REPUBBLICA ITALIANA
GAZZETTA UFFICIALE
DELLA REGIONE SICILIANA

PARTE PRIMA
PALERMO - VENERDÌ 5 OTTOBRE 2007 - N. 47
SI PUBBLICA DI REGOLA IL VENERDI'

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DECRETI ASSESSORIALI

ASSESSORATO DEL TERRITORIO E DELL'AMBIENTE


DECRETO 3 agosto 2007.
Approvazione del piano particolareggiato del comparto A3.2 del centro storico del comune di Gangi.

IL DIRIGENTE GENERALE DEL DIPARTIMENTO REGIONALE URBANISTICA

Visto lo Statuto della Regione;
Vista la legge 17 agosto 1942, n. 1150 e successive modifiche ed integrazioni;
Vista la legge regionale 7 maggio 1976, n. 70;
Vista la legge regionale 27 dicembre 1978, n. 71 e successive modifiche ed integrazioni;
Vista la legge 5 agosto 1978, n. 457;
Visto l'art. 10 della legge regionale n. 40/95;
Visto il testo unico delle disposizioni legislative e regolamentari in materia di espropriazioni per pubblica utilità, approvato con il D.P.R. n. 327/2001 e modificato dal decreto legislativo n. 302/2002, reso applicabile con l'art. 36 della legge regionale n. 7 del 2 agosto 2002, come integrato dall'art. 24 della legge regionale n. 7 del 19 maggio 2003;
Visto il decreto n. 938/D.R.U. del 30 luglio 2003, con il quale è stato approvato il piano regolatore generale del comune di Gangi;
Visto il foglio prot. n. 372 dell'1 febbraio 2007, assunto al protocollo di questo Assessorato al n. 10247 del 7 febbraio 2007, con il quale il comune di Gangi ha trasmesso copia degli atti ed elaborati del piano di coordinamento del centro storico ed il piano particolareggiato del comparto A3.2, ai sensi dell'art. 12, lett. a), della legge regionale n. 71/78;
Vista la delibera del consiglio comunale n. 37 del 13 giugno 2006, avente per oggetto: "Adozione piano di coordinamento del centro storico e piano particolareggiato del comparto A3.2";
Visti gli atti di pubblicazione, ai sensi dell'art. 3 della legge regionale n. 71/78, relativi al piano adottato con delibera consiliare n. 37 del 13 giugno 2006;
Vista la certificazione del segretario comunale del 26 luglio 2006, con specifica degli atti e delle date di pubblicazione ed enumerazione delle osservazioni e/o opposizioni pervenute (n. 5);
Vista la copia delle 5 osservazioni pervenute entro i termini;
Vista la copia tav. sui pareri e controdeduzioni del progettista sui ricorsi ed osservazioni al progetto del piano di coordinamento ed al piano particolareggiato del comparto A3.2;
Vista la copia del ricorso al TAR per la Sicilia di Palermo, della ditta Lidestri per l'annullamento della delibera n. 37 del 13 giugno 2006 di adozione del progetto di piano di coordinamento del centro storico e del piano particolareggiato del comparto A3.2 con richiesta di sospensiva;
Vista la copia della sentenza del TAR che respinge la domanda di sospensione della ditta Lidestri;
Vista la delibera del consiglio comunale n. 68 del 30 novembre 2006, avente per oggetto: "Esame delle osservazioni e delle opposizioni al piano di coordinamento del centro storico di Gangi e piano particolareggiato comparto A3.2 in variante al piano regolatore generale";
Visti gli elaborati aggiuntivi prodotti dall'ufficio tecnico comunale a seguito dell'accoglimento delle opposizioni e/o osservazioni (n. 3 e n. 4);
Visto il programma di attuazione del piano, modificato a seguito della delibera di consiglio comunale n. 68 del 30 novembre 2006, redatto dall'ufficio tecnico comunale;
Visto il parere favorevole con prescrizioni prot. n. 3522 del 28 giugno 2005, espresso dalla Soprintendenza per i beni culturali ed ambientali di Palermo;
Visto il parere favorevole con prescrizioni n. 10284/24750 del 24 febbraio 2005, reso, ai sensi dell'art. 13 della legge 2 febbraio 1974, n. 64, dall'ufficio del Genio civile di Palermo;
Visto il parere n. 8 del 12 giugno 2007, espresso, ai sensi dell'art. 10 della legge regionale n. 40/95, dall'unità operativa 3.2/D.R.U. di questo Assessorato, che di seguito parzialmente si trascrive:
"...Omissis
1 - Atti amministrativi e adozione
Premesso che l'attività urbanistico-edilizia nel comune di Gangi è disciplinata dallo strumento urbanistico generale e cioè dal piano regolatore generale approvato con decreto n. 938 del 30 luglio 2003.
Il piano di coordinamento del centro storico è previsto all'art. 51 delle norme tecniche d'attuazione del piano regolatore generale vigente ove vengono definiti gli interventi ammissibili e si dà possibilità all'amministrazione comunale di individuare, entro la zona omogenea del centro storico, tessuti e contesti, perimetri per la formazione di piani particolareggiati di recupero, ai sensi dell'art. 28 della legge 5 agosto 1978, n. 457.
L'iter formativo del piano di coordinamento del centro storico e del piano particolareggiato del comparto A3.2 in questione è stato avviato nel 1996, anno in cui la giunta municipale di Gangi, con propria delibera n. 978 del 23 dicembre 1996, ne dettava le direttive all'interno degli artt. 6 e 7 del disciplinare d'incarico.
In seguito verranno elaborati una prima edizione dello studio di massima consegnato all'amministrazione comunale a marzo del 2000 ed una seconda edizione nel giugno del 2001 per pervenire finalmente alla sua stesura definitiva il 12 marzo 2002.
Il consiglio comunale di Gangi, con proprie delibere n. 17 del 12 marzo 2002 e n. 18 del 20 marzo 2002, prendeva atto dello studio di massima del piano di coordinamento del centro storico e impartiva le direttive per la redazione del piano particolareggiato del comparto A3.2.
Il progettista incaricato produceva, in data 22 aprile 2004, gli elaborati del piano di coordinamento del centro storico e piano particolareggiato del comparto A3.2.
Ottenuti poi: il parere favorevole a condizione dell'ufficio del Genio civile reso ai sensi dell'art. 13 della legge n. 64/74 con nota n. 10284/24750 del 24 febbraio 2005 ed il nulla osta favorevole a condizione della Soprintendenza per i beni culturali ed ambientali rilasciato con nota n. 3522/T del 28 giugno 2005, venivano effettuate le pubblicazioni previste a norma dell'art. 11 del D.P.R. n. 327/2001 "Testo unico delle disposizioni in materia di espropriazioni per pubblica utilità avviando di fatto il procedimento finalizzato all'imposizione del vincolo preordinato all'esproprio".
Infine il consiglio comunale, con propria delibera n. 37 del 13 giugno 2006, ha adottato il piano di coordinamento del centro storico e piano particolareggiato del comparto A3.2 in variante al piano regolatore generale.
A seguito delle pubblicazioni avvenute a norma dell'art. 3 della legge regionale n. 71/78, sono state prodotte n. 5 osservazioni cui hanno fatto seguito le controdeduzioni del progettista e la deliberazione del consiglio comunale n. 68 del 30 novembre 2006, con le conseguenziali modifiche al progetto discendenti dalle decisioni in delibera.
In data 3 ottobre 2006, la ditta Lidestri Pietro ha presentato ricorso al TAR di Palermo per l'annullamento, previa sospensione, della delibera del consiglio comunale di adozione n. 37/2006 che il TAR, che è stata acquisita al comune di Gangi in data 6 ottobre 2006, con prot. n. 11177;
Con ordinanza n. 1217/2006, il TAR di Palermo ha rigettato l'istanza di sospensione del provvedimento impugnato.
2  -  Contenuti
(del piano di coordinamento e del piano particolareggiato del comparto A3.2)
Il consiglio comunale, con propria deliberazione n. 37/2006, ha contestualmente adottato il piano di coordinamento del centro storico ed il piano attuativo P.P. del comparto A3.2 in variante al piano regolatore generale ed alle condizioni espresse nei pareri del Genio civile (nulla osta n. 10284/24750 del 24 febbraio 2005) e della Soprintendenza per i beni culturali ed ambientali di Palermo (con nulla osta n. 3222T del 28 giugno 2005), in quanto gli interventi non sono limitati unicamente al restauro ed al recupero, ma in parte interessano alcuni edifici fatiscenti in pessimo stato di conservazione dei quali nel prevederne l'esproprio e la demolizione si è progettata la ridestinazione delle aree a zone di parcheggio, verde pubblico e/o attrezzature di interesse della collettività.
Il piano di coordinamento si identifica come studio propedeutico in cui viene riportato il perimetro del centro storico di cui al decreto n. 938/2003 di approvazione del piano regolatore generale.
Inoltre il piano di coordinamento individua la perimetrazione dei singoli piani di recupero in esso ricompresi, fornendo indicazioni unitarie a garanzia delle opportune connessioni tra i tessuti di tutto il centro storico, in particolare il progetto presenta aspetti fortemente innovativi di miglioramento dell'accessibilità allo stesso attraverso la previsione della mobilità e della circolazione pedonale e con l'inserimento di ascensori pubblici e di scale mobili in edifici e strade del centro storico, in attuazione a quanto già contenuto nell'art. 51 delle norme tecniche d'attuazione del piano regolatore generale.
Il piano particolareggiato del comparto A3.2 è attuativo dei contenuti del piano di coordinamento e ne prevede in generale la conservazione ed il restauro degli edifici esistenti attraverso diverse differenti categorie di intervento a seconda di quale sia lo stato di degrado di ogni singola unità edilizia ed in funzione del suo valore storico-architettonico e tali categorie sono specificate in dettaglio e riportate graficamente nell'elaborato tav. n. 9 del piano particolareggiato.
3 - Considerazioni
Sul piano di coordinamento
Dall'analisi della documentazione pervenuta a questo Assessorato e da quanto sopra evidenziato in ordine all'iter amministrativo seguito dall'amministrazione comunale ne consegue l'esame, ai fini della sua approvazione, del piano particolareggiato del comparto A3.2 così come in parziale attuazione del piano di coordinamento del centro storico per il rilascio da parte di questa unità operativa del proprio parere da rendersi ai sensi dell'art. 12 della legge regionale n. 71/78.
Il piano di coordinamento degli interventi per il recupero del centro storico, in generale, ed il piano particolareggiato del comparto A3.2 del centro storico, in particolare, hanno carattere prevalentemente conservativo ed hanno finalità di risanamento igienico-sanitario e di recupero ambientale degli agglomerati del centro urbano di Gangi.
In merito si rileva prioritariamente che gli interventi previsti nel piano di recupero redatto a mente della legge 5 agosto 1978, n. 457, relativo al comparto A3.2 ricadente nel centro storico del comune di Gangi, si attuano con l'osservanza delle finalità indicate nell'art. 1 della legge regionale 7 maggio 1976, n. 70 (legge regionale n. 71/78, art. 55).
Tale strumento urbanistico attuativo, relativo alla zona sopra indicata risulta essere stato redatto secondo le finalità previste dall'art. 2 della legge regionale 7 maggio 1976, n. 70, in variante del piano regolatore generale approvato con decreto n. 938 del 30 luglio 2003.
Il centro storico di Gangi interessa tutte le dodici zone censuarie, da quanto si evince dalla tav. 5 di progetto. In detta tavola, viene riportata con tratto rossa la perimetrazione del centro storico del piano regolatore generale vigente, approvato con decreto n. 206 del 5 maggio 1997 e decreto n. 938 del 30 luglio 2003.
Dalla relazione tecnica illustrativa (tav. 1 del piano di coordinamento) si sono estratti gli elementi di valutazione adottati per il dimensionamento e per lo sviluppo dell'insediamento.
I progettisti hanno preso in considerazione i soli dati ISTAT del 1991 sul censimento della popolazione e della situazione del patrimonio edilizio.
Da questi dati scaturisce che gli abitanti di Gangi risultavano essere 8.176 (contro 7.614 del censimento 2001), 2.786 le famiglie e 2.767 le abitazioni, per un rapporto abitanti/vano pari a 0,73.
I progettisti hanno pure messo in evidenza una richiesta di alloggi popolari che alla data del 24 aprile 1998 risultavano essere n. 235.
Le abitazioni che risultano avere esigenza di ristrutturazione rappresentano circa il 40% del patrimonio edilizio (n. 1.112) ed alla luce di questo dato si è constatata l'esigenza di sopperire ad un dato emergente: l'affollamento di 263 famiglie (n. 566 componenti) in case di due vani, che deriva da una sempre crescente riduzione dell'abitabilità e dalla necessità di migliorare l'aspetto della funzionalità dei servizi e del raggiungimento del centro storico stesso.
Il degrado del patrimonio edilizio esistente nel centro storico ha favorito sin'ora l'abbandono delle abitazioni e un'espansione del centro urbano nella zona pianeggiante posta più a valle di questi.
La scarsa dotazione di parcheggi e la viabilità scomoda naturalmente hanno pure contribuito a questo abbandono del centro urbano antico.
Riguardo alle previsioni degli aspetti funzionali, attrezzature e servizi del piano di coordinamento, i dati relativi agli standards urbanistici sono riportati schematicamente nella tabella riassuntiva a pag. 16 della relazione.
La verifica è stata effettuata tenendo conto di un numero approssimativo di abitanti effettivamente residenti in centro storico pari a 6.000.
Questo dato è stato ottenuto nella considerazione che il perimetro del centro storico include quasi tutte le 12 zone censuarie del territorio comunale dove si contano 6.623 abitanti, il perimetro infatti non comprende del tutto le zone censuarie 2, 7 e 12 e pertanto i progettisti hanno ridotto il numero nel ritenere che la popolazione del centro storico sia circa il 73,3% dell'intero territorio comunale.
Alla luce del ridimensionamento demografico rilevato dal censimento ISTAT del 2001 dal quale risulta che gli abitanti di Gangi sono diminuiti a n. 7.614 unità, di conseguenza i dati in tabella potrebbero anche ridimensionarsi in ragione di una popolazione residente nel centro storico ulteriormente diminuita a circa 5.500 abitanti anziché 6.000.
Per un'analisi dei dati si è predisposta la seguente tabella comparativa:






Si desume che la dotazione di attrezzature di uso comune sia sufficiente, considerando inoltre che nella superficie di 6.128 mq. non è stata conteggiata la quantità delle superfici destinate al culto già esistenti.
Invece le dotazioni più carenti sono quelle riguardanti la dotazione del verde pubblico e dei parcheggi.
Il piano regolatore generale non prevede nel centro storico attrezzature di interesse comune previste nel presente piano di coordinamento indicate nelle tavole 6 e 7.
Le attrezzature scolastiche nel centro storico, come espressamente evidenziato dai progettisti, risultano essere sufficienti per quanto attiene la scuola materna ed elementare: a queste, per altro, si affiancano più in generale anche quelle di nuova previsione contenute nel piano regolatore generale, fuori del centro storico, che sono per la precisione un asilo nido, una scuola materna ed una scuola media.
Per quanto attiene al verde pubblico e attrezzato, come soluzione utile a reperire nuove aree, i progettisti hanno recepito in parte le previsioni dello strumento urbanistico generale ed esteso alcune di queste aree (quelle di cui ai nn. 1 e 4 della tav. 6 del piano di coordinamento del "verde di rispetto").
Le aree a verde sono indicate alla tav. 6 e vengono definite come "verde di rispetto" tutte poste a margine del centro storico e numerate da 1 a 5.
Le nuove aree a verde pubblico di progetto risultano invece individuate tutte all'interno dei comparti del piano di coordinamento e sono numerate dal n. 1 al n. 12, le più ampie sono quelle al n. 3 di via Cappuccini di mq. 4.110 e la n. 2 nei pressi della Torre Saracena di mq. 508, le altre aree sono di piccola entità e sono state reperite nel comparto A3.2 oggetto del piano particolareggiato.
Queste ultime aree a verde di piccola entità sono state reperite attraverso la demolizione di unità edilizie prive di valore architettonico e in cattivo stato di conservazione.
Altre due aree a verde di progetto sono state reperite sovrapponendo a superfici destinate a parcheggio (di progetto) dei giardini pensili (vedi aree nn. 4 ed 11 alla tav. 6 del piano di coordinamento - accessi da via Enea e vicolo Losco) ambedue ricadenti all'interno del comparto A3.2 oggetto del piano particolareggiato.
Limitrofa all'area di via Enea è stata, altresì, individuata un'ulteriore area a verde pubblico a seguito della prevista demolizione di un intero isolato anch'esso in cattive condizioni di conservazione, disabitato e non di valore architettonico.
Per quanto riguarda i parcheggi il piano di coordinamento non conferma le previsioni del piano regolatore generale e talune aree vengono riproposte come aree a verde in quanto risultavano di difficile e dispendiosa attuazione rispetto all'utilizzo, cioè si è valutato uno scarso rapporto costo-benefici in termini di superfici realizzabili. Vengono solo riproposti, ovviamente, i parcheggi già esistenti (aree da n. 1 a n. 7 della tav. 6 del piano di coordinamento) e delle nuove aree di progetto di cui diverse di piccola entità e soltanto tre di una certa dimensione: al n. 1 trattasi di un parcheggio sotterraneo lungo via Monte Marone in corrispondenza del cortile della scuola elementare, al n. 5 ed al n. 6 trattasi di parcheggi da realizzarsi in una zona a valle sotto il convento dei Cappuccini.
Riguardo a questi ultimi il primo appare, analogamente ad altri cui si è rinunziato, pure di difficile attuazione e ciò potrà meglio verificarsi in seno alla stesura del progetto esecutivo, mentre per quanto attiene il parcheggio di cui al n. 6, si condivide quanto espresso dal Genio civile sulla possibile realizzazione a terrazzamenti e consente di migliorare la fruibilità e la mobilità del centro storico attraverso l'accesso alle scale mobili previste all'interno della limitrofa area 3 di "verde di rispetto".
Altre aree a parcheggio di piccola entità sono state reperite attraverso la demolizione di unità edilizie prive di valore architettonico e in cattivo stato di conservazione.
Di due aree a parcheggio di progetto, si è già detto sopra, sono state reperite sovrapponendo ad esse superfici destinate a giardini pensili (citate aree n. 4 e n. 11 alla tav. 6 del piano di coordinamento).
Altre strutture di interesse comune (cfr. tav. 8 del piano di coordinamento) che sono state individuate prevedono il cambio di destinazione d'uso di taluni edifici non abitati privi di valore architettonico e in cattivo stato di conservazione trasformandoli in ascensori pubblici (per altro dotati di servizi igienici pubblici) capaci di migliorare la fruibilità del centro storico e la mobilità all'interno di questi con spostamento a piedi piuttosto che con il mezzo di trasporto, questo va a contributo utile a sopperire all'insufficienza delle aree a parcheggio e ciò va anche a beneficio dell'ambiente.
Gli interventi edilizi all'interno della zona A sono quelli previsti nelle norme tecniche d'attuazione del piano regolatore generale approvato con decreto ARTA n. 938 del 30 luglio 2003.
Sul piano particolareggiato del comparto A3.2
I progettisti, come già detto, hanno recepito in toto i contenuti dell'art. 51 delle norme tecniche d'attuazione del piano regolatore generale che prevedeva la stesura del piano di coordinamento di cui sopra, della sua suddivisione in comparii destinati alla formazione di singoli piani particolareggiati di recupero, ai sensi dell'art. 28 della legge n. 457/78, volti ad una progressiva riqualificazione dell'intera zona omogenea "A".
I contenuti e le disposizioni di cui al menzionato art. 51 delle norme tecniche d'attuazione del piano regolatore generale vigente sono stati pure ampliati in fase di affidamento dell'incarico di progettazione secondo i contenuti di cui agli artt. 6 e 7 del disciplinare d'incarico conferito con D.G.M. n. 978/96 e che risultano evidenziati specificatamente alla pag. 2 della relazione tecnica.
Il piano di coordinamento ha suddiviso la zona omogenea "A" in 7 comparti:
-  A2.1  - Castello; 
-  A2.2  - Corso Umberto I; 
-  A2.3  - Calvario; 
-  A2.4  - Cappuccini; 
-  A3.1  - Tessuto urbano di margine; 
-  A3.2  - Tessuto urbano compatto; 
-  A4  - Tessuto urbano di margine. 

Tali perimetrazioni dei comparti sono riportate alla tav, 7 del piano di coordinamento dove sono state pure distinte le iniziative e gli interventi previsti sul patrimonio edilizio.
La perimetrazione del comparto A3.2, oggetto di piano particolareggiato, risulta essere al centro della zona omogenea "A".
Per questo comparto, in particolare, è stato previsto l'insediamento di circa 1.000 abitanti residenti più una quota di alcune centinaia di residenti temporanei, il progetto prevede una serie di 16 interventi pubblici individuati negli elaborati grafici di progetto e meglio specificati in dettaglio nella relazione dell'ufficio tecnico comunale redatta a seguito delle modifiche di cui alla delibera n. 68 del 30 novembre 2006.
Il piano particolareggiato viene redatto, come citato anche nella suddetta relazione e nella delibera di adozione, in variante allo strumento urbanistico generale (piano regolatore generale decreto n. 938/2003).
Il piano particolareggiato prevede, infatti, una serie di interventi pubblici finalizzati alla realizzazione di parcheggi ed aree a verde ed il cambio di destinazione di taluni edifici degradati per realizzarvi strutture di uso pubblico (ascensori e servizi igienici).
Si prevedono 342,50 nuovi mq. di superficie utile, ottenuta a seguito di demolizioni, da poter destinare a parcheggi, e 666,50 mq. da destinare a verde pubblico ed un corpo di fabbrica da destinare ad attrezzatura culturale (denominata Casa di Dio) subordinatamente alle verifiche da eseguire in loco con sondaggi archeologici.
Altre demolizioni interessano edifici che saranno destinati ad ascensori pubblici o a sistemazione di aree di attrezzature comuni.
Le proposte fortemente innovative riguardano soprattutto la mobilità pedonale con l'adozione di scale mobili esterne ed ascensori che garantiranno di raggiungere in maniera più agevole il corso Umberto I ed il corso G.F. Vitale dalla zona posta a valle di via Roma e dal nuovo parcheggio di previsione (di cui al n. 6 della tav. 6 del piano di coordinamento) di via Cappuccini.
In merito alle scale mobili proposte, la Soprintendenza per i beni culturali ed ambientali ha mostrato qualche titubanza che anche questo ufficio condivide mostrando molte perplessità sia sull'impatto ambientale sia per quanto riguarda il loro effettivo utilizzo che appare problematico nel periodo invernale interessato da piogge e nevi che ne consentirebbero difficilmente la fruibilità e ne potrebbero compromettere facilmente la loro efficienza dando luogo a dispendiose e costanti opere di manutenzione.
La Soprintendenza pur ritenendo le scale mobili compatibili ha prescritto di valutarne il loro effettivo inserimento caso per caso all'atto del progetto esecutivo, tale prescrizione si condivide e si rimanda al progetto esecutivo la fattibilità tecnica del funzionamento dell'opera.
L'ufficio tecnico comunale nello stilare il programma di attuazione del P.P.R. ha previsto la sua realizzazione esecutiva nell'arco di un quinquennio. Nei primi tre anni si procederà prioritariamente alla realizzazione dei parcheggi e delle aree a verde procedendo al recupero ed alla sistemazione delle aree più degradate lasciando agli ultimi due anni la fase di realizzazione degli ascensori all'interno degli edifici da recuperare e proprio in ultimo la realizzazione delle scale mobili.
Si concorda con le valutazioni espresse dalla Soprintendenza di Palermo di stralciare alcune parti contenute all'art. 4 delle norme tecniche d'attuazione, riguardo alle destinazioni d'uso dei piani terra, che avrebbero consentito l'ubicazione delle autorimesse private in modo generico e non puntuale.
Per quanto attiene alle norme tecniche d'attuazione, di cui alla tav. 2 di progetto, esse riportano in 40 articoli le varie categorie d'intervento specificandone in dettaglio le prescrizioni e le modalità cui attenersi.
a)  conservazione (artt. dal 12 al 18)
Gli ambiti di intervento (tit. IV) sono suddivisi in:
-  opere interne;
-  manutenzione ordinaria;
-  manutenzione straordinaria;
-  restauro;
-  risanamento conservativo;
-  riqualificazione ambientale;
b) trasformazione (artt. dal 19 al 23);
-  ristrutturazione edilizia;
-  ristrutturazione funzionale;
-  demolizione;
-  riqualificazione urbana;
ai successivi artt. dal 24 al 28 sono riportati altre tipologie di intervento inerenti la viabilità, i parcheggi e le aree a verde.
Le norme tecniche d'attuazione, fatto salvo quanto sopra evidenziato, si ritengono condivisibili.
4 - Osservazioni ed opposizioni
Avverso il piano di coordinamento ed il piano particolareggiato adottati con deliberazione consiliare n. 37 del 13 giugno 2006, sono state prodotte n. 5 tra osservazioni e/o opposizioni, che sono state esaminate dal progettista, che ha prodotto apposita relazione redatta in data 19 settembre 2006 e controdedotte dal consiglio comunale con delibera n. 68 del 30 novembre 2006.
-  Osservazione n. 1 - ditta Franco A. e Franco L.
L'opposizione viene accolta condividendo quanto controdedotto dal progettista e dal consiglio comunale.
-  Osservazione n. 2 - ditta CO.FAR.
L'opposizione non viene accolta condividendo quanto controdedotto dal progettista e dal consiglio comunale.
-  Osservazione n. 3 - ditta Bevacqua Cataldo
L'opposizione non viene accolta condividendo quanto controdedotto dal progettista.
-  Osservazione n. 4 - ditta Conte Maria
L'opposizione non viene accolta condividendo quanto controdedotto dal progettista.
-  Osservazione n. 5 - ditta Blesi Santo e Pizzo Antonina
L'opposizione non viene accolta condividendo quanto controdedotto dal progettista e dal consiglio comunale.
Inoltre, avverso alla comunicazione d'esproprio in data 16 febbraio 2006, la ditta Franco Antonina ha prodotto una opposizione, che l'ufficio tecnico comunale ha numerato con il n. 0 sulla quale il consiglio comunale in sede di adozione sì era pronunciato favorevolmente. In sede di relazione alle osservazioni presentate, il progettista per quanto riguarda questa opposizione n. 0 si è pure pronunziato favorevolmente.
In sede di delibera sulle controdeduzioni alle osservazioni, il consiglio comunale per quanto attiene all'osservazione n. 0 ha preso atto dell'accoglimento avvenuto in sede di adozione.
Pertanto, in relazione a tale accoglimento gli elaborati grafici dovranno essere opportunamente modificati.
Tutto quanto sopra premesso e considerato, preso atto delle previsioni del piano di coordinamento, questa unità operativa 3.2 del D.R.U. è del parere che il piano particolareggiato del comparto A3.2 del centro storico di Gangi, adottato con delibera del consiglio comunale n. 37 del 13 giugno 2006, è condivisibile ai sensi e per gli effetti della lettera a) e della lettera b), 7° comma, dell'art. 12 della legge regionale 27 dicembre 1978, n. 71, con le prescrizioni sopra evidenziate ed in aderenza a quanto espresso dall'ufficio del Genio civile e dalla Soprintendenza per i beni culturali ed ambientali della provincia di Palermo;
Ritenuto di poter condividere il sopra richiamato parere n. 8 del 12 giugno 2007, reso dall'unità operativa 3.2/D.R.U. di questo Assessorato;
Rilevato che la procedura seguita è conforme alla legge;

Decreta:


Art. 1

Ai sensi e per gli effetti dell'art. 12, comma 7, lett. a) e b), della legge regionale n. 71 del 27 dicembre 1978 e successive modifiche ed integrazioni, in conformità al parere espresso dall'unità operativa 3.2/D.R.U. n. 8 del 12 giugno 2007, e nel rispetto delle condizioni e prescrizioni contenute nei provvedimenti degli uffici in premessa citati, è approvato il piano particolareggiato del comparto A3.2 del centro storico di Gangi, adottato con delibera del consiglio comunale n. 37 del 13 giugno 2006.

Art. 2

Fanno parte integrante del presente decreto e ne costituiscono allegati i seguenti atti ed elaborati che vengono vistati e timbrati da questo Assessorato:
 1)  parere dell'unità operativa 3.2/D.R.U. n. 8 del 12 giugno 2007; 
 2)  delibera consiliare n. 37 del 13 giugno 2006; 
 3)  delibera consiliare n. 68 del 30 novembre 2006. 

Progetto del piano di coordinamento degli interventi per il recupero del centro storico
 4)  tav. 1 -  relazione illustrativa - normativa di riferimento; 
 5)  tav. 2 -  ipotesi dello sviluppo storico dell'insediamento, scala 1:3.000; 
 6)  tav. 3 -  proprietà immobiliari private offerte al comune. Restituzione su mappa catastale, scala 1:1.000; 
 7)  tav. 4 -  Sistemi generatori della forma urbana e caratteri tipologici del patrimonio edilizio storico, scala 1:1.000; 
 8)  tav. 5 -  centro storico e sezioni censuarie, scala 1:1.000; 
 9)  tav. 6 -  studio dei servizi e delle attrezzature. Stato di fatto e previsioni, scala 1:1.000; 
10)  tav. 7 -  proprietà comunali. Iniziative ed interventi sul patrimonio edilizio, scala 1:1.000; 
11)  tav. 8 -  analisi della viabilità e delle attrezzature, scala 1:1.000; 
12)  tav. 9 -  studio dei percorsi meccanizzati. Stato di fatto e ipotesi di realizzazione. 

Elaborati dello studio geologico relativi al piano di coordinamento del centro storico
13)  relazione geologica; 
14)  indagini geognostiche piano particolareggiato comparto A3.2; 
15)  prove di laboratorio piano particolareggiato comparto A3.2; 
16)  allegati cartografici. 

Progetto del piano particolareggiato del comparto A3.2
17)  tav. 1 -  relazione geologica; 
18)  tav. 2 -  norme di attuazione; 
19)  tav. 3 -  classificazione tipologica delle unità edilizie e degli spazi inedificati. Qualità storica, architettonica ed ambientale del comparto, scala 1:500; 
20)  tav. 4 -  consistenza e stato di conservazione delle unità edilizie, scala 1:500; 
21)  tav. 5 -  condizioni igieniche delle unità edilizie, scala 1:500; 
22)  tav. 6 -  struttura della proprietà e condizioni di utilizzazione delle unità edilizie, scala 1:500; 
23)  tav. 7 -  destinazione d'uso dei piani terra a valle, scala 1:500; 
24)  tav. 8 -  destinazione d'uso dei piani terra a monte, scala 1:500; 
25)  tav. 9 -  categorie di intervento, scala 1:500; 
26)  tav. 10 -  progetto, scala 1:500; 
27)  tav. 11.1 -  profili e sezioni. Stato di fatto e progetto, scala 1:500; 
28)  tav. 11.2 -  profili e sezioni. Stato di fatto e progetto, scala 1:500; 
29)  tav. 12.1 -  progetti tipo. Parcheggio e giardino. Isolato A9, scala 1:200; 
30)  tav. 12.2 -  progetti tipo. Giardino, ascensore e servizi igienici. Isolato A10, scala 1:200; 
31)  tav. 12.3 -  progetti tipo. Ascensore. Isolato C4, scala 1:200; 
32)  tav. 12.4 -  progetti tipo. Alloggi. Isolato C4, scala 1:200; 
33)  tav. 13 -  piano particellare d'esproprio, scala 1:1.000; 
34)  tav. 14 -  realizzazione tecnico-economica. Costo degli espropri e degli interventi. 

Elaborati dello studio geologico relativi al piano particolareggiato del comparto A3.2
35)  relazione; 
36)  cartografie; 
37)  indagini geognostiche; 
38)  prove geotecniche. 


Art. 3

Il comune di Gangi dovrà provvedere agli adempimenti di legge conseguenti all'approvazione del piano particolareggiato del comparto A3.2 del centro storico e dovrà curare che in breve tempo vengano apportate dai progettisti le modifiche e le correzioni agli elaborati di piano che discendono dal presente decreto, affinché per gli uffici e per l'utenza risulti un testo definitivo e completo.

Art. 4

Ai sensi del comma 1° dell'art. 10 del testo unico approvato con D.P.R. n. 327/01 e successive modifiche ed integrazioni, si dà atto espressamente del vincolo preordinato all'esproprio disposto con l'approvazione del presente piano particolareggiato sopra citato.

Art. 5

Ai sensi dell'art. 13 del testo unico approvato con il D.P.R. n. 327/01 e successive modifiche, i relativi decreti di espropriazione delle aree interessate dal piano particolareggiato possono essere emanati entro il termine di cinque anni dalla data di efficacia dello strumento urbanistico approvato con il presente decreto.

Art. 6

Il piano particolareggiato del comparto A3.2 del centro storico, di cui al presente decreto, dovrà essere depositato, unitamente ai relativi allegati, a libera visione del pubblico presso l'ufficio comunale competente e del deposito dovrà essere data conoscenza mediante avviso affisso all'albo pretorio ed in altri luoghi pubblici.

Art. 7

Ai sensi dell'art. 10 della legge n. 1150/42, il presente decreto, con esclusione degli atti ed elaborati, sarà pubblicato per esteso nella Gazzetta Ufficiale della Regione siciliana.
Palermo, 3 agosto 2007.
  LIBASSI 

(2007.36.2503)
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MICHELE ARCADIPANE, direttore responsabile
FRANCESCO CATALANO, condirettoreMELANIA LA COGNATA, redattore

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