Pos. 1	Prot. N. 223.04.11

Oggetto: OPERE PUBBLICHE - Art. 57 l.r. n. 10/1993. Richiesta applicazione prezzo chiuso.



Allegati n...........................

					PRESIDENZA DELLA REGIONE
					DIPARTIMENTO REGIONALE DEL PERSONALE

DEI SERVIZI GENERALI DI QUIESCENZA PREVIDENZA ED ASSISTENZA DEL PERSONALE

					Servizio Demanio e Patrimonio Immobiliare - U.O. II
											P A L E R M O

1 - Con nota 18 ottobre 2004, n. 3359 viene chiesto l'avviso dello scrivente Ufficio in ordine alla possibilità di accogliere la richiesta di applicazione del "prezzo chiuso" avanzata dalla ditta appaltatrice dei lavori di ripristino strutturale dell'immobile demaniale adibito ad autoparco regionale.

La gara d'appalto, indetta per il 24-10-2002 si è infatti conclusa l'11-6-2003; il contratto d'appalto è stato stipulato il 14-11-2003 ed i lavori sono stati consegnati il 30-12-2003.

L'istanza di applicazione del "prezzo chiuso" è stata avanzata dall'impresa ai sensi dell'art. 57 della l.r. n. 10/1993 in quanto dalla data di presentazione dell'offerta a quella di consegna dei lavori è trascorso oltre un anno (14 mesi).
Nella richiesta di parere si fa generico riferimento all'intervenuta emanazione di "nuove normative" ma non si esprime alcun orientamento sull'eventuale accoglimento dell'istanza.

2. Si osserva che il bando di gara in questione, pubblicato sulla GURS il 19-7-2002 e pertanto prima dell'entrata in vigore della lr. N. 7/2002, fa espresso richiamo all'art. 40 della l.r. n. 21/1985 ed alla legge regionale n. 10/1993..
Orbene, "In ipotesi di ius superveniens nel settore degli appalti pubblici, l'amministrazione è tenuta ad applicare all'intero procedimento di gara le regole di diritto in vigore al momento del bando e ciò anche nel caso di difformità con le nuove disposizioni di alcune regole in esso contenute" (T.a.r. Lazio, sez. III, 14-02-2002, n. 1024) Costituendo il bando non solo lex specialis del procedimento di aggiudicazione ma anche richiamo alla disciplina sostanziale del contratto, si ritiene che l'appalto in questione, indetto anteriormente alla nuova normativa sui lavori pubblici, non poteva che essere disciplinato dalle norme nello stesso richiamate e tradotte nel contratto sottoscritto il 14-11-2003., risultando ininfluente la disciplina sopravvenuta. (cfr. C.S., V, 11-5-1998, n. 226; 11-5-1998, n. 2197).
Di conseguenza trova applicazione nella fattispecie il comma 4 dell'art. 45 della l.r. 21/85, come sostituito dall'art. 57 della l.r. n. 10/1993, (cfr. peraltro, sul punto, l'art. 41, comma 2, della l.r. n. 7/2002, come interpretato dall'art. 27 della l.r. n. 7/2003) disposizione che configura il prezzo chiuso come un vero e proprio diritto soggettivo alla revisione del prezzo quando, come nella fattispecie, venga ritardata per più di un anno la consegna dei lavori (cfr. C.G.A. sez. giurisdiz., 03-12-2001,n.634).    In tale ipotesi, infatti, il sistema del prezzo chiuso non ha natura convenzionale ed assolve alla funzione di riequilibrio del sinallagma contrattuale, per una presunzione assoluta di parziale compromissione derivante dal ritardo prolungato oltre un anno dalla consegna dei lavori a prescindere dalla prova del verificarsi di un aumento dei costi di realizzazione dell'opera.