio geologico
29)  relazione;
30)  nota integrativa;
31)  corografia generale, scala 1:25.000;
32)  carta geologica - geomorfologica, all. 2.a, scala 1: 10.000;
33)  carta geologica - geomorfologica, all. 2.b, scala 1: 10.000;
34)  carta idrogeologica, all. 3.a, scala 1:10.000;
35)  carta idrogeologica, all. 3.b, scala 1:10.000;
36)  carta della pericolosità geologica, all. 4.a, scala 1:10.000;
37)  carta della pericolosità geologica, all. 4.b, scala 1:10.000;
38)  carta geologica - geomorfologica, all. 5.a, scala 1: 2.000;
39)  carta geologica - geomorfologica, all. 5.b, scala 1: 2.000;
40)  carta geologica - geomorfologica, all. 5.c, scala 1: 2.000;
41)  carta della pericolosità geologica e rischio sismico, all. 6.a, scala 1:2.000;
42)  carta della pericolosità geologica e rischio sismico, all. 6.b, scala 1:2.000;
43)  carta della pericolosità geologica e rischio sismico, all. 6.c, scala 1:2.000;
44)  sezioni stratigrafiche, all. 7;
Studio agricolo-forestale
45)  relazione;
46)  carta delle aree di interesse forestale, scala 1:5.000;
47)  carta delle aree interessate da colture agricole e delle infrastrutture ed impianti, scala 1:5.000;
48)  carta dell'uso del suolo, scala 1:5.000.

Art. 4

Il comune di Camporotondo Etneo dovrà provvedere agli adempimenti di legge conseguenti all'approvazione dello strumento urbanistico in argomento e dovrà curare che in breve tempo vengano apportate dal progettista le modifiche e le correzioni agli elaborati di piano che discendono dal presente decreto, affinché per gli uffici e per l'utenza risulti un testo definitivo e completo.

Art.  5

Lo strumento urbanistico approvato dovrà essere depositato, unitamente ai relativi allegati, a libera visione del pubblico presso l'ufficio comunale competente e del deposito dovrà essere data conoscenza mediante avviso affisso all'albo pretorio ed in altri luoghi pubblici.

Art.  6

Ai sensi dell'art. 10 della legge n. 1150/42, il presente decreto, con esclusione degli atti ed elaborati, sarà pubblicato per esteso nella Gazzetta Ufficiale della Regione siciliana.
Palermo, 16 marzo 2007.
  LIBASSI 

(2007.12.878)
Torna al Sommariohome


114
   


MICHELE ARCADIPANE, direttore responsabile
FRANCESCO CATALANO, condirettoreMELANIA LA COGNATA, redattore

Ufficio legislativo e legale della Regione Siciliana
Gazzetta Ufficiale della Regione
Stampa: Officine Grafiche Riunite s.p.a.-Palermo
Ideazione grafica e programmi di
Michele Arcadipane
Trasposizione grafica curata da
Alessandro De Luca
Trasposizioni in PDF realizzate con Ghostscript e con i metodi qui descritti


Torna al menu- 68 -  15 -  40 -  42 -  48 -  77 -